“Pedofilia: un’emergenza in costante aumento”.

Fonte: http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?cl=0&ip=298&iv=298&im=341

I Numeri del male.

Si sono tenute in tutte le Procure d’Italia nei giorni scorsi, le giornate per l’apertura dell’anno giudiziario, durante le quali sono stati dati i numeri reali, sui crimini commessi durante l’anno appena trascorso.

Da una analisi degli stessi, comparata con i dati forniti dal Ministero di Giustizia e dal Dipartimento Anticrimine emerge che in Italia c’è stato un aumento esponenziale di atti di violenza nei confronti delle donne e che si sono registrati ben il 30% dei casi di abuso sessuali sui bambini in più, rispetto agli anni precedenti.

Al pari di questo si è mantenuta drammaticamente bassa l’età media delle vittime di abuso, che va così dagli zero ai cinque anni.

Tra le Regioni più colpite la Lombardia, il Veneto, il Lazio e la Campania.

Altri dati agghiaccianti, se pensiamo essere riferiti a dei bambini sono quelli riferiti ai bambini scomparsi, il 20% dei quali non viene più ritrovato e si sospetta possa essere finito nei giri delle reti pedopornografiche. Lo scorso anno sono state aperte circa 3.000 pratiche legate a minori scomparsi.

Solo nel primo semestre del 2006 i siti, collettivi o individuali, pro-pedofilia hanno avuto un incremento del 300%.
“Un altro dato a dir poco agghiacciante”, ha detto Massimiliano Frassi, presidente dell’Associazione Prometeocommentando i dati, “è quello che emerge da uno studio fatto sui pedofili: su un campione scelto di ben 443 pedofili accertati, allo stato delle cose pare che il 67% pari quindi a 299 abusanti, sia rimasto in stato di libertà con l’aggravante di continuare a rimanere nella maggior parte dei casi a contatto diretto con i bambini”.

In aumento anche i crimini legati alla pedofilia in internet, dove un sito pedopornografico se ritenuto “di buona qualità” produce un introito giornaliero di almeno 90mila euro, secondo una cifra fornita durante un recente convegno tenutosi a Cuneo presso l’ordine dei medici, dal dott. Tommaso Pastore, dirigente responsabile della Squadra Mobile di Cuneo. Il costo medio di una foto pedopornografica spazia invece tra le 30 e le 100 euro.

“Oggi i pedofili” continua Frassi “cercano fotografie sempre più raccapriccianti, chiedendo ai produttori di tale materiale un aumento delle violenze ed un abbassamento delle età delle vittime. Per questo non è più raro che si trovino anche dei neonati, tra le giovani vittime”.

Oggi i bambini iniziano a navigare in internet fin dall’età di 7 anni.

Sette bambini su dieci navigano da soli senza alcun controllo da parte di adulti ed il 70% degli “agganci” da parte di pedofili avviene nelle Chat. Spesso dopo i primi messaggi segue anche un contatto diretto da parte del pedofilo che riesce a risalire all’abitazione del giovane, ad ottenere un incontro ed a far scattare l’abuso.
A proposito di nuove tecnologie, segnaliamo che negli ultimi mesi c’è stato un incremento della vendita di videogames con contenuti non adatti ai più piccoli, dove “l’empatia nei confronti del prossimo viene spazzata via a favore di un pericoloso nichilismo” citando nuovamente le parole di Frassi.

Videogiochi dove si invita a “uccidere i poliziotti, pestare i compagni di classe, far violenza agli animali, seviziare le ragazzine” sono normalmente acquistabili anche nel nostro paese.

Nel mondo, secondo un report dell’Onu ogni anno si stima essere violentate 150 milioni di bambine. Particolarmente shockante il fatto che in molti paesi l’abuso “sia socialmente accetto o persino legale”. Per questo il segretario generale Kofi Annan ha suggerito ad ogni paese di adottare “drastiche misure di contrasto a tale turpe fenomeno”.

