L’argento iberico rivela l’ascesa di Roma

Fonte: Goldschmidt Conference
Fonte e traduzione: https://ilfattostorico.com/2017/08/22/largento-iberico-rivela-lascesa-di-roma/

denario romano argento spagna annibale

Questo denario romano venne coniato nel 108 -107 a.C., probabilmente con l’argento della Spagna sudorientale. I tre segni rossi indicano dove è stato forato per accedere al metallo non eroso (Institute for Archaeological Sciences, Goethe University, Frankfurt)

L’analisi di 70 monete romane ha dimostrato come la sconfitta di Annibale nella seconda guerra punica (218-201 a.C.) abbia comportato enormi ricchezze per i Romani.

Una squadra di scienziati dell’Università Goethe di Francoforte (Germania) ha scoperto che mentre prima le monete venivano coniate con l’argento della regione egea, dopo furono utilizzate le miniere d’argento della Spagna appena conquistata.

Lo studio, dicono i ricercatori, fornisce una testimonianza tangibile del passaggio di Roma da potenza regionale a impero.

Guerra lucrativa

La Seconda guerra punica viene considerata come uno degli eventi cruciali della storia europea. Annibale riuscì ad attraversare le Alpi con i suoi elefanti da guerra, sconfisse più volte gli eserciti romani ma alla fine non attaccò Roma e dovette tornare in patria, subendo una sconfitta decisiva nella battaglia di Zama. Roma invece, entrata in guerra come potenza dominante in Italia, ne emerse più grande.

La guerra portò nelle mani dei Romani la penisola iberica e, gradualmente, il controllo delle ricche miniere d’argento in Spagna a partire dal 211 a.C. circa. I ricavi delle miniere, del bottino e delle ingenti riparazioni di guerra da parte di Cartagine, contribuirono a finanziare l’espansione del territorio di Roma.

Orologi geologici

L’applicazione di tecniche di analisi geochimica ha fornito la prova dell’importanza dell’argento spagnolo per la conquista romana. Un gruppo di scienziati con sede in Germania e in Danimarca, diretto da Fleur Kemmers e Katrin Westner (Istituto di Scienze Archeologiche, Università Goethe di Francoforte) ha analizzato 70 monete romane datate tra il 310-300 a.C. e il 101 a.C., un lasso di tempo che comprende la seconda guerra punica (218-201 a.C.).

Utilizzando la tecnica della spettrometria di massa, sono stati in grado di mostrare che dopo il 209 a.C. la maggior parte delle monete proveniva da miniere del sud-est e sud-ovest della Spagna, o da un mix dei due. È stato infatti possibile risalire all’origine dei metalli studiando gli isotopi del piombo, che funzionano come una sorta di orologio geologico.

Spiega Katrin Westner: «Prima della guerra, le monete romane venivano create con lo stesso argento che le città greche in Italia e Sicilia usavano per le loro. In altre parole, le firme degli isotopi del piombo delle monete corrispondono a quelle dei minerali d’argento e dei prodotti metallurgici provenienti dalla regione dell’Egeo. Ma la sconfitta portò Cartagine a dover risarcire dei danni di guerra Roma, la quale aveva già guadagnato un bel bottino, e ora prendeva possesso anche delle ricche miniere d’argento spagnole. Dal 209 a.C. vediamo che la maggioranza delle monete romane mostra firme geochimiche tipiche dell’argento iberico. Questo massiccio afflusso di argento iberico cambiò significativamente l’economia di Roma, permettendole di diventare la superpotenza del tempo. Lo sappiamo grazie alle storie di Livio, di Polibio e di altri, ma il nostro lavoro fornisce la prova scientifica contemporanea dell’ascesa di Roma. Dimostra che la sconfitta di Annibale e l’ascesa di Roma sono scritte nelle monete dell’Impero romano».

La ricerca è stata presentata alla Goldschmidt, la conferenza di geochimica più importante del mondo, quest’anno ospitata a Parigi.

 

Genocidio in Amazzonia: cercatori d’oro massacrano indios

Fonte: http://www.terranuova.it/News/Attualita/Genocidio-in-Amazzonia-cercatori-d-oro-massacrano-indios

I pubblici ministeri in Brasile hanno aperto un’inchiesta dopo le denunce del massacro di “più di dieci” membri di una tribù incontattata  commesso da alcuni cercatori d’oro vicino a un remoto fiume amazzonico. Se i fatti saranno confermati, questo significa che fino a un quinto dell’intera tribù è stato annientato, come denuncia Survival International. Due cercatori d’oro sono stati arrestati.

Gli omicidi sarebbero avvenuti il mese scorso lungo il Fiume Jandiatuba nel Brasile occidentale, ma la notizia è emersa soltanto dopo che i cercatori d’oro hanno iniziato a vantarsi degli assassinii, e a mostrare i loro “trofei” nella città più vicina.

Gli agenti dell’agenzia per gli affari indigeni del Brasile, il FUNAI , hanno confermato i dettagli dell’attacco a Survival International. Si crede che tra le vittime vi fossero anche donne e bambini. Il FUNAI e l’ufficio del pubblico ministero stanno indagando sull’accaduto.

L’area è conosciuta come la Frontiera Incontattata , poiché ospita più tribù incontattate di qualsiasi altro luogo al mondo.

Molte delle squadre governative che prima proteggevano i territori degli indigeni incontattati, hanno di recente subito tagli finanziari  da parte del governo brasiliano, e hanno dovuto chiudere.

Il governo del presidente Temer  è fortemente anti-Indiano, e ha legami stretti con la potente e anti-indigena lobby agroalimentare del paese.

Anche i territori di due altre tribù incontattate vulnerabili  – i Kawahiva  e i Piripkura – sarebbero stati invasi. Entrambe le tribù sono circondate da centinaia di allevatori e invasori di terra.

Le tribù incontattate sono i popoli più vulnerabili del pianeta . Tuttavia, quando i loro diritti sono rispettati, continuano a prosperare.

Tutte le tribù incontattate  rischiano la catastrofe se le loro terre non saranno protette. «Survival sta facendo tutto il possibile per rendere le loro terre sicure, e per dare loro la possibilità di determinare autonomamente il proprio futuro – spiegano dall’organizzazione».

“Se queste denunce saranno confermate, il presidente Temer e il suo governo avranno la pesante responsabilità di questo attacco genocida. I tagli ai finanziamenti del FUNAI hanno lasciato decine di tribù incontattate indifese contro migliaia di invasori – cercatori d’oro, allevatori e taglialegna – che vogliono disperatamente rubare e saccheggiare le loro terre” ha dichiarato Stephen Corry, il Direttore generale di Survival International. “Tutte queste tribù avrebbero dovuto avere le loro terre adeguatamente riconosciute e protette da anni – l’evidente appoggio del governo nei confronti di coloro che vogliono invadere i territori indigeni è del tutto vergognoso, e sta facendo arretrare i diritti indigeni in Brasile di decenni.”

Gujarat: India e Giappone lanciano il primo progetto di ‘treno proiettile’

Fonte: http://www.asianews.it/notizie-it/Gujarat:-India-e-Giappone-lanciano-il-primo-progetto-di-%E2%80%98treno-proiettile%E2%80%99-41775.html

Ahmedabad (AsiaNews) – È partito il primo progetto di “treno proiettile” in India. Questa mattina il premier indiano Narendra Modi e la sua controparte nipponica Shinzo Abe hanno tagliato il nastro dei lavori della ferrovia in Gujarat, lo Stato in cui Modi ha iniziato la carriera politica. ll treno, con una capienza di 750 posti a sedere, collegherà le città di Ahmedabad e Mumbai (500 km) in meno di tre ore, mentre ora se ne impiegano otto. Tecnologia e fondi sono forniti entrambi dal partner giapponese, leader mondiale per il trasporto ferroviario. Il progetto ha attirato il plauso degli ammiratori del premier, ma ha anche sollevato critiche sulla sicurezza della tratta. Per molti, prima di lanciarsi nell’ennesimo megaprogetto infrastrutturale, il governo di Delhi avrebbe dovuto risanare l’obsoleta rete del trasporto su rotaia, spesso teatro di incidenti e cronici ritardi.

Il progetto rientra in un accordo stipulato tra i due esecutivi nel 2015. Il varo dei lavori è avvenuto alla presenza del premier Abe, in visita di Stato in India. Il maggior carico della spesa (17 miliardi di dollari) spetterà proprio al Giappone, in rapida espansione in territorio indiano.

Il convoglio viaggerà ad una velocità massima di 350 km/h, il doppio di quella impiegata oggi dal più veloce treno indiano. La maggior parte del percorso ferroviario sarà su sopraelevata e circa sette chilometri saranno percorsi in un tunnel sotto il livello del mare. In tutto, la tratta avrà 12 stazioni e sarà ultimata nel 2022.

I sostenitori del progetto affermano che il “treno proiettile” servirà a diminuire i ritardi, ridurrà il traffico nelle città, attirerà investimenti e migliorerà la qualità delle infrastrutture lungo la rotta. D’altra parte, molti mettono in luce che il sistema ferroviario indiano è datato, in gran parte risalente a prima dell’indipendenza. Sarebbe stato più opportuno – è la loro opinione – investire sul rinnovo e sulla messa in sicurezza della rete di trasporto per evitare disastri simili a quello dell’Uttar Pradesh, che nel novembre scorso causò la morte di circa 150 persone.

EUROPA: DEMOCRAZIA E’ MENTIRE!

Fonte:http://icebergfinanza.finanza.com/2017/09/13/europa-democrazia-e-mentire/

In Europa, il dibattito, in attesa delle non elezioni tedesche, sta diventando davvero surreale, si parla sempre più del nulla, confidando su chi ormai da tempo immemorabile ha fallito il suo obiettivo, la Banca centrale europea che da anni rincorre l’unico obiettivo dichiarato l’inflazione, fallendo nel suo compito. In una azienda normale finirebbero tutti sulla strada, licenziati…

Dal superministro dell’Euro alla riforma di Schengen, il piano di Juncker

Definisce il 2016 «annus horribilis» per l’Europa. Perché dal referendum sulla Brexit al «risveglio delle forze populiste», fino alla «incertezza geopolitica legata alle elezioni americane», sono tanti gli eventi che hanno «messo in discussione i valori e le democrazie europee». Ma per Jean-Claude Juncker il peggio è ormai è passato e oggi l’Ue «ha il vento in poppa» per ripartire. Bisogna però «sfruttare il momentum» perché «la finestra di opportunità potrebbe non restare aperta a lungo». Questo il messaggio che il presidente della Commissione europea lancerà domani mattina all’Europarlamento durante l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione.

