GENDARMERIE UE. ANZI, USA

Scritto da : Alessio Mannino Fonte:  http://www.stampalibera.com   www.ilribelle.com

Praticamente non ne ha parlato nessuno. Praticamente la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense. Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è il famigerato Camp Ederle delle truppe USA

Alzi la mano chi sa cos’è il trattato di Velsen. Domanda retorica: nessuno. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.

Il Trattato Eurogendfor venne firmato a Velsen il 18 ottobre 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia. L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è, leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal CIMIN – ovvero – l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).

Ricapitolando: la Gendarmeria europea assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari, sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata dal controllo del governo e del parlamento nazionali.

Ma non è finita. L’EGF gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22); le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29). Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato di diritto.

Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come  ha fatto notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes (uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta), non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri “Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante mediterraneo-africano.

La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.

La Cina consuma sempre più legname

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/

Secondo i dati diffusi dall’ITTO, il valore totale del commercio di prodotti in legno in Cina ha raggiunto 67.608 milioni di dollari nel 2010, con una crescita del 27,7% rispetto al 2009. Rispetto al totale degli scambi commerciali, le importazioni hanno totalizzato 30.546 milioni, con una crescita del 37,2%, mentre le esportazioni hanno raggiunto i 37.062 milioni di dollari, con una crescita del 24,5%.
Nel 2010 Cina ha importato 34 milioni di metri cubi di tronchi, per un valore di 6 miliardi di dollari, con una crescita del 22% in volume e del 49% in valore rispetto al 2009. Le importazioni di conifera si sono assestate sui  24.270.000 metri cubi, pari a 3,2 miliardi di dollari, un 71% del volume dei tronchi importati e il 53% del valore.
Rispetto al 2009, il volume delle importazioni di tronchi di conifera è cresciuto del 20% e il valore del 45%. Il volume delle importazioni dei tronchi di latifoglia è stato di 10 milioni metri cubi, per un valore di 2,8 miliardi di dollari (rispettivamente il 29% e il 47% del totale delle importazioni). Rispetto al 2009, il volume delle importazioni di tronchi di latifoglie è aumentato del 30% e il valore del 53%. Gran parte dei tronchi di latifoglia importati provengono da foreste tropicali: 8.230.000 metri cubi, con una crescita del 35% rispetto al 2009.

Principali fornitori di tronchi in Cina nel 2010

Paese Volume (1000 mc) (%) Variazione (%)
Russia 14.035,5 40,9 -52
Nuova Zelanda 5.938,2 17,3 34,6
USA 2.781,4 8,1 266,2
Papua Nuova Guinea 2.477,8 7,2 49,3
Isole Salomone 1.454,7 4,2 29,4
Canada 1.178,4 3,4 216,8
Australia 1.056,2 3,1 44,3
Malesia 955,4 2,8 32,4
Gabon 738,6 2,2 -32,2
Congo 485,6 1,4 11,3
Totale 34.347,5 100 22,4

Anche le importazioni di segati hanno segnato un’impennata: 14,8 milioni di metri cubi (comprese le traversine), per un valore di 3.878 milioni di dollari nel 2010, con una crescita del 49% in volume e del 67% in valore rispetto al 2009.
Le importazioni di segati di conifera sono state di 9.370.000 metri cubi, per un valore di 1,824 milioni di dollari, pari al 64% e il 48% del totale, rispettivamente, il 47% in volume e del 66% in valore rispetto all’anno precedente. importazioni di segati di latifoglie si sono assestate sui 5.300.000 metri cubi, per un valore di 1.446 milioni di dollari, pari al 36% del totale. Le importazioni di segati di latifoglie sono aumentate del 32% in volume e del 50% in valore rispetto al 2009. I principali paesi di importazione di segati sono la Russia (con oltre 4,3 milioni di metri cubi), il Canada, gli Stati Uniti e la Tailandia.