A tal riguardo l’Italia persiste ad essere uno dei paesi a “massima esportazione” di turisti sessuali. Al fianco delle mete oramai consolidate in tal senso, in primis Romania e Thailandia, oggi si presentano nuovi territori dove andare a “caccia di bambini”.

Tra questi l’Ungheria, che ha nel 2006 ha visto triplicati i reati di abusi a danno di minori o il Kenya dove esistono circa 15mila bimbi di strada vittima di violenza e per i quali è sceso in campo il presidente dell’Unicef Italia Antonio Sclavi che ha denunciato i crimini disgustosi consumati impunemente sulla pelle di questi bimbi “da parte di un numero sempre maggiore di italiani”.

Nell’Europa orientale ancora oggi ci sono 1.500.000 bambini che vivono fuori dalla famiglia, 900mila dei quali sono rinchiusi in istituti, spesso in condizioni ai limiti della sopravvivenza.

Solamente lo scorso anno in Romania sono stati abbandonati in strada circa 9.000 bambini. Molti sono stati poi arrestati dalla polizia e rinchiusi in manicomi, facendo loro condividere gli spazi insieme a malati di mente adulti.

Quando il reato non è consumato all’estero, dall’estero vengono portate le vittime. Solo a Milano sono, in una zona tristemente nota, almeno 500 i baby prostituti della Romania, sfruttati a tale fine.

Restando in Italia, sono oramai ridotti ad una percentuale bassissima i casi di cosiddetti “falsi abusi”, che oggi si avvicinano intorno allo 0,5 %. Percentuale riferita specialmente a quei casi in cui adolescenti, o pre-adolescenti affermano di aver subito attenzione da parte di adulti, salvo poi in sede di colloquio venire smentite dai fatti.
Lo stesso non avviene per casi di bimbi piccoli, la cui credibilità è confermata dal fatto che si trovano a raccontare, con vissuti drammatici e per loro sempre dolorosi, attenzioni o violenze sconosciute alla loro giovanissima età.

In realtà il più delle volte il pedofilo tende a farla franca in Tribunale per insufficienza di prove ed a far così passare la vittima per quello che non è.

Soffermandoci su questo aspetto è interessante notare come, secondo dati nazionali, il 50% degli adulti che hanno problemi di disturbi alimentari, soprattutto di anoressia, hanno subito abusi sessuali durante l’infanzia senza ricevere il necessario aiuto.

Lo stesso dicasi per i casi di suicidi tra i giovani, dei quali raramente si ha notizia, ma che spesso hanno una comune matrice legata all’abuso, laddove la morte diventa una drastica via di fuga da una situazione non più gestibile dalla vittima.

Tra gli elementi di novità, se così si può dire, l’aumento di casi legati a scuole materne dove interi gruppi di bimbi sono stati sottoposti ad abusi rituali, casi per i quali, dopo aver analizzato le carte processuali e seguito alcune vittime da vicino, l’Associazione Prometeo ha parlato dell’esistenza di una rete che agisce nel nostro paese.

Ultimo dato, in questo quadro, l’aumento di sette pseudo religiose o di tipo satanico, che rivolgono sempre di più la propria attenzione ai giovani. Giovani come partecipanti delle stesse, o giovanissimi come vittime per i propri rituali.

Un’indagine svolta dall’Asl di Varese, insieme ala Provincia, su un campione di 561 studenti ha rilevato che il 12,5% degli stessi aveva subito abusi sessuali durante l’infanzia, facendo così parlare di “epidemia silenziosa”: tali dati potrebbero essere in difetto dato che il 3% dei ragazzi intervistati tramite questionari anonimi, a tale domanda ha siglato la risposta “preferisco non rispondere”.

