ETIOPIA:IL GOVERNO CERCA DI FERMARE I MOTI E DIVIDERE GLI AVVERSARI

Scritto da: Antonio De Martini
Fonte: https://corrieredellacollera.com/2016/11/05/etiopiail-governo-cerca-di-fermare-i-moti-e-dividere-gli-avversari-di-antonio-de-martini/

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Il primo ministro etiopico Hailemariam Desalegn dopo aver tentato con le cattive – gli oppositori lamentano quasi mille morti durante le pacifiche manifestazioni –  ha proceduto martedì scorso a un rimpasto che secondo la equipe al potere in Addis Abeba, dovrebbe calmare gli spiriti e dividere gli Oromo ( l’etnia più numerosa del paese con il 36%) dagli Amhara ( l’etnia guerriera che ha dominato per secoli e che è caduta assieme alla monarchia) dopo che l’alleanza tra questi due gruppi ha mostrato la sua pericolosità con manifestazioni pacifiche di cui non si vedeva l’uguale da quando i tigrini sono arrivati al potere defenestrando il DERG di Hailemariam Menghistu.

Il movimento di contestazione è iniziato nella regione Oromo ( un tempo chiamati Galla) e si è esteso verso nord fino a coinvolgere gli Amhara .

Motivo reale: nel governo e nelle forze di sicurezza le due principali etnie sono sottorappresentate a favore dei tigrini che sostennero per intero il costo della guerriglia anticomunista contro il governo del DERG ( Soviet), che comunque resisteva con l’appoggio USA. Quando la situazione divenne insostenibile, Menghistu si ritirò in Zimbabwe  ( ex Rodesia) con una buonuscita di dieci milioni di dollari dell’epoca e una sontuosa villa ( e l’impunità), lasciando arrivare in città i guerriglieri tigrini , ovviamente appoggiati dal governo USA.

La ragione dell’appoggio USA ai militari del Derg fu che rappresentavano il popolo rispetto alla Monarchia e dell’appoggio ai guerriglieri tigrini è che erano federalisti. Dunque un passo avanti.

La ragione dell’appoggio al nuovo movimento di contestazione democratica è che in base ai principi federalisti, la maggioranza dovrebbe essere al vertice; meglio se vi giunge pacificamente.

Morale, la polizia – tutti tigrini – ha sparato e fatto mille morti da novembre 2015 ad oggi con forte concentrazione  negli ultimi due mesi.

Gli americani hanno incoraggiato il vincitore della maratona olimpica a manifestare e questi è stato seguito dalla medaglia d’argento paraolimpica e adesso vivono negli USA a piè di lista.  o quasi ( 400 dollari al mese che per un etiopico è una cifra ).

IL RIMPASTO

Dei trenta ministri che componevano il gabinetto etiopico, solo nove conservano i loro posti, rivelando così i nomi degli uomini forti che finora si erano accuratamente tenuti segreti: il vice presidente Demeke Makonnen , Siraj Fegessa ( DIFESA) e Gebretsion Gebremichael ( TELECOMUNICAZIONI)

I nuovi arrivati, invece, sono stati messi a diretto contatto con i diplomatici e la stampa internazionale: L’Oromo  Workneh  Gebeyehu ( che era ministro dei trasporti), passa agli esteri, mentre  Negeri Lencho , che insegna giornalismo all’università di Addis Abeba, diventa ministro della comunicazione in sostituzione dell’ormai impopolare Getatchew Reda ( anche lui Amhara).

In pratica, nessun posto agli Amhara, una promozione a un Oromo ( dai trasporti agli esteri), mentre uno dei sacrificati Tedros Adanom, ha lasciato gli esteri per brigare il posto di direttore generale dell’organizzazione mondiale della sanità. Se verrà trombato, sara per aver male impostato i suoi rapporti con i colleghi stranieri.

Un rimpasto così soddisferebbe gli italiani, ma non in Etiopia. Mille morti chiedono vendetta.

