SEPTEMBER … HARD LANDING!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2015/09/02/september-hard-landing/

Ormai in questa gabbia di matti che è diventata la finanza, nessuno si meraviglia più di nulla, figurarsi se in Cina alla televisione appare un povero giornalista che si assume tutte le colpe per il crollo del mercato cinese.

Cina, giornalista arrestato ‘confessa’ in diretta tv: ‘Crollo delle borse? Colpa mia’

Il colpevole si chiama Wang Xiaolu. E’ lui che ha fatto crollare a più riprese le borse asiatiche, trascinando giù lunedì scorso anche tutti i listini occidentali. Non il rallentamento dell’economia cinese, il timore che la transizione da un modello di crescita basato su investimenti ed esportazioni a uno centrato sui consumi interni fallisca e l’incapacità di Pechino di mettere in campo contromisure adeguate. Né i dubbi sull’efficacia degli interventi delle banche centrali di Ue e Usa.

Si è tutta colpa sua se l’industria manifatturiera cinese sta decisamente contraendosi ad essere buoni!

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Fermiamoci qui, perchè se ciò che intravvediamo all’orizzonte per l’inizio del 2017 è vero, rischiamo di essere portati davanti alla corte marziale.

Nel frattempo mentre i meteorologi della Fed segnalano bel tempo ovunque sull’economia americana l’indice ISM scende ai minimi da oltre due anni, maggio 2013 e i prezzi pagati dalle imprese crollano per il decimo mese consecutivo.

Giù nuovi ordini, produzione, occupazione e esportazioni, questa è la realtà, la verità uscirà solo tra qualche mese!

Il Canada è ufficialmente in recessione Canada in recessione tecnica, Pil -0,5% nel 2° trimestre e l’Australia, piano, piano si avvia incontro al suo destino. Australia: crescita del Pil sotto alle attese nel secondo trimestre

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L’ Europa è quello che è, tutto per uno, ognuno per se…

ImmagineAlla Francia ormai non fa più caso nessuno e credo sia un errore che pagheremo caro!

Ormai solo gli ottimisti di maniera, le banche centrali e le istituzioni fanno finta di non accorgersi della sensibile frenata dell’economia mondiale, oltre naturalmente al governo italiano aiutato dalle revisioni istituzionali dell’Istat. Certo che dopo la figuraccia di qualche giorno fa sulla crescita dei posti a tempo indeterminato, un minimo di prudenza non guasterebbe.

Eppure basterebbe un pò di buon senso per non uscire con simili fesserie come è accaduto a Jackson Hole…

Fischer ha dichiarato che a suo avviso le aspettative future ancorano a sufficienza previsioni di recuperi dell’inflazione verso il target ideale del 2 per cento.

Interruzione

Questi ormai sono come i giapponesi sperduti su isole deserte nel Pacifico che combattono ancora contro una guerra ormai persa, combattono contro il fantasma dell’inflazione, ignorando anche grafici, dati, la realtà.

Non tutti ovviamente ragionano così…

New York, 1 set. (askanews) – Eric Rosengren, presidente della Federal Reserve di Boston, sostiene che le incertezze sul fronte globale alimentano la tesi secondo cui serve essere cauti nell’iniziare la normalizzazione della politica monetaria della banca centrale americana, che è accomodante dal dicembre del 2008 (allora i tassi furono portati al minimo storico dello 0-0,25%).

“Indicazioni di un’economia globale più debole aumentano l’incertezza sulle stime di crescita dell’economia e dell’inflazione dei governatori” della Fed, ha detto in un discorso tenuto a New York. Ciò potrebbe condizionare la modalità con la Fed decide di procedere a un rialzo dei tassi.

Rosengren non ha fatto trapelare alcuna preferenza in merito alla tempistica di una stretta, ma ha spiegato che l’outlook della Fed “deve tenere conto dei recenti sviluppi, inclusi i dati che suggeriscono un rallentamento delle economie stranierie insieme a prezzi volatili dell’azionario e al calo di quelli delle materie prime”, due fattori, questi ultimi, che indicano “un’economia globale più debole”.

PCE082815

Nessuno in Italia come noi si è preso la responsabilità di tenere da sei anni la barra sempre a dritta con rotta verso la deflazione.

E’ un po come Obama che fa il drammatico suggerendo che la terra è a rischio mentre di nascosto, ma non troppo, aiuta la Shell a trivellare l’artico, dopo quello che è accaduto nel golfo del Messico.

Ma oggi va così, bisogna farsene una ragione, questa è gente che sta semplicemente prendendoci per i fondelli.

Il greggio sembra diventato uno yoyo ma il suo destino di lungo termine è ormai segnato, servirebbe l’ultima disperata iniezioni di liquidità delle banche centrali che stiamo aspettando a partire dalle dichiarazioni di Mario Draghi domani, le solite frasi di circostanza spazzate via dalla disinflazione o come meglio volete chiamarla per non usare l’espressione deflazione.

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Questa è gente che ha provocato la crisi chiudendo gli occhi sulla deregulation e ora si travestono da salvatori della patria, salvando stati e banche fallite.

Gli ultimi dati relativi all’occupazione del settore privato di agosto segnalano debolezza solo 190.000 posti poco più del mese scorso e venerdi l’ultima indicazione per la Fed.

A breve anche produttività, costo del lavoro e ordinativi all’industria, la sensazione è che forniranno un assist alla Fed per non fare nulla a settembre.

UPDATE: Costo del lavoro 2 trimestre in USA rivisto da 0,5% a MENO 1,4 % pietra tombale per il rialzo dei tassi!

Esageriamo a prendere in seria considerazione quello che sta accadendo nei mercati emergenti ben dall’analisi di novembre ” Machiavelli 2015: Esplosione deflattiva”?

Questo grafico condiviso da Cullen Roche vi può aiutare a comprendere la dimensione temporale del problema attuale, ricordando che anche se la storia non si ripete, ama maledettamente fare la rima.

1998

Nel frattempo chi compra i treasuries che i cinesi stanno liquidando?

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Nelle prossime puntate la risposta!

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