La Turchia tornerà da Putin con la coda tra le gambe?

Scritto da: Massimiliano Greco
Fonte: http://www.opinione-pubblica.com/2015/11/27/la-turchia-tornera-da-putin-con-la-coda-tra-le-gambe/

È presto per dirlo, tuttavia, nelle ultime ore, il comportamento di Erdogan, lascia aperte tutte le possibilità.

Finora, il pesidente turco ha incassato l’ambiguo sostegno della NATO, un mix fra quello più deciso (in apparenza) da parte di Obama, il gelo del Pentagono, e le veementi critiche di Francia, Grecia e Repubblica Ceca. Uscendo dall’ambito NATO, le cose per i turchi peggiorano, con la durissima condanna da parte della Russia, dell’Armenia, di Cipro e della Siria.

Oltre alle reazioni ben note, e di cui bene o male abbiamo già parlato, sono interessanti le parole del vicepresidente iracheno, Al Maliki.

Quest’ultimo ha dichiarato che “l’aggressiva, doppiopesista politica estera turca rischia di far scoppiare una nuova guerra mondiale.”

E poi:  “Erdogan afferma che un aereo russo è entrato nello spazio aereo della Turchia per pochi secondi, dimenticando che i suoi aerei violano lo spazio aereo iracheno e siriano ogni giorno.”

L’incidente ha provocato un’ondata di indignazione in Grecia, la quale ha sostenuto che aerei da guerra turchi hanno violato lo spazio aereo greco quasi sistematicamente con 2.244 infrazioni nel solo 2014.

Intanto, Francia e Russia si sono mostrate concordi sulla necessità di distruggere i convogli con cui l’ISIS vende il petrolio sul mercato nero; petrolio che, secondo le accuse dei russi, finisce nelle mani dei turchi. Il che, oltre a privare l’ISIS di una fondamentale fonte di approvvigionamento, danneggerebbe molto le ambizioni turche.

A ciò vanno aggiunte le vari misure di carattere economico e commerciale già prese o in corso di approvazione in Russia. Innanzitutto, dal 1 Gennaio la Turchia perderà lo status privilegiato, e i suoi cittadini, se vorranno mettere piede in Russia, dovranno essere dotati di regolare visto. Poi si parla già di embargo alimentare, senza contare la gigantesca perdita costituita dalla cancellazione del Turkish Stream.

Intanto, col sostegno dell’aeronautica russa, le truppe siriane hanno ripreso il pieno controllo del nord montuoso di Latakia, bloccando così completamente la fornitura di armi allo Stato islamico, come riferisce Ria Novosti.

Se a tutto ciò, aggiungiamo i patetici commenti di Erdogan, che alterna minacce roboanti, ad affermazioni come “non sapevamo fosse un aereo russo, altrimenti non l’avremmo abbattuto.” Oppure: “Ho telefonato a Putin diverse volte, ma non mi ha risposto.” Anche un idiota capirebbe che se uno afferma “È la Russia a dover chiedere scusa per aver sconfinato” per poi cercare ripetutamente di fissare un incontro con Putin (per fine novembre) è in palese contraddizione, probabilmente è anche in seria difficoltà. Magari gli era stato promesso un sostegno che poi c’è stato ma solo in misura ridotta.

In ogni caso, non tutti i mali vengono per nuocere: la Russia ha avuto la scusa per schierare in Siria i sistemi antiaereo S-400, in grado non solo di coprire tutto il paese, ma anche la Turchia meridionale. Infatti, dopo l’abbattimento dell’aereo russo gi aerei turchi non si sono più potuti levare in volo, per non correre il rischio di essere abbattuti a loro volta. Erdogan ha pateticamente minacciato la Russia di ritorsioni, qualora uno degli aerei turchi venisse abbattuto mentre vola sui cieli siriani. Il che dimostra due cose:

  1. Erdogan pratica apertamente il doppiopesismo.
  2. Erdogan ha ammesso che intende violare lo spazio aereo siriano

Per quanto riguarda il punto 1 abbiamo già detto. Sul secondo punto, la domanda è: perché Erdogan intende violare lo spazio aereo di Damasco? Non certo per combattere l’ISIS, visto che ha appena annunciato che non supporterà più la coalizione anti ISIS; inoltre, la Turchia è il santuario dei terroristi. Ovviamente per proteggerli, e per minacciare gli aerei e i mezzi della vera coalizione antiterrorismo, quella guidata dalla Russia. Del resto, secondo i tracciati radar, per abbattere il Su-24 russo, i turchi hanno dovuto violare lo spazio aereo siriano per un tempo più che doppio rispetto alla pesunta violazione dello spazio aereo turco da parte dei russi.

In pratica la Russia potrà finalmente instaurare una no fly zone a protezione della Siria. Non sarà una no fly zone dal punto di vista formale, ma potrebbe essere altrettanto efficacie, se ben gestita. Israele si è affrettata a dichiarare che mai abbatterebbe un aereo russo, qualora violasse lo spazio aereo di Tel Aviv, dato che non considera la Russia un nemico, anzi “tutt’altro.”

Un altro vantaggio è costituito dalla fine delle ambiguità: adesso la Turchia ha gettato la maschera, rivelandosi quello che è, e cioè uno stato-canaglia che prospera grazie l terrorismo internazionale e che nutre sogni di espansione territoriale.
Intanto la Turchia è più isolata di prima, e forse Erdogan sta a malapena cominciando a rendersi conto del colossale errore che commesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *