Scoperto un massacro nel sito elamita di Haft Tappeh

Fonte: Università Johannes Gutenberg Magonza – https://www.uni-mainz.de/presse/19776_ENG_HTML.php
Traduzione/fonte: http://ilfattostorico.com/2015/11/10/scoperto-un-massacro-nel-sito-elamita-di-haft-tappeh/

Una statuetta femminile rinvenuta a Haft Tappeh, XV secolo a.C. (Behzad Mofidi-Nasrabadi)

I recenti scavi condotti dall’archeologo Behzad Mofidi-Nasrabadi dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, nel sito di Haft Tappeh in Iran, hanno scoperto un edificio con un prezioso archivio di tavolette d’argilla. L’archivio risale a quando la città era diventata un centro importante nel regno di Elam, e registra l’espansione di commercio, arti e mestieri.

Tuttavia, verso la fine del XIV secolo a.C., la città cominciò a declinare per ragioni sconosciute. Alcuni dei suoi templi e palazzi furono abbandonati, e i loro materiali riutilizzati per costruire delle semplici abitazioni. I resti di diverse centinaia di vittime di un massacro, risalenti a 3.400 anni fa, sono stati rinvenuti ammucchiati uno sull’altro.

Haft Tappeh (Behzad Mofidi-Nasrabadi)

Gli archeologi dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza studiano il sito elamita di Haft Tappeh, sede dell’antica città di Kabnak nell’Iran sudoccidentale, dal 2002. I loro scavi hanno svelato importanti informazioni sulla struttura della città e sul suo sviluppo storico, ma hanno anche trovato le prove di una tragedia umana avvenuta 3.400 anni fa.

A metà del secondo millennio a.C., a circa 15 km a sud dalla capitale Susa, Haft Tappeh cominciò a crescere, fino a diventare il centro più di rilievo del regno di Elam. In un periodo di tempo relativamente breve, i re elamiti Tepti-ahar e Inshushinak-shar-ilani costruirono degli edifici monumentali come templi e palazzi, e l’estensione dalla città arrivò a circa 250 ettari. La città continuò a prosperare per circa cento anni, durante i quali vennero stabilite delle relazioni commerciali e politiche con gli stati vicini, come Babilonia.

Il regno di Elam (wikimedia)

Tracce di questa prosperità includono dei lussuosi beni funerari trovati nella tomba di una funzionaria donna, e una statuetta femminile.

Oggetti funerari rinvenuti in una tomba di Haft Tappeh, XV secolo a.C. (Behzad Mofidi-Nasrabadi)

La scoperta di un archivio di tavolette d’argilla registra questa crescita, che però sembra arrestarsi verso la fine del XIV secolo a.C. per motivi non chiariti. Alcuni degli edifici monumentali furono abbandonati, e i materiali presi dalle loro rovine furono successivamente impiegati dalla popolazione per costruire delle semplici case.

Il team di archeologi dell’Università di Magonza, diretto da Behzad Mofidi-Nasrabadi, ha poi scoperto che una parte della popolazione della città venne massacrata. È stata infatti rinvenuta una fossa comune contenente i resti scheletrici di diverse centinaia di persone. I morti erano stati semplicemente ammucchiati a casaccio uno sull’altro, dietro un muro.

La fossa comune di Haft Tappeh (Behzad Mofidi-Nasrabadi)

La German Research Foundation (DFG) ha recentemente approvato il finanziamento per continuare il progetto. Sarà possibile proseguire gli scavi e approfondire questa tragedia e il suo contesto storico.

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