I fumetti arrivano in Italia, inizia la storia del fumetto italiano

Fonte: http://temi.repubblica.it/ilmiolibro-holden/qui-comincia-lavventura-il-fumetto-in-italia/
Nessun dubbio sulla maturità e sulla validità del fumetto italiano, che vanta oggi un linguaggio espressivo tutto suo (che osserveremo più da vicino nei seguenti capitoli) e un mercato editoriale con precise caratteristiche. Ecco come dai primissimi autori nostrani si è giunti a piccoli passi a una tradizione di fumetto “made in Italy” stabile e di pregio.

Dagli esperimenti dei primi editori e dei primissimi autori nostrani si è giunti a piccoli passi a una tradizione di fumetto “made in Italy” stabile e di pregio, con autori di fama internazionale come Pratt, Bonelli, Serpieri, Crepax, Pazienza e molti altri, fino agli autori contemporanei più seguiti. Nessun dubbio quindi sulla maturità e sulla validità del fumetto italiano, che vanta oggi un linguaggio espressivo tutto suo (che osserveremo più da vicino nei seguenti capitoli) e un mercato editoriale con precise caratteristiche. Ma andiamo con ordine.

I fumetti americani giunsero in Italia il 27 dicembre 1908, appunto sulla prima testata per il nostro Paese tutta dedicata ai ragazzi, il Corriere dei piccoli, diretto allora da Silvio Spaventa Filippi. La particolarità di queste prime pagine a fumetti è data dai balloon: le famose nuvolette usate per i dialoghi, infatti, scompaiono letteralmente dalla pagina e vengono sostituite da brevi didascalie con testi scritti addirittura in rima!
È chiaro quindi che l`intento dell`editore non era esclusivamente quello di offrire ai piccoli lettori uno svago, ma piuttosto quello di proporre una lettura divertente e al tempo stesso educativa. In questo modo veniva aggirato il pregiudizio che accompagnava lo sguardo dei grandi verso un prodotto ritenuto potenzialmente pericoloso e i genitori erano ben lieti di acquistare una copia della testata per i loro bambini insieme al quotidiano tradizionale.

Un`altra caratteristica importante è data dai personaggi: il Corriere dei piccoli propone ai giovani lettori italiani le storie che venivano scritte oltreoceano, ma se quelle erano pensate per un pubblico adulto (le strips americane infatti uscivano sulle testate principali del paese) in Italia il pubblico per eccellenza diventa unicamente quello dei bambini (il titolo della testata è in questo senso indicativo!). Fin dalle sue origini quindi il fumetto italiano si identifica come una forma di intrattenimento (con intenti didattici) esclusivamente dedicata ai piccoli. Questa tradizione rimane forte nel nostro Paese anche oggi, diversamente da altri paesi in cui invece il fumetto ha sempre diversificato il suo linguaggio in base al pubblico a cui si rivolge.

Alle più famose avventure americane, il Corriere dei piccoli affianca fin da subito storie scritte e disegnate da autori italiani. Nasce così una prima generazione di grandi nomi come Attilio Mussino, Antonio Rubino e Sto (lo scrittore e attore Sergio Tofano) con il suo personaggio conosciuto ancora oggi, il Signor Bonaventura.
In quel clima di curiosità verso il fumetto, nascono in Italia nuove testate sempre dedicate ai ragazzi, incentrate su storie avventurose (sia italiane che straniere) e nuovi contenuti, come rubriche, pagine di approfondimento di vario tipo e articoli di vario tipo. I due titoli di maggior prestigio erano L`Avventuroso e L`Intrepido.

