Vietnam: foreste ridotte a carbonella

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/deforestazione/3370-vietnam-foreste-ridotte-a-carbonella.html

La più bella area forestale della provincia di Quang Ninh, con centinaia di ettari di riforestazione naturale presso il di Tien Lang (distretto Yen Tien), è stata rasa al suolo per produrre carbonella. Il suburbio di Cay Mat, a circa 10 chilometri dal centro di Yen Tien, è considerato il quartier generale dei boscaioli illegali. Nella zona, abitata da appena qualche decina di famiglie, sono stati distrutti oltre 30 ettari di foreste.

Lungo la strada che collega che porta a Chua Mui, le foreste, tra cui intere aree protette, sono state devastate. Tronchi abbandonati sulle colline sostituiscono la vegetazione. Migliaia di tronchi sono stati bruciati o abbattuti. Altri sono stati spogliati di rami e foglie.

La foresta è stata data alle fiamme, poi i tagliaboschi sono ripassati a raccogliere il carbone. I tronchi mezzi bruciati sono stati arsi in appositi forni interrati, mentre i più grandi sono stati tenuti da parte per essere rivenduti in seguito ai produttori di mobili. Ma non si tratta di un lavoro artigianale: tracce di camion pesanti conducono al “luogo del delitto”.

Ma mentre gli abitanti della sona riferiscono che la distruzione della foresta continua su scala sempre più vasta, continua indisturbata dal luglio scorso, le locali guardie forestali minimizzano: “La foresta devastata non contiene molti grandi alberi. Si tratta per lo più di foresta di bassa qualità”. Forse è questa la ragione per cui ha aspettato ben tre mesi prima di avvisare le autorità?

Le Tien Chong, presidente del Comitato del popolo del distretto di Yen Tien, sostiene invece che le foreste naturali di Cay Mat borgo e Tien Lang siano foreste primordiali, che il distretto si sforza di proteggere. “Nel corso degli ultimi anni molti, le autorità locali hanno attuato un sacco di progetti di sostentamento per i residenti, al fine di proteggere le foreste – ha spiegato a Vietnam Net – Abbiamo appena ricevuto la relazione sulla devastazione e abbiamo appena inviato un gruppo di controllo per chiarire la questione”.

McDonald’s: per la prima volta in 9 anni calano le vendite

Scritto da  : Mathew Myladoor
Fonte: http://www.you-ng.it/

Gli analisti avevano previsto un ribasso poco sopra l’1%, invece il calo di vendite della più grande catena di fast food al mondo è raddoppiata rispetto alle analisi. Infatti per la prima volta dal 2003 le vendite sono calate quasi del 2%. McDonald’s, icona del junk food,con i suoi 34mila punti vendita e 69 milioni di clienti in 119 paesi si è dovuta fermare a causa ‘rallentamento della domanda provocato dall’incertezza economica globale’.

Don Thompson, amministratore delegato della multinazionale parla di crescita sostenibile: “Anche se le vendite di ottobre riflettono i problemi persistenti del mercato globale, le nostre strategie e gli aggiustamenti che stiamo compiendo in risposta ai venti contrari daranno slancio alle vendite e porteranno a una crescita sostenibile“.

Amare se stessi per poter amare gli altri?

Scritto da : Fausto Carotenuto
Fonte: http://www.coscienzeinrete.net/spiritualita/item/925-amare-se-stessi-per-poter-amare-gli-altri

Non è possibile amare gli altri se non ami te stesso.
E’ vero, ma non basta amarsi…
se non sappiamo quale parte di noi stiamo amando.
Possiamo imparare ad amare e coltivare
la parte migliore di noi stessi,
quella cosciente ed amorosa,
per poter desiderare che
proprio quella parte prevalga negli altri.
E non le parti peggiori di noi,
quelle egoiche, predatrici, indifferenti o aggressive…
Non siamo obbligati ad amare
le parti peggiori nostre e degli altri,
ma siamo liberi di amare veramente le migliori…
per farle vibrare e crescere.
E questo rende più bella e più utile la nostra vita,
e quella di chi è intorno a noi.

