Il Governo degli Stati Uniti Confisca Conti Bancari Connessi a Bitcoin

Scritto da:Gary North
Fonte:  http://ilporticodipinto.it/

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Bitcoin è stato promosso come denaro digitale, un’alternativa al denaro fiat. I possessori ora potranno testare la loro teoria. Il loro denaro fiat è stato appena congelato dal governo federale; infatti i federali hanno sequestrato conti bancari connessi a Bitcoin.

Chiunque con un minimo di comprensione del governo degli Stati Uniti sapeva che sarebbe accaduto qualcosa di simile. Forse i possessori l’avevano già messo in conto. Forse il denaro fiat nei loro conti è come la banconota da $20 che le persone mettono nel cassetto del comò della camera da letto: “denaro facile” per i ladri, che prenderanno i soldi e scapperanno. Ma una cosa è certa: i possessori hanno fatto la figura degli sciocchi.

Se avete intenzione di creare una valuta alternativa, assicuratevi di avere (1) la cittadinanza alle Bahamas, (2) il conto in banca alle Isole Cayman, (3) la società sull’Isola di Man, (4) il nome del dominio in Russia, e (5) i server del vostro sito nei Paesi Bassi.

I proprietari avevano Bitcoin in conti digitali, l’hanno annunciato fin dall’inizio. Forse possono pagare i loro avvocati in bitcoin. Vedremo.

Il senatore Chuck Schumer è andato alla carica accusando Bitcoin di riciclaggio di denaro online. Ha invitato il governo a porre fine a questo progetto.

Le persone che hanno acquistato bitcoin hanno fatto un sacco di soldi quest’anno. Un Bitcoin valeva $13.50 all’inizio dell’anno. E’ salito a $110. Valeva un paio di centesimi un paio di anni fa.

Se rimane a $110, sarà un buon segno che il progetto sta funzionando.

La legge federale richiede alle organizzazioni che forniscono servizi di pagamento di registrarsi con il Financial Crimes Enforcement Network del Dipartimento del Tesoro. A Marzo il FinCEN ha fornito indicazioni che classificavano gli scambi in Bitcoin come trasmettitori di denaro. Ma in base ad un mandato dell’ICE, e approvato Martedì, Mt. Gox non era riuscito a registrarsi come richiedeva la legge, sottoponendo i suoi fondi alla confisca.

Il sistema Bitcoin è digitale e decentrato. I federali non possono seguire il flusso dei fondi. Ma di sicuro possono confiscare i dollari digitali.

Un mega impatto di 12.900 anni fa ha generato una nuova era glaciale?

Fonte: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2012/09/22/un-mega-impatto-di-12-900-anni-fa-ha-generato-una-nuova-era.html

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E’ possibile che una un impatto avvenuto 12.900 anni fa con una grossa cometa abbia distrutto le antiche civiltà nordamericane e spinto la Terra in una piccola era glaciale?

Questa domanda è stata causa di accesi dibattiti tra gli scienziati fin dal 2007, quando venne scoperto il controverso sito archeologico di Topper, posto lungo il fiume Savannah, in South Carolina, negli Stati Uniti, famoso per il ritrovamento di artefatti, che in base alla datazione, indicherebbero una presenza umana nel continente americano fin da 50.000 anni fa: ben 37.000 anni prima rispetto alla teoria classica del popolamento delle Americhe (Cultura di Clovis).

 

Ebbene, un nuovo studio pubblicato il 17 settembre 2012 su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), fornisce alcune ulteriori prove che questa ipotesi non è un’idea tanto campata per aria.

 

L’archeologo Albert Goodyear è uno dei co-autori dello studio che conferma la ricerca pubblicata su PNAS nel 2007 da Richard Firestone, uno scienziato del Dipartimento di Energia presso il Lawrence Berkeley National Laboratory.

Durante le sue indagini, Firestone e il suo staff scoprirono in una dozzina di siti archeologici uno strato di sedimenti risalenti a circa 12.900 anni fa, composto da elevate concentrazioni di sferule microscopiche di metallo e nanodiamanti.

La particolare composizione della miscela fece subito pensare che si trattasse del risultato dell’esplosione nell’atmosfera terrestre di un oggetto di origine extraterrestre, come una cometa o un meteorite.

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Tra i siti esaminati c’era anche quello di Topper, uno dei luoghi più importanti degli Stati Uniti per la ricerca della cultura di Clovis, uno dei popoli più antichi della Terra.

 

“Questo studio indipendente è un ulteriore esempio di come la ricerca interdisciplinare fornisca preziosi risultati per la comprensione degli eventi che hanno caratterizzato il Pleistocene”, ha detto Goodyear, studioso del sito di Topper sin dal 1984.

 

Con l’espressione “Younger Dryas“, gli scienziati si riferiscono al periodo di raffreddamento estremo che ha avuto inizio circa 12.900 anni fa e che duro circa 1.300 anni. Questo breve picco di congelamento estremo si è verificato nel corso del progressivo riscaldamento successivo alla Glaciazione Wùrm, in netto contrasto con la deglaciazione globale e le sue cause non sono ancora chiare.

 

Secondo gli scienziati, il raffreddamento è stato così rapido da poter essere paragonato a quello mostrato nel film del 2004 “The Day After Tomorrow“. Il team di Firestone ha ipotizzato che l’impatto di un massiccio corpo celeste con Terra possa essere stato il catalizzatore della glaciazione Younger Dryas.

 

L’abbondanza dei campioni raccolti e l’analisi dettagliata dei sedimenti risalenti a circa 12.900 anni fa sarebbero compatibili con l’ipotesi di un mega impatto che avrebbe causato non solo l’estinzione dei grandi animali del Nord America – mastodonti, mammut e tigri dai denti a sciabola -, ma anche cancellato al Cultura di Clovis.

 

“La teoria dell’impatto extraterrestre getta una luce sugli eventi misteriosi che hanno dato inizio al periodo Younger Dryas, con un ritorno improvviso e inspiegabile del clima glaciale e la conseguente perdita rapida e simultanea di numerose specie animali del Pleistocene e di quella che gli archeologi chiamano la Cultura di Clovis”, spiega Albert Goodyear. “C’è sempre da imparare sul passato del nostro pianeta e il sito di Topper continua a essere un prezioso portale per la comprensione di questi affascinanti misteri”.

 

Goodyear svolge attività di ricerca presso l’Università della Carolina del Sud, presso l’istituto di Antropologia e Archeologia e ha cominciato a studiare la cultura Clovis già nel 1984. Con la speranza di trovare prove di una cultura precedente a quella Clovis, nel 1998, Goodyear cominciò gli scavi sul sito di Topper. I suoi sforzi furono ripagati dal ritrovamento di numerosi artefatti che egli crede appartenere ad una cultura glaciale risalente a ben 16.000 anni fa.

Sulla base di queste scoperte, l’audace antropologo pensò che se la cultura di Clovis e i popoli successivi avevano utilizzato le cave di selce lungo il fiume Savannah, era probabile che altre popolazioni precedenti avessero fatto lo stesso.

 

Sulla base di questa intuizione, nel 2004 Goodyear scavò ancora più a fondo, trovando degli artefatti appartenenti ad una cultura pre-Clovis. La datazione al radiocarbonio stabilì che si trattava di reperti risalenti a circa 50.000 anni fa, suggerendo una presenza umana nella Carolina del Sud, molto più antica di quanto si pensasse.

 

Le scoperte di Albert Goodyear non solo hanno catturato l’attenzione dei media internazionali, ma ha suscitato un grande cambiamento di mentalità nella comunità scientifica, contribuenso in maniera decisiva al dibattito sulla possibilità della presenza in Nordamerica di antichissime culture precedenti alla Clovis.

 


 

 

 

Non serve vivisezionare animali e umani

Scritto da: Edoardo Capuano
Fonte: http://www.ecplanet.com/node/3865

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Non c’è bisogno di sperimentare a fini didattici e scientifici in vivisezione né su animali né sugli umani. Va quindi denunciata la Proposta di legge 746 ( già 5083 e 1020) che prevede l’utilizzo dei cosiddetti “morti cerebrali ”da sottoporre per un anno ad esercitazioni chirurgiche, chimiche e radiologiche, presso le Università e gli ospedali. Si tratterebbe di uso di persone che hanno perso la coscienza e sono dichiarate in “morte cerebrale” d’autorità sulla base dei protocolli di Stato: un’infamia.

La Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente per ben due volte ha bloccato questo crimine con due Audizioni a noi riservate presso la Commissione Affari Sociali nel 2005 e nel 2011.

Non c’è bisogno neppure di una sperimentazione a fini didattici e scientifici su umani in arresto cardio-circolatorio e respiratorio di poche ore (alcuni propongono 12 ore) in quanto facilmente potrebbe essere una morte apparente (sono circa 800 i casi registrati in Europa all’anno). L’elettrotanatogramma (elettrocardiogramma della durata di 20 minuti) suggerito da chi ha fretta di enunciare la morte e limitare le ore di osservazione non garantisce che non ci si trovi di fronte ad una morte apparente.

Lo studio sui corpi dei morti in arresto cardio-circolatorio e respiratorio non deve essere praticato prima della 72 ore. Quale ragione può esserci per avere fretta di sezionare? Se c’è una ragione è sporca. La fretta nella dichiarazione di morte, soprattutto sugli umani, favorisce solo le lobby della farmaceutica e della sperimentazione che ottengono esiti e profitti più rapidi.

Perfino il “Regolamento di Polizia mortuaria”, Decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990 n. 285, prevede all’art. 4 che la visita del medico necroscopo debba essere effettuata non prima di 15 ore, salvo alcuni casi; all’art. 8 che “nessun cadavere può essere chiuso in cassa, né essere sottoposto ad autopsia, a trattamenti conservativi, a conservazione in celle frigorifere, né essere inumato, tumulato, cremato, prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso”; e all’art.9 recita “nei casi di morte improvvisa e in quelli in cui si abbiano dubbi di morte apparente l’osservazione deve essere protratta fino a 48 ore…”.

La verità è che adesso valiamo più da morti, veri o presunti, che da vivi: pezzi di ricambio per la trapiantistica e materia prima per la sperimentazione.

Ci vogliono prendere per sfinimento.

Comunicato stampa: ANNO XXIX – n. 6 del 30 Aprile 2013
Autrice: Nerina Negrello, presidente Lega Nazionale contro la predazione di organi

Per ulteriori informazioni:

LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22
Phone: +39 (035) 219255
Fax +39 035-235660
E-mail: lega.nazionale@antipredazione.org
antipredazione.org

Iran condanna risoluzione Assemblea Generale Onu contro Siria: ‘incita alla violenza quando c’e’ bisogno di pace’

Fonte: http://italian.irib.ir/notizie/iran-news/item/125772-iran-condanna-risoluzione-assemblea-generale-onu-contro-siria-incita-alla-violenza-quando-c-e-bisogno-di-pace

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TEHERAN (IRIB) – Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Seyyed Abbas Araqchi ha condannato ufficialmente la risoluzione dell’Assemblea generale Onu sulla Siria ricordando che questa risoluzione “incita alla violenza nel paese in un momento in cui c’e’ invece vitale bisogno di pace”.

Araqchi riferendosi chiaramente ai paesi arabi che hanno sostenuto la risoluzione ha detto senza nominarli: “Ci aspettavamo che alcuni dei sostenitori di questa risoluzione si concentrassero invece sulla condanna degli attacchi israeliani contro la Siria”. Araqchi ha concluso: “La risoluzione non solo non aiuterà alla soluzione del problema ma complicherà la situazione dato che verrà interpretato dai terroristi attivi nel paese come una conferma ai loro crimini”.

