Muschio: i vantaggi per l’ecosistema e le installazioni sui tetti verdi

Scritto da: Laura Bertelloni
Fonte: http://www.altrogiornale.org/muschio-vantaggi-ecosistema-le-installazioni-sui-tetti-verdi/

La briofite, particolare pianta vascolare conosciuta comunemente col nome di muschio, svolge un ruolo importante in molti processi legati all’ecosistema.

Considerata una pianta fastidiosa e portatrice di problemi, in realtà la presenza del muschio ha notevoli vantaggi per l’ecosistema e può essere impiegata anche in architettura sui tetti verdi degli edifici.

Il muschio cresce in ambienti molto umidi sia tropicali, sia artici che alpini e si sviluppa “a tappeto” su terreni ricchi di acqua, su rocce nude oppure su resti di generazioni precedenti. Siamo abituati a vedere il muschio sui tronchi degli arbusti, sui muri esterni degli edifici e, quasi sempre, tendiamo ad eliminarlo per paura che rovini la superficie su cui si sviluppa, che trattenga insetti e parassiti e che uccida le piante con le quali viene a contatto. Ma il muschio, temerario, si ripresenta regolarmente, nella stessa posizione. Questa sua caparbietà nel riprodursi ha incuriosito agronomi e geologi che hanno iniziato ad analizzare la sua spugnosa e complessa composizione, rimanendo piacevolmente sorpresi da ciò che sono riusciti a scoprire.

Le proprietà del muschio

Per comprendere l’importanza di questa pianta nelle applicazioni edili, cerchiamo di capire quali sono le sue caratteristiche. Il muschio persiste anche nelle regioni più fredde, assimilando grandi quantità di CO2, ed è in grado di resistere anche a grandi periodi di siccità. La sua resilienza ecologica lo rende in grado di assorbire le perturbazioni, pur conservando la sua struttura e le sue funzionalità primarie. Nelle dinamiche della catena alimentare, quasi tutte le 12.000 tipologie di muschio abbattono la concorrenza con le altre piante, garantendo una serie di processi volti alla salvaguardia dell’ecosistema.

Alcune specie di muschio influenzano fino al 20% la produttività primaria netta degli ambienti nordici e fino al 50% quella di foreste e zone umide boreali, controllano e riciclano grandi quantità di azoto e di fosfato e sono capaci di regolarizzare la temperatura e l’umidità del suolo. La sua composizione compatta e spugnosa, permette al muschio di assorbire e trattenere grandi quantità di acqua che, successivamente, rilascia in maniera graduale e lenta attraverso il suolo procedendo ad irrigarlo spontaneamente. In tutti quei luoghi dove si alternano periodi umidi a periodi secchi o dove scarseggiano i sostentamenti primari, il muschio è considerato un elemento essenziale per la sopravvivenza perché, strizzandolo, si può ottenere acqua da bere.

Nelle regioni montane e polari, il muschio viene lasciato crescere spontaneamente senza eliminarlo perché, da una parte, protegge il terreno dagli sbalzi di temperatura, dall’altra isola ma consente il proliferarsi del ghiaccio che gli permette, nel successivo periodo del disgelo, di assorbire l’acqua, conservandola. Nello stesso momento, assorbendo la temperatura trasmessa dal ghiaccio, si trasforma anche in un perfetto refrigeratore che, fino al disgelo, si mantiene da solo. Dopodiché si asciuga velocemente e può essere utilizzato per accendere il fuoco perché si infiamma facilmente.

Il muschio in ambito edile

La sua versatilità ha permesso che la briofite venisse sperimentata anche in ambito edile, prima in maniera funzionale, poi estetica. Già dal 1700, nelle piccole abitazioni in legno, specie in Alaska e nei paesi artici oppure nelle cabine di ceppo dei cacciatori di pelle, il muschio veniva utilizzato come isolante e sigillante. La costruzione veniva edificata al di sopra di uno strato di muschio che non fosse né troppo sottile, riducendo così le sue proprietà isolanti, né troppo spesso, con il rischio che venisse assorbita troppa acqua, rendendo il suolo di sostegno troppo instabile e senza ridurre l’umidità di risalita. Il muschio, quindi, proliferandosi velocemente e spontaneamente, arrivava a coprire interamente le costruzioni, isolandole dal gelo: tetti e pareti verdi, oltre a proteggere, funzionavano da impianto idrico per l’abitazione che ricoprivano. Se non era possibile costruire al di sopra di un tappeto di muschio, si cercava di addossare le abitazioni ad arbusti ricoperti da muschio e, bagnando la costruzione, si velocizzava il suo processo di crescita.

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Quindi in ambienti soggetti a sbalzi di temperatura netti, il muschio non viene eliminato, anzi, si cerca di convogliarne lo sviluppo dove è necessario, diventando parte delle costruzioni stesse, sia in pietra che in legno. Nelle abitazioni odierne di città, il muschio, sotto forma di pannelli di varie dimensioni e colori oppure sotto forma di frammenti, può essere utilizzato principalmente in piccoli umidificatori interni, per green wall e green roofs, purché venga messo in opera a regola d’arte.

Il muschio nei tetti verdi

Le installazioni estensive verdi sui tetti, in cui il muschio viene utilizzato al posto della ghisa o del Sedum, permette di avere a disposizione un green roof leggero e sottile, che richiede poca manutenzione, grazie alle condizioni minime di cui necessita il muschio per sopravvivere.

Il giardino pensile, o zincoterra, ha poco spessore perché il muschio può vivere anche su poco terriccio ed è comunque sufficiente a proteggere la struttura del tetto dagli agenti atmosferici (tra la struttura del tetto e la zincoterra devono essere installate guaine impermeabilizzanti e protettive e un adeguato sistema di drenaggio), a ridurre la ritenzione dell’acqua piovana diminuendo il carico delle fognature, ad isolare gli ambienti interni (abbattendo, quindi, i costi per il riscaldamento) e ad assorbire polveri e sostanze nocive.

La Direttiva Quadro Acque 2000/60 della Comunità Europea, ai fini di monitorare il grado di inquinamento delle sostanze e dei metalli nocivi sull’ecosistema, specie nei centri urbani, individua nei bio accumulatori, tra i quali lo stesso muschio, la funzione cardine di assorbire l’inquinamento circostante e trattenerlo a fini analitici: il muschio autoctono o impiantato, trattenendo le eventuali sostanze inquinanti, permette, tramite l’analisi della sua struttura, la definizione delle alterazioni ambientali nel tempo.

 

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