La finestra non potrebbe restare aperta a lungo, a marzo ci sono le elezioni italiane e ieri il Partito Democratico ha dovuto ammettere che non ci sono i numeri per far passare lo Ius Soli, figurarsi il prossimo giro e una finanziaria elettorale.

Juncker ha messo nero su bianco la sua roadmap «verso un’Europa più forte, più giusta e più unita». (…)  «Il 2017 e il 2018 – scrive Juncker – possono diventare gli anni della speranza e del rinnovamento per l’Europa».

Ma è lo stesso Juncker, quello che diceva … “sono un democristiano, un cattolico…se serve bisogna mentire ” quello che suggeriva...”Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno”.

Non ci credete? Vi lascio la fonte come sempre …

2000: Ausland: Die Brüsseler Republik – DER SPIEGEL 52/1999

No dai il Der Spiegel, avranno cambiato le parole, avranno travisato, se non vi basta la carta stampata vi allego pure il video così lo ascoltate mentre lo dice…

Economic policy of the eurozone needs to be decided in “dark…

In sintesi vogliono trasformare il Meccanismo Europeo di Stabilità in un vero e proprio Fondo Monetario Europeo, usare i nostri soldi per salvare le banche tedesche al prossimo giro.

Ecco come funziona il fondo salva-euro

Risultati immagini per ESM fund

Noi siamo stati gli unici che vi abbiamo raccontato la VERITA’ in un insospettabile agosto del 2011…

(…) In un momento di tentazione del denaro facile, la Germania è diventata una sorta di specchio per Islanda, Irlanda, Grecia e il resto, specialmente per gli Stati Uniti. Altri paesi hanno usato i soldi arrivati dall’estero per alimentare le varie forme di follia consumistica e speculativa, specialmente con gli immobili.

Ma poi i tedeschi, attraverso i loro banchieri, hanno usato il proprio denaro per permettere agli stranieri di comportarsi in maniera folle.

Questo è ciò che rende il caso tedesco particolare. Se fossero stati l’unico grande paese sviluppato occidentale con un morale finanziaria decente, avrebbero rappresentato un’ immagine di rettitudine.

Ma hanno fatto qualcosa di molto particolare: durante il boom del debito i banchieri tedeschi sono andati oltre i loro standard, ma solo fuori dalla Germania.

Hanno prestato i soldi per i mutuatari subprime americani, per gli speculatori del boom immobiliare in Irlanda, per il magnate bancario islandese che ha fatto cose che nessun tedesco avrebbe mai fatto. Le perdite tedesche sono all’ultimo conteggio di 21 miliardi di dollari con le banche islandesi, 100 miliardi di dollari con le banche irlandesi, 60 miliardi di dollari per vari subprime statunitensi e ancora non si bene per i titoli greci. (…) Nel loro paese, tuttavia, questi banchieri apparentemente folli all’estero si sono comportati con moderazione. Il popolo tedesco non ha permesso loro di comportarsi diversamente.

(…) Quello che le loro banche  hanno fatto con i soldi dei tedeschi tra il 2003 e il 2008 non sarebbe mai stato possibile farlo in Germania, perché non c’era nessuno ad abboccare e prendere a prestito tutti questi soldi come facevano in California o in Grecia. Hanno perso ingenti somme dal 2003 in tutto ciò che hanno fatto fuori dalla Germania.(…) non erano bravi a farlo come quelli di New York, che avevano inventato  tutti questi strumenti finanziari complicatissimi e facevano questo gioco da almeno trent’anni “. E’ stato come mettersi improvvisamente a giocare a poker grosse somme con dei giocatori professionisti. Il risultato era prevedibile alla fine.

Ma ascoltate ora perchè viene il bello di tutto ciò che sta accadendo…

(…) un punto di vista sulla crisi del debito europeo e la crisi greca, è che si tratti di un tentativo elaborato dal governo tedesco per conto delle sue banche per ottenere indietro i loro soldi senza richiamare l’attenzione su ciò che stanno facendo.

Il governo tedesco dà i soldi al fondo di salvataggio dell’Unione europea in modo che possa dare i soldi al governo greco in modo che il governo greco può dare indietro denaro alle banche greche così le banche greche possono rimborsare i loro prestiti alle banche tedesche.

Indovina un pò chi suggerisce di trasformare il fondo MES in una sorta di FMI europeo!

Merkel, sì a un Fondo monetario europeo

…La cancelliera tedesca si è detta d’accordo con la proposta del ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha parlato di convertire il meccanismo europeo di stabilità in uno strumento simile al Fondo monetario. “Sarebbe una riforma importante”, ha osservato in merito, “che dimostrerebbe al mondo che la Ue ha i meccanismi per superare situazioni inattese”.

Il super ministro europeo immagino dovrà essere tedesco e il fondo servire per salvare le povere banche tedesche…

Settanta banche tedesche bocciate agli stress test – Il Sole 24 ORE

Ma tu pensa anche gli americani ci hanno messo anni e anni per comprendere la vera essenza dei tedeschi…

Politico – Quei disonesti dei tedeschi 

… se lo scriveva qualche secolo prima un blogger qualunque, erano tutte falsità…

LA MEGABALLA DEI 60 MILIARDI DI CORRUZIONE ..