“Solo lo scorso anno sono state raccolte al nostro sportello di ascolto 46 nuove storie di giovani e di adulti che da bambini hanno subito abusi da parte di genitori, insegnanti e sacerdoti, nessuno dei quali è stato creduto da chi stava vicino e oggi, oltre a dover far fronte al peso dell’abuso, devono fare i conti con disturbi alimentari e di dipendenza da sostanze.” Ci ha dichiarato Marco Marchese, psicologo e presidente dell’AMS di Palermo, aggiungendo “purtroppo sono ancora molti i pedofili che riescono a vincere i processi a causa della vecchia formula dell’insufficienza di prove, formula che va ricordato non equivale al fatto che non si accaduto nulla ma che le prove, appunto non siano state sufficienti”. Anche davanti a questo la prevenzione, quindi, risulta essere oggi più che mai necessaria.

Questo il report dettagliato sui casi di “infanzia violata” nel 2006, davanti al quale emerge la necessità di un intervento sempre più coordinato tra le varie forze in campo, col fine di tutelare, di più e meglio, i bambini, in una società che pare aver oramai abdicato a tale ruolo.

Per ulteriori info.:

www.associazioneprometeo.org

oppure, il blog più letto su tale argomento:

www.massimilianofrassi.it

Grazie Albettone. Grazie Joe. Esiste una terra felice e sicura per i bambini.

Fonte: http://www.massimilianofrassi.it/blog/

Una delle domande che più spesso mi viene rivolta è:
“ma come fai? Come fate tu e la Prometeo ad affrontare tutto questo?”.
La risposta, oramai la sapete, poiché è quella che dico sempre:
“nulla di speciale né di super-eroico, qualsiasi persona al nostro posto farebbe lo stesso, anzi di più”.
In realtà a fianco di questa sincera convinzione ve n’è un’altra. Che trova conferma nel lavoro che ogni giorno svolgiamo. Lavoro che dà sì tanto dolore, problemi, e schifo di varia natura, ma più di tutto regala tante tantissime soddisfazioni.
Nella lettera della mamma che ci segnala che la sua bimba si è innamorata del compagno di ballo. Nel sms di chi ti ringrazia perché sta tornando alla vita. Nel filmato con una canzone a te dedicata, postato sulla pagina di Facebook. In quegli occhi che tornano a risplendere e che non si abbassano più, cercando un punto indefinito sul pavimento, quando li guardi dritti.
In parole povere, nella vita che dentro molti di voi torna a riaffacciarsi ed a risplendere.
È, quello, il fuoco di Prometeo. Il fuoco appunto che il Prometeo della mitologia rubava agli “Dei” (a certi dei….)  per farne dono agli uomini. Offrendo calore, protezione, luce. Vita appunto.
Sabato scorso la vita ha bussato alla porta di Prometeo con una manifestazione a dir poco unica. In Italia? No, al mondo. Poiché non esiste posto al mondo, appunto, dove sia mai stata fatta una cosa simile.
Un paese (il grosso centro di  Albettone alle porte di Vicenza) rappresentato da un sindaco a dir poco straordinario (Joe Formaggio: sei grande!!!!) sindaco che negli ultimi giorni non ha fatto altro che rispondere a mail cariche di ringraziamenti arrivate da mezza Italia.
Arrivare ad Albettone, trovare il cartello stradale e sotto vedere la targa con la scritta “Qui difendiamo i bambini” credeteci, se vi diciamo essere stata una delle più grandi emozioni da noi mai provate.
Certo, dovrebbe essere scontata una frase così, ma questa società ci ha portati a doverla scrivere. A doverla gridare poiché la difesa dei più indifesi oramai pare essere diventata l’eccezione e non più la regola.
In una palestra gremita, con tutti i bambini delle scuole materne ed elementari si è firmata la delibera presentata in mattina in un apposito consiglio comunale. Dove all’unanimità si è siglato un patto, tra il Comune e Prometeo. Patto che ha come unica finalità, lo ripetiamo, la difesa dell’infanzia violata.
Patto che grazie all’eco che tale iniziativa (ripeto, unica al mondo) ha avuto sta già facendo il giro d’Italia!
E idealmente si è “scoperta” una delle targhe che sono state messe ai confini del paese.
Si dice che solo gli stupidi non cambino opinione. Da sabato pure noi non siamo più stupidi poiché abbiamo sempre pensato che non esistessero oasi felici per i bambini. Ora invece possiamo dire che una c’è ed è ad Albettone.
Paese che non ha casi attivi di pedofilia e quindi a maggior ragione ha dato vita ad una iniziativa importante.
Quella che ancora una volta (e ritorno così al modo con cui ho aperto questa mia riflessione) ci porta ad accompagnarvi su sentieri impervi. Dovete ci permettete di entrare dentro a quel buio, prendervi la mano ed affrontare el tenebre per tornare alla luce. E questo, e solo questo, è il dono più grande, ma anche la forza più bella che siete voi, a donare a noi!