L’ottusa austerità della BCE

Fonte: http://vocidallestero.blogspot.com/
Scritto da: Massimo Pivetti  “Ordinario di economia politica nell’Università di Roma “La Sapienza”.

La BCE ha aumentato il tasso di interesse – è probabilmente il primo di una serie di aumenti previsti nei prossimi mesi – al fine di contrastare l’inflazione salita a marzo al 2.6% rispetto al 2.4 di febbraio. Trattandosi di inflazione di origine esterna, provocata dagli aumenti dei prezzi internazionali delle materie prime energetiche ed alimentari, la ratio antinflazionistica dell’avvio nelle presenti condizioni di una politica di moneta più cara non è immediatamente evidente.
Innanzi tutto, secondo le versioni oggi dominanti del punto di vista ortodosso in materia di politica monetaria, un aumento del tasso di interesse da parte della banca centrale sarebbe giustificato solo se dietro la maggiore inflazione vi fossero anche aumenti dei salari monetari e dei prezzi attribuibili a squilibri nelle condizioni interne di domanda e offerta aggregate. Ma certamente neppure Trichet può pensare che oggi, all’interno dell’eurosistema, la domanda aggregata stia premendo sui limiti posti dal prodotto potenziale.
Se si prescinde poi dalla visione teorica dominante, resta il fatto che ogni aumento del costo del denaro è di per sé direttamente inflazionistico, sicché combattere l’inflazione aumentando i tassi di interesse è un po’ come spegnere un incendio gettando sulle fiamme delle secchiate di benzina. I tassi di interesse non sono altro infatti che una componente dei costi totali di produzione e le imprese normalmente reagiscono ad aumenti dei costi aumentando i prezzi. A fronte di aumenti dei tassi di interesse il rapporto prezzi/salari monetari tende pertanto ad aumentare e i salari reali a diminuire. Ciò a sua volta stimolerà delle rivendicazioni salariali – genererà delle pressioni all’aumento dei salari monetari – a meno che l’accresciuto costo del denaro non riesca ad avere un impatto negativo sulla crescita economica e l’occupazione, attraverso contrazioni della domanda interna e delle esportazioni nette, e dunque non determini un indebolimento della forza contrattuale dei salariati.
Resta naturalmente l’effetto antinflazionistico dell’apprezzamento dell’euro rispetto al dollaro e alle altre principali valute che l’aumento del tasso di interesse da parte della BCE è suscettibile di determinare, ma al costo, appunto, di una minore competitività delle merci prodotte all’interno dell’eurozona, e quindi di una contrazione delle sue esportazioni nette.
Dunque, in definitiva, tassi di interesse più alti potrebbero oggi riuscire a contrastare l’inflazione in Europa solo se il più alto rapporto prezzi/salari monetari che essi tendono a determinare fosse più che compensato da: a) un abbassamento via il tasso di cambio dei prezzi in euro degli inputs importati; b) una riduzione o minore aumento dei salari monetari via il probabile effetto negativo sull’occupazione causato tanto dalla riduzione dei salari reali che dall’apprezzamento del cambio – ossia dagli effetti negativi sui consumi e le esportazioni nette provocati da più alti tassi di interesse. Nell’attuale contesto, poi, non va trascurato l’impatto del rincaro del denaro sulla spesa pubblica per interessi, e quindi i tagli compensativi delle spese pubbliche primarie (leggi spese sociali) cui i governi europei immancabilmente ricorreranno per impedire l’aumento dei disavanzi complessivi.
La banca centrale più indipendente del mondo non ha di fatto resistito all’impulso di contribuire per prima all’ottusa “austerità” imperante.

Sai Baba, Dio sulla terra o abile manipolatore di folle?