La parola alla formica

Fonte: http://andreamulas.wordpress.com/

 

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Si comunica tra esseri umani in tanti modi:gesti, sguardi, parole……Le formiche  hanno un loro modo tutto particolare per farlo tramite molecole prodotte dalle loro stesse ghiandole e che in uno slang comune a tutti i biologi prendono il nome di feromoni. Questi piccoli insetti possono dire tante cose con la chimica: “Fermo qua!”- “Attento c’è un pericolo!” -”Io appartengo all’aristocrazia!”……..L’organo che permette questa svariata interazione sono le antenne sottili dette funicoli che permettono di captare questi segnali. Un po’ meno noto però risulta il fatto che le formiche possano “parlare”….Si tratta infatti della emissione di onde sonore tramite lo sfregamento delle zampe posteriori su di un particolare organo a punta posizionato a livello del loro addome. Questa capacità è stata scoperta da diversi anni in  specie del genere Myrmica che vivono in Europa e in Asia. Più recentemente un entomologo del Centre for Ecology & Hydrology, Wallingford (UK), Karsten Schönrogge, ha scoperto insieme alla sua equipe qualcosa di più su questo stile comunicativo. Le formiche adulte sono infatti l’ultimo stadio nello sviluppo di questo essere vivente, dalla nascita in poi si trovano in linea temporale le larve, le pupe immature e le pupe mature. Registrando i diversi stadi della Myrmica scabrinodis con un microfono molto sensibile Karsten si è accorto che oltre alle adulte anche le pupe mature sono in grado di emettere suoni. Il segnale sonoro sarebbe un HELP! diretto alle operaie adulte. Le operaie infatti in caso di pericolo cercano di prestare aiuto agli altri abitanti del formicaio. Non sono però delle vere e proprie buon samaritane, infatti danno precedenza alle pupe mature rispetto agli altri stadi. L’equipe inglese ha potuto constatare che eliminando l’organo a forma di punta da alcune pupe mature, le operaie non le salvavano. Il suono prodotto anche in questo caso permette quindi di definire il proprio rango….

BCE: è la vera colpevole, secondo Krugman

Scritto da Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/2013/05/bce-la-vera-colpevole-secondo-krugman.html

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Leggere il blog che Paul Krugman tiene per il New York Times – Krugman, che menzioniamo spesso, è un premo Nobel per l’Economia, mica un signor Nessuno qualsiasi – equivale a spalancare la finestra in una stanza piena di aria viziata. L’altro giorno ha pubblicato un grafico illuminante sul tasso di interesse del debito pubblico italiano, meglio conosciuto sotto forma di spread (la differenza fra il tasso di interesse del debito pubblico italiano e tedesco).

In nome dei tassi di interesse sul debito ci hanno fatto sputar lacrime sudore sangue con le tristemente note politiche di austerity. Ci hanno martellato a mass media unificati, o quasi, presentandoci i dolori del rigore e dei tagli ai servizi pubblici come misura indispensabile per far scendere il tasso di interesse che paghiamo – va da sé – con il denaro estratto dalle nostre tasche.
Balle. Tutte balle. Basta un grafico di Krugman per smontarle, quello che vedete qui sopra.

Il grafico evidenzia l’andamento del tasso di interesse del debito pubblico di Italia e Spagna. Due Paesi che hanno conosciuto vicende politiche diverse. Eppure, come sottolinea Krugman, l’andamento dei rispettivi tassi di interesse conosce identici punti di svolta che – guardacaso – si situano in corrispondenza agli interventi della Banca centrale europea: non in corrispondenza con le decisioni dei rispettivi Governi.

Dunque i Professori, i decreti “Salva Italia”, le “misure” non c’entrano niente con quel che davvero accade alla nostra economia (e soprattutto con quel che accade alle nostre tasche attraverso le tasse). Non c’entrano le elezioni né le “larghe intese” o il nipote di suo zio diventato primo ministro. C’entrano solo le politiche monetarie della Banca centrale europea, il nido d’aquila dei burocrati.
E guardate che non lo dice un frequentatore dei centri sociali, lo dice un liberale, come lo stesso Krugman si definisce sul suo blog. E vi dirò un segreto: lo sanno benissimo tutti. Oh, se lo sanno tutti. E’ proprio che mentono deliberatamente.

