Guerrieri adottati? Una tomba di Alemanni con degli stranieri

Fonte: https://ilfattostorico.com/2018/09/16/guerrieri-adottati-una-tomba-di-alemanni-con-degli-stranieri/

Elmo bizantino trovato nella sepoltura 12 (Landesmuseum Württemberg, P. Frankenstein/H. Zwietasch)

Uno studio sulla rivista Science ha scoperto che una tomba di nobili Alemanni, in Germania, era composta da persone di origine sorprendentemente diversa. Dei tredici individui sepolti, solo cinque erano parenti di primo o secondo grado. Addirittura all’interno di una stessa tomba vi erano i corpi di tre persone cresciute in luoghi lontani. Gli scienziati ipotizzano che alcuni di loro potessero essere ostaggi, scambiati da bambini e adottati dalle nuove famiglie.

Guerrieri medievali Alemanni

(Landesamt für Denkmalpflege im RP Stuttgart)

Il cimitero era stato scoperto nel 1962 nei pressi della città di Niederstotzingen. Conteneva i corpi di 10 adulti e 3 bambini, e preziosi oggetti funerari. Ma nonostante decenni di studio, nessuno sapeva come fossero morti o da dove venissero. Ora una nuova analisi del DNA e di altre tracce chimiche rivela che alcuni nacquero qui, mentre altri arrivarono da regioni lontane dell’Europa. «È uno studio convincente», afferma Alexander Mörseburg, antropologo biologico dell’Università di Cambridge (non coinvolto nella ricerca). Ma poiché i morti erano chiaramente nobili, dice, il loro stile di vita potrebbe non essere un buon riferimento per il resto della popolazione locale.

I defunti erano dei guerrieri Alemanni, una confederazione di tribù germaniche. Lontanamente imparentate con i Goti, vissero nell’Europa centrale tra il III e l’VIII secolo d.C. e si scontrarono spesso con l’Impero romano. I preziosi corredi funerari – elmi con rivestimenti in cuoio, spade, fibbie di bronzo e pettini finemente intagliati – hanno permesso la datazione delle tombe allemaniche (le adelsgrablege) all’inizio del VII secolo d.C., tra il 580 e il 630.

Bambini adottati?

Pettini decorati, tagliati dai palchi di cervi (Landesmuseum Württemberg, P. Frankenstein/H. Zwietasch)

Il gruppo di ricerca diretto dall’archeologo Niall O’Sullivan (Istituto per lo Studio delle Mummie di Eurac a Bolzano) ha utilizzato i più avanzati metodi di sequenziamento per estrarre il DNA dalle ossa dai 13 individui. Si è scoperto che undici di loro erano maschi, e su otto persone analizzate, cinque erano parenti di primo o secondo grado, ovvero con gli stessi nonni. Dai denti sappiamo che nacquero in Germania, eppure quattro di loro avevano dei corredi funerari di origine franca, longobarda e bizantina. Dunque i membri di una stessa famiglia potevano entrare in contatto con culture diverse. Curiosamente, altre tre persone sepolte in un’unica tomba – di solito riservata a una famiglia – non erano parenti. Uno proveniva dall’Europa settentrionale, orientale o centrale, mentre gli altri due venivano dall’Europa meridionale, forse dal Mediterraneo. E di questi due probabilmente solo uno crebbe nella regione di Niederstotzingen.

Com’è possibile che i guerrieri Alemanni accolsero degli stranieri nelle loro case? Una spiegazione è che fossero ostaggi. «Il folklore dell’epoca racconta di tribù che si scambiano ostaggi bambini, poi cresciuti come figli», spiega O’Sullivan. Forse alcuni di loro furono portati a nord come ostaggi, e cresciuti come guerrieri dalle loro tribù adottive. Potevano tornare ad essere delle pedine durante le trattative tra le tribù. Secondo Mörseburg, l’ipotesi è plausibile ma non si può generalizzare un singolo caso. È anche difficile capire quanto il resto degli Alemanni fossero aperti agli stranieri, dato che la maggior parte di questi individui era di discendenza nobile. Sarebbe interessante, dice, studiare anche il DNA della popolazione comune. Non sono infine chiare le cause dei decessi, visto che i corpi non recano tracce di traumi fatali o malattie. Era stata ipotizzata la peste di Giustiniano, ma i ricercatori non hanno trovato tracce del batterio, lo Yersinia pestis.

Armi e finimenti longobardi nella sepoltura 6 (Landesmuseum Württemberg, P. Frankenstein/H. Zwietasch)

Finimenti con ornamenti franchi nella sepoltura 9 (Landesmuseum Württemberg, P. Frankenstein/H. Zwietasch)

Solo due sepolture, la 3 e la 12, sono multiple (Science)