Fonte: http://www.ditadifulmine.com

“E’ morto Sai Baba, il guru che stregò l’Italia”. Questo era il titolo di un articolo sul Corriere della Sera di ieri. Milioni di persone nel mondo lo seguivano ciecamente credendolo un avatar, la reincarnazione di un dio sulla Terra. Ma Sai Baba era un uomo a tutti gli effetti, e di certo non la miglior persona del mondo.
Con questo post probabilmente mi attirerò le ire dei milioni di seguaci del santone indiano. Ma se, come ho fatto io alla notizia della sua morte, avete letto qualcosa sull’attività ultradecennale di Sai Baba, avrete anche sentito parlare delle accuse di violenza sessuale, speculazione, truffa e pedofilia.
Con questo post non voglio assolutamente affrontare tutta la vita e le opere di Sai Baba, voglio soltanto creare una scintilla di curiosità nelle vostre menti affinchè vogliate informarvi di più su questo personaggio molto chiacchierato.

Prima di tutto, chi era Sai Baba? Poco si sa sul suo conto (le poche informazioni disponibili provengono dalla sua agiografia), ma si sa che a 14 anni il giovane Sathya Narayana Raju venne punto da uno scorpione, perdendo conoscenza per diverse ore e cambiando apparentemente personalità. Da quel momento, Sathya iniziò a definirsi come l’incarnazione di Sai Baba di Shirdi, un santo indiano morto circa 80 anni prima della sua nascita.

Da quel momento la sua fama crebbe a dismisura, tra presunti miracoli, percorsi spirituali, iniziative benefiche e poteri divini dovuti al suo stato di avatar. “Sono ben oltre la portata dell’indagine più approfondita e delle misurazioni più meticolose. Solo quelli che hanno riconosciuto il mio amore e lo hanno sperimentato possono dire di aver conosciuto la mia realtà. Non tentate di conoscermi attraverso occhi esterni” disse Baba.

Ora, chiariamo fin da subito che tendo ad essere molto scettico nei confronti di chi si autoproclama divinità, dice di fare miracoli, o tenta di farsi passare per il detentore della verità assoluta. Ma ogni tanto, caso più unico che raro, si trova anche una brava persona, ed è meglio non partire prevenuti verso chiunque.

Sai Baba ha infatti creato molti istituti di istruzione gratuita in tutto il mondo, ospedali, opere di carità. Pensare che ci sia una scuola che insegna anche la spiritualità di un dio vivente mi fa venire l’orticaria, ma se funziona e fornisce una sana istruzione a bambini di oltre 160 Paesi del mondo, non avrei molto da obiettare.

I problemi iniziano a nascere, però, quando si indaga a fondo sulla vita e sui presunti miracoli di Sai Baba. “Ognuno può fare quello che vuole in casa sua”, potreste obiettare voi. E’ vero, fino a quando non si valicano i limiti della legalità e dei diritti umani.
Ci lamentiamo di culti più o meno satanici, che plagiano persone, le umiliano, le raggirano. Ma qualche volta occorre guardare anche ai culti di massa, riflettere per bene e cercare di scoprire l’oscura verità che si cela dietro a chi si proclama un’entità suprema incarnata sulla Terra.

Sai Baba si definiva l’incarnazione di Dio. Non un dio, ma Dio, con la “D” maiuscola. Allo stesso tempo, diceva che il suo non era un culto (di fatto, lo è), dato che ognuno poteva continuare ad adorare il proprio dio senza problemi, ma era un insegnamento, un percorso verso l’illuminazione.
Sai Baba si proclamava onnisciente, onnipresente, onnipotente. D’altra parte, essere l’incarnazione di Dio dovrà pure comportare qualche vantaggio.

Ma la sua onniscienza e onnipotenza cedono di fronte ad un’analisi un po’ approfondita. Sai Baba non era affatto onnisciente: i casi in cui contraddice se stesso richiederebbero un intero volume, per non parlare dei suoi discorsi basati su fonti inesistenti o su una personalissima interpretazione della storia. Ma giusto a titolo d’esempio possiamo citarne uno tra i più famosi.

