Morto per cancro l’eroe di Fukushima

Fonte: http://www.articolotre.com/2013/07/morto-per-cancro-leroe-di-fukushima/187179

fukushima-300x209

Masao Yoshida è morto per un tumore all’esofago. L’eroe che aveva permesso di limitare i rischi del disastro di Fukushima si era dimesso dal proprio ruolo nel dicembre del 2011.

Redazione09 luglio 2013 Masao Yoshida era un eroe. Era il simbolo della forza del Giappone, dello spirito di sacrificio, di chi con le proprie gesta riesce a compiere azioni capaci di salvare molte altre vite.

Aveva cinquantotto anni ed era stato il capo della centrale nucleare di Fukushima.

Lui, nonostante le direttive contrarie arrivate dal governo e dalla Tepco, aveva deciso di raffreddare i reattori anche con l’acqua salata e non solo con quella dolce, una scelta che ha permesso di non incrementare ulteriormente i rischi legati a quell’ancora troppo recente disastro.

A dicembre 2011, dopo comunque aver fatto partire gli sforzi necessari per rimettere sotto controllo l’intera struttura, si era dimesso per poter affrontare il tumore che lo aveva colpito all’esofago.

Come la Tepco ha tenuto a precisare, nessun collegamento è stato confermato tra le radiazioni subite dall’eroe e la formazione del cancro.

Intanto le analisi effettuate presso il pozzo di osservazione, situato a meno di 30 metri dalla costa, hanno riportato un incremento enorme dei livelli di Cesio presente: da 99 a 9.000 Becquerel al litro per il 134, da 210 a 18.000 per il 137.

Ancora non è chiaro se l’acqua contaminata sia filtrata o vi siano altre motivazioni.

Stufe a pellet: risparmiare sul riscaldamento a metano

Fonte: http://www.soloecologia.it/02072013/stufe-pellet-risparmiare-sul-riscaldamento-metano/5889

stufe-pellet

Siamo in piena estate, ma è proprio questo il momento giusto per preventivare un’eventuale spesa che si ammortizzerà in breve tempo nel corso dell’inverno. Stiamo parlando del pellet − un combustibile ricavato dalla segatura essiccata e compressa in cilindri di pochi millimetri di larghezza − che sta vivendo una fase di grande espansione in Italia, tanto che il nostro paese è diventato il suo primo mercato in Europa. Ma quali sono i suoi utilizzi e i suoi costi?

Il pellet può essere usato per alimentare stufe e caldaie: le prime si attestano generalmente su una potenza entro i 15 kW, sono usate per integrare impianti di riscaldamento preesistenti e i loro prezzi partono dai mille euro; le seconde sono impianti più potenti (sopra i 30 kW) che possono sostituire completamente il sistema a gas e i cui costi d’acquisto in genere superano i diecimila euro. Per una famiglia, la scelta di acquistare stufe a pellet può risultare conveniente: si stima un risparmio di quattrocento euro all’anno per una casa media che sfrutti questo combustibile invece del metano; c’è da considerare inoltre che il pellet è sottoposto a un’iva più ridotta (10%) e, a differenza del gas, non è soggetto ad accise.

Non ci sono solo vantaggi, però: un inconveniente degli impianti a pellet è la continua manutenzione che viene richiesta al proprietario, sia per ricaricare (a mano) le stufe sia per svuotare e ripulire i cassetti della cenere e i bracieri. Altro aspetto da considerare è l’immagazzinamento del combustibile: la necessità di stipare le scorte in luoghi secchi potrebbe risultare problematica per chi vive in condominio. La scelta dunque è sicuramente conveniente, ma richiede la disponibilità di spazi e tempo.

Orrore: la Germania ci ordina “manodopera a basso costo” che sa il tedesco

Scritto da: Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/

manifesto-lavoratori-in-Germania-anteprima-400x576-920454

Partiranno su treni a vapore, braccia offerte in tributo al padrone. Destinazione: Terzo Reich…

Trovo questo articolo su una rivista di supernicchia che si chiama Orizzonte Scuola. Mentre leggo, sento i sudori freddi e mi chiedo come mai tutto ciò non sia sulle prime pagine, e come mai non se ne discuta nei programmi politici serali.

Perchè la notizia che

LA GERMANIA CHIEDE AI PAESI DEL SUD PIU’ SCUOLE-LAVORO, PERCHE’ HA BISOGNO DI MANODOPERA A BASSO COSTO

è roba da rispolverare i libri di storia, da fare interrogazioni parlamentari, da scendere in piazza terrorizzati nel vedere il ripetersi di percorsi ed eventi che non risalgono a millenni fa, ma di cui abbiamo testimoni ancora in vita.

Racconta Orizzonte Scuola:

La Germania ha così finanziato, ad esempio, in Portogallo progetti di scuola-apprendistato, stesso in Spagna con la quale è previsto il trasferimento di 5.000 giovani spagnoli da formare ed eventualmente assumere in Germania. Così dalla Spagna sono giunte nelle fredde terre germaniche 20.000 giovani (il triplo rispetto al 2008), 34.000 dalla Grecia, 11.000 dal Portogallo, e ben 42.000 dall’Italia. Si punta ad un’azione più incisiva, con corsi di tedesco durante le esperienze scuola-lavoro, bisogna pensarci per tempo. La Germania ha fretta e la Merkel invita i paesi ad avviare queste “riforme”.

La Germania chiede insomma che i giovani del sud siano appositamente formati in scuole tecniche con corsi di tedesco, e poi inviati a lavorare nella Grande Germania che ha bisogno di manodopera.

Io li immagino salire sui treni, con la valigia legata con lo spago, mentre salutano mamme con la veletta e nonne vestite di nero e l’altoparlante della stazione diffonde le canzoni del trio Lescano. Settant’anni sono passati invano, eccoci di nuovo al punto di partenza.

E di nuovo, abbiamo un governo che supinamente acconsente a mandar braccia in cambio di nulla, a farsi servo di stranieri chiaramente sulla strada di distruggere l’Europa intera e non per la prima volta.

Come si possa essere così ciechi e immemori è un mistero. Per fortuna esiste la stampa libera e senza bavaglio… come Orizzonte Scuola.

Vi chiedo una sola cosa: se sopravvivete a questa epoca non dimenticate. Non dimenticate né i buoni né i cattivi. – Julius Fucik eroe della Resistenza Cecoslovacca

La nuova corsa ai metalli preziosi è sotto gli oceani

Scritto da: Luca Scialò
Fonte: http://www.tuttogreen.it/la-nuova-corsa-ai-metalli-preziosi-e-sotto-gli-oceani/

timthumb.php

Una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Tokyo e pubblicata nel 2011 sulla rivista Nature Geoscience, rischia di scatenare una nuova pericolosissima corsa ai metalli preziosi ai danni degli Oceani. Secondo lo studio, infatti, sul fondo degli oceani si troverebbe una quantità di metalli e minerali mille volte superiore a quella che si trova sotto la terraferma!

In realtà, già in passato canadesi, cinesi e giapponesi hanno investito in questa nuova tipologia estrattiva e negli ultimi anni anche alcune isole del Pacifico del tutto prive di materie prime, come Papua Nuova Guinea, Fiji e Tonga, avevano provato a seguire questa strada. Uno dei problemi è che ad oggi non esistono legislazioni internazionali in materia, che però diventeranno necessarie a partire dal 2016, quando si ipotizza che la ricerca di metalli preziosi diventerà sempre più diffusa.

Il Sud-Est del Pacifico è per ora l’unica area per cui siano state concesse licenze dall’ISA – l’Autorità internazionale dei fondali marini delle Nazioni Unite – dove si pensa che si trovino enormi giacimenti di nickel, rame e cobalto.

Diversi ricercatori tuttavia stanno lanciando l’allarme. Tra questi, Richard Wysoczanski, fisico marino al National Institute of Water and Atmospheric Research (NIWA), che sottolinea come gli scavi dei fondali posano liberare dello zolfo che, una volta assorbito dai pesci presenti negli abissi, entrerebbe nella catena alimentare. Infatti la vita a certe profondità dipende più dalla presenza di zolfo che di ossigeno (molto scarso nei fondali).

