CATALOGNA: LA SCINTILLA NELLA CAMERA A GAS EUROPEA!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/10/20/catalogna-la-scintilla-nella-camera-a-gas-europea/

Loro fanno finta di nulla, nessuno problema, continuano ad introdurre gas soporifero in Europa, ma prima di incominciare, facciamo un piccolo giochino, una serata con Juncker a chi trova per primo uno squarcio di notizia sulla crisi spagnola sulle testate online dei due principali giornali italiani…

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Qualcosa troverete in fondo alle pagine, in qualche angolino, ciò che importa agli italiani è il finto tonto Gentiloni che non sapeva nulla della mozione contro Visco e ad un manipolo di ignoranti far credere che l’indipendenza della Banca d’Italia è un altare e trasformare Visco in un martire, quando in realtà non ha fatto bene il proprio lavoro e visto quello che è successo, si può tranquillamente dire che dormiva.

Tornando a noi, la sintesi è tutta qui, per loro non è una notizia interessante, noi invece pensiamo che da qui non si torna più indietro con tutte le conseguenze relative per l’Europa…

Il presidente catalano in risposta a secondo ultimatum: «Se applicate l’articolo 155 della Costituzione dichiareremo l’indipendenza». Il governo: «Noi avanti, risponderemo con ogni mezzo». Convocato per sabato il consiglio dei ministri straordinario

La Catalogna ha proclamato l’indipendenza e la Spagna ha avviato la revoca dell’autonomia della stessa Catalogna dando via all’approvazione del famigerato articolo 155…

Catalogna, cosa prevede l’articolo 155

COSA DICE L’ARTICOLO – L’articolo 155 della Costituzione spagnola, mai utilizzato finora, è una misura di carattere eccezionale che implica il controllo politico delle comunità autonome da parte dello Stato centrale. Il testo dice infatti che se un governo regionale non rispetta i suoi obblighi o “agisce in modo da minacciare seriamente l’interesse dell’intera Spagna”, allora Madrid “può intraprendere le necessarie misure per obbligarla in modo coatto ad adeguarsi o a proteggere tale generale interesse”.

COME SI ATTIVA – La procedura stabilita dallo stesso articolo 155 prevede che innanzitutto il governo debba inviare una richiesta al presidente della comunità in questione. In questo caso, lo stesso premier Mariano Rajoy deve avvertire direttamente il presidente catalano Carles Puigdemont (come ha praticamente fatto). In secondo luogo, il governo deve presentare la sua proposta di misure di controllo dell’autonomia al Senato, che le può approvare con maggioranza assoluta. A sua volta, la procedura di applicazione del 155 al Senato è regolata dall’articolo 189: il governo deve presentare una proposta chiara per ciascuna delle misure specifiche che intende adottare e la relativa possibilità di emendamenti.

MARGINI DI MANOVRA – L’articolo 155 concede molto margine al governo centrale, a condizione che abbia l’approvazione del Senato. Il governo può infatti controllare le finanze della Generalitat, può dare ordini e assumere il controllo dei dipartimenti, può licenziare all’interno della pubblica amministrazione e può sciogliere il Parlamento.

I LIMITI – Quello che l’articolo 155 non può fare è implementare misure che presuppongano cambiamenti dello Statuto o della propria Costituzione. Ecco perché esperti ritengono che il 155 non prevede una sospensione né, ancora meno, una soppressione, dell’autonomia. Tuttavia, è ovvio che questa sarebbe molto limitata dal controllo totale o parziale dell’amministrazione statale. L’applicazione dell’articolo non ha limiti temporali: quello che indica la Costituzione è che si debba applicare fino a che non verrà ripristinata “la normalità costituzionale”.

A noi non interessa se il referendum era legale o no, a noi non interessano le questioni giuridiche che stanno dietro alla questione, di fronte al volere popolare, questi sono dettagli di poca importanza, la storia non chiede mai il permesso, non credo che guerre, guerre civili, guerre di indipendenza o rivoluzioni, siano mai nate chiedendo il permesso a qualcuno, tra le altre soluzioni che consente l’articolo 155 c’è quello di poter imporre alla polizia catalana, i Mossos d’Esquadra  di mettersi agli ordini diretti del ministero dell’Interno o addirittura scioglierli, manderanno loro ad arrestare tutti gli indipendentisti e loro cosa faranno?

O si certo, cosa vuoi mai che facciano quattro gatti in Catalogna, nessuno li vuole, finirà tutto come una bolla di sapone! Davvero, ne siete certi, le avete viste le piazze catalane, no sono mica come quelle italiane, dove ci trovi qualche formica che dialoga con tante cicale.

La dichiarazione di indipendenza è inevitabile ormai, l’ha chiesta che l’altro partito che fa parte della coalizione al governo, Esquerra republicana per non parlare di quelli della Cup che appoggiava il governo catalano dall’esterno.

Pensavano di far indire nuove elezioni, giusto per truccare qualche voto, per chi non conosce gli eventi,  prima di far uscire aria dal cervello, consiglio di studiare la storia, non sarà facile uscire da questo “incidente di percorso” come lo chiamano alcuni, state sintonizzati, non è una tempesta in un bicchiere d’acqua.

Domenica c’è il referendum consultivo in Veneto e Lombardia, auguri!

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