Scritto da: Dr. Kurt Donsbach – mensile “Scienza e Salute” febbraio 1990
Fonte: http://www.disinformazione.it/colesterolo5.htm
Al solo menzionare la parola “colesterolo” si finisce per creare terrore e preoccupazione. Probabilmente si tratta di una delle sostanze più comunemente fraintese che invece è presente normalmente nel corpo. Tra le varie funzioni svolte dal colesterolo vorrei elencarne alcune:
1. E’ un costituente degli ormoni ipofisari, adrenalinici e gonadali.
2. E’ convertito in vitamina D in seguito all’esposizione alla luce ultravioletta proveniente dal sole.
3. Agisce come conduttore degli impulsi nervosi.
4. E’ presente in ogni cellula del corpo e aiuta a regolare lo scambio di sostanze nutritive e prodotti di scarto attraverso la membrana cellulare.
5. E’un costituente della bile necessario per l’emulsione dei grassi.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che:
1. Meno colesterolo traiamo dai cibi, più ne viene prodotto dal corpo.
2. Più colesterolo traiamo dai cibi, meno ne viene prodotto dal corpo.
3. Il maggiore innalzamento dei sierocolesterolo si verifica dopo l’ingestione eccessiva di carboidrati e non dei grassi.
La limitazione nel consumo dei cibi contenenti colesterolo come burro e uova, in effetti ha ben poco a che vedere cop il livello di colesterolo.
Alcuni ordini religiosi il cui credo assicura un completo regime vegetariano hanno gli stessi livelli di colesterolo alto e basso, come nell’individuo medio consumatore di carne. Gli studi condotti su alcune tribù primitive che consumano enormi quantità di colesterolo nel loro normale regime alimentare hanno mostrato che queste hanno livelli molto bassi di sierocolesterolo. Altri studi condotti su individui che avevano alti livelli di colesterolo messi a un regime molto limitato, hanno dimostrato che per ogni 100 unità di colesterolo eliminate dalla dieta il livello nel sangue scendeva solo di tre unità. Tutto ciò testimonia che non esiste una relazione diretta, fondata su una base solidamente scientifica, tra il consumo di colesterolo e i livelli di colesterolo nel sangue.
Il colesterolo e l’arteriosclerosi
Se il consumo di colesterolo nella dieta non fa innalzare il colesterolo, allora come avviene questo innalzamento? E’ risaputo che il colesterolo è presente nelle malattie che interessano i vasi sanguigni come nel caso dell’arteriosclerosi. Come e perché il colesterolo è giunto fino lì?
Innanzitutto vorrei evidenziare che:
1. Le placche ateromatose riscontrate sulle pareti delle arterie nell’arteriosclerosi contengono non solo colesterolo, ma anche fibrine, collagene. minerali, trigliceridi e fosfolipidi oltre ad altre cellule cementificanti che tengono il tutto insieme. Perché allora si è accusato solo il colesterolo?
2. l livelli di colesterolo nel sangue sono pressoché identici sia negli uomini che nelle donne, tuttavia il tasso di malattia coronarica è molto più alto negli uomini.
3. Che i livelli di colesterolo non continuano ad aumentare in modo apprezzabile dopo i 50 anni, mentre il tasso di malattia coronarica aumenta notevolmente.
4. Uno studio ben controllato in cui tutti i pazienti avevano alti livelli di colesterolo ha dimostrato che quando il gruppo è stato diviso e il 50% ha visto ridotti i livelli di colesterolo nel sangue per mezzo delle medicine, il tasso della malattia cardiaca è rimasto invariato in entrambi i gruppi. Diciotto persone dei due gruppi avevano seri problemi arteriosclerotici, anche se un gruppo aveva livelli di colesterolo normali.
Si è giunti alla conclusione che non esiste una relazione scientifica tra i livelli di colesterolo nel sangue e la malattia che colpisce i vasi sanguigni. Sono troppe le variabili da considerare ed è piuttosto facile misurare il colesterolo nel sangue e spesso trovarlo elevato, ciò non permette però di trarre delle conclusioni. Sarebbe un po’ simile alla situazione in cui voi foste un cliente in un negozio derubato. Poiché eravate nel negozio sarebbe troppo facile affermare che voi eravate il ladro. Finireste per gridare che non eravate l’unico nel negozio, che erano presenti anche altri.