Handicap e abusi: parla la bimba abusata dal branco. “Le cose brutte me le facevano loro”.

Fonte: http://www.massimilianofrassi.it/blog/

Come sapete il tema “handicap e abusi” è un tema che a noi di Prometeo sta molto a cuore. La storia che vi riporto parte qua: http://www.massimilianofrassi.it/blog/il-fidanzato-di-mia-sorella-lei-11-anni-e-lui-63.html Oggi finalmente si è tenuto l’incidente probatorio della bimba gravemente disabile , passata da un pedofilo all’altro come un oggetto. Da usare, per sollazzarsi, e riportare a casa una volta soddisfatti. “Tanto è mongola come si può credere a ciò che dice?” disse a noi, per un caso simile, un parroco qualche tempo fa. Invece i “mongoli” sanno bene la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male. Sanno quando esseri troppo disumani per chiamarli uomini, ma normali anzi normalissimi, fanno del male. E la piccola, che oggi ha 14 anni, ha iniziato il suo lungo doloroso difficile racconto proprio così: “sì, le conosco queste persone, ci siamo incontrati ai giardini, ma anche a casa loro. Sì, mi facevano le cose brutte”. L’incidente probatorio per lei è stata una vittoria. Da sola ha superato una montagna e dire che la stimiamo, per il suo esempio di coraggio e di forza, non rende a sufficienza l’idea. Ora si aspetta il processo. Gli imputati, che devono rispondere di violenza sessuale ricordiamo sono: Luciano Finotti, anni 63 (del paese di Inverno, arrestato a luglio); Berengario Borromeo, anni 74 già condannato per la stessa accusa a 7 anni di reclusione, anche lui di Inverno; Sebastiano Margarine, anni 46, fruttivendolo di Santa Cristina e Rocco Belviso, anni 79 di Albuzzano. Un altro imputato Angelo Cremascoli, guardia giurata riccone al rito abbreviato. Leggete i nomi, ma soprattutto el età e chiedetevi, come abbiamo fatto noi, cosa possa avere provato una bambina in mano a questo mondo ed in un paese il cui nome, Inverno, forse dovrebbe vedere mutata almeno una lettera e diventare Inferno…..

 

Notizie Crisi: -10% gli sprechi di cibo, potrebbe sfamare 3,7 mln di affamati

Scritto da: Sara M.
Fonte: http://www.italiah24.it/italia/notizie/107529/crisi-10-gli-sprechi-di-cibo-potrebbe-sfamare-37-mln-di-affamati.html

Crisi: si è ridotto del 10% lo spreco di cibo degli italiani in questo periodo, secondo coldiretti questa quantità potrebbe sfamare circa 3,7 milioni di concittadini affamati.

Riducendo di appena il 10 per cento gli sprechi di cibo degli italiani sarebbe possibile imbandire adeguatamente la tavola dei 3,7 milioni di concittadini (tra i quali ben 379.799 sono bambini tra 0 e 5 anni e 508.451 sono anziani di oltre 65 anni) costretti nel 2012 a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case. E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti, in occasione della presentazione del ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) dalla quale si evidenzia che sono aumentati del 9 per cento rispetto allo scorso anno gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari.

In un Paese come l’Italia  dove ci sono 653mila minori in stato di povertà assoluta secondo l’allarme lanciato da “L’albero della vita Onlus” è intollerabile che – sottolinea la Coldiretti –venga perso dal campo alla tavola ogni anno cibo per oltre dieci milioni di tonnellate. Una tendenza che anche per effetto della crisi sta però lentamente cambiando: due italiani su 3 (65 per cento) nel 2012 hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo, secondo l’indagine Coldiretti-Swg a ottobre 2012. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 67 per cento lo ha fatto – precisa la Coldiretti – facendo la spesa in modo più oculato, il 59 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40 per cento riducendo le dosi acquistate e il 38 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza.

