Scritto da:James Fearnley
Fonte: http://www.informasalus.it
Quando un prodotto come il propoli diventa molto popolare non è sempre facile identificare i prodotti di buona qualità o quelli con il miglior rapporto qualità-prezzo. Un modo per aggirare questo inconveniente è fare ciò che l’uomo ha fatto per millenni: farsi da sé le proprie medicine. Ciò può sembrare difficile e pericoloso; in realtà non lo è affatto. La prima cosa da fare è procurarsi del propoli grezzo con cui preparare la tintura di base che servirà poi per preparare tutti gli altri prodotti.
Si può provare a contattare un apicoltore, se ne conoscete uno, o contattare una qualche associazione di apicoltori che provvederà a darvi l’indirizzo di qualche suo membro nelle vostre vicinanze. Non tutti gli apicoltori raccolgono il propoli ma è cosa da poco per uno di loro fornirvi quella minima quantità che vi servirà, ad esempio, a fare il test per verificare se ne siete allergico. Se dovete pagarlo, ricordatevi che il prezzo del propoli grezzo a livello mondiale è attualmente di circa 15-20 dollari al chilo per quantità che vanno dalla tonnellata in su; non dovreste quindi pagare più di 10 euro per 250g. In caso di modiche quantità, non sorprendetevi se invece vi viene regalato.
Se è proprio impossibile procurarselo da un apicoltore locale, allora potreste contattare un produttore o raffinatore di propoli. Per controllare che il propoli non sia troppo vecchio esiste un semplice test inventato da alcuni apicoltori canadesi. Mettete mezzo cucchiaino di propoli grezzo finemente macinato in una tazzina di latte fresco e lasciatelo a temperatura ambiente per quattro giorni. «Se il latte è ancora fresco dopo i quattro giorni il vostro propoli è OK» (1).
COME SI PREPARA LA TINTURA DI PROPOLI
Vi sono due modi per calcolare la giusta concentrazione di propoli. Un modo è quello di calcolare il peso di un solido dissolto in una data quantità di solvente nella tintura finita. L’altro metodo, più semplice e pratico, che qui raccomandiamo, è basato sullo sciogliere una quantità nota di propoli grezzo in un solvente a scelta. I due solventi più usati sono l’alcol e il glicole propilenico. Se l’alcol fornisce in generale il solvente più efficace e più facile da usare, il glicole, invece, è il solvente più adatto per particolari preparati (es. una pomata a base acquosa). Per preparare un estratto alcolico al 25% (1:4) di propoli vi serviranno 250 g di propoli più quattro volte quel peso/volume in alcol, circa un l (a seconda della gradazione dell’alcol).
Il tipo di alcol che si utilizza è importante per due motivi. Se userete la tintura su di voi o i vostri animali dovete usare alcol per uso alimentare, cioè l’alcol che si beve, e non l’alcol denaturato. L’alcol denaturato ovviamente costa molto meno ma si chiama così proprio perché vi sono state aggiunte sostanze chimiche per evitare che sia bevuto. I residui dell’alcol denaturato possono avere effetti nocivi sulla salute se viene consumato. La scelta dell’alcol è importante in secondo luogo perché la ricerca ha dimostrato che quanto più alta è la sua gradazione l, tanto più alta è l’estrazione dei princìpi attivi del propoli. Bisognerebbe preferire alcol dai 70 °C in su (2). Si possono ovviamente usare anche i liquidi alcolici più comuni: grappa, gin, rum, whisky, vodka ecc.
Anche se questi prodotti non sono così forti come l’alcol vero e proprio e quindi l’estrazione sarà minore, sono perfettamente adeguati a un uso casalingo. Prima di procedere oltre, ripulite il propoli da ogni possibile impurità (es. pezzetti e schegge di legno) e sbriciolatelo meglio che potete; mettetelo quindi in un capiente contenitore di vetro perfettamente pulito, che chiuderete con un coperchio a chiusura ermetica subito dopo averlo riempito con la prescritta quantità di alcol. Bisogna lasciare il propoli immerso nell’alcol per almeno una settimana, scuotendo il contenitore ogni giorno. Il contenitore va tenuto in un posto caldo e al buio. Il tempo è un elemento molto importante perché è stato di recente dimostrato che l’estrazione ottimale dei princìpi attivi avviene nel giro di sette-dodici giorni (3). Alcuni provvedono a scaldare il contenitore per meglio dissolvere il propoli ma è meglio usare una quantità di calore minima per non correre il rischio di danneggiare i bioflavonoidi.
