HRW: in Cambogia è di moda sfruttare il lavoro

Scritto da: Corrado Fontana
Fonte: http://www.valori.it/economia/hrw-cambogia-moda-sfruttare-lavoro-8465.html

report_hrw__sfruttamento_lavoro_e_fabbriche_tessili_in_cambogia__2015

Denuncia in un rapporto della ong Human Rights Watch sulle condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili del Paese asiatico…

Quanto sono puliti i vestiti che indossiamo? Già al momento dell’acquisto potrebbero essere quanto meno macchiati di pratiche illegali e sfruttamento dei lavoratori. Lo denuncia oggi Human Rights Watch in un rapporto appena pubblicato e intitolato Work Faster or Get Out – Labor Rights Abuses in Cambodia’s Garment Industry (ovvero, letteralmente, Lavora più in fretta o vai fuori – Abusi sui diritti dei lavoratori nell’industria delle confezioni tessili in Cambogia) sulla situazione del lavoro nelle fabbriche tessili in Cambogia. La ong internazionale per la difesa dei diritti umani accusa infatti le autorità locali di non proteggere adeguatamente chi – soprattutto donne – sia impiegato localmente nelle produzioni per le griffe mondiali dell’abbigliamento da tutta una serie di abusi: straordinari obbligati, discriminazioni a danno delle lavoratrici in gravidanza e pratiche anti-sindacali.

Stando ai dati del secondo il ministero dell’Industria e deell’Artigianato, il settore dell’abbigliamento cambogiano è dominato dagli investimenti stranieri (soprattutto provenienti da Hong Kong, Taiwan, Cina, Singapore, Malesia e Corea del Sud) ed è un pilastro dell’economia nazionale, garantendo il sostentamento di circa 700 mila lavoratori (il 90% circa è occupazione femminile) attraverso 1200 imprese. Il governo, secondo HRW, non applicherebbe però le leggi sul lavoro esistenti né impedirebbe sufficientemente alle imprese di mettere in campo azioni tese ad ostacolare i controlli. In molte fabbriche verrebbero adottati contratti a breve termine non per esigenze produttive ma come arma di ricatto contro il rischio di dover sostenere gli oneri di maternità delle dipendenti; spesso, tramite subappalti e subforniture, verrebbero elusi i meccanismi di controllo. E i marchi della moda internazionale non si starebbero opponendo con decisione a questo stato di cose

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *