Scritto da: Red
Fonte: http://iljournal.today/accade-oggi/wikileaks-e-tornato-dalla-francia-allarabia-saudita/
La rivelazione dello spionaggio dei presidenti francesi riporta in primo piano il sito fondato da Assange.
Inizialmente sembrava dovesse cambiare il mondo. E di sicuro per molti mesi ha monopolizzato il dibattito pubblico internazionale: WikiLeaks, il sito lanciato dall’hacker australiano Julian Assange, ha rappresentato uno spartiacque nel mondo della diplomazia, ma anche in quello dell’informazione.
Che fine ha fatto Julian Assange
Inoltre il sito, che ha pubblicato materiale davvero scottante, è stato duramente colpito con il blocco delle donazioni, finendo gradualmente per perdere la propria centralità. Tanto che, fino a qualche settimana fa, WikiLeaks era finito sostanzialmente in archivio.
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La rinascita di WikiLeaks
Il ritorno sulla scena è avvenuto grazie alla possibilità di ottenere nuove informazioni di grande interesse diplomatico. Insomma, mentre il mondo pensava che WikiLeaks fosse stato imprigionato, al pari del suo leader Assange rifugiato dal 19 giugno 2012 nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra, i collaboratori hanno lavorato per ampliare la rete di informatori. E il sistema ha funzionato con la scoperta dell’affaire francese che mette in imbarazzo il presidente Barack Obama: i capi dell’Eliseo sono stati ascoltati per anni.
Peraltro negli ultimi giorni sono stati diffusi anche i ‘Saudi Cables’, che raccontano come il regime dell’Arabia Saudita metta a tacere le voci scomode. La dinastia di Ryad ha infatti previsto il pagamento anche dei giornali esteri per evitare che possano essere pubblicate delle notizie sgradite, che potrebbero ledere all’immagine del Paese. I 70mila documenti in possesso di WikiLeaks descrivono in maniera piuttosto chiara come l’Arabia Saudita abbia costruito la rete di potere in tutto il mondo arabo, compreso il Libano.