Altrettante famiglie  – e annessi, poiché le terre vengono coltivate collettivamente da gruppi familiari riuniti- meditano vendetta; gli Oromo sono consapevoli che se rompono con gli Amhara non rappresenteranno più il 60% della popolazione perdendo la loro legittimazione democratica a governare. In cambio i comunicati stampa saranno fatti benissimo il nuovo ministro esce da una università americana.

IL FUTURO IMMEDIATO

Il solo giornale indipendente d’Etiopia, lo STANDARD ha cessato la sua edizione stampata a causa della nuova legge sulla stampa: di un eventuale reato sono responsabili anche gli stampatori e degli edicolanti.  Nessuno vuole correre rischi. Sintomo evidente che non si fidano della legalità esistente e della indipendenza dei magistrati, tanto più che la sola pena in vigore sembra essere quella di morte. La versione web , in teoria funziona, ma nessuno può leggerla.

I collegamenti internet, infatti, sono stati bloccati per evitare che i manifestanti si dessero appuntamento per manifestare. I collegamenti con l’estero non hanno mai brillato per il funzionamento.

I somali , la zona sud dell’Ogaden è etiopica ma sostanzialmente somala, sono in stato di guerriglia da quaranta anni e si stanno riorganizzando in funzione anti USA  e la nuova ferrovia Gibuti- Addis Abeba – fatta dai cinesi -sembra essere un obbiettivo interessante  per gli shabab, dato che la zona di Dire Daua è contigua  sia all’ Ogaden che alla Repubblica di Gibuti dove gli USA hanno stanziato un comando a quattro stelle e un battaglione rinforzato di Marines.

Per il governo si apre un altro fronte, oltre a quello eritreo in fermento periodico dagli anni sessanta. Ad ogni incremento di tensione aumenta il numero dei giovani eritrei in età di leva che prende la via dell’Europa. Prima la leva  era quinquennale, adesso è indefinita…..

L’aver accusato l’Egitto di fomentare disordini per via della diga sul Nilo Azzurro,( eseguita da Salini)  non si è rivelata sufficiente a creare una union sacrée.

I tigrini sono solo il 6% della popolazione di quello che fu l’impero, gli Oromo sono  considerati gli ebrei del corno d’Africa essendo tutti commercianti e l’etnia guerriera degli Amhara  che ha governato per secoli, sta seduta in disparte e aspetta il suo momento.

Il rimpasto è stato maldestro, tardivo e micro. Il tasto del nazionalismo non ha funzionato essendoci una trentina di etnie differenti, l’aver cooptato un Oromo ha significato però  agli occhi di tutti che il governo ha compreso il problema , ma non vuole pagare un prezzo troppo alto. Altro errore da matita rossa.

Scoperta una barca sacra del regno del faraone Sesostri III

Fonte: Live Science
Fonte e traduzione: https://ilfattostorico.com/2016/11/01/scoperta-una-barca-sacra-del-regno-del-faraone-sesostri-iii/

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

All’interno di un edificio ad Abydos, in Egitto, una squadra di archeologi ha documentato oltre 120 immagini di barche antiche. L’edificio risale a oltre 3.800 anni, e venne costruito vicino alla tomba del faraone Sesostri III.

La struttura avrebbe conservato una vera barca di legno, dice Josef Wegner, curatore del Penn Museum dell’Università della Pennsylvania, che ha condotto lo scavo. Purtroppo, della barca non rimangono che alcune assi di legno. Nell’antico Egitto, le barche sacre venivano talvolta sepolte vicino alla tomba dei faraoni.

(Josef Wegner)

Schema dell’edificio (Josef Wegner)

Le incisioni e ceramiche

Le immagini più grandi misurano quasi 1,5 metri di lunghezza e mostrano “delle grandi barche, raffigurate con alberi, vele, attrezzature, tughe/cabine, timoni, remi e alcuni casi rematori”, scrive Wegner sull’International Journal of Nautical Archaeology.