A tal proposito è utile ricordare che l’alcol è un liquido altamente infiammabile e va tenuto lontano da ogni tipo di fiamma diretta. Il liquido che si ottiene dev’essere filtrato con un pezzo di stoffa finissimo oppure tramite filtri di carta. Il liquido filtrato va posto in frigo per un giorno o due e poi filtrato di nuovo, sempre il più finemente possibile. Bisogna conservare l’estratto così ottenuto in bottiglie di vetro scuro e lontano dalla luce diretta del sole. La tintura di propoli che avete così ottenuto si conserverà praticamente all’infinito non solo perché il propoli è un energico battericida ma anche per le caratteristiche preservanti dell’alcol di gradazione superiore al 30%. Il metodo descritto vale anche per l’estrazione tramite glicole propilenico, con alcune varianti dovute al fatto che il glicole, o glicol, non è un solvente efficace quanto l’alcol. È meglio pertanto usare solo un 10% di propoli grezzo, ossia 100 g di propoli in 1 l di glicole. Per accelerare la dissoluzione del propoli nel glicole si potrà far ricorso a un leggero riscaldamento.
COME SI USA LA TINTURA
Abbiamo già visto i vari utilizzi della tintura alcolica. In generale, se ne possono prendere alcune gocce al giorno per mantenersi in buona salute, potenziare il sistema immunitario o prevenire tosse e raffreddore. Meglio sarebbe assumere le gocce in un liquido caldo (un succo o del tè) per evitare che la resina della tintura si alle sulle pareti del bicchiere. Potete anche mettere le gocce nel miele o su una fetta di pane (ancora meglio mettere insieme le due cose). La tintura si può usare per curare tagli, graffi, scottature, dermatiti, ferite e infezioni. Anche se solo meno dell’1% delle persone è allergico al propoli, ricordatevi di fare piccole applicazioni all’inizio e, se notate reazioni allergiche di un qualche tipo, siate pronti a sospendere il trattamento. La parte resinosa della tintura forma una membrana sulle ferite evitando quindi il ricorso a fasciature. Come abbiamo già visto, aiuta la rigenerazione dei tessuti e riduce sia il sanguinamento che il dolore. Le tinture glicoliche si usano allo stesso modo. Anzi, su ferite e scottature sarebbe meglio usare sempre tinture glicoliche, per evitare il bruciore di quelle alcoliche. Un dato importante da ricordare è che non è consigliabile consumare più di 1,5 g al giorno di glicole; di conseguenza per uso interno è sempre meglio utilizzare non le tinture glicoliche ma quelle alcoliche.
SPRAY PROPOLICI
Sia gli estratti alcolici che quelli glicolici possono essere miscelati ad altri estratti alcolici di erbe producendo, in questa maniera spray adatti al trattamento del cavo orale e nasale. Allo scopo si miscelano un estratto al 5% di tintura alcolica o glicolica e un estratto 1:20 di piante come anice, eucalipto, menta o altro, a seconda dei gusti. La soluzione così ottenuta si può ulteriormente diluire e versare in un piccolo contenitore spray. La soluzione spruzzata sulle aree affette cura ulcere del cavo orale, congestione nasale e alitosi. Con gli stessi scopi, se lo preferite, potete usare anche tintura propolica da sola, preferendo di solito quella glicolica perché, evaporando meno di quella alcolica, permane più a lungo e non brucia come quella a base di alcol. Lo spray è utile anche per curare ferite, scottature e infezioni della pelle; la sottile pellicola di propoli che si forma sulla parte affetta impedisce l’estendersi dell’infezione. Anche in questo caso sono da preferire le tinture a base glicolica.