ECCO CHI HA UCCISO ALDO MORO

Scritto da: Gianni Lannes
Fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/05/ecco-chi-ha-ucciso-aldo-moro.html

Ritrovamento-del-corpo-di-aldo-moro-300x190In Italia qualcuno se n’è accorto? O meglio a qualcuno interessano democrazia, libertà e indipendenza politica? Steve Pieczenik inviato in missione da Washington, dopo 30 anni ha vuotato il sacco

«Ho messo in atto la manipolazione strategica che ha portato alla morte di Aldo Moro al fine di stabilizzare la situazione dell’Italia. I brigatisti avrebbero potuto cercare di condizionarmi dicendo “o soddisfate le nostre richieste e lo uccidiamo”. Ma la mia  strategia era “No, non è così che funziona, sono io a decidere che dovete ucciderlo a vostre spese”. Mi aspettavo che si rendessero conto dell’errore che stavano commettendo e che liberassero Moro, mossa che avrebbe fatto fallire il mio piano. Fino alla fine ho avuto paura che liberassero Moro. E questa sarebbe stata una grossa vittoria per loro».

Pieczenik, assistente del sottosegretario Usa nel 1978, psichiatra, specialista in “gestioni di crisi”, esperto di terrorismo, visse – secondo quanto ha rivelato in un libro-intervista pubblicato nel 2008 “Abbiamo ucciso Aldo Moro. Dopo trent’anni un protagonista esce dall’ombra” edito in Italia da Cooper e curato da Nicola Biondo e passato stranamente inosservato – gomito a gomito con Francesco Cossiga la parte cruciale dei 55 giorni. Era lui, “l’esperto nordamericano del Dipartimento di Stato U.S.A. che indirizzò e gestì l’azione dello Stato italiano con le Br. La sua presenza al Viminale è stata interpretata, da molti, negli scorsi anni, come una sorta di “controllo” Usa sulla vicenda che coinvolgeva un Paese all’epoca decisivo negli equilibri Est-Ovest. 

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L’inviato della Casa Bianca, Pieczenik spiega e rivendica la scelta di aver finto di intavolare una trattativa con le Br quando invece «era stato deciso che la vita dello statista era il prezzo da pagare». L’esperto Usa va anzi oltre nelle sue rivelazioni: da un certo punto in poi tutta la sua azione mirò a far sì che le Br non avessero altra via d’uscita che uccidere Moro, fatto questo che avrebbe risolto la gran parte dei problemi che rischiavano di far conquistare all’Italia libertà, sovranità e indipendenza dagli Stati Uniti d’America. 

«La mia ricetta per deviare la decisione delle Br era di gestire – spiega nel libro lo psichiatra – un rapporto di forza crescente e di illusione di negoziazione. Per ottenere i nostri risultati avevo preso psicologicamente la gestione di tutti i Comitati (del Viminale n.d.r.) dicendo a tutti che ero l’unico che non aveva tradito Moro per il semplice fatto di non averlo mai conosciuto». 

Nel libro del giornalista francese Emmanuel Amara si spiega che il momento decisivo arrivò quando Moro dimostrò di essere ormai disperato. Su quella base si decise l’operazione della Duchessa, ossia il falso comunicato delle Br, scelta questa presa nel Comitato di crisi. «I brigatisti non si aspettavano di trovarsi di fronte ad un altro terrorista che li utilizzava e li manipolava psicologicamente con lo scopo di prenderli in trappola. Avrebbero potuto venirne fuori facilmente, ma erano stati ingannati. Ormai non potevano fare altro che uccidere Moro. Questo il grande dramma di questa storia. Avrebbero potuto sfuggire alla trappola, e speravo che non se ne rendessero conto, liberando Aldo Moro. Se lo avessero liberato avrebbero vinto, Moro si sarebbe salvato, Andreotti sarebbe stato neutralizzato e i comunisti avrebbero potuto concludere un accordo politico con i democristiani. Uno scenario che avrebbe soddisfatto quasi tutti. Era una trappola modestissima, che sarebbe fallita nel momento stesso in cui avessero liberato Moro». 

Pieczenik spiega che Cossiga ha approvato la quasi totalità delle sue scelte e delle sue proposte. «Moro, in quel momento, era disperato e avrebbe sicuramente fatto delle rivelazioni piuttosto importanti ai suoi carcerieri su uomini politici come Andreotti. E’ in quell’istante preciso che io e Cossiga ci siamo detti che bisognava cominciare a far scattare la trappola tesa alle Br. Abbandonare Moro e fare in modo che morisse con le sue rivelazioni. Per giunta i carabinieri e i servizi di sicurezza non lo trovavano o non volevano trovarlo». 