Inoltre pensate che le placche ateromatose presenti sulle pareti arteriose in caso di arteriosclerosi, appena formate non contengono affatto colesterolo. Il componente principale sembrano essere le fibrine.
L’esercizio è la risposta?
Sono stati condotti numerosi studi il cui obiettivo fondamentale sembrava indicare che l’esercizio è un fattore preponderante nella prevenzione della malattia che colpisce i vasi sanguigni.
Tra i tanti studi vorrei ricordare quello condotto al St. Mary’s Hospital di Londra su pazienti che seguivano varie diete. Un gruppo è stato trattato con olio di mais ed ha mostrato una diminuzione nei livelli di sierocolesterolo, tuttavia una maggiore frequenza di attacchi cardiaci rispetto a coloro che seguivano una dieta normale.
Il vero significato dell’episodio è spiegabile nel fatto che un aumento di acidi grassi insaturi nel sistema fa aumentare il bisogno di vitamina E, che agisce come antiossidante e previene la formazione di perossidi, un sottoprodotto tossico del metabolismo degli oli volatili. La presenza eccessiva di perossidi nel flusso sanguigno apporta problemi come l’anemia emolitica, le convulsioni, la debolezza cardiovascolare e danni al DNA per la presenza dei perossidi radicali liberi.
Queste affezioni sono state evidenziate nel programma spaziale quando gli astronauti testati per le modificazioni fisiche dovute all’assimilazione dell’ambiente spaziale hanno manifestato tali sintomi. Cercando di determinarne le cause, un ricercatore ha avvertito che l’alto contenuto di ossigeno faceva aumentare la formazione di perossido dagli acidi grassi insaturi presenti nel corpo. Poiché la formazione di perossido è normalmente prevenuta da un’adeguata quantità di vitamina E presente nel flusso sanguigno, si è ritenuto opportuno aggiungere vitamina E alla dieta degli astronauti con una conseguente cessazione dei sintomi.
Come tutto ciò si lega a una diminuzione del colesterolo in seguito all’uso di olio di mais e a un aumento della malattia coronarica? I perossidi tossici possono essere gli agenti chimici che hanno irritato le pareti dei vasi sanguigni e hanno determinato una situazione di emergenza richiedendo la presenza delle fibrine o delle proteine dei sangue, per proteggere le arterie. E’ possibile che nel processo che avviene in quella particolare zona dei corpo i grassi del sangue, trigliceridi e colesterolo, i minerali in soluzione incluso il calcio e altre sostanze presenti nel sangue siano stati coinvolti formando le placche ateromatose.
Tale teoria è ulteriormente confermata dalle autopsie che mostrano come i vasi sanguigni non siano universalmente bloccati, bensì esistano delle placche.
Un ricercatore ha evidenziato che le anormalità che si verificano all’interno dei vasi sanguigni provocando correnti “a mulinello” possano spiegare anche la mancanza totale di arteriosclerosi.
Queste “correnti a mulinello” potrebbero creare un effetto di irritazione o assottigliamento che comunque provoca un accumulo di fibrine in quella zona nel tentativo da parte del corpo d fortificare la parte.
Alcuni scienziati sono giunti alla conclusione che le placche ateromatose si formano solo dopo la presenza di alcuni tipi di danni e modificazioni arteriose che si verificano nella parete dei vaso da una cellula normale a una anormale.
Attualmente i fattori pericolosi possono raggrupparsi nella categoria:
1. Dei veleni chimici che includono le tossine presenti nelle sigarette e nelle alte concentrazioni di monossido di carbonio dovute all’inquinamento e in modo particolare ai tubi di scappamento delle automobili.
Si sospetta anche il cadmio che è presente comunemente nel caffè e nel tè. Lo zinco protegge contro gli eccessi di cadmio, quindi se doveste bere 5 o più tazze di tè o caffè aumentate anche le riserve di zinco.
Un altro gruppo di sostanze chimiche viene dal colesterolo ossidato all’esterno dei corpo (come nel fritti, o nelle sostanze precotte).
2. Delle Infezioni Virali che si moltiplicano a tasso astronomico e possono apportare gravi problemi all’individuo che non possiede l’adeguata resistenza.