PROPOLMEL
Gli utilizzi di questo formulato, opera di Jacob Kaal (4), sono vari: viene utilizzato per stimolare le ghiandole, per impedire infezioni e infiammazioni dello stomaco e dell’intestino e per il trattamento di disturbi collegati alla prostata. Si prende una parte di tintura propolica al 25% (prodotta come descritto sopra) e la si mescola a 7 parti di miele e a 2 parti di polline fresco (quando disponibile). Secondo Kaal, il polline tende ad alzare i valori della pressione del sangue mentre invece il miele li riequilibra. Potete anche sperimentare diverse proporzioni di miele, polline e propoli confezionando prima un piccolo quantitativo di propoli, miele e polline e poi aggiungendo a piacere il resto del miele. Il propolmel si può anche adoperare come base per formulare diversi preparati con aggiunta di altri prodotti apistici o erbe dagli effetti più o meno specifici. Se, ad esempio, si aggiunge alla base pappa reale un po’ di ginseng e di estratto di loto, si ottiene un tonico rinvigorente per persone anziane sofferenti di malattie croniche o convalescenti dopo malattie o d operazioni chirurgiche (5).
PROPOLI E MIELE
Aggiungere il propoli al miele, oltre a mettere insieme in modo complementare le virtù dell’uno e dell’altro, è un eccellente metodo per mascherare il sapore un po’ forte del propoli rendendolo ben accetto anche ai bambini. Questi prodotti vanno però conservati in vasi scuri posti al buio. Una mistura di propoli e miele viene usata con successo sulle scottature. L’area ustionata ne va cosparsa, bendata e tenuta così per qualche giorno.
UNGUENTO DI PROPOLI E VASELINA
Per confezionare questo unguento dovete far evaporare la tintura alcolica o glicolica ottenendo così un estratto concentrato. Questo si può fare scaldando a fuoco moderato e a bagnomaria la tintura fino a che il liquido si riduce a una consistenza collosa. Non si riuscirà però a ottenere polvere secca. Si miscela quindi lentamente questo estratto ridotto a vaselina in proporzione di 1 parte di estratto di propoli e 20 parti di vaselina se si usa l’estratto alcolico e 1 parte su 10 se si usa l’estratto glicolico. Anche in questo caso sarebbe utile svolgere l’operazione a bagnomaria e scaldando molto moderatamente la miscela. L’operazione va prolungata miscelando bene a mano o tramite un normale mixer elettrico finché l’unguento non assume un colore scuro uniforme. L’unguento si può usare per via esterna per curare ulcere e scottature negli umani o anche ascessi e ferite con pus negli animali. Quando una ferita è aperta è consigliabile applicare l’unguento prima nella zona circostante; ciò stimola la chiusura progressiva della ferita dall’esterno verso l’interno. Il trattamento va protratto fino alla rimarginazione totale.
UNGUENTO PROPOLICO A BASE OLEOSA
Per questo unguento si usano 2 parti di estratto di propoli e una parte di cera d’api, 7 parti di lanolina e 10 parti di burro di palma, cacao o simile. Per prima cosa occorre far sciogliere la cera a bagnomaria aggiungendo lentamente la lanolina e mescolando il tutto. Quando la miscela si sarà raffreddata si aggiungono il propoli e il burro già miscelati in precedenza e si continua a mescolare il tutto fino a creare una consistenza omogenea. Questo unguento lenitivo è utile per vari problemi cutanei applicandolo sulla parte infetta e massaggiando dolcemente e a lungo.
POMATA PROPOLICA
Allo scopo si può utilizzare una pomata già pronta. Invece di confezionarne una noi, si aggiunge semplicemente il propoli alla pomata. L’unico problema è che si dovrà sperimentare un po’ per trovare le giuste proporzioni che di solito variano dall’1 al 5% di propoli. Molte pomate in commercio sono a base acquosa e di conseguenza sarà meglio utilizzare l’estratto glicolico che si amalgamerà meglio di quello alcolico. Jacob Kaal ci dice che la «forza contrattile del propoli combatte la formazione delle rughe sul volto facendo sparire anche le macchie». Molte pomate e creme commerciali, siano esse idratanti, ringiovanenti o curative, possono essere migliorate con l’aggiunta di piccole quantità di propoli (12% del peso totale). Questi preparati sono utili anche per curare malattie della pelle come la psoriasi, in concomitanza con l’uso di propoli per via interna. I pazienti che non possono usare l’unguento descritto in precedenza per reazioni allergiche di qualsiasi tipo, possono far uso invece di queste pomate più leggere.