Pieczenik traccia un bilancio di questa sua strategia: «Ho messo in atto la manipolazione strategica che ha portato alla morte di Moro al fine di stabilizzare la situazione dell’Italia. Mai l’espressione ‘ragion di Stato’ ha avuto più senso come durante il rapimento di Aldo Moro in Italia».  

Pieczenik raggiunse tre obiettivi: eliminare Moro, impadronirsi dei nastri dell’interrogatorio e del vero memoriale dello statista italiano, costringere le Br al silenzio.

Un passo indietro: durante il viaggio negli Stati Uniti del settembre 1974 Kissinger minacciò pesantemente Moro, come ha ricordato in un’aula giudiziaria il suo portavoce Corrado Guerzoni. Ed è bene non dimenticare la testimonianza della moglie di Moro, che riferì alla Commissione parlamentare che cosa dissero al marito esponenti della delegazione americana: “… Lei deve smettere di perseguire il suo piano politico di portare tutte le forze del suo paese a collaborare direttamente. Qui, o lei smette di fare questa cosa, o lei pagherà cara, veda lei come la vuole intendere”.

Dunque, niente più misteri, però ancora un bel po’ di carte inaccessibili nei palazzi del sottomesso Stato tricolore. 

Com’è possibile che il Presidente della Repubbblica Napolitano riceva con gli onori riservati ad un capo di Stato il criminale internazionale Henry Kissinger?

Auguriamoci che il primo ministro Enrico Letta in palese conflitto di interessi, affiliato al Bilderberg Group, alla Trilateral Commission ed all’Aspen Institute, vale a dire ad organizzazioni mafiose e terroristiche di stampo mondiale, eviti qualche commemorazione di Moro.

Toc toc: c’è almeno un giudice a Berlino, non dico a Maglie o perfino a Roma che possa riaprire le indagini ed avanzare qualche rogatoria internazionale su questa ennesima operazione di guerra terroristica del Governo nordamericano?

I reati di strage (via Fani) e di omicidio premeditato non vanno mai in prescrizione. O valgono sempre i trattati segreti ed incostituzionali?

riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=moro 

http://www.youtube.com/watch?v=TOVrxtHKnOM


Bolzano: città esemplare per la mobilità sostenibile

Fonte: http://www.soloecologia.it/07052013/bolzano-citta-esemplare-la-mobilita-sostenibile/5515
Scritto da: Nicoletta

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Bolzano è una città modello in Italia per le importanti scelte ambientali compiute negli ultimi decenni. Tra queste, rientra il merito di aver adottato delle misure per invogliare la cittadinanza a usare la bicicletta o a camminare (posto che si tratta di un centro urbano con le condizioni adeguate, ovvero delle dimensioni sufficientemente piccole per consentire una mobilità a piedi e in bicicletta).

La pianificazione di una rete ciclabile è partita già 30 anni fa, quando la mobilità sostenibile non era ancora “di moda”. Contestualmente è stato messo a punto un piano che prevedeva la costruzione di parcheggi interrati, con l’obiettivo di togliere le automobili dalla superficie per utilizzarla in una rete di percorsi ciclabili nella città di Bolzano e nel circondario.

Da 15 anni a questa parte, l’Amministrazione comunale ha chiesto a un’agenzia specializzata di effettuare ogni due anni un sondaggio tra la popolazione per avere sempre il polso delle esigenze realmente sentite nell’ambito della mobilità dalla cittadinanza. Quando si monitorano questi aspetti si hanno in mano degli elementi concreti per fare delle scelte, invece di lasciare scegliere “a naso” da chi amministra, spesso creando contraddizioni e ulteriori problemi.

Al momento la rete di piste ciclabile è pari a circa un terzo del totale delle strade urbane e molti cittadini utilizzano la bicicletta non per partito preso, ma semplicemente perché è più comoda dell’automobile. I dati monitorati dicono che nel giro di 15 anni gli spostamenti in automobile si sono ridotti dal 47% al 25%.