Alcune immagini sono piccole e semplici; la più piccola è lunga solo 10 cm. Ad oggi sono sopravvissute 120 immagini di barche, ma in origine ce ne dovevano essere di più. Oltre a queste, vi sono anche incisioni di gazzelle, bovini e fiori.

Vicino all’ingresso dell’edificio – il cui interno misura circa 21 x 4 metri – gli archeologi hanno scoperto oltre 145 vasi di ceramica, molti dei quali sono sepolti coi colli rivolti verso l’entrata.

L’esistenza dell’edificio era stata segnalata per la prima volta in un resoconto del 1904 da parte di una squadra dell’Egypt Exploration Fund (EEF) che lavorò ad Abydos tra il 1901 e il 1903. Tuttavia, il team non ebbe il tempo di scavare e non seppe cosa si celasse dentro. «Arrivarono solo alla cima dell’edificio. Videro la volta ma abbandonarono il lavoro», spiega Wegner.

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

Molti misteri

Le scoperte lasciano gli archeologi con una serie di misteri che i futuri scavi potrebbero risolvere. Gli archeologi non sanno chi fece i disegni o perché.

È possibile le immagini vennero incise durante la costruzione della barca, oppure in occasione della cerimonia funeraria del faraone Sesostri III. Poiché gli archeologi hanno scoperto che un gruppo di individui entrò nell’edificio dopo la morte del faraone e smontò la barca, riutilizzando le assi, può essere che le incisioni risalgano a dopo la morte di Sesostri III.

Non si conosce peraltro neanche lo scopo delle ceramiche trovate vicino l’ingresso. È possibile che i partecipanti alla cerimonia funebre abbiano intenzionalmente versato del liquido per terra. «Forse una grande quantità di liquidi, probabilmente soprattutto acqua, venne versata [per simboleggiare] il galleggiamento della barca», scrive Wegner.

Non è da escludere che la barca di legno fosse stata trasportata attraverso il deserto. In questo caso, «l’acqua e altri liquidi potrebbero aver lubrificato e solidificato il terreno lungo il percorso», scrive Wegner, aggiungendo che «i vasi di ceramica potevano essi stessi avere un significato rituale, e sia la barca che i vasi furono poi seppelliti durante il rito funebre reale».

Ciò che rimane della barca sacra, alcune assi di legno (Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

La squadra di Wegner spera di effettuare ulteriori scavi in futuro per risolvere i misteri ancora aperti. Ad Abydos hanno lavorato dal 2014 al 2016.

Nel 2014 avevano scoperto la tomba del faraone Senebkay, arrivando l’anno dopo a ipotizzare le violente cause della sua morte.

(Josef Wegner)

(Josef Wegner)

 

Paolo Meneguzzi: “Arrivare primi in classifica? Basta pagare 10 mila euro”

Fonte: https://oltrelamusicablog.com/2016/10/14/paolo-meneguzzi-arrivare-primi-in-classifica-basta-pagare-10-mila-euro/

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Il cantautore svizzero Paolo Meneguzzi, reduce dal successo ottenuto da “Sogno d’estate”, ha deciso di dire la sua sui meccanismi illeciti dell’industria musicale. In un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook ha affrontato il fenomeno delle classifiche “pilotate” di iTunes.

“Fatti realmente accaduti. Non guardo più le classifiche digitali, i-tunes e vari. Chi ci crede! Certo è che uscirà Ferro e andrà primo in classifica. Questo è sicuro ed è vero. Ma mi riferisco a quando vedi dei nomi ai primi posti che ti chiedi, ma come è possibile?
Ve lo spiego… Ho ricevuto ben 3 proposte da differenti agenzie che hanno un sistema che con 10.000 euro ti fanno stare primo in classifica su i-tunes per un certo periodo. Chiaramente ho detto no. Anche perché primo non ci sono andato con “Sogno d’estate”. Ma attenzione non lo fanno con tutti. Per non essere sgamati si scelgono dei possibili candidati con uno zoccolo duro di Fans e studiano a tavolino l’ascesa alla prima posizione. Quindi occhio, la classifica di i-tunes e simili può essere pilotata da grandi ma anche da piccini.
PS: i-tunes non ne può niente, il problema sono le cellule nate a parte che organizzano sistemi di acquisto dei brani online che i-tunes non può controllare così come gli altri stores online che hanno le classifiche” [Paolo Meneguzzi]

