CAMBIAMENTI CLIMATICI – L’Australia sarà il paese più colpito

Fonte: http://www.lescienze.it/news/2015/02/25/news/clima_diffusione_parassitosi_salto_specie-2498472/

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Molti parassiti finora confinati in specifiche regioni del globo stanno estendendo i loro areali di diffusione, passando a nuove specie con una facilità inaspettata. In assenza di strategie per affrontare il fenomeno, invece di una pandemia globale potrebbero emergere tante epidemie localizzate in grado di mettere in crisi i sistemi sanitari.

In seguito ai cambiamenti climatici stiamo assistendo a uno spostamento delle aree di endemia di molte malattie infettive e al loro passaggio a nuovi ospiti, con un progressivo, parallelo aumento del rischio che nella popolazione umana si manifestino focolai ed epidemie a cui non siamo adeguatamente preparati.

Il clima che cambia e le nuove epidemie
I tripanosomi sono protozoi che causano diverse parassitosi, come la malattia di Chagas e la malattia del sonno. (© Dennis Kunkel Microscopy, Inc./Visuals Unlimited/Corbis)

E’ su questo fenomeno che richiamano l’attenzione Eric P. Hoberg, dell’Osservatorio di parassitologia del Dipartimento per l’agricoltura degli Stati Uniti, e Daniel R. Brooks, direttore del Laboratorio di parassitologia dell’Università del Nebraska a Lincoln, in un articolo pubblicato su un numero delle “Philosophical Transactions of the Royal Society B” interamente dedicato alle nuove emergenze infettive.

“Non ci sarà un’epidemia che spazzerà tutti dal pianeta, come nel romanzo Andromeda di Crichton – dice Brooks – ma tante epidemie localizzate che metteranno sotto pressione i nostri sistemi sanitari. E potrebbero non esserci abbastanza soldi per farvi fronte adeguatamente .”

Lo scenario che si prospetta è l’estensione a molte altre malattie infettive di quello che si è già realizzato per il West Nile Virus in Nord America, che non è più un problema di piccoli focolai acuti per gli esseri umani o gli animali selvatici, ma  una realtà stabile: “Il West Nile Virus è qui per restarci, comunque”, spiega Brooks.

La sottovalutazione di questo processo di diffusione, osservano i ricercatori, è legato a un’idea ben consolidata, che però si è rivelata falsa. Nel corso del tempo, gli animali e gli agenti patogeni di una certa regione diventano sempre più adattati l’uno all’altro. Si pensava che ciò rendesse difficile l’emergere delle malattie in altre specie, dato che i patogeni devono aspettare che si verifichi una mutazione casuale per saltare su un nuovo ospite.

Il clima che cambia e le nuove epidemie
Infestazioni broncopolmonari da nematodi che fino a poco tempo fa interessavano solo i caribù sono state riscontrate di recente anche nei buoi muschiati delle più estreme regioni artiche. (© Wayne Lynch/All Canada Photos/Corbis)

Ma negli ultimi decenni ci si è accorti che questi salti di specie avvengono più rapidamente del previsto. “Anche se un parassita può avere un rapporto molto speciale con un particolare ospite in un particolare luogo, ci sono altri ospiti che possono essere sensibili”, afferma Brooks.

Studi naturalistici indicano infatti che molti parassiti che oggi sono confinati a poche specie, in passato invece hanno infettato per milioni di anni molte più specie: evidentemente la loro capacità di tornare a infettarle non è andata persa nel tempo. Inoltre, i nuovi ospiti sono più suscettibili alle infezioni da parte di questi patogeni perché non hanno sviluppato una resistenza.

Per questo non basta trattare i casi umani di una malattia emergente e sviluppare un vaccino, ma bisogna anche conoscere la distribuzione geografica e il comportamento dei serbatoi non umani del patogeno. Solo così si potranno sviluppare strategie di salute pubblica in grado di abbassare il rischio di infezione, riducendo al minimo il contatto umano con gli animali infetti. Questa è la strategia che ha portato, per esempio, a una diminuzione dell’incidenza della malaria e della febbre gialla.

Negli altri articoli del numero speciale delle “Philosophical Transactions of the Royal Society B” è analizzata in dettaglio l’evoluzione della diffusione di numerose malattie parassitarie – fra cui dengue, Chikungunya, Chagas, West Nile Virus, oncocercosi – e il loro possibile futuro impatto sui sistemi sanitari.

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