DEUTSCHE BANK: LA TRUFFA INFINITA CON IL PAESE INTORNO

Per concludere Juncker quello che bisogna mentire o far finta di lasciare decidere, proporrà un ultimo capitolo dedicato alla democrazia in Europa, ai processi decisionali, da rendere ancor più democratici e trasparenti.

Ora, che milioni di europei amino farsi prendere in giro da un ubriacone passi, ma almeno Voi cercate di comprendere la vera essenza di QUESTA europa!

Junker ubriaco fa gli onori di casa.

Mi spiace Bellezza, se infrango i Tuoi sogni ma questa non è la mia Europa, non è l’Europa dei DeGasperi questo è solo uno squallido coacervo di interessi che cercano di rifilarti mentre dormi o sei sotto all’ombrellone.

Per fortuna non è tutto così, ma chi comanda, chi imposta la politica europea in buona parte è solo un fantoccio eletto o non eletto in mano alle banche e alle multinazionali, il resto chiacchiere per quattro amici al bar che sognano il roaming gratis.

Ma torniamo all’ Italia, perchè se ne sono occupati pure il Financial Times e Reuters…

Reuters – La moneta parallela dell’Italia potrebbe…

I partiti italiani di opposizione sembrano ridimensionare l’idea di un’uscita dall’euro per sostituirla con l’adozione di una moneta parallela ad uso interno, ma in realtà i suoi principali sostenitori la vedono come uno strumento per preparare al meglio l’uscita.

Sia ben chiaro nessuna illusione, chiacchierano tutti ma ben pochi poi hanno il coraggio di portare avanti le proprie idee, Berlusconi e i Cinque Stelle sull’euro sono inattendibili, per la Lega si vedrà.

Nel frattempo in Francia, il salvatore d’Europa, Napoleon Macro che vive nella reggia di Versailles, crolla nei sondaggi

Francia: popolarità Macron scende al 37%

… e si prepara ad un Autunno davvero caldo…

Francia, manifestazioni e scioperi contro la legge sul lavoro di Macron

Fate ora attenzione a come Repubblica tra le virgolette descrive chi ieri è sceso in piazza per protestare contro la criminale riforma del lavoro di Napoleon Macron…

Visto come si sono scaldati durante le elezioni presidenziali quelli di Repubblica, c’è da pensare che Macron si sia comprato pure i giornali italiani per vincere a Maggio.

Comunque sia, direi che c’è abbastanza materiale per prepararsi ad un autunno e inverno davvero interessante per l’Europa, mentre l’euro forte inizierà a mordere le fragili economie europee.

Mimica Touch: l’etichetta di biogelatina che controlla la freschezza dei cibi

Scritto da: Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/11092017/mimica-touch-letichetta-biogelatina-controlla-la-freschezza-dei-cibi/10971

Mimica Touch (già conosciuta come Bump Mark) è un’etichetta per la scadenza dei generi alimentari che fornisce informazioni in tempo reale sulle condizione del cibo contenuto nella vaschetta. Infatti, non sempre le condizioni ambientali a cui sono esposte le derrate sono ideali ma talvolta sono migliori delle attese. Secondo l’opinione di molti esperti le date di scadenza stampigliate sulle confezioni degli alimenti non sono perfettamente attendibili e spesso ci inducono a gettare nella spazzatura degli alimenti che in realtà sarebbero ancora buoni.

Alla base di tutto sta l’invenzione di una biogelatina, composta di proteine, capace di indicare la vera data di scadenza dei cibi, aiutandoci così a combattere lo spreco alimentare. La gelatina viene sotto una pellicola di plastica all’esterno della confezione degli alimenti, ma è ben sigillata e per questo motivo si degrada esattamente come il cibo contenuto all’interno. L’acquirente può toccare con il polpastrello l’etichetta e sentirne la durezza: quando la gelatina è sciolta può dedurne che l’alimento è scaduto e va buttato nell’umido. Per dirla in altre parole, Mimica Touch è semplicemente una copia di ciò che avviene al cibo dentro la confezione ed è quindi assai più precisa di una data di scadenza stampata.

L’invenzione ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e proseguono le ricerche per trovare un tipo di sostanza analoga, ma non derivata da proteine animali che possa andare incontro anche alle esigenze di vegetariani e vegani.

 

Il tribunale supremo brasiliano riconferma il diritto all terra delle popolazioni indigene

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/it/popoli-indigeni/4319-il-tribunale-supremo-brasiliano-riconferma-il-diritto-all-terra-delle-popolazioni-indigene.html

Il tribunale supremo brasiliano ha emesso una sentenza chiave in favore di due tribù indigene, respingendo la richiesta dello stato del Mato Grosso do Sul – e ha ordinato alle autorità di rispettare la demarcazione delle terre. Lo Stato brasiliano infatti, aveva cercato di ottenere un risarcimento di oltre 2 miliardi di dollaro dal governo federale, in seguito alla demarcazione delle terre tradizionali delle tribù Nambikwara e Pareci, a causa dei mancati introiti economici.
“Questo è un passo cruciale per la giustizia e i diritti dei popoli indigeni in Brasile”, ha dichiarato Tonico Benites, leader degli indigeni Guarani. “Ci dà la speranza che ila magistratura proteggerà i nostri diritti, garantiti dalla costituzione e dalle convenzioni internazionali”.

