Olio extravergine di oliva italiano, il nettare degli dei

Scritto da: Massimo Rodolfi
Fonte: http://www.primapaginadiyvs.it/olio-extravergine-di-oliva-italiano-il-nettare-degli-dei/

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(Ecco l’olio extravergine di oliva mentre esce dal separatore!)

Uno dei miei sogni nel cassetto, da che mi ricordi, è sempre stato quello di comprare un uliveto nel Salento. Bè, oggi posso dire di essere un uomo fortunato e realizzato, visto che in questo momento mi trovo a Ugento, per la raccolta delle olive, e la prima produzione di olio, ricavato dall’uliveto, che assieme a mia moglie, abbiamo acquisito quest’anno.

L’olio si fa per passione, avevo sempre sentito dire, e adesso ho capito perché… perché il produttore che voglia produrre un’eccellenza, lo fa praticamente senza ricavi economici, perché quando ti va bene, sì e no fai una patta.

Però adesso ho capito anche che cosa voglia dire la passione di diventare protagonisti di questa vera e propria alchimia. Una magia che parte dalla terra, che per gli egiziani era nera, da cui al-kemu, e di lì alchimia, e che qua in Salento è rossa come il sangue che ci da la vita, e arriva all’olio, vero e proprio nettare degli dei, al pari dell’ambrosia dei greci e all’amrita degli antichi indiani.

Il mito ci racconta di come Atena portasse in dono il primo ulivo agli abitanti di quella città che poi prese il suo nome. Da sempre questa pianta è stata considerata sacra, ed io ne so bene il perché.

Non ho la pretesa che vediate il deva, l’angelo, che sta al di sopra di ognuna di queste piante di luce, mi basterebbe che provaste il rispetto che naturalmente l’ulivo incute, e l’amore che ti induce a provare per lui, come ben sapevano gli anziani che ne hanno tramandato la coltura per generazioni.

Rispetto e amore che si stanno perdendo, di fronte ad un mondo, che con la sua economia di rapina, avida ed aliena da ogni principio di umanità, ha messo il dio denaro, al di sopra di ogni cosa, anche al di sopra della vita stessa.

Non ci sarà salvezza per questa Terra, se non ritroveremo l’amore del fare e il rispetto per la vita, e non ci sarà salvezza senza l’ulivo. Quell’ulivo che tante circostanze avverse, di dubbia provenienza, come l’affare Xylella, stanno cercando di eliminare, per rimpiazzarlo casomai, con qualcosa di OGM, plastificato, avvelenato, e al di fuori di ogni tradizione di cura umana.

Però io sono ottimista, perché proprio l’esperienza che sto facendo, qui a contatto con gli ulivi, e la gente che ancora se ne prende cura, mi ha fatto conoscere un’umanità che mi impegno a difendere finché avrò fiato in corpo.

Passate un po’ di tempo da soli, nel silenzio di un uliveto, lasciatevi cullare dalla pace che queste creature emanano per loro natura, entrate in rapporto con la loro vita, spegnete per un poco la vostra mente caotica e tormentata, e forse potrete sentire l’angelo parlarvi. Ma se anche così non fosse, potrete magari sentire un poco anche voi stessi, al di fuori del caos.

E poi certi razzisti dicono che i meridionali non lavorano… vorrei farvi vedere con quanta solerzia e passione, Fernando, l’amico che segue l’uliveto in mia assenza, ed altri amici, stanno lavorando in questi giorni per raccogliere le olive da portare al frantoio. Grazie ragazzi.

E vorrei anche farvi vedere come lavorano al frantoio, dove non conosceranno pausa, dall’inizio di ottobre fino a primavera inoltrata, con una passione, per l’oro verde che estraggono in maniera perfetta, con attrezzature stupefacenti.

Dai gente, noi italiani siamo veramente un’eccellenza! Quando andate al supermercato, e allungate la mano verso lo scaffale dell’olio extravergine di oliva in offerta a 3,99 euro, immaginate che io sia lì a darvi uno schiaffo sulla mano per farvela ritrarre!

Quello che state per comprare non si sa cosa sia… l’olio extravergine di oliva non dovrebbe essere venduto a meno di 8 euro al litro, ma il suo prezzo dovrebbe essere di almeno 15 euro, per consentire all’agricoltore quel minimo margine che gli consentirebbe di tirare avanti.

Capisco che ci stiano prendendo per il collo dal punto di vista economico, per favorire gli sporchi giochi delle multinazionali e della grande distribuzione, però dai ragazzi, facciamo uno sforzo, e cominciamo a boicottare queste troiate che ci fanno ingurgitare.

Cominciamo a premiare le nostre eccellenze, e chi da la propria vita per mantenere le nostre tradizioni millenarie, che sono state la vita di generazioni e generazioni. Diciamo basta a chi sta distruggendo tutto questo. Può essere faticoso, ma è possibile.

Concludo queste parole, ringraziando tutte le persone del frantoio Terra Nostra, della famiglia Congedi di Ugento, che mi stanno prendendo per mano per accompagnarmi in questa splendida avventura.

Grazie a Mirko e a sua moglie Enza, grazie a Martino e a sua moglie Marina, grazie a Nadia, grazie a Luigi, e a tutti quelli di cui non ricordo il nome, figli di una terra calorosa e cordiale, e custodi di una tradizione che per me è sacra.

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