Questa sua esperienza personale condivisa con il popolo dei social network ci fa capire, ancora una volta, quanta finzione possa insidiarsi all’interno dell’industria dell’intrattenimento.
Non è la prima volta che artisti di un certo calibro si scaglino contro i soprusi e gli illeciti del mondo musicale. Valerio Scanu, nel Giugno 2016, si era sfogato sui social dopo la sua esclusione al Coca Cola Summer Festival, affermando che “la musica italiana è fatta di accordi commerciali, scambi, favori personali e pressioni delle major”.

“Ci vogliono far credere che la musica italiana sia sono quella che ci propinano, ma non è così. Prima o poi questo sistema cadrà e finalmente la musica, quella vera, quella che arriva ai cuori della gente sarà libera” [Valerio Scanu]….

TERREMOTO: ECONOMIA SOLIDALE ECCELLENZE DA SALVARE!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2016/11/04/terremoto-economia-solidale-eccellenze-da-salvare/

Chi è con noi dall’inizio di questo viaggio ricorda certamente i nostri articoli realtivi all’economia solidale e soprattutto alla splendida esperienza dei GAS, Gruppi di acquisto solidale, dei quali io e la mia famiglia facciamo parte da sempre.

I Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.) nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un’economia che metta al centro le persone e le relazioni.

E cosa fare per mettere al centro persone e relazioni, territori e tradizioni di quelle terre tanto martoriate che sono il cuore del nostro Paese, intrise di storia e tradizione, spesso e volentieri, cattedrali del sistema produttivo italiano, eccellenze mondiali.

Icebergfinanza mette a disposizione il proprio spazio e la propria visibilità per tutti coloro che vivono in quelle terre e sono stati colpiti duramente, imprese di qualunque tipo per collegarle alla solidarietà del popolo italiano attraverso l’acquisto di prodotti o servizi, partendo dalla rete di cui faccio parte quella dei Gruppi di Acquisto Solidale :: Rete nazionale di collegamento dei G.A.S

Non vogliamo in questa sede dimenticare nessuno quindi eviteremo di fare riferimento a situazioni specifiche di piccole o grandi aziende, che si tratti di prosciutti o poltrone, agricoltura o servizi.

Non dimentichiamoci che per ricostruire i nostri splendidi borghi non basta rimettere a posto le pietre, la storia, il turismo come è necessario, ma bisogna ricreare il tessuto produttivo, aiutare le imprese colpite e essere a loro vicine, in qualunque parte d’Italia che venga colpita da un terremoto o inondazione.

Si innanzitutto scuole e case, ma non dimentichiamoci delle imprese.

Non basta destinare capitali alla prevenzione e alla ricostruzione, ma bisogna snellire anche le procedure burocratiche per le imprese, sostenerle fiscalmente, dare la possibilità ai giovani di aprirne di nuove nel minor tempo possibile e senza tanti muri burocratici, ridare slancio all’entusiasmo di una terra che possa intravvedere un futuro nuovo e migliore.

Una cosa deve essere chiara, il popolo italiano da sempre da il meglio di se in mezzo alle avversità e così sarà anche in questa occasione. Ora serve la solidarietà non solo attraverso il sostegno economico, ma attraverso iniziative che portino la certezza che quella gente, la nostra gente non resterà mai sola.

Loro ce lo chiedono, loro hanno già deciso che non si muoveranno dalle loro terre, che non si daranno mai per vinti!