Nota a margine (che approfondiamo nel post a seguire): il sindaco dicevamo ha ricevuto centinaia di messaggi. Tutti di complimenti e richieste di poter fare lo stesso sul proprio territorio. Tutti tranne uno, lo stesso messaggio che stanno ricevendo quelle realtà dove a breve faremo delle conferenze e che hanno già pubblicato in internet il calendario.
messaggio che riportiamo nel post a seguire.

LETTERE DIFFAMANTI PER BLOCCARE PROMETEO. Per la serie, la mamma dei cretini….
Come abbiamo detto nel post precedente sia noi che il Comune di Albettone siamo sommersi da mail di complimenti per l’iniziativa nata (aggiungo che a breve, tra le alte cose, porteremo ad Albettone Scotland Yard e presenteremo lì in anteprima nazionale il corso per le forze dell’ordine che stiamo preparando con loro!!!!!!!!!!!!). Solo una voce si è detta contraria. Capirete il motivo per cui non diciamo di chi è, ma vi riportiamo alcuni stralci, unendola ad altri di una lettera simile spedita ad altre realtà. In modo integrale invece riportiamo la risposta del Sindaco J. Formaggio (già in passato disturbato da una mail dei Falsi abusi). Risposta che vi fa capire la grandezza etica e morale dello stesso:
«Gentile sig. Sindaco Albettone. vista la sensibilità che Lei e la sua amministrazione dimostra verso temi cosi importanti e difficili, mi preme farle pervenire alcune informazioni che le consentiranno di avere una visione più chiara sull’argomento. L’associazione Prometeo gestita dal sig. M. Frassi è per nostra conoscenza personale fonte di forte dubbio sulle reali finalità espresse. La dove l’associazione si è manifestata si sono create situazioni critiche e quindi è bene che lei sappia ( Cazzano Bergamo , scuole materne Brescia, Rignano Flaminio ecc.) . »
Ad un altro ente si segnala invece:
Alla vostra cortese attenzione , vorrei segnalarvi alcuni collegamenti sulle reali finalità di Massimiliano Frassi e che a tuttora mai nessun caso è mai stato in alcun modo assistito dalla sua associazione. nel corso della sue attività . Questo messaggio ha lo scopo unico di mettervi nelle condizioni di un approfondimento sulla natura e le finalità del Frassi.” Seguono link a blog e siti dei soliti idioti. Interessante scoprire come noi non ci occupiamo di nessun caso (quindi, domanda, perché preoccuparsi di noi se siamo nulla facenti????). Ma il meglio lo si raggiunge qua, parlando di “insulti” ad un soggetto condannato per abusi e detenzione di materiale pedopornografico dalla Cassazione: “non vorrei apparire tedioso e quindi non la opprimerò sulle calunnie che il sig. frassi ha rivolto a Don Mario Neva di bs denunciandolo o a Don Marco Baresi oggetto tutt’ora di insulti dal suo blog…”
Torniamo però alla risposta del Sindaco che siamo certi è la stessa di voi tutti:
” Non mi ha fatto nessuna cosa gradita e la invito a non mandarmi più niente e a non passare per il mio paese …
Non me ne frega niente dei vostri consigli
Vergognatevi
Il sindaco
Con rispettosi saluti
Joe

” Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono…….Poi vinci. ” [Mahatma Gandhi]
”Gli ignoranti vanno usati con cautela e agli analfabeti dev’essere proibito il compito della propaganda.” – Oriana Fallaci –

Prof. Monti, imponga un prestito forzoso e punisca severamente “i mercati” che stanno ricattando il popolo italiano

Scritto da: Stefano D’Andrea
Scritto: http://www.appelloalpopolo.it/?p=4943

L’attacco speculativo contro i titoli del debito pubblico italiani dovrebbe far sorgere nella mente di ogni cittadino intelligente la seguente domanda: come è possibile per uno Stato sottrarsi ai ricatti posti in essere dai consigli di amministrazione dei grandi intermediari finanziari? Non chiamiamoli più mercati, per favore. Quale disciplina giuridica è necessario introdurre per rendere prevalentemente interno o addirittura esclusivamente interno il debito pubblico dello Stato?

La medesima domanda, prima ancora che da cittadini intelligenti, dovrebbe essere sollevata dai politici italiani, i quali dovrebbero chiedere ai loro tecnici: quali norme possiamo emanare per far sì che il debito pubblico sia prevalentemente o esclusivamente interno? Avete ascoltato un solo politico, sia pure di rifondazione comunista o del partito dei comunisti italiani, sollevare la domanda? Credo di no. E questa è la ragione per la quale l’Italia è messa molto male.

I giornalisti economici intelligenti dovrebbero invece segnalare esperienze straniere o nostre esperienze storiche, nelle quali il debito pubblico è o è stato esclusivamente interno; e indagare se si tratta di caso o di moda, ovvero se il carattere interno dei debiti dipende dall’adozione di una o altra disciplina e quindi dalla politica. In questi giorni avete letto articoli e inchieste simili? Credo di no. Sappiamo soltanto che in Italia prima il debito pubblico era in gran parte interno e che tale è ancora oggi in Giappone. Nessuno che spieghi se la trasformazione del debito pubblico da interno in esterno sia stata l’esito di una incentivazione, anche inconsapevole, derivata dall’adozione di norme giuridiche, magari emanate in attuazione di direttive europee!

In generale dovremmo considerare assurdo che un popolo di grandi risparmiatori, come il popolo italiano, affidi il risparmio, anziché al proprio stato, ai grandi intermediari finanziari (i cosiddetti “mercati”), i quali poi ricattano lo Stato italiano, minacciando di non riconfermare l’acquisto dei titoli del debito pubblico se lo Stato ricattato non legifera per agevolare i licenziamenti dei lavoratori italiani; per consentire che le società di capitali entrino anche nel campo fino ad ora riservato al lavoro autonomo (esercizio delle professioni cosiddette protette); e per svendere i beni pubblici.

La situazione è tanto assurda, che anche un incapace di intendere e di volere saprebbe individuare il problema e suggerire qualche rimedio. Ma la droga dell’ideologia globalista-mercatista-turbocapitalista, che è droga in primo luogo linguistica (“i mercati”), non rende semplicemente incapaci di intendere e di volere, rende gravemente tossicodipendenti. Trattandosi di droga pesante, non si limita semplicemente a viziare la volontà, la estingue.