C’è poi il problema delle sorgenti idrotermali, che probabilmente srebbero distrutte o contaminate dalle radiazioni rilasciate dagli scavi, per non parlare dello stoccaggio delle scorie.

Speriamo dunque che questa nuova corsa ai metalli venga abbandonata, o quanto meno, ridotta al minimo da legislazioni internazionali severe.

Nel 2015 l’emisfero Nord del pianeta comincerà a raffreddarsi

Fonte: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2013/07/01/nel-2015-l-emisfero-nord-del-pianeta-comincera-a-raffreddars.html

era-glaciale

Nel 2015 il clima nell’emisfero settentrionale cambierà gradualmente e si raffredderà. Queste conclusioni sono state raggiunte dallo scienziato dell’Agenzia Nazionale giapponese specializzata per la ricerche marine Mototaka Nakamura.

Nel corso della sua ricerca, lo scienziato giapponese ha analizzato le variazioni della temperatura superficiale dell’acqua nel mare della Groenlandia dal 1957 ad oggi ed ha confrontato questi dati con il cambiamento climatico globale nello stesso periodo.

Secondo la Voce della Russia, in base alle sue analisi statistiche, Nakamura deduce che il ciclo del riscaldamento globale attualmente in atto verrà sostituito dall’opposta tendenza di raffreddamento.

Lo scienziato giapponese ha analizzato le temperature dell’oceano rilevate per più di cinque decenni, concludendo che il clima dell’emisfero settentrionale del nostro pianeta potrebbe subire un periodo di raffreddamento a partire dal 2015.

Mototaka Nakamura, scienziato senior presso l’Agenzia giapponese per la Scienza del Mare e della Terra, ha analizzato le temperature superficiali del mare della Groenlandia dal 1957 ad oggi e come queste influenzano il cambiamento climatico.

Nakamura, nello studio pubblicato sulla rivista scientifica degli Stati Uniti il 28 giugno, ritiene che le temperature del Mare della Groenlandia potrebbero servire come un indicatore anticipatore dei cicli di raffreddamento e di riscaldamento, che avvengono in media ogni 70 anni.

Secondo lo scienziato nipponico, le acque del Mare di Groenlandia sembrano essere vicino alla fine di un ciclo di riscaldamento. Il clima nell’emisfero settentrionale si era raffreddato dal 1940 al 1970, ma ha iniziato un trend di riscaldamento nel 1980.

Nel mese di marzo, anche gli scienziati russi hanno pronosticato l’arrivo di una Era Glaciale minore nel 2014 .

Lo scienziato russo Vladimir Bashkin, insieme con il suo collega Rauf Galiulin dell’Istituto sui problemi fondamentali della biologia dell’Accademia russa delle scienze, spiega che l’attuale riscaldamento planetario è la conseguenza dell’uscita del pianeta dall’Era Glaciale minore, prospettando breve l’entrata in un periodo di freddo.

L’inizio di un nuovo ciclo è legato al cambiamento dell’attività solare. La potenza della radiazione del nostro astro principale diminuisce e ciò determina un impatto sul clima. Le ricerche scientifiche sul clima delle ere geologiche mettono in dubbio la fondatezza delle richieste del Protocollo di Kyoto, afferma Vladimir Bashkin.

 

La Tempesta Perfetta

Fonte: http://ilporticodipinto.it/content/la-tempesta-perfetta

Uova e Bacon

In certe culture antiche come ad esempio quella dei nativi americani si credeva che mangiando il cuore del bisonte dopo averlo ucciso e adeguatamente ringraziato per il suo sacrificio, si trasferisse nel proprio corpo il coraggio e la conoscenza stessa di quel bisonte.