Risultati immagini per solidarietà terremoto

Per chi volesse conoscere cosa sono i Gruppi di acquisto solidale una breve sintesi…

Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.)?
Un gruppo d’acquisto e’ formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro.

Si ma… perché si chiama solidale?
Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarieta’ come criterio guida nella scelta dei prodotti. Solidarieta’ che parte dai membri del gruppo e si estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore che – a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze – subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.

Perché nasce una G.A.S.?
Ogni GAS nasce per motivazioni proprie, spesso però alla base vi è una critica profonda verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di una alternativa praticabile da subito. Il gruppo aiuta a non sentirsi soli nella propria critica al consumismo, a scambiarsi esperienze ed appoggio, a verificare le proprie scelte.

Come nasce un G.A.S.?
Uno comincia a parlare dell’idea degli acquisti collettivi nel proprio giro di amici, e se trova altri interessati si forma il gruppo. Insieme ci si occupa di ricercare nella zona piccoli produttori rispettosi dell’uomo e dell’ambiente, di raccogliere gli ordini tra chi aderisce, di acquistare i prodotti e distribuirli… e si parte!

Criteri solidali per la scelta dei prodotti
I gruppi cercano prodotti provenienti da piccoli produttori locali per avere la possibilita’ di conoscerli direttamente e per ridurre l’inquinamento e lo spreco di energia derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano prodotti biologici o ecologici che siano stati realizzati rispettando le condizioni di lavoro.

Una rete
I gruppi di acquisto sono collegati fra di loro in una rete che serve ad aiutarli e a diffondere questa esperienza attraverso lo scambio di informazioni. Attualmente in Italia sono censiti un centinaio di GAS.

Appuntamento con le elezioni americane nel fine settimana insieme a tutti coloro che hanno liberamente contribuito a questo viaggio.Nel frattempo dopo tre settimane prosegue la nostra avventura ai Macchianera Awards 2016, abbiamo bisogno di tutta la Vostra onda d’urto, onda d’urto della rete per finire davanti ad un colosso come il Sole 24 Ore. Su forza Ragazzi contiamo su di Voi, coinvolgete anche amici parenti tutti coloro che possono darci una mano votando il nostro viaggio. Semplicemente grazie.

Le bici di bambù – Bernice, l’imprenditrice ghanese che ha avuto un’idea meravigliosa

Scritto da: Enrico Carotenuto
Fonte: http://coscienzeinrete.net/economia/item/2809-le-bici-di-bambu-bernice-l-imprenditrice-ghanese-che-ha-avuto-un-idea-meravigliosa

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Bernice Dapaah è una giovane imprenditrice ghanese che ha creato una fabbrica di bici il cui telaio è fatto di bambù, un materiale molto economico, resistente, ma soprattutto rinnovabile.

Lo scopo originario di Bernice era di dare lavoro ai giovani della sua zona e di usare materiali locali facilmente reperibili. L’idea della bici di bambù viene da un tentativo precedentemente fatto negli anni ’80, ma non andato a buon fine.

Dopo vari tentativi è riuscita a sviluppare una tecnica di costruzione che rende il telaio molto resistente, ed ora non solo vende le sue bici in tutto il Ghana, ma anche negli USA, Europa ed Israele.

Le bici costano circa 120 dollari, ma hanno un impronta di co2 del 70% inferiore rispetto alle bici tradizionali con telaio metallico.

Inoltre la materia prima non manca, e viene rinnovata costantemente dalla stessa azienda, che pianta molti più bambù di quanti ne consuma.

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Bernice ha così dato lavoro a 35 persone nella sua fabbrica, e spera di assumerne altre 50 a breve. Ha anche regalato molte biciclette ai bambini di Kumasi (la città dove vive e lavora) per permettere loro di arrivare meglio a scuola.