Sul tema dovremo tornare, trattandosi di tema fondamentale. Un suggerimento tuttavia al prof. Monti lo possiamo dare. Posto che lo Stato può legittimamente ricorrere alla patrimoniale, in questo momento difficile per la nostra nazione, perché non imporre un (più accettabile) prestito forzoso, con interesse del 2,5% a tutti gli italiani che dispongano di una certa quantità di risparmio, in denaro o altri titoli, al fine di acquistare i titoli del debito pubblico italiano che i grandi intermediari finanziari rifiutano? Molti italiani, sprovvisti di liquidità, sarebbero costretti a vendere quote di fondi o azioni di banche per prestare forzosamente allo stato denaro in cambio di titoli del debito pubblico. Lo stato pagherebbe pochi interessi. Gli italiani, costretti al prestito, otterrebbero comunque un interesse superiore all’inflazione. E i grandi intermediari finanziari, che stanno ricattando il popolo italiano, vedrebbero scendere il valore delle azioni o delle quote. Soddisferemmo il nostro interesse, respireremmo e allo stesso tempo puniremmo i ricattatori.

Adottato il provvedimento suggerito, si dovrebbe perseguire l’obiettivo strutturale di sottrarre il nostro Stato e il nostro popolo ai ricatti dei grandi intermediari finanziari. Ma il nostro futuro Presidente del consiglio (che è nostro soltanto perché ce lo hanno imposto) è favorevole a perseguire la liberazione dello Stato e del Popolo italiano dalla condizione di ricattabilità da parte dei grandi intermediari finanziari? Esiste un giornalista che abbia possibilità di contattarlo e di porgli questa domanda?

