Soldi, bugie e deforestazione

Fonte: http://www.salvaleforeste.it

Soldi, tanti soldi, per pubblicare annunci pubblicitari che ingannano i consumatori. Con un programma che spazia dalla Repubblica a Internazionale, dal Sole 24 Ore al Frankfurter Allgemeiner, e a numerosi altri media europei, la Asia Pulp & Paper (APP), il colosso cartario noto per aver distrutto oltre un milione di ettari di foreste pluviali a Sumatra, presenta la propria immagine verde. Per chi ci vuol credere.
Già, perché la APP vanta il proprio impegno nella protezione… delle aree che sta distruggendo! Nello stesso momento in cui la APP annuncia di sostenere programmi di protezione di aree come i santuari della tigre del Senapis e di Bukut Tigapuluh e la riserva Unesco di Giam Siak Kecil, le ruspe dell’impresa radono al suolo proprio le foreste di questi habitat, per farne piantagioni di acacia.

Incredibile, ma vero: secondo quanto documentato dall’osservatorio indonesiano Eyes on the Forest, le licenze di taglio ottenute nel 2010 dalla APP, comprendono infatti aree nei paesaggi forestali di Giam Siak Kecil-Bukit Batu, del Bukit Tigapuluh, di Kerumutan e Senepis-Buluhala e della Penisola di Kampar, le stesse che la APP dichiara di proteggere.

Le nuove concessioni sono in gran parte collocate nelle aree di alto valore di conservazione, e per il 90% si trovano su suolo torboso, spesso con la torba più profonda di 4 metri. Esiste una legge indonesiana che vieta la conversione di queste aree di torba profonda oltre i 3 metri (Decreto Presidenziale N. 32/1990), e molti ritengono che tali concessioni siano da ritenersi illegali.

Illegali o meno, si tratta di un autentico crimine contro il clima globale: le foreste torbiere palustri sono ricchissime di carbonio, fino a 300 tonnellate per ettaro, e la loro distruzione per convertirle in piantagioni ha fatto dell’Indonesia il terzo emettitore di carbonio, dopo Stati Uniti e Cina. Secondo uno studio del Rainforest Action Network, la sola APP emette più CO2 di 165 nazioni del mondo – anche se pubblica “rapporti” in cui vanta un impatto pari a zero… semplicemente omettendo di calcolare le emissioni causate dalla deforestazione!

La APP, e il sistema di imprese che la riforniscono di fibre, sono stati indicati come i principali responsabili della distruzione della foresta pluviale di Sumatra che ha portato sull’orlo dell’estinzione specie come l’orango, la tigre e l’elefante di Sumatra: a queste e molte altre specie, la deforestazione sta sottraendo giorno dopo giorno l’ambiente vitale.

Mentre in Europa la APP cerca di presentarsi come un paladino dell’ambientalismo, negli Stati Uniti ha gettato la maschera, e finanzia le violente campagne anti-ambientaliste della Consumers Alliance for Global Prosperity, incentrata sul diritto della APP ad abbattere le foreste. Secondo un’inchiesta del New York Times, la APP è riuscita a coinvolgere i Tea Party, l’ala più oltranzista del Partito Repubblicano, nel sostegno alla causa della APP: il diritto di importare cellulosa e carta dalla Cina e dall’Indonesia senza curarsi di inezie come gli impatti ambientali. Una bizzarra alleanza, ma il denaro fa miracoli

 

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