La costituzione del Brasile riconosce agli indigeni il diritto alle loro terre ancestrali. Ma la procura generale aveva raccomandato di non riconoscere come valide le terre ancestrali non occupate dagli indigeni al momento di entrata in vigore della costituzione (il 5 ottobre 1988), anche se gli stessi indigeni ne erano stati scacciati con la forza. Si sarebbe trattato del peggior colpo ai diritti degli indigeni dai tempi della dittatura militare. Il tribunale supremo però ha rigettato questa raccomandazione.

Ma il presidente Temer,screditato da diversi scandali di corruzione, è ora in cerca di sostegno preso la lobby agraria, e ha dichiarato guerra ai diritti degli indigeni alla terra, malgrado siano sanciti dalla costituzione, escogitando la norma della scadenza del 1988, cioè negando la terra agli indigeni che ne erano stati scacciati. La norma praticante spazzerebbe via il 90 per cento delle demarcazioni in via di riconoscimento ufficiale.

I Guarani-Kaiowás occupano solo una piccola parte dei loro territori ancestrali a Mato Grosso do Sul e la loro lotta per riconquistare le terre sottratte si protrae da e decenni ha causato violenti conflitti con gli allevatori e i coltivatori di soia e canna da zucchero.

La scorsa settimana, 48 organizzazioni indigene e gli organismi della società civile hanno firmato una lettera all’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e alla Commissione interamericana sui diritti dell’uomo, denunciando le violazioni dopo la visita del 2016 del relatore speciale dell’ONU Victoria Tauli-Corpus, e l’aggressiva regressione nella tutela dei diritti delle persone indigene “.

Nel frattempo, secondo la Commissione Pastorale sulla Terra, negli ultimi anni, in Brasile è enormemente cresciuto il numero degli omicidi legati al conflitto sulla terra, con 37 persone uccise nei primi cinque mesi di quest’anno, otto più degli assassini registrati nello stesso periodo del 2016.

Poca attività fisica e scappatelle mettono a rischio il cuore

Scritto da: Andrea Piccoli
Fonte: http://www.italiasalute.it/4850/pag2/Quando-sesso-uccide.html

Il sesso può anche uccidere. Ad affermarlo è un gruppo di ricercatori del Tufts Medical Center di Boston, secondo cui non avere rapporti sessuali in maniera regolare e praticare attività fisica con il contagocce può rappresentare un pericolo grave per la salute del nostro cuore. Ad aumentare il rischio anche i tradimenti e il sesso occasionale.

La base della ricerca statunitense, pubblicata sulla rivista Jama dell’American Medical Association, è costituita dalla revisione di 14 studi precedenti, giungendo alla conclusione che il rischio di morte per chi fa sesso senza essere allenato aumenta di 2,7 volte. Al contrario, chi si dedica a un’attività fisica regolare può anche sperimentare notti di sesso infuocate senza rischiare più di tanto, come confermano le parole della ricercatrice Issa Dahabreh: “gli individui che praticano abitualmente attività fisica sono meno sensibili agli effetti di stimolazione dello sport come del sesso”.

Per gli amanti che hanno anche una passione per lo sport il rischio è pressoché nullo, dal momento che per ogni sessione di allenamento di almeno un’ora il pericolo di un infarto durante il sesso diminuisce di circa il 35 per cento.

Un caso particolare è rappresentato dai rapporti extraconiugali. Pare che le scappatelle costituiscano un vero e proprio pericolo per le coronarie di chi vi si applica, probabilmente per lo stress derivante dai sensi di colpa e dalla paura di essere colti in flagrante o comunque di essere scoperti. Già un’altra ricerca del St. Thomas Hospital in passato aveva evidenziato questo pericolo. Il cardiologo Graham Johnson aveva spiegato: “il 75% dei casi di morte improvvisa durante l’attività sessuale riguarda persone coinvolte in una scappatella anche se va aggiunto che solo l’1% degli attacchi di cuore viene scatenato dal sesso”.

Come spiega anche Amy Thompson della British Heart Foundation in un’intervista al quotidiano inglese Daily Mail, “è importante distinguere fra le cause di un attacco di cuore e quelle che potrebbero potenzialmente scatenarlo. Lo studio mostra che il sesso può agire da fattore scatenante, ma questo non cambia il nostro punto di vista sui benefici dell’attività fisica. È stato dimostrato che, per aiutare il cuore a restare in forma, bisognerebbe fare 30 minuti al giorno di attività fisica moderata almeno cinque volte a settimana e il sesso non causa più stress che salire un paio di rampe di scale”.

 

Gradara e i suoi fantasmi gentili

Scritto da:Monica Porta
Fonte: http://www.sogliaoscura.org/gradara-e-i-suoi-fantasmi-gentili-di-monica-porta/

Gradara si trova in collina, adagiata sul confine tra Romagna e Marche. La cittadina ha origini antiche, il primo insediamento sembra risalire al Neolitico. Di certo, visse anche l’epoca romana, come testimonia ancora oggi la base e l’angolo del Mastio interno alla Rocca della Fortezza, risalente al XIV secolo.

