IMMIGRAZIONE E NATALITA’: LEGGENDE METROPOLITANE CERCANSI!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2015/09/15/immigrazione-e-natalita-leggende-metropolitane-cercansi/

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Prima di addentrarci nell’argomento una premessa è assolutamente necessaria!

Che nessuno si sogni di catologarci politicamente o in nessuna altra maniera, perchè il sottoscritto ha radici nella storia dell’immigrazione, parenti che sono immigrati in Argentina e America e conosce cosa significa disperazione, dover fuggire dalla miseria e dalla guerra come hanno fatto anche i nostri bisnonni o trisnonni il secolo scorso, quindi vediamo di contestualizzare il discorso sulla base delle assurdità che in questi giorni vengono raccontate.

La solidarietà e spontaneità della gente comune non è in discussione in qualunque Paese, che sia la Germania o l’Italia, ma l’opportunismo dei suoi politici.

Tra l’altro dovrebbe far riflettere l’enfasi mediatica con la quale i nostri giornali e televisioni hanno raccontanto l’accoglienza dei migranti sulle note di Beethoven. Peccato che la stessa enfasi non venga messa per lodare gli eroi che quotidianamente soccorrono i migranti sulle coste italiane, eroi silenziosi, volontari che tengono in piedi da soli il Paese.

La mia attenzione vuole soffermarsi principalmente qui, nell’autentica fesseria dei dati  usciti nei giorni scorsi…

 I POLITICI possono dire quello che vogliono. E anche i cittadini qualunque, al bar o in tram. Ma gli economisti non hanno dubbi: le dimensioni del fenomeno sono troppo grandi per liquidarle con gli aneddoti sui due ragazzi di colore fermi a non far niente sul marciapiede o sulle famiglia araba nell’alloggio di edilizia popolare. Sulla base dei grandi numeri, dunque, gli economisti concludono che gli immigrati che si rovesciano a ondate sulle frontiere europee non sono il problema. Sono la soluzione del problema. Bisogna trovare il modo di sistemarli e di integrarli: un compito inedito, immane, per il quale non ci sono soluzioni facili. Ma le centinaia di migliaia di uomini e donne, giovani, fra i 20 e i 40 anni, spesso con figli al seguito, che si affollano sulle barche, sui treni, sui camion dei disperati sono quello di cui l’Europa ha bisogno. Subito.

Quando Angela Merkel apre le porte della Germania a 800 mila rifugiati, infatti, non spara troppo alto…spara basso. Facendo un calcolo a spanne, Leonid Bershidsky, su Bloomberg  calcola che l’Europa avrebbe bisogno di 42 milioni di nuovi europei entro il 2020. Cioè domani. E di oltre 250 milioni di europei in più nel 2060. Chi li fa, tutti questi bambini? Repubblica

Gli economisti non hanno dubbi? Facciamo un calcolo a spanne? Risolviamo il problema solo con l’immigrazione o diamo un minimo di sostegno anche economico ma non solo alla FAMIGLIA italiana?

Aveva ragione Keynes gli economisti si assegnano un compito troppo facile, ed anche inutile, se in mezzo alla tempesta sanno dirci solo ( … calcolando a spanne) che, quando la bufera sarà passata del tutto, il mare tornerà calmo. Non ci voleva la loro scienza per comprendere quello che stava accadendo a livello demografico nella società opulenta di questo tempo.

Bastava studiare la dinamica della crisi giapponese, più volte su questo blog abbiamo scritto che oggi in Giappone si vendono più pannoloni per adulti che pannolini per bambini!

Abbiamo parlato in passato di come Germania e Italia erano Paesi ad alto rischio a livello demografico. Ma fermiamoci qui, perchè mi ci si vorrebbe un anno intero per parlare delle cause. E neanche voglio perdere tempo a discutere sulle cause che hanno portato il fenomeno ad esplodere all’improvviso, (i seminatori di disuguaglianza e i profeti e portatori di democrazia in giro per il mondo potrebbero intrattenervi meglio) solidarietà ed accoglienza con chi soffre sono da sempre pietre angolari della nostra famiglia, da generazioni.

Arriva il primo studio a caso (…ma nulla avviene per caso) di chissàchi, un illuminato che magari fa calcoli a spanne spingendosi sino al 2060 e subito tutti perdono di vista la soluzione.

Certo l’immigrazione serve ora perchè secondo i loro calcoli domani non resterà più nessuno dei nostri a pagare le pensioni. Ripeto nulla contro l’immigrazione programmata e ragionata, ma c’è nessuno in questo Paese che in un simile frangente leva una voce a sostegno della FAMIGLIA e delle generazioni future…che famiglie saranno?

Noi come sempre siamo ai primi posti in Europa!

Bassi livelli di partecipazione delle donne italiane al mercato del lavoro fanno emergere con forza la necessità di rafforzare strumenti di conciliazione tra il lavoro e la vita familiare in grado di consentire anche alla componente femminile di uscire dalla situazione di marginalità lavorativa in cui versano. Conciliazione lavoro-famiglia: situazione attuale e futuro

Ultimi dati…

Demografia, Istat: nel 2014 nati 509 mila bambini, mai così pochi dall’Unità d’Italia

L’età media delle madri si porta da 31 anni nel 2007 a 31,5. In calo anche la fecondità delle straniere che scende sotto la soglia dei 2 figli per donna.  Al Trentino Alto Adige il primato di nascite, ultima la Liguria. I decessi sono stati 597 mila, 4 mila meno dell’anno precedente.

Nei giorni scorsi su twitter ho pubblicato il seguente grafico, giusto per far riflettere in attesa di mettere tutti i tasselli al posto giusto.

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Fonte: TASSO DI NATALITA – UrbiStat

Chissà come mai il Trentino Alto Adige! A ma sai, li sono ricchi, sono regione autonoma, sono quattro gatti e via dicendo, una fesseria dietro l’altra.

Sostenere la Famiglia non significa solo sostenerla economicamente ma creare una rete di protezione sociale, alleanze, sussidiarietà e solidarietà, creare un ambiente favorevole alla Famiglia.

In Trentino e io parlo di quello che conosco questa rete c’è e funziona, in alcuni posti meglio in altri meno, ma funziona!

Il tutto a spanne in attesa che qualche economista di passaggio suggerisca il numero esatto di migranti per salvarci dalla fine del mondo.

Le formule degli economisti di fronte al buon senso si sciolgono come neve al sole.

Poi possiamo discutere di valori o egoismo, di tante altre cose, ma oggi siamo pragmatici e guardiamo alla realtà.

Inutile ricordare che da tempo immemore in Parlamento siede gente che di queste cose non interessa nulla, il sostegno alla Famiglia, ieri e oggi, a parte parole vuote o intrise di significati elettorali, nulla!

Facile avere sei otto figli con stipendi da parlamentari, diverso è chi oggi ha messo al mondo lo stesso numero di figli con un solo stipendio. C’è chi rinuncia a se stesso per donare ai figli, c’è chi da l’anima e chi oggi è nella disperazione anche tra la nostra gente perchè non può dare un futuro ai propri figli.

Capitale umano lo chiamano loro, gli economisti, per il capitalismo è solo merce umana, produttiva o improduttiva, da spostare di qua e di là per produrre profitto o soddisfare l’avidità. In realtà la nostra gente e loro i migranti, quelli onesti che fuggono dalla guerra e dalla disperazione, sono solo anime che chiedono solo un’esistenza dignitosa.

Poi se volete potete generalizzare o divagare siete liberi di farlo, come meglio credete!

Chiudo qui, il resto sono solo leggende metropolitane!

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