La scienza oggi ha dimostrato come le emozioni abbiano degli effetti nella biochimica del corpo arrivando al punto di provocare la malattia. Quando andai ad intervistare il Dr. Filippo Ongaro nella sua clinica trevigiana, rimasi affascinato dal reparto psicologia dove trovavano posto dei computers con avanzati software in grado di registrare tutto quello che avveniva a livello biologico quando il soggetto testato provava “emozioni” di qualsiasi tipo; dalla paura, all’ansia, alla felicità e via dicendo.

In diversi esperimenti sociali si è anche visto come le emozioni forti sono trasmissibili, quasi per contagio a una massa di persone. Paura, rabbia o calma, rilassamento etc. sono stati interiori percepibili all’esterno da altri; ma non solo percepibili, provocano altre reazioni emotive in chi li sente. Esattamente come il cane diventa più aggressivo quando sente nell’altro la paura.

A questo punto non mi riesce poi così strano o assurdo pensare che quando mangio una bistecca, oltre a ingoiare una pericolosa quantità di antibiotici, vaccini e ormoni che vengono somministrati all’animale per impedirgli di soccombere e per crescere più in fretta in questi allevamenti intensivi che rappresentano una vera follia in terra (chi ha visto almeno uno dei numerosi documentari girati al loro interno sa di cosa sto parlando), porto dentro al mio corpo anche il terrore, la paura e la sofferenza che quell’animale ha provato. Non è un pensiero fantascientico, non al giorno d’oggi e con le conoscenze di cui si dispone.

Oltre a tutto questo, che sarebbe già troppo, c’è da considerare il mangime che viene dato a questi animali e che non ha nulla a che vedere con ciò che questi animali in natura dovrebbero mangiare. Alle mucche, ad esempio, che sono erbivore, vengono somministrate proteine animali tra cui mangimi a base di pesce. Anche negli allevamenti di pesce finiscono mangimi animali che in natura i pesci non assumerebbero mai (vedere a titolo di esempio il caso dei pulcini maschi1).

Già tutti questi elementi sarebbero sufficienti a rendere insensato l’eterno dibattito tra onnivori, vegan e vegetariani; ma evidentemente la forza della propaganda è tale che un gran numero di persone è ancora convinta che l’uomo abbia bisogno di carne rossa per la sua salute e chiunque si dichiara vegetariano o vegan è un maniaco fondamentalista che appartiene a una qualche setta di sciroccati.

E questo nonostante la letteratura scientifica e quella medica abbondi ormai di ricerche che dimostrano quanto dannose siano per il nostro organismo tutta una serie di proteine animali e come siano correlate con l’incidenza di tumori e malattie degenerative.

Se la ricerca scientifica ha raggiunto da parecchi anni dei risultati concreti e incontrovertibili, per quale motivo circolano un gran numero di “nutrizionisti” che tendono a imbottirti di latte e formaggio o che per farti dimagrire ti forniscono addirittura diete a base di sola carne? Certo dimagrisci ma nessuno ti informa sulle ripercussioni che una dieta simile avrà sulla tua salute. Forse perchè abbiamo ancora in testa il concetto che magro significa automaticamente: “In salute”?

In parte lo spiega lo stesso Dottor Ongaro: racconta infatti che durante l’università gli venivano insegnate certe regole alimentari che poi scoprirà sul campo, nei lunghi anni trascorsi con i medici aerospaziali russi e poi alla Nasa, essere del tutto infondate ma non solo; anche decisamente errate come quelle legate al consumo di calorie.

Mi sembra ovvio che l’industria del cibo, essendo potente, con i suoi interessi possa manipolare la diffusione di informazioni al fine di sostenere l’immenso indotto che produce. Ma è anche vero, che aldilà di qualsiasi posizione fideistica o di stampo religioso, sarebbe sufficiente avvicinarsi alla ricerca scientifica, quella vera, per scoprire come stanno le cose veramente.

Purtroppo, accade spesso che i migliori guardiani del sistema siamo noi stessi e l’incapacità che in certe occasioni abbiamo di vedere il quadro generale concentrandoci soltanto nei dettagli ci impedisce di comprendere l’effetto domino che le nostre scelte o il nostro sistema provoca.