Ogni anno migliaia di turisti visitano il borgo antico, approfittando di una pausa dal vicino mare di Cattolica e Gabicce, oppure affrontando un viaggio più lungo, attratti dalla sua storia e dagli eventi organizzati nei mesi estivi.
Bar e ristoranti spuntano da ogni scorcio, dentro e fuori le mura. I prezzi contenuti spingono i visitatori a degustare le prelibatezze locali, ma non mancano anche aree attrezzate per gustare un sano picnic.

Quest’anno, nella prima decade di agosto, si è svolto il festival “Magic Castle”. L’evento ha richiesto di un ingresso supplementare per l’entrata al borgo antico, ma ne è valsa la pena. Il Castello, allegramente addobbato a festa, si è tinto di fiaba sul far della sera, sapientemente arricchito dalla bravura di artisti locali ed esteri.

Ogni volta che visito Gradara, rimango catturata dall’atmosfera che si respira percorrendo a piedi la via che dalla Porta meridionale, la Torre dell’Orologio, conduce alla seconda Porta e quindi al Castello. Qui, come a Siena, per me il tempo ha il rumore di passi sconosciuti, il suono del passato nei racconti tinteggiati fra storia e leggenda. La tragedia di Paolo e Francesca, raccontata nell’Inferno dantesco, sembra svolgersi proprio nel Castello di Gradara.
E’ il 1275 e Giovanni, detto Giangiotto, lo storpio, sposa la bellissima Francesca da Polenta, figlia di Guido Minore della fazione guelfa. Francesca acconsente al matrimonio, purtroppo convinta di sposare il bel Paolo, fratello di Giangiotto che invece agisce per procura del fratello. La triste sposa scopre l’inganno solo al suo risveglio, la mattina dopo il matrimonio, e cade preda dello sconforto.
Giangiotto è anche il Podestà di Pesaro, ma per una precisa disposizione dell’epoca, che imponeva maggior equità, non può portare la sua famiglia nella città che governa. Per poter tornare spesso da lei, costringe Francesca a trasferirsi nella vicina Gradara, dove soggiorna il padre Verrucchio Malatesta. Anche Paolo frequenta il Castello di famiglia. E’ il capo delle guardie Malatestiane e padrone delle terre a sud del borgo di Gradara. E’ facile per lui far visita a Francesca, in assenza di Giangiotto.
Probabilmente Paolo conosceva già la bellezza di Francesca da Ravenna e si sente anche in colpa per il torto commesso nei suoi confronti. Con la frequentazione, l’amore divampa fra i due che non riescono a nascondere la tresca. Giangiotto, forse informato dal fratello Malatestino, un giorno finge di partire per poi rientrare subito al Castello e sorprendere i due amanti. Nella confusione, i vestiti di Paolo rimangono impigliati e gli impediscono di scappare. Francesca gli fa da scudo con il suo corpo, per difenderlo, ma la spada di Giangiotto trafigge entrambi, senza pietà.
Ancora oggi, il sentiero che circonda le mura del Castello dall’esterno è chiamato “Passeggiata degli innamorati”, in ricordo del passaggio segreto che permetteva a Paolo di recarsi nelle stanze di Francesca senza essere visto dalla famiglia. Ora non è più visitabile, perché murato.
La sensazione di essere in compagnia dei due amanti è presente ogni volta che percorro il sentiero in religioso silenzio.

A rischio due posti di lavoro su tre nella grande distribuzione

Scritto da: Marco Cedolin
Fonte: http://ilcorrosivo.blogspot.it/2017/08/a-rischio-due-posti-di-lavoro-su-tre.html

Ci eravamo già occupati in passato del terribile impatto che il progresso tecnologico ha, e soprattutto potrebbe avere in prospettiva, sull’occupazione, dal momento che le “macchine” potrebbero sostituire in un prossimo futuro (in alcuni casi lo hanno già fatto) larga parte dei lavoratori.
Come scrivevamo uno dei settori maggiormente a rischio, e oltrettutto quello che negli ultimi decenni ha forse raccolto il maggior numero di nuovi occupati, sembra essere quello della grande distribuzione…..

A triste conferma di quello che sosteniamo da tempo arriva uno studio prodotto da Citi e dall’Oxford Martin Programme on Technology and Employment dal titolo “Technology at work 3.0”, facente parte di una serie di pubblicazioni sull’impatto dell’automazione sul mondo del lavoro.
Secondo i dati che emergono dallo studio in oggetto, che ha focalizzato la propria ricerca negli Stati Uniti, due posti di lavoro su tre nell’ambito dei cassieri e degli addetti alle vendite potrebbero venire eliminati in virtù delle innovazioni tecnologiche prossime venture.
Se poi si prende in considerazione l’intera filiera, allargata alla logistica e alla gestione dei magazzini e degli scaffali, la situazione si prospetta ancora peggiore, dal momento che l’80% degli addetti potrebbe molto presto venire sostituito da intelligenza artificiale e robot di nuova generazione.
La produttività senza dubbio salirà alle stelle ed i prezzi, in piccola misura, potrebbero perfino diminuire, ma la domanda rimane sempre la stessa. Come camperanno milioni di persone, molte delle quali arrivate in questo settore perché già espulsi da altri diventati sterili, che oggi sopravvivono (magari con salari miseri e turni massacranti) lavorando all’interno della grande distribuzione?
Al momento non esistono studi di sorta che prendano in considerazione il problema, ma di un problema si tratta e non di carattere filosofico, dal momento che non si può certo ipotizzare di mettere insieme il pranzo con la cena con il reddito d’inclusione di Gentiloni che per chi fuma basta a malapena per comprare le sigarette.