CLICCA QUI se vuoi conoscere di più della Ghana Bamboo Bikes Initiative

Camminare? Una terapia per mente e corpo

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/camminare-terapia-mente-corpo.php

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Prima del lavoro, durante la pausa pranzo o a fine giornata. Camminare ogni giorno per venti minuti combatte l’obesità e migliora l’umore. Secondo gli studi la passeggiata rilassa la mente, favorisce la concentrazione ed aumenta la produttività.

Inoltre con la camminata veloce è possibile bruciare calorie e dimagrire, esercitando tutto il corpo senza sforzi eccessivi. A differenza della corsa è adatta anche per chi è in sovrappeso e serve solo un buon paio di scarpe in modo da sostenere il piede e mantenere la corretta postura.

Secondo gli studi camminare riduce i livelli di stress e ansia, cura i momenti di tristezza e depressione, stimola la creatività. La luce solare influisce positivamente sulla produzione di endorfine, per questo passeggiare all’aria aperta ha effetti benefici infinitamente più potenti che farlo in palestra.

Ottima è inoltre l’abitudine della passeggiata dopo cena perché ha un effetto antistress e agisce sul sistema cardiovascolare creando una condizione di vasodilatazione. Camminando si bruciano calorie, si abbassa la pressione arteriosa e ci si riconcilia con la giornata.

 

Muschio: i vantaggi per l’ecosistema e le installazioni sui tetti verdi

Scritto da: Laura Bertelloni
Fonte: http://www.altrogiornale.org/muschio-vantaggi-ecosistema-le-installazioni-sui-tetti-verdi/

La briofite, particolare pianta vascolare conosciuta comunemente col nome di muschio, svolge un ruolo importante in molti processi legati all’ecosistema.

Considerata una pianta fastidiosa e portatrice di problemi, in realtà la presenza del muschio ha notevoli vantaggi per l’ecosistema e può essere impiegata anche in architettura sui tetti verdi degli edifici.

Il muschio cresce in ambienti molto umidi sia tropicali, sia artici che alpini e si sviluppa “a tappeto” su terreni ricchi di acqua, su rocce nude oppure su resti di generazioni precedenti. Siamo abituati a vedere il muschio sui tronchi degli arbusti, sui muri esterni degli edifici e, quasi sempre, tendiamo ad eliminarlo per paura che rovini la superficie su cui si sviluppa, che trattenga insetti e parassiti e che uccida le piante con le quali viene a contatto. Ma il muschio, temerario, si ripresenta regolarmente, nella stessa posizione. Questa sua caparbietà nel riprodursi ha incuriosito agronomi e geologi che hanno iniziato ad analizzare la sua spugnosa e complessa composizione, rimanendo piacevolmente sorpresi da ciò che sono riusciti a scoprire.

Le proprietà del muschio

Per comprendere l’importanza di questa pianta nelle applicazioni edili, cerchiamo di capire quali sono le sue caratteristiche. Il muschio persiste anche nelle regioni più fredde, assimilando grandi quantità di CO2, ed è in grado di resistere anche a grandi periodi di siccità. La sua resilienza ecologica lo rende in grado di assorbire le perturbazioni, pur conservando la sua struttura e le sue funzionalità primarie. Nelle dinamiche della catena alimentare, quasi tutte le 12.000 tipologie di muschio abbattono la concorrenza con le altre piante, garantendo una serie di processi volti alla salvaguardia dell’ecosistema.

Alcune specie di muschio influenzano fino al 20% la produttività primaria netta degli ambienti nordici e fino al 50% quella di foreste e zone umide boreali, controllano e riciclano grandi quantità di azoto e di fosfato e sono capaci di regolarizzare la temperatura e l’umidità del suolo. La sua composizione compatta e spugnosa, permette al muschio di assorbire e trattenere grandi quantità di acqua che, successivamente, rilascia in maniera graduale e lenta attraverso il suolo procedendo ad irrigarlo spontaneamente. In tutti quei luoghi dove si alternano periodi umidi a periodi secchi o dove scarseggiano i sostentamenti primari, il muschio è considerato un elemento essenziale per la sopravvivenza perché, strizzandolo, si può ottenere acqua da bere.