LA SOCIETÀ THULE

Scritto da : Francesco Russo
Fonte: http://www.croponline.org/societ%E0thule.htm

Si è discusso, da più di 60 anni a questa parte, riguardo alcuni misteri del Terzo Reich, come ad esempio l’interesse smisurato del fuhrer e dei gerarchi nazisti per l’occulto, le diverse campagne militari in luoghi remoti, la ricerca degli oggetti del “Potere”, le armi segrete in fase di produzione e la straordinaria carica idealogica che veniva esercitata sulle menti delle truppe tedesche. Ebbene, dietro questa facciata nascosta del Nazismo vi è un gruppo esoterico che mise in piedi in pochi anni un regime in grado di cambiare le sorti dell’ umanità intera: la Società Thule (Thule Gesellschaft).
Il fondatore di questo gruppo fu Rudolph Blauer (che poi mutò il nome in Rudolf von Sebottendorff), un facoltoso tedesco che durante un viaggio in Turchia fu istruito sui segreti della Massoneria, del rosicrucianesimo e del misticismo orientale. Sebottendorff fornì la base esoterica alla Società Thule, la quale nacque ufficialmente nell’agosto del 1918 prendendo il nome dalla leggendaria isola nordica dell’Artico.
Secondo la tradizione, la terra di Thule si doveva identificare con l’Islanda, la Scandinavia o la Groenlandia, ed era un’isola abitata da esseri superiori (noti col nome di Ariani o Iperborei) che possedevano facoltà telepatiche e tecnologie avanzatissime rispetto a quelle umane. Il centro più importante della società era Monaco di Baviera, dove venne acquistato anche il quotidiano locale, l'”Osservatore di Monaco”, poi rinominato l'”Osservatore del Popolo”. Ben presto parecchi personaggi aderirono alla società ingrossandone i ranghi. Il credo nell’anti-semitismo cominciò a prendere piede tra gli affiliati e in seguito si propagò anche nelle menti del volk, il popolo tedesco. Parallelamente, nell’organizzazione si diffusero le teorie razziste e geopolitiche di Lanz von Liebenfels e Guido von List, entrambi profondamente anti-semiti.
Altre grandi personalità dell’occulto e dell’esoterismo di inizio Novecento ebbero a che fare con la Thule Gesellschaft: Rudolf Steiner, i sovracitati von List e von Liebenfels, Karl Haushofer, Theodor Fritsch e Madame Helena Petrovna Blavatsky, la più grande medium di tutti i tempi, fondatrice della Società Teosofica. È comunque nel 1919 che la Società Thule mostrò al mondo intero il suo più celebre e illustre iniziato, Adolf Hitler.
In quegli anni il futuro fuhrer ebbe come maestro e precettore Dietrich Eckart, uno degli affiliati più brillanti dell’organizzazione, essendo egli a capo dell’edizione di un giornale anti-semita e un esperto occultista. Eckart addestrò Hitler nelle tecniche oratorie, linguaggio del corpo, mimica facciale, e accrescimento dell’autostima, rendendolo così un oratore capace di entusiasmare e ammaliare con i gesti e con le parole la pressochè totalità del volk germanico. Hitler in seguito dedicò il Mein Kampf, la sua opera più importante, proprio al suo mentore Eckart.
Dopo essere stato discepolo di quest’ultimo, Hitler ricevette anche gli insegnamenti di Karl Haushofer, professore di geopolitica a Monaco e fondatore della famosa e discussa Società Vril (con l’energia “Vril” dovevano essere alimentate le armi segrete del regime). Di lì a poco gli eventi si succedettero piuttosto rapidamente.
Nel 1920 dal Partito dei Lavoratori Tedeschi, fondato l’anno precedente, si formò il NSDAP, il Partito Nazional-Socialista dei Lavoratori Tedeschi, sotto la leadership di Adolf Hitler, che provvedette subito a inserire nelle posizioni più elevate diversi membri della Società Thule. Come insegna del neonato partito fu adottato un potente simbolo antico quanto l’uomo, la svastica. Quest’ultima fu realizzata con i colori tipici dell’alchimia cioè col nero, rosso e bianco e venne rappresentata nella sua versione “destrogira”. L’ idea di utilizzare la svastica fu proposta da un altro membro della Società, il ricco Dottor Krohn.
Hitler riuscì dunque a ottenere il potere, riscosse vastissimi consensi tra la popolazione e assunse il titolo di fuhrer, il condottiero. Egli creò corpi armati con lo specifico compito di recuperare l’Eredità Ancestrale (le SS Ahnenerbe), assoldò esperti come Otto Rahn per cercare il Santo Graal e finaziò le spedizioni in Tibet per entrare in contatto con i “Maestri Segreti”, le entità superiori che comunicavano telepaticamente con la Blavatsky e che quest’ultima sosteneva abitassero nella regione Himalayana, probabilmente tra Tibet e Nepal. Inoltre, è interessante notare che durante la Seconda Guerra Mondiale Hitler e i suoi uomini cercarono sempre di evitare lo scontro diretto con l’Inghilterra e lavorarono diplomaticamente per la non-belligeranza tra le due Nazioni, dato che le capitali “magiche” europee erano proprio Berlino e Londra. È anche risaputo che Aleister Crowley, il grande mago britannico, tentò più volte di mettersi in contatto con il fuhrer per via della potenza spirituale di questi e della capacità di suggestionare che possedeva.
In questo modo si potrebbe fornire una spiegazione abbastanza coerente ai fatti “singolari” elencati a inizio pagina, magari facendoli combaciare con le dottrine di regime della Terra Cava e con la leggenda del regno sotterraneo di Agarthi. Su questo purtroppo non siamo ancora in grado di pronunciarci, come del resto su molti altri misteri della storia. Possiamo solo fornire date, nomi ed eventi, ma probabilmente la verità sarà stata opportunamente oscurata e ci rimarrà ignota ancora per molto.

Fatto sta che la Società Thule costituì il nucleo primigenio del Partito Nazionalsocialista (non a caso i primi sostenitori di Hitler furono i suoi “fratelli” affiliati alla medesima organizzazione) e che fece un tentativo per far approdare l’umanità a un Nuovo Ordine Mondiale, di cui il fuhrer ne sarebbe stato il capo. Indubbiamente fallì questo tentativo, ma la Thule Gesellschaft riuscì a creare, per la prima volta nella storia e seppur indirettamente, un vero e proprio Stato magico-esoterico o comunque un regime caratterizzato da una cosciente e consistente natura occulta.