IL RITORNO DEL FANTASMA FORNERO!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/08/31/il-ritorno-del-fantasma-fornero/

Ve la ricordate Miss Frignero, ops scusate Fronero, si quella che durante il governo Monti suggeriva che…

: ”I giovani non devono essere troppo ‘choosy’ 

…oggi i giovani italiani non sono in condizioni di essere schizzinosi, diceva in questa valle di lacrime!

Choosy, bamboccioni, sfigati e ora inoccupabili

Se non ricordo male, la signora Fornero è l’esecutrice di quella criminale riforma delle pensioni impostaci con una letterina da parte della BCE nel lontano e ormai famigerato 2011, si quella che si è inventata pure il meccanismo delle aspettative di vita, dimenticando quello della qualità.

Fornero: ‘No a riduzione età pensionabile: i costi li pagherebbero i giovani’

Nella puntata di questo lunedì 28 agosto di “In onda” su La7 è intervenuta Elsa Fornero, docente universitaria ed ex ministra del Lavoro, la quale si è soffermata su alcuni temi di attualità economica. Ecco le parti salienti di quello che ha detto.

‘Riduzione età pensionabile darebbe vantaggi alle generazioni presenti ma svantaggerebbe i giovani’

Sulla possibile proposta che alcuni esponenti politici stanno facendo per la riduzione dell’età pensionabile, la Fornero ha detto: “Io vorrei vedere nel Paese un dibattito meno concitato e più chiaro per le persone: ad esempio chiariamo che la Ragioneria dello Stato non può porre alcun veto a Governo e Parlamento, ma solo fare analisi che si basano su modelli consolidati e verificati in ambito europeo; quello che essa dice non è verità assoluta ma semmai uno scenario ragionevole.

 Nel nostro Paese ogni volta che si affronta il tema #Pensioni, la discussione diventa esagerata e con delle discussioni verbali che sarebbe meglio evitare. (…) Bisogna fare capire alle persone che con questo nuovo metodo, quando la vita si allunga è normale che anche l’età di pensionamento si deve allungare.

‘Troppo populismo: mi hanno indicata come colpevole’

Voglio ricordare comunque che l’età sostanziale di pensionamento oggi in Italia è fra le più basse in Europa, sono cose che vanno dette perché altrimenti si crea nelle persone l’illusione che si possa avere tutto senza pagarne il prezzo e magari facendolo pagare ad altri”.

‘Si dovrebbero spendere più risorse per occupazione dei giovani e non ancora per il sistema previdenziale’

Bene fermiamoci qui, perché una che dice che che si dovrebbero spendere più risorse per i giovani tenendo le persone al lavoro per almeno 65/70 anni fa finta di non capire o proprio non ci arriva. Non ho intenzione di camminare su un terreno minato come quello delle pensioni, minato da anni di privilegi e saccheggi politici, fatto di pensioni d’oro e vitalizzi, di baby pensionati e via dicendo, ma preferisco concentrarmi sul presente ovvero…

 “Dobbiamo ridurre il debito pubblico, perché esso è una nube sul nostro futuro: lo dice anche Mario Draghi. Noi abbiamo fatto delle scelte difficili ma necessarie, che i politici non volevano fare”.

Ora prima di continuare a dire fesserie o avviare argomenti da bar sport, suggerisco solo una riflessione, su quella che qualcuno potrebbe definire priorità in un Paese nelle condizioni dell’Italia, cancellando la facile demagogia di chi continua a parlare di debito pubblico e salva le banche, tirando fuori quando serve…

Banche, il governo vara il fondo da 20 miliardi: salva Mps

Ehi bellezza, non è populismo o demagogia è la realtà, quando si tratta di banche si trovano subito 20 miliardi per aumentare il debito pubblico, ma si fa fatica a trovare qualche miliardo per il terremoto o dare lavoro ai giovani o migliorare il sistema pensionistico.

Su dai non fare così, loro sono specialisti nel gioco delle tre carte, suvvia non vorrai mica che ti parlino di sovranità monetaria…

L’apice si raggiunge quando l’allieva parla come il professore, ovvero se ben vi ricordate…

Mario Monti: “La Grecia è il grande successo dell’euro”

… sai le riforme, un’altro grande successo dell’euro…

Elsa Fornero: In Grecia si respira cambiamento positivo

Per chi quotidianamente si beve le camomille che i media italiani somministrano suggerisco di farsi un giretto qui…

IL PIU’ GRANDE SUCCESSO DELL’EURO 

…se non avete tempo e non basta qui…

Nella Grecia ostaggio della crisi, fra ospedali al collasso e miseria 

Roba vecchia? No un articolo della STAMPA uscito a febbraio di quest’anno, un Paese, dove le riforme hanno fatto meraviglie, a si certo nei luoghi di villeggiatura va tutto bene!

C’ un’altra curiosità che vorrei condividere…

Il 28 agosto a In Onda su La7 è andato in scena uno scambio di battute sul tema pensioni tra l’economista Emiliano Brancaccio e l’ex ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero.

Sulle pensioni Brancaccio e Fornero hanno entrambi ragione

Brancaccio ha affermato (min. 11.30): “Noi abbiamo la più alta età di pensionamento al mondo, secondi solo a Grecia e Israele”.