Che cosa cela il cielo?

Fonte: http://zret.blogspot.it/2012/10/che-cosa-cela-il-cielo.html

Un universo fantasma

Che cosa cela il cielo? Il firmamento crivellato di stelle e la volta diurna sono proprio quel che sembrano? La descrizione della cosmologia ufficiale ha delle zone d’ombra, ma ciò non autorizza a pensare che non sia plausibile. Eppure…

L’ingegnere minerario ed inventore austriaco Hans Horbiger (1860-1931) elaborò la teoria del ghiaccio cosmico. Horbiger sosteneva che, durante la sua storia geologica, la Terra aveva catturato in sequenza quattro lune. Ciascuna di esse, inclusa l’attuale, nonché tutti i pianeti del sistema solare erano globi di roccia coperta da uno strato di ghiaccio spesso centinaia di chilometri. Gli astri erano dei blocchi di ghiaccio che riflettevano i raggi del Sole. Ognuno dei satelliti, nel corso di migliaia di anni, attratto dalla gravità terrestre, si era avvicinato al nostro pianeta, gelando gradualmente gli oceani e provocando lunghe ere glaciali, finché l’interazione delle forze gravitazionali avevano frantumato la luna. Cadde una pioggia di pietre e ghiaccio, seguìta dall’inondazione dovuta al disgelo dei mari. La distruzione della terza luna aveva segnato la fine dell’ultima glaciazione ed era stata l’origine della leggenda del diluvio universale (qui Horbiger anticipò Immanuel Velikovsky, autore di “Mondi in collisione”): i superstiti del cataclisma erano stati venerati come i progenitori dell’umanità.

Il tedesco Peter Bender, richiamandosi alle idee dello statunitense Cyrus Teed, desunte soprattutto da “The cellular cosmogony or the Earth a concave sphere”, disegnò, dopo aver semplificato le leggi ottiche e le polarità planetarie di Teed, un cosmo che definì “universo fantasma”. Al centro della Terra concava, Bender sospese una grande sfera azzurra, intorno alla quale il Sole, una massa di roccia fusa con un diametro di circa 250 chilometri, la luna e le stelle, masse più piccole, ruotavano a velocità e distanze diverse. Il globo era costellato di minuscoli punti che apparivano come astri. L’atmosfera, spessa poco più di sessanta chilometri, defletteva i raggi luminosi, dando l’impressione che gli astri si muovessero nel cielo, laddove l’alternarsi di giorno e notte erano determinati dalle rispettive posizioni dell’universo fantasma e del Sole. Se questo si interponeva tra noi e la sfera scura, era giorno; quando si trovava dietro, era notte. Il cosmo teorizzato da Bender prelude alla concezione, per così dire, olografica, di Giannini.

F. Amedeo Giannini fu autore di “World beyond the poles”(1959), un testo che andava oltre Horbiger. L’ingegnere, infatti, delineava un modello in contrasto con la scienza ufficiale, ma non rinunciando a considerare i corpi celesti degli oggetti concreti; invece Giannini li smaterializzava, trasformandoli in immagini ingannevoli.

Giannini descriveva una Terra che non è sferica, ma a forma di fuso con i Poli Nord e Sud illusori. La superficie del pianeta non termina alle estremità della “conocchia”, poiché prosegue nello spazio, curvando all’indietro sopra le nostre teste (?). Le stelle, i pianeti, le galassie e le comete sono “aree globulari ed isolate di una superficie esterna, continua ed ininterrotta”. Ciò significa che i corpi celesti non sono affatto tali, bensì punti sulla vasta estensione dell’universo, parte del quale è costituita dalla superficie terrestre. Lo spazio è un’illusione creata dal cristallino dei nostri occhi, dalle lenti dei telescopi e delle macchine fotografiche.