Nelle regioni montane e polari, il muschio viene lasciato crescere spontaneamente senza eliminarlo perché, da una parte, protegge il terreno dagli sbalzi di temperatura, dall’altra isola ma consente il proliferarsi del ghiaccio che gli permette, nel successivo periodo del disgelo, di assorbire l’acqua, conservandola. Nello stesso momento, assorbendo la temperatura trasmessa dal ghiaccio, si trasforma anche in un perfetto refrigeratore che, fino al disgelo, si mantiene da solo. Dopodiché si asciuga velocemente e può essere utilizzato per accendere il fuoco perché si infiamma facilmente.

Il muschio in ambito edile

La sua versatilità ha permesso che la briofite venisse sperimentata anche in ambito edile, prima in maniera funzionale, poi estetica. Già dal 1700, nelle piccole abitazioni in legno, specie in Alaska e nei paesi artici oppure nelle cabine di ceppo dei cacciatori di pelle, il muschio veniva utilizzato come isolante e sigillante. La costruzione veniva edificata al di sopra di uno strato di muschio che non fosse né troppo sottile, riducendo così le sue proprietà isolanti, né troppo spesso, con il rischio che venisse assorbita troppa acqua, rendendo il suolo di sostegno troppo instabile e senza ridurre l’umidità di risalita. Il muschio, quindi, proliferandosi velocemente e spontaneamente, arrivava a coprire interamente le costruzioni, isolandole dal gelo: tetti e pareti verdi, oltre a proteggere, funzionavano da impianto idrico per l’abitazione che ricoprivano. Se non era possibile costruire al di sopra di un tappeto di muschio, si cercava di addossare le abitazioni ad arbusti ricoperti da muschio e, bagnando la costruzione, si velocizzava il suo processo di crescita.

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Quindi in ambienti soggetti a sbalzi di temperatura netti, il muschio non viene eliminato, anzi, si cerca di convogliarne lo sviluppo dove è necessario, diventando parte delle costruzioni stesse, sia in pietra che in legno. Nelle abitazioni odierne di città, il muschio, sotto forma di pannelli di varie dimensioni e colori oppure sotto forma di frammenti, può essere utilizzato principalmente in piccoli umidificatori interni, per green wall e green roofs, purché venga messo in opera a regola d’arte.

Il muschio nei tetti verdi

Le installazioni estensive verdi sui tetti, in cui il muschio viene utilizzato al posto della ghisa o del Sedum, permette di avere a disposizione un green roof leggero e sottile, che richiede poca manutenzione, grazie alle condizioni minime di cui necessita il muschio per sopravvivere.

Il giardino pensile, o zincoterra, ha poco spessore perché il muschio può vivere anche su poco terriccio ed è comunque sufficiente a proteggere la struttura del tetto dagli agenti atmosferici (tra la struttura del tetto e la zincoterra devono essere installate guaine impermeabilizzanti e protettive e un adeguato sistema di drenaggio), a ridurre la ritenzione dell’acqua piovana diminuendo il carico delle fognature, ad isolare gli ambienti interni (abbattendo, quindi, i costi per il riscaldamento) e ad assorbire polveri e sostanze nocive.

La Direttiva Quadro Acque 2000/60 della Comunità Europea, ai fini di monitorare il grado di inquinamento delle sostanze e dei metalli nocivi sull’ecosistema, specie nei centri urbani, individua nei bio accumulatori, tra i quali lo stesso muschio, la funzione cardine di assorbire l’inquinamento circostante e trattenerlo a fini analitici: il muschio autoctono o impiantato, trattenendo le eventuali sostanze inquinanti, permette, tramite l’analisi della sua struttura, la definizione delle alterazioni ambientali nel tempo.