MASCHERE PER IL VISO AL PROPOLI
Il dottor Murat riporta il caso di una paziente la cui faccia «era talmente piena di rughe da sembrare una spugna ». La paziente, dopo alcuni mesi di trattamento notturno con maschera facciale al propoli, «sembrava vent’anni più giovane e il volto aveva assunto un bell’aspetto giovanile ». Sonowski (6) riporta la seguente ricetta di maschera facciale: 5 parti di eccipiente (argilla, caolino, bentonite o un insieme di queste sostanze), 4 parti di soluzione di glicerina al 50%, 5 parti di soluzione di propoli al 50% e un quantitativo adeguato di profumo od oli essenziali. L’estratto propolico viene mescolato al glicerolo; il composto viene quindi miscelato con l’eccipiente e il profumo. La ricetta può prevedere alcune variazioni con l’aggiunta di erbe depurative. La maschera facciale così confezionata va applicata sul volto e tenuta durante la notte. Krochmal7 riporta una maschera più semplice adatta soprattutto a pelli grasse. I componenti però dovrebbero essere miscelati solo prima dell’uso, altrimenti, in mancanza di sostanze conservanti, la miscela si deteriorerebbe subito.
Gli ingredienti sono in parti per volume: quattro parti di argilla, una parte di acqua di rose, una parte di succo di limone, 2 parti di miele, una parte di estratto propolico al 5-10%. L’estratto di propoli, sia esso alcolico o glicolico, dovrebbe essere diluito. Si prepara prima l’acqua di rose versando in acqua alcune gocce di olio essenziale o preparando un infuso di petali di rose e si mescolano poi i vari ingredienti. Anche questa ricetta presenta varianti che possono prevedere l’aggiunta di altri estratti di erbe, sotto forma di tintura o di olio essenziale; la maschera viene spalmata sul volto e tenuta per un certo numero di ore, preferibilmente di notte.
OLIO PROPOLICO PER MASSAGGI
Per confezionare un olio propolico per massaggi Felix Murat suggerisce di miscelare 1 parte di estratto di propoli con 2 parti di olio di girasole, sesamo, vinaccioli, oliva oppure mandorle dolci. Ciò produce un effetto rigenerativo e rinvigorente sulla pelle massaggiata.
CAPSULE AL PROPOLI
La ricetta è in parti di peso: una parte di gomma arabica, 1 parte di acqua, 1 parte di estratto propolico (l’ideale sarebbe l’estratto glicolico ridotto per evaporazione) e 10 parti di zucchero in polvere, polline oppure farina integrale di grano e, se richiesto, un aromatizzante. Si mescolano prima l’acqua e la gomma arabica finché assumono una massa omogenea. Poi si amalgamano al composto l’estratto di propoli e lo zucchero, polline o farina integrale. Si può sperimentare a piacere, ma il risultato finale dev’essere una pasta ben amalgamata e quasi solida che si può plasmare in forma di palla. Poi su una superficie cosparsa di zucchero in polvere si stende questa pasta fino a farne degli strati sottili. La pasta si taglia poi a quadratini o rondelline che si mettono a seccare e indurire su una superficie cosparsa di zucchero. Oppure si può accelerare l’ultima fase mettendoli in forno a calore moderato. Le tavolette o pasticche che avrete alla fine non avranno ovviamente l’aspetto di quelle che comprate in negozio o farmacia ma avranno di sicuro la stessa efficacia. Si possono usare come caramelle oppure per calmare problemi dentali e ulcere orali, lasciandole sciogliere piano in bocca.
DENTIFRICIO E COLLUTORIO AL PROPOLI
Oggi si possono trovare in commercio diversi dentifrici al propoli. Essi ne contengono quantità molto basse e servono più che altro nell’igiene orale di routine a prevenire la carie, viste le proprietà antibiotiche e antiplacca del propoli. Più che confezionarsi in casa una propria pasta dentale dentifricia, si può cercare in commercio della pasta dentale naturale o comprare un normale dentifricio e aggiungervi il propoli. Ciò si può fare riaprendo l’estremità ripiegata del tubo, estraendo la pasta e mischiandola con l’1-5% in peso di estratto di propoli (glicolico o alcolico) ridotto per evaporazione. Un collutorio, invece, si può preparare semplicemente aggiungendo 10-15 gocce di propoli liquido in un bicchiere di acqua calda che si userà per fare degli sciacqui al posto dei normali collutori. A differenza di questi ultimi, dopo lo sciacquo l’acqua calda e propoli può essere tranquillamente ingerita godendo quindi anche dei benefìci del propoli assunto per uso interno.