“All’inizio persino i Romani erano ebrei e non cristiani. Fu solo dopo l’avvento di Gesù che entrò in uso il termine “cristiano”. Gesù disse di essere “Persona”, intendendo con questo che Egli era una scintilla divina. La parola “persona” è stata trasformata dagli indiani in Purusa. Perciò, Purusa o Persona sono termini che derivano dal latino, la lingua degli antichi Romani” (Tratto dal discorso del 24 Novembre 1998).

I Romani erano ebrei? Quando l’ho letto, ho fatto proprio fatica a trattenere una risata. Se poi vogliamo discutere della sua onnipotenza e della sua possibilità di guarire qualunque cosa o persona, la cronaca di Pasqua lascia intuire che i suoi poteri non fossero così efficaci come raccontava il guru ai suoi seguaci…

Ma siamo soltanto all’inizio: come non parlare della specialità di Sai Baba, la materializzazione?
Sai Baba diceva di poter materializzare oggetti come anelli e monili, oltre che la vibuthi, la cenere sacra che Sai Baba donava ai suoi fedeli come polvere miracolosa. Lasciando da parte il fatto che questa polvere si è rivelata essere frequentemente un agente in grado di causare infezioni anche mortali…ma chi, a questo mondo, è in grado di creare cenere e preziosi dal nulla?

Sai Baba non era differente da noi tutti, e non creava la materia dal nulla. Le sue materializzazioni di olio sacro o di vibuthi si sono dimostrati dei semplici (e neanche tanti ben eseguiti) trucchi da prestigiatore. Trucchi che hanno una lunga e solida tradizione tra i santoni indiani che dicevano di levitare o di materializzare oggetti dal nulla, e che Sai Baba usa quotidianamente per i suoi “miracoli”.
Lo stesso discorso vale per anelli e collane, il cui produttore è stato scoperto dopo una breve indagine. Anelli che vengono spacciati come creazione divina e tempestati di pietre preziose, ma che altro non sono che pezzi di bigiotteria di dubbio gusto.

Parliamo brevemente della cenere. Nel gennaio 2005, il professor Mauro Prencipe, del Dipartimento Scienze Mineralogiche e Petrologiche dell’ Università di Torino, ha studiato la vibuthi al microscopio e tramite analisi chimiche, scoprendo che si tratta essenzialmente di terriccio secco raccolto da chissà dove.

C’è chi sostiene per testimonianza diretta che la polvere venga creata tramite cenere di legno e sterco di vacca, pressate insieme per ottenere delle tavolette o delle piccole sfere che Sai Baba sgretola con un’abile movimento delle dita. La cosa spiegherebbe le infezioni intestinali di chi ha ingerito la cenere (esatto, c’è chi la ingerisce…) o l’ha applicata su ferite o lesioni.

Ma arriviamo alla questione più spinosa, la pedofilia. Nel corso degli anni, Sai Baba è stato accusato di pedofilia e di abuso sessuale da alcuni fedeli e studenti dei suoi istituti. Sono ormai fin troppe le persone che hanno testimoniato di essere state oggette di abuso o di attenzioni non gradite di natura sessuale, tutti bambini, ragazzi o uomini dagli 8 ai 30 anni (pare che dopo i 30, il guru li consideri troppo vecchi).

Testimonianze che spesso sono finite in nulla, dato che Baba aveva l’appoggio delle alte sfere della politica e dell’economia indiane. Ma che sono fortunatamente disponibili su Internet, e che consiglio vivamente di leggere su questo sito: ExBaba.it.
Nel sito troverete anche i filmati e le indagini sui “miracoli” di Baba, le incongruenze sulle sue dichiarazioni, e molto altro materiale che servirà ai meno convinti per farsi un’idea di chi sia stata questa sedicente incarnazione di Dio.

Occhi aperti e in campana. Non si sa mai che il Dio-fatto-uomo di turno possa rivelarsi una personcina poco per bene…