Alice nel paese dei miraggi

E’ curioso che un paradigma cosmologico di tipo olografico, pur nelle inevitabili differenze, sia stato valorizzato recentemente dall’astrofisica Giuliana Conforto. La Conforto ritiene che le stelle non siano solo corpi massicci, a differenza di quanto credono gli astronomi, ma immagini olografiche proiettate sul gigantesco schermo tridimensionale che avvolge il pianeta, il campo magnetico terrestre, a forma di mela. Il campo elettromagnetico intrappola due schermi al plasma: le fasce di Van Allen che sono oggi in via di dissoluzione. L’universo come ci appare è una matrice, una pellicola digitale che abbiamo scambiato per realtà: la vera realtà dunque è occultata dietro parvenze fallaci.

Si chiede la Conforto: “E se la luna, visibile in cielo, fosse non un corpo reale, ma un ologramma, un’immagine del vero satellite, forse molto più piccolo, il luogo extraterrestre dove si sono recati gli astronauti delle Missioni Apollo? […] Gli astronauti delle Missioni Apollo non sono rimasti a terra: sono andati su un satellite artificiale, immerso in una ‘zona’ senza campo magnetico, quindi invisibile, ma qui vicino, forse dietro l’angolo, ‘dietro’ la prima fascia di Van Allen, fuori dalla consueta visuale che chiamiamo “cielo”. […]

Se il campo magnetico si rovescia, come è già successo tante altre volte, il ‘cielo’ cambia, per il semplice fatto che il ‘cielo’ è un insieme di schermi al plasma, specchi curvi che amplificano e distorcono le immagini. La terra è circondata da una mela: è il campo magnetico terrestre, a sua volta immerso in una mela ancora più grossa, una Big apple, che è il campo magnetico solare, percorso da fiumi di particelle ad alta energia”. […]

Siamo come Alice nel paese delle meraviglie: gli specchi restituiscono immagini di immagini. Nulla è come appare ed i fenomeni si sovrappongono, si intersecano, si sfaccettano per ricomporsi. Chi abbia osservato il firmamento in questi ultimi decenni avrà notato particolari configurazioni, dimensioni inusitate, inattesi splendori, malgrado… È possibile che un indebolimento del campo elettromagnetico terrestre implichi una disgregazione degli aspetti tridimensionali, quasi fossero i fotogrammi tremolanti di un canale televisivo fuori sintonia. Il tempo subisce un collasso. Le forme quindi si disintegrano progressivamente. Il velo si assottiglia, si strappa, lascia intravedere l’invisibile. Possiamo escludere che le operazioni di Geoingegneria non siano pure volte a ricucire il tessuto che si sta per lacerare?

Comprendiamo che scenari come quelli cui si è accennato collidono sia con il senso comune sia con le “certezze” dell’astronomia, ma parecchi rompicapi ancora assillano i cosmologi accademici, perplessi di fronte alla cosiddetta materia oscura, ai buchi neri etc. E’ un campo dove le sorprese sono quotidiane. Oggigiorno, almeno le frange pionieristiche del pensiero scientifico sono meno recalcitranti ad accogliere sistemi che prescindono da una presunta oggettività assoluta, grazie segnatamente al modello interpretativo di David Bohm e di fisici che hanno elaborato ipotesi simili. E’ errato chiudersi a riccio al cospetto di teorie eccentriche, di mitologie ancestrali, oggi rilette e riproposte.

Se esiste una saggezza nella lingua, ricordando che il termine latino “caelum” (cielo) è probabilmente legato al verbo “celare”(nascondere, occultare), siamo tentati di pensare che gli antichi avessero intuito la verità. Il cielo eclissa qualcosa: dimensioni parallele, cavità atemporali, meandri siderei, universi secanti… Che cosa di preciso non è dato sapere… almeno per ora.