A partire dagli Anni ’40 iniziano inoltre a diffondersi in Ialia le prime storie Disney, con le avventure di Topolino e dei suoi compagni che iniziano a comparire (in maniera più o meno legale e fedele all`originale) su varie testate e – caso abbastanza unico – ben presto alcuni sceneggiatori italiani vengono coinvolti nella scrittura di episodi della Disney. Pedrocchi fu uno di questi sceneggiatori privilegiati: egli infatti, per sopperire alla mancanza di storie necessarie ai settimanali Mondadori, fu autorizzato dalla casa madre americana a scrivere alcuni episodi dei personaggi disneyani e, quando il governo fascista proibì l`importazione di materiale originale dagli Stati Uniti (in questi anni per esempio i lettori italiani conoscono Superman con il nome di Nembo Kid), lui stesso comparve come creatore di Topolino.

La vera esplosione del grande fumetto d`autore italiano si verifica però solo a partire dagli anni 60-70. Alle riviste contenitore si affiancano gli albi: dal formato piccolo e dedicato interamente alle avventure di un personaggio che dà il nome alla testata.
Mentre si consolida il sucesso di Tex (nato nel 1948 e giunto negli anni 50 alla terza serie), in questi anni vedono la luce personaggi intramontabili come Valentina, l`emancipata fotografa creata dalla matita di Crepax, Corto Maltese creato da Hugo Pratt per il romanzo a fumetti Una ballata del mare salato e Diabolik, creato nel 1962 dalle sorelle Angela e Giuliana Giussani. Sulla scia del successo di quest`ultimo nasce un filone di fumetti noir, di cui la principale rappresentante è senza dubbio Satanik. Ideata da Magnus e Bunker, Marny Banninster (alias Satanik) è una scienziata con il viso deturpato, che inventa un siero in grado di trasformarla in una donna affascinante e spietata.
Con questa generazione di autori il fumetto in Italia acquista piena dignità grazie a una tecnica di disegno di livello altissimo e a una linea narrativa capace di accostarsi alle forme colte di intrattenimento. Pratt diventa uno dei maggiori sostenitori di questa rivoluzione di pensiero, coniando per il fumetto la definizione di “Letteratura disegnata”.

A partire dal 1972, al Corriere dei piccoli si affianca Il Corriere dei Ragazzi, ideato da Giancarlo Francesconi che si caratterizza per uno stile meno “fiabesco”: alle classiche rubriche di intrattenimento accosta pagine di cronaca e i fumetti proposti ai lettori sono per lo più di stampo realistico e storico.
Fra i personaggi più importanti va ricordato senza dubbio Il Commissario Spada di Gianluigi Gonano e Gianni De Luca, che accosta a storie violente su cui si concentrano le indagini del protagonista uno stile grafico e narrativo assolutamente originale ed estremamente efficace.

Altra pubblicazione perfettamente in linea con il fervore culturale degli anni 70 è linus (la minuscola iniziale non è un errore!) sulle cui pagine vengono pubblicate le mitiche strisce dei Peanuts di Schultz, alcuni dei più importanti titoli internazionali (L`Eternauta di Alberto Breccia, Popeye di Segar, Calvin & Hobbes di Bill Watterson, solo per citarne alcuni) e inediti personaggi italiani destinati a fare la storia del fumetto italiano come Pentothal di Andrea Pazienza, Cipputi di Francesco Tullio Altan, Up il sovversivo di Alfredo Chiappori.

Al filone della feroce satira politica appartengono Sturmtruppen di Bonvi, Bobo di Staino (pubblicato su linus) e le celebri vignette di Forattini.
Previsioni sul futuro del fumetto italiano? Difficile farne. Negli ultimi venti anni gli attori che si sono mossi o che hanno fatto il loro esordio sul palcoscenico del fumetto italiano sono tanti e la scena editoriale presenta alcuni elementi di continuità e altri di forte rottura con il passato.

L`unica certezza è che i fumetti appassionano ancora le nuove generazioni (come le vecchie) e la contaminazione tra mondo reale e finzione ha portato oggi a creare sempre più connessioni tra il linguaggio del fumetto e quello di altre forme d’arte, come il cinema e l’animazione.

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