3. Dei fattori fisici, come la pressione alta, i raggi x, gli apparecchi elettronici come la televisione.
Le varie teorie
Le teorie proposte sono innumerevoli da quella del Dr. Oster in base alla quale il tasso di malattia cardiaca è proporzionato alla quantità di latte pastorizzato consumato, in quanto il processo della pastorizzazione permette all’enzima chiamato xantina ossidase di entrare nel flusso sanguigno e distruggere quei chimici che normalmente proteggerebbero le arterie cardiache, alla teoria in base alla quale la mancanza di vitamina B6 sarebbe in grado di provocare seri danni alla struttura cellulare.
La più logica spiegazione dell’arteriosclerosi è la teoria dei radicali liberi, una sorta di bomba che attacca il DNA di una cellula creando un’alterazione genetica che produce una crescita non maligna nella parete arteriosa in grado di provocare un notevole mutamento della membrana interna dei vaso sanguigno, apportando un accumulo di minerali, grassi e altre sostanze presenti nel sangue.
Secondo li dr. Constance Spittle la vitamina C aiuterebbe notevolmente a prevenire la manifestazione dell’arteriosclerosi. Sebbene non sia completamente d’accordo con questa teoria sono convinto che la vitamina C svolga un’azione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e probabilmente funziona come trasportatore di colesterolo al fegato.
Alcuni individui sono stati messi a regime ristretto, eliminando zucchero e farina raffinata e svolgendo esercizio quotidiano.
Il programma sembra funzionare, tuttavia credo che non sia la presenza di pochi grassi ad avere apportato i benefici quanto l’eliminazione dello zucchero e la partecipazione al programma di esercizi quotidiana.
Ma la dieta non ha niente a che vedere con l’arteriosclerosi?
Non intendo dare l’impressione che la dieta non abbia nulla a che vedere con l’arteriosclerosi, sono piuttosto a favore di una dieta ricca di proteine e di fibre, povera in carboidrati e media in grassi per creare quella resistenza necessaria all’interno dei corpo per opporsi all’arteriosclerosi.
Del resto alcune situazioni mi hanno portato alla conclusione che una dieta ricca di grassi insaturi può essere altrettanto dannosa di una dieta povera di grassi.
L’esperienza ci dice che la moderazione è il cammino migliore da percorrere in cerca della salute.
Certe abitudini sono incompatibili con la salute come per esempio il consumo di alcol che è stato scientificamente dimostrato
Naturalmente non tutti gli alimenti sono compresi nella categoria, tuttavia uno studio degli esempi sarà sufficiente per mostrare Il tipo di cibo necessario per ottenere risultati migliori.
Cibi consigliati
1. Tutti l tipi di ortaggi e verdure tra cui asparagi, zucche, cavoli, pomodori, cavolfiori, carote, rape, patate, sedano, broccoli, lattuga, piselli, germogli.
2. Tra le carni sono da preferire il vitello, il manzo, l’agnello, il pesce.
3. Tra i cibi fermentati i formaggi magri.
4. Tutti i tipi di frutta, succhi di frutta e succhi vegetali, sono accettabili.
5. Noci e semi oleosi sono preferibili allo stato crudo e non salati.
6. Le fibre contenute nella crusca, nel riso, nella farina d’avena, nella pectina.
Cibi sconsigliabili:
1. Le farine lavorate e i prodotti che le contengono come il pane bianco, i cracker, la pasta, i biscotti, i dolci.
2. l prodotti contenenti lo zucchero raffinato come i dolci e le caramelle.
3. La carne lavorata degli hamburger e delle salsicce.
4. Le combinazioni zuccheri/proteine come nei gelati, milk shake, carne/dolci, frutta o succhi di frutta/carne, uova, formaggio.
Come avrete notato la dieta suggerita predilige le verdure e la frutta, le carni magre, è ricca di minerali e soprattutto di potassio, di fibre che svolgono una funzione purificatrice all’interno dell’intestino.
La nostra dieta intende eliminare soprattutto le cosiddette “calorie vuote” permettendo così una eccellente influenza-normalizzante sul peso.
Da preferire, comunque, tutte le sostanze naturali che possono essere consumate come tali e in modo particolare i pomodori o il succo di pomodori e il cavolo crudo. Il metodo che raccomandiamo più che essere seguito ciecamente dove essere soprattutto compreso perché incoraggia il consumo di una grande varietà di sostanze che possono essere scelte con maggiore libertà senza essere vincolati al classico menu-tipo e permette, quindi, una maggiore soddisfazione nel selezionare liberamente cosa mangiare.