Libri consultati:

G. Conforto, Baby sun, Diegaro di Cesena, 2008
W. Kafton-Minkel, Mondi sotterranei, il mito della Terra cava, Roma, 2012
C. Paglialunga, Alla scoperta della Terra cava, Diegaro di Cesena, 2010

Deutsche Bank: «Cresce in Italia la rabbia anti-Euro»

Fonte: http://www.linkiesta.it/manifestazioni-anti-euro
Scritto da: Fabrizio Goria

Un anno fa Roma venne messa a ferro e fuoco. Oggi la città è tappezzata di manifesti che annunciano cortei euroribelli. In una nota, Deutsche Bank esprime la preoccupazione per una rabbia che finora in Italia non è esplosa ma è rimasta confinata a Internet.

 Il 15 ottobre 2011 il centro di Roma fu messo a ferro e fuoco da una manifestazione tanto violenta quanto improvvisa. Un anno dopo, sono in aumento le rappresentazioni pratiche di un sentimento diffuso, quella rabbia verso il sistema politico, verso la finanza mondiale, verso l’Europa. Dopo il “No Monti Day” di alcune settimane fa, sono in preparazione diversi altri esempi di manifestazioni. Da alcuni giorni il centro di Roma è tappezzato di poster pubblicitari del Movimento sociale europeo che ha organizzato per il prossimo sabato “Euroribellione”. Le tensioni sociali in Italia non sono paragonabili a quelle viste ancora ieri in Grecia, fra molotov e scontri tra manifestanti e polizia. Eppure, il rischio esiste.

 

Euro, austerity, ripensamento del modello economico per i Paesi sviluppati, ricambio dell’attuale classe dirigente per diverse nazioni. Sono queste le ragioni alla base della maggior parte delle manifestazioni organizzate in Italia nel corso dell’ultimo anno. Finora la rabbia si è sviluppata più su internet che nelle strade. O almeno questa è la visione di Deutsche Bank che in una nota ha analizzato la situazione politica e sociale italiana in vista delle prossime elezioni. L’insofferenza è molta, ma è inespressa. O meglio, ha trovato una via nel web.

Al contrario di ciò che successo in Grecia, Portogallo e Spagna, in Italia non si è ancora scesi nelle piazze in maniera massiva. Ma, secondo Deutsche Bank, è questione di mesi. Con l’arrivo della campagna elettorale, la discussione sviluppatasi nei social network, sui forum, nei social media, potrebbe sfociare nelle strade. Particolare è considerato il caso di Beppe Grillo. Il comico genovese fondatore del Movimento 5 Stelle è ritenuto un fenomeno da studiare. Il suo ostentato ripudio della televisione come strumento di comunicazione politica è valutato come «corretto» dalla banca tedesca. Il ragionamento è semplice: se Grillo vuole andare contro l’attuale classe politica, non può utilizzare gli stessi strumenti da lei usata. Eppure, ci sono diversi rischi.

Il primo è la formazione di una cultura politica carica di lacune e distorsioni faziose. È questo l’esempio delle teorie complottistiche nate nel corso degli ultimi anni. New World Order, Goldman Sachs, Wall Street contro l’euro: sono queste alcune delle idee che hanno preso sempre più piede. Un esempio di questa tendenza si è potuta osservare un anno fa, quando la Banca centrale europea (Bce) ha lanciato le due operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Long-term refinancing operation, o Ltro) per un totale di circa mille miliardi di euro. «Soldi che sono stati prestati alle banche all’1% e che non sono mai arrivati alle imprese», dicono i grillini e le aree più massimaliste di quel sottobosco contro l’euro che tanto preoccupa Bruxelles. In realtà, senza le Ltro le banche di Italia e Spagna non avrebbero potuto sostenere i rispettivi mercati obbligazionari nei primi mesi del 2012. Dato che la domanda di bond governativi proveniente dall’estero era in costante calo, Roma e Madrid sono state tenute a galla dagli istituti di credito nazionali. Meglio quello piuttosto che osservare un’asta deserta da parte del Tesoro. Il messaggio è stato però veicolato in modo distorto. Quello che è emerso è che le banche sono state oggetto di regali da parte della Bce. Un messaggio utilizzato ad arte dai detrattori dell’euro.