Fornero ha risposto (min. 18.15): “Qual è l’età effettiva media di pensionamento oggi in Italia? Praticamente la più bassa in Europa. Meno di 63 anni”.

Hanno ragione entrambi. Brancaccio infatti parla dell’età a cui si può andare in pensione “normalmente” per legge, prendendo di mira gli innalzamenti di età che – sempre in base alla Legge Fornero, che ha legato l’età pensionabile all’aspettativa di vita – dovrebbero arrivare in futuro.

Fornero invece difende l’impianto teorico della sua riforma, facendo notare che l’età “effettiva” – cioè quella che risulta dalla media reale dell’età dei lavoratori che vanno in pensione – è ancora bassa rispetto al resto d’Europa.

Brancaccio ha ragione, in quanto in base alle statistiche dell’Ocse e della Ue (qui riassunte in un documento elaborato dal servizio previdenziale della Uil), risulta che l’Italia occupi la terza posizione dietro a Grecia e Israele.

Da noi infatti l’età pensionabile è di 66,7 anni per uomini e donne dipendenti nel settore pubblico, e per gli uomini dipendenti nel settore privato. Per le donne dipendenti nel settore privato invece si scende a 65,7 anni.

La Grecia occupa la prima posizione, con 67 anni, sia per gli uomini che per le donne. Israele ci sopravanza in quanto ad età pensionabile degli uomini (67), ma non delle donne (62).

La Germania (65,4 anni), la Francia (62), Il Regno Unito (65 per gli uomini e 62,4 per le donne), la Spagna (65,3), e tutti gli altri Paesi della Ue sono dietro all’Italia in questa classifica. Anche gli Usa (65) e altri Paesi extra Ue – ad esempio Canada (65) o Giappone (65) – sono dietro.

Ovviamente l’argomento pensioni è molto più complesso, quello che volevo condividere è che è ora di finirla di raccontare frottole, quando si vuole o quando serve, ad esempio per le mancette elettorali o per salvare qualche banca, i soldi si trovano sempre, questo Paese non fa nulla per i giovani e la Famiglia e al sottoscritto ribolle il sangue quando vede i nostri giovani lasciare il Paese e qualche furbetto raccontarvi che non c’è alternativa all’immigrazione.

Per il resto in America si prevedono meraviglie per il prossimo dato sull’occupazione sulla base del dato di ieri comunicato dalla ADP, dimenticando che spesso e volentieri è inattendibile e viene quasi sempre smentito dai dati ufficiali che verranno pubblicati venerdì.

L’accelerazione del PIL reale nel secondo trimestre è dovuto principalmente alla ripresa degli investimenti, alle scorte private e alla spesa del governo federale e ad un’accelerazione dei consumi, che ritengo farlocca, ma lascio la parola al tempo, una ripresa parzialmente compensata da una contrazione degli investimenti fissi residenziali e della spesa pubblica e statale e una decelerazione delle esportazioni e meno male che il dollaro è debole!

Ciò che conta in tutti questi dati è che non c’è alcuna traccia di inflazione ZERO ASSOLUTO! Guardandoal l’indicatore di inflazione preferito della Fed, il core PCE,  è rimasto dormiente,  aumentato dello 0,9% nel secondo trimestre, in linea con le aspettative, dopo una crescita dell’1,8% nel trimestre precedente, SOLO 0,9%!

Nel frattempo ieri Hillary Trump è andata nel Missouri a raccontare l’ennesima favola…

Trump pitches tax reform to ‘bring back Main Street’

“Siamo qui oggi per lanciare i nostri progetti per riportare Main Street al centro dell’attenzione, riducendo l’onere sulle nostre aziende e sui nostri lavoratori”, ha detto Trump a Springfield, Missouri.Il fondamento della nostra agenda di creazione di posti di lavoro è di riformare radicalmente il codice fiscale per la prima volta in più di 30 anni”.

In realtà al momento anche se c’è la promessa di una revisione fiscale, non hanno alcun piano e non sarà facile farlo passare visto quello che è successo con l’Obamacare.

I tempi come vi avevamo preannunciato nella nostra intervista ad inizio anno sono eterni, secondo il segretario del tesoro, Mnuchin, la speranza è di farla arrivare sulla scrivania del presidente Trump entro la fine dell’anno.

Nelle prossime settimane in agenda c’è il “debt ceiling” il limite del debito federale da alzare, per evitare un arresto dell’amministrazione governativa e le conseguenze dell’uragano Harvey che ha messo in ginocchio mezzo Texa e in parte la Louisiana.

Suggerisco di non abbassare la guardia, non è finita, non è affatto finita… Kim  minaccia guam, Trump chiude il dialogo

La Corea del Nord promette nuovi missili nel Pacifico dopo il lancio di ieri, che ha sorvolato i cieli del Giappone. Nel mirino torna la base militare statunitense di Guam, nell’Oceano Pacifico. Alle nuove minacce di Kim replica via twitter Donald Trump: “Il dialogo non è la risposta” scrive, “gli Usa hanno dialogato con la Corea del Nord e pagato loro denaro da estorsione per 25 anni”.

Ieri le macchinette, le slotmachine,  hanno finito il loro compito, si sono divertite per mesi, hanno raggiunto il loro obiettivo, ora incomincia il bello…