Non tutto è perfetto e si può fare ancora molto: aggiungere chilometri di piste, sistemare snodi attualmente pericolosi, ma fondamentalmente l’importante è aver creato la mentalità e andare avanti in questo senso.

Sarebbe più che auspicabile se questo modello fosse trasferito altrove, anche se in pratica non sempre è facile da attuarsi. Questo per vari motivi: le grandi dimensioni di certe città, le scelte urbanistiche fatte in passato perché molti luoghi di lavoro sono eccessivamente lontani da mezzi pubblici o piste ciclabili. Ma anche perché la ciclabilità urbana è ancora vista come folklore, così come sono percepiti come “più sfortunati” quanti utilizzano i mezzi pubblici oppure il treno invece della propria auto, oppure i “poveri” genitori che accompagnano a piedi i figli a scuola. Per iniziare progetti di piste ciclabili a costi limitatissimi si potrebbe iniziare trasformando in piste ciclabili o pedonali i percorsi delle ferrovie dismesse. Sarebbe anche opportuno che l’INAIL iniziasse a rimborsare tra gli incidenti in itinere (ovvero, di chi si reca al lavoro) anche quelli di chi si sposta in bicicletta. Siamo in un periodo cruciale in cui per problemi economici sta calando sempre più l’utilizzo dell’automobile: questo è il momento per acquisire abitudini virtuose, di abbandonare anche la pigrizia mentale che ci impedisce di studiare nuove soluzioni per gli spostamenti.

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Una nuovo farmaco per curare il cancro della pelle

Fonte: http://takecareblog.iljournal.it/2013/una-nuovo-farmaco-per-curare-il-cancro-della-pelle/37566
Scritto da: Marina Morelli

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L’estate sta arrivando e con lei le prime preoccupazione sull’esporsi troppo al sole. In Australia è stato sperimentato il primo farmaco capace di curare senza interventi chirurgici la forma maligna più comune di cancro alla pelle, oltre a trattare malattie degli occhi, asma e diabete.

Il farmaco è stato sperimentato all’Università del Nuovo Galles e pubblicati su Lancet(http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2812%2962166-7/abstract?rss=yes.

La sperimentazione condotta su 9 pazienti ha confermato l’efficacia contro il carcinoma basocellulare, responsabile di tre quarti di tutti i cancri della pelle.

Levon Khacigian, a capo della ricerca ha spiegato:

“E’ un farmaco intelligente, che colpisce un gene della crescita. Spinge il tumore in una spirale di morte e questo riattiva il sistema immunitario dell’organismo che può combattere il tumore stesso”.

Viene somministrato per iniezione e i risultati prevedono che non sarà necessario un intervento chirurgico e non causa effetti collaterali.

Non è attivo solo contro i tumori della pelle ma anche contro asma e malattie oculistiche. E’ in corso di sperimentazione la sua efficacia contro altre forme di cancro.

Mercurio in pesce spada spagnolo e salmonella in polli dalla Thailandia… Ritirati dal mercato europeo 59 prodotti

Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/rasff-settimana-17-2013-mercurio-nichel-salmonella-agona-piombo.html
Scritto da : Valeria Nardi

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Nella settimana n°17 del 2013 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 59 (3 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).

 

L’elenco comprende un’allerta per la presenza di mercurio in pesce spada congelato (Xiphias gladius), dal Portogallo, via Spagna.

 

Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo presenza di Salmonella Agona in pollo intero congelato (Gallus gallus) dalla Thailandia e migrazione di nichel da griglie in acciaio per barbecue provenienti da Hong Kong.

 

Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi e ritirate dal mercato, l’Olanda segnala l’eccesso di piombo in proteine animali trasformate da carne di cervo italiana, destinata a mangimi.

 

Ulteriori informazioni sul rapporto settimanale, possono trovarsi sul sito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna nella sezione notizie.

 

Per seguire con maggiore attenzione il sistema di allerta e il ritiro dei prodotti sia a livello europeo che internazionale, collegarsi al sito di Phyllis Entis, eFoodAlert.wordpress.com che propone un monitoraggio continuo e aggiornato «Recall Roundup».