È la voglia di una secessione dall’eurozona il secondo rischio più grande. Secondo una ricerca di fine settembre, condotta dal Pew Research Center per Morgan Stanley, il sentimento anti-euro è più sentito in Italia che in Grecia. Il 50% degli intervistati ha dichiarato di voler mantenere l’euro come valuta nazionale. Di contro, il 45% ha risposto che vorrebbe un ritorno alla lira, mentre il 5% ha affermato di non saper cosa sarebbe meglio per il Paese. Il paragone con la Grecia è quello più significativo. Solo il 27% degli intervistati vorrebbe tornare alla dracma. Tutti gli altri, a esclusione di un 3% di incerti, vuole continuare ad avere euro nel portafoglio. Come hanno rivelato due sondaggi dei quotidiani ellenici Ta Nea e Kathimerini, la popolazione greca sa che uscire dall’euro ha dei costi che allo stato attuale sono incalcolabili. Il tutto senza contare che, secondo il Trattato di Lisbona, non è possibile una secessione dall’eurozona, ma solo un’uscita dall’Europa. In Italia non sembra essere così.

La rabbia sociale inespressa, spiega anche una nota di UBS, è uno dei più elevati pericoli per i Paesi dell’eurozona meridionale. La percezione comune è che siano l’austerità e il consolidamento fiscale ad aver peggiorato una crisi nata dall’universo finanziario. In realtà, spiegano gli analisti della banca elvetica, ci sono ragioni per pensare che questo sentimento, nell’intera area euro, possa sfociare in concomitanza con le tornate elettorali del 2013. Germania, ma soprattutto Italia, saranno il banco di prova per tastare il polso a un’eurozona sempre più divisa.

La radice amica delle donne

Fonte: http://www.riza.it/dieta-e-salute/dimagrire/3431/la-radice-amica-delle-donne.html

È la dioscorea villosa, un “dono di natura” capace di contrastare il soprappeso di origine ormonale, come all’inizio della menopausa…

La Dioscorea, nota anche come Wild yam o igname, è una pianta originaria del Messico, oggi diffusa in tutto il Sud America, i cui principi attivi più rilevanti sono contenuti nelle radici e nei tuberi. In particolare, la diosgenina , sostanza utilizzata come progesterone naturale e considerata un’alternativa naturale alle usuali cure ormonali soprattutto in menopausa, poiché questa pianta è in grado di contrastarne i principali sintomi, come osteoporosi, ansia, vampate di calore, diradamento dei capelli, ritenzione e sovrappeso.

Usala per un mese:  assottigli il girovita e ti senti subito meglio

Perché funziona

La Dioscorea contiene diosgenina che regolarizza la produzione ormonale e  stimola la produzione di DHEA, un ormone che rallentando l’invecchiamento mantiene più attivo il metabolismo.

Quando utilizzarla

Quando il s ovrappeso è favorito dagli squilibri ormonali della menopausa, ma anche in caso di sindrome premestruale (nella donna oltre i 30 anni) con ritenzione idrica e aumento di peso.

Come assumerla

Assumere 1 o 2 capsule da 250 mg di estratto secco al dì, con acqua e durante i pasti. Non usare la Dioscorea in gravidanza e allattamento, né contemporaneamente a una terapia ormonale classica.

Risana l’intestino e riduce il colesterolo

La Dioscorea è utile anche in caso  di problemi dell’apparato digerente, come diverticoliti e colon irritabile, e riduce  il colesterolo “cattivo” (LDL) Abbinata allo zenzero (1-2 capsule di integratore al giorno) aiuta a contrastare i gonfiori addominali.