PASTA ANESTETICA AL PROPOLI
Il propoli si è ormai guadagnato una considerevole reputazione nella cura dei problemi dentali, nonché di stomatiti, gengiviti e riniti. Oltre a curare la natura infiammatoria di questi disturbi, il propoli agisce anche da anestetico riducendo il dolore in bocca. La seguente ricetta è adatta per mettere in risalto le proprietà anestetiche del propoli8. Gli ingredienti (in parti del peso) sono: 10 parti di lanolina, 10 parti di cera d’api non sbiancata, 10 parti di vaselina, 2 parti di etilaminbenzoato, 3 parti di olio essenziale di chiodi di garofano e 15 parti di propoli (estratto alcolico al 50%). Si sciolgono a bagnomaria la cera d’api e la vaselina e quando la mistura comincia a raffreddarsi si amalgama la lanolina. Quando la temperatura si sarà raffreddata a 40 °C circa si aggiungono il propoli e gli altri ingredienti. Si applica la pasta sulla parte dolorante e si incoraggia il paziente a mantenerla sul posto. Un’alternativa è quella di trovare del propoli grezzo pulito e di masticarlo finché non si ottiene la consistenza di un chewing gum; a questo punto si può modellare e applicare sulla parte dolorante.
LOZIONI ABBRONZANTI AL PROPOLI
Si aggiunge il 2-5% di peso di estratto glicolico ridotto per evaporazione alla soluzione abbronzante prescelta. Si ottengono così gli effetti rigeneranti sui tessuti tipici del propoli e quelli protettivi della lozione. Secondo il dottor Murat il propoli «agisce da schermo contro i raggi ultravioletti prevenendo scottature e bruciori». Meglio sempre verificare di non essere allergici al propoli, applicando prima la lozione su una piccola porzione di pelle.
PREPARATI PER CAPELLI AL PROPOLI
Nel pluricitato sondaggio sui consumatori molte persone riferirono che, uno dei risultati più evidenti dell’assunzione di propoli, era costituito dalle le migliorate caratteristiche del capello. Anche il dottor Murat riferisce che massaggiare i capelli con olio al propoli li rende «più naturali» e che «elimina i pruriti e spesso fa sparire anche la forfora». Si può preparare una lozione antiforfora nel modo seguente9. Gli ingredienti (sempre in parti del peso) sono: una parte di estratto alcolico di propoli al 10%, 5 parti di laurilsulfato, 37 parti di alcol etilico, 57 parti di acqua piovana o bollita. Si mescola prima il propoli alle 37 parti di alcol etilico; poi si aggiungono le 5 parti di laurilsulfato alle 57 parti di acqua bollita o piovana e infine si miscelano le due soluzioni. Il preparato si usa come un normale shampoo lasciandolo agire sui capelli per cinque minuti prima di risciacquare. Si può anche usare uno shampoo commerciale aggiungendo un 1-2% di estratto alcolico in peso a uno shampoo convenzionale. Bisogna fare però attenzione al tipo di shampoo che si sceglie perché alcuni perdono la loro viscosità se mescolati con alcol o estratti alcolici. Inoltre, è meglio non aggiungere troppo estratto allo shampoo perché il propoli può macchiare i capelli.
Note
1. Citato in Krell, R., Value added products from Beekeeping, in «FAO Bulletin», n. 124, 1996.
2. Ibidem.
3. Kaal, J., Medicine naturali dalle api, Kaal Printing House, 1991.
4. Ibidem.
5. Ibidem.
6. Sonowski, citato in Krell, R., op. cit.
7. Krochmal, citato in Krell, R., op. cit.
8. Sonowski, citato in Krell, R., op. cit.
9. Lejeune, citato in Krell, R., op. cit.