Banca d’Inghilterra dice basta alle misure di rilancio

Fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article/1456159/debito/banca-d-inghilterra-dice-basta-alle-misure-di-rilancio.aspx

Il governatore Meryin King interrompe le manovre di stimolo: dubbi sull’efficacia del Quantitative Easing. Si concentrera’ su altre iniziative che alimentino le attivita’ di credito. Weidmann della Bundesbank influenza ancora il piano Bce di acquisto di bond.

Londra – La ripresa dell’economia inglese va a rilento e la Banca d’Inghilterra decide di cambiare strategia: interrotte le misure di stimolo monetario, l’istituto guidato da Mervyn King si concentrera’ su altre iniziative che alimentino le attivita’ di credito.

La Banca d’Inghilterra ha confermato al minimo storico dello 0,50% i tassi di interesse sulla sterlina. In seguito all’annuncio, la sterlina ha ridotto i cali contro il dollaro, attestandosi a $1,5975 sui mercati londinesi.

Il comitato di politica monetaria, costituito da nove membri, ha deciso inoltre di mantenere l’obiettivo sugli acquisti di asset a 375 miliardi di sterline (598 miliardi di dollari), mettendo cosi’ la parola fine alle iniziative straordinarie di allentamento monetario cosiddette di quantitaive easing.

La decisione era stata prevista da 35 dei 45 economisti interpellati da Bloomberg News. Gli altri dieci scommettevano su un incremento della quota di al massimo 50 miliardi di sterline.

La mossa indica che l’istituto di Londra si concentrera’ d’ora in avanti su altre manovre alternative per stimolare le attivita’ di credito, come la strategia di “Funding for Lending”, che si spera possa alimentare la crescita piu’ di quanto non abbiano fatto sin qui i vari round di QE.

Le autorita’ politiche hanno posto l’attenzione sui tanti dubbi generati dalle misure di allentamento monetario che prevedono l’acquisto di titoli di stato e iniezioni di liquidita’ nel sistema

A spingere l’istuto di politica monetaria alla scelta di accontonare il bazooka, potrebbero essere state anche le crescenti pressioni inflative, anche se gli ultimi dati mostrano che l’economia britannica e’ ancora debole. Il PIl e’ aumentato dell’1% nel terzo trimestre e l’outlook e’ ancora molto incerto.

Weidmann della Bundesbank influenza ancora il piano Bce di acquisto di bond.

 

Il Serpente: simbolo del Bene o del Male?

Fonte:http://www.coscienzeinrete.net/spiritualita

“È detto nella Genesi che il serpente era «il più astuto di
tutti gli animali dei campi». Fu lui che persuase Adamo ed Eva a
disobbedire agli ordini di Dio e a mangiare il frutto dell’Albero
della Conoscenza del bene e del male. Ma nel libro dell’Esodo, è
scritto che Mosè, su ordine di Dio, aveva fatto fabbricare un
serpente di bronzo, e chiunque guardasse quel serpente veniva
guarito. E quando Gesù invia in missione i suoi discepoli, dice
loro: «Siate prudenti come i serpenti e semplici come la
colomba». Egli fa dunque del serpente un simbolo di saggezza.

Allo stesso modo, in India, i saggi sono talvolta chiamati nagi, ossia “serpenti”. Secondo i casi, il serpente è dunque presentato come un’entità benefica oppure malefica. Come
spiegare questa apparente contraddizione? Essendo stato il serpente a incitare Eva e Adamo ad assaporare il frutto dell’Albero della Conoscenza del bene e del male, si è fatto di questo animale uno dei simboli della conoscenza. Ora, la
conoscenza è neutra. Essa è buona o cattiva a seconda del modo in cui la si utilizza. Gli esseri più istruiti possono essere i più grandi benefattori o i più grandi criminali. “Conoscere” dà dei poteri.

Coloro che utilizzano il proprio sapere per il male, sono legati all’aspetto tenebroso del serpente: sono i maghi neri. E coloro che lo utilizzano per il bene, sono legati al suo aspetto luminoso e sono i maghi bianchi.

Omraam Mikhaël Aïvanhov