Draghi e Napolitano devono essere arrestati e processati.

Scritto da: Paolo Barnard
Fonte:  http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=268

I golpisti finanziari che hanno terminato la nostra democrazia dopo 63 anni di vita sono stati condotti al Palazzo italiano da Mario Draghi e dal Group of Thirty. Ad attenderli dentro il Palazzo vi era Giorgio Napolitano, da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign Relations degli USA e amico delle loro multinazionali, come da lui stesso dichiarato molti anni or sono su Business Week.

Si consideri quanto segue:

1) La sovranità legislativa italiana, quella economica ed esecutiva, già compromesse dai Trattati europei e dall’Euro (si legga Il Più Grande Crimine 2011), sono state terminate del tutto. Ciò è evidente persino nei titoli del Corriere di questi giorni, non c’è bisogno di leggere Barnard o altri. 2) Le misure di austerità – si legga la rapina della pubblica ricchezza e del futuro di milioni di famiglie italiane attraverso un collasso pilotato dell’economia che tali misure portano senza dubbio – non hanno ora più ostacoli, e sono espressione del volere di poteri finanziari non eletti dagli italiani. Il Parlamento non ha avuto voce in capitolo, ha dovuto obbedire di corsa, cioè è stato esautorato di fatto da forze straniere. 3) Saranno decenni di sofferenze e lacrime e sangue per i cittadini, un impoverimento mai visto dal 1948 e tanti morti anzi tempo a causa della demolizione dei servizi. I punti 1, 2 e 3 formano i contenuti sufficienti per un’accusa di alto tradimento della patria da parte di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano, che devono essere incriminati e arrestati. Se pensate che questa sia retorica di un esagitato, si legga la letteratura economica americana sulla crisi dell’Eurozona per fugare ogni dubbio, e si visiti l’Irlanda o la Grecia, vittime prima di noi di questi golpisti. Questo è un colpo di Stato.

Mario Draghi è membro del Group of Thirty (GOT), dove la sua presenza segna il più scandaloso conflitto d’interessi della storia italiana, alla luce del disastro democratico che stiamo vivendo (prendano nota i demenziali travagliati dipietrosi che per anni sono corsi dietro al conflitto d’interessi del presunto ladro di polli e hanno ignorato quello dei veri ladri planetari). Il lavoro dell’eccellente Corporate Europe Observatory ha denunciato il GOT e ciò che vi accade. Fondato nel 1978, è una lobby dove impunemente i grandi banchieri si mischiano a pubblici funzionari di altissimo livello. Ecco i principali membri: Jacob A. Frenkel, di Jp Morgan Chase – Gerald Corrigan, Managing Director del Goldman Sachs Group – Jacques de Larosière, Presidente del Gruppo UE sulle risposte alla crisi finanziaria – William C. Dudley, ex Goldman Sachs oggi alla Federal Reserve di NY – Mervyn King, governatore della Banca Centrale d’Inghilterra – Lawrence Summers, ex ministro del Tesoro USA, oggi al Bilderberg Group – Jean-Claude Trichet, uno dei padri dell’Euro, ex governatore della BCE – David Walker Senior Advisor, Morgan Stanley International – Zhou Xiaochuan, governatore Banca Centrale Cinese – John Heimann, Istituto per la Stabilità Finanziaria – Shijuro Ogata, Vice Presidente, Commissione Trilaterale – inoltre vi sono passati Tommaso Padoa-Schioppa (ex Min. Finanze) e Timothy Geithner (attuale Min. Finanza USA). Ripeto: Draghi ne è membro oggi.

Cioè, in esso si mischiano i lobbisti della finanza bancaria più criminosa della Storia e i pubblici controllori delle medesime banche.

Mario Draghi arriva alla BCE fra il 31 ottobre e il primo novembre. Il colpo di Stato finanziario contro l’Italia si svolge nella settimana successiva, il governo eletto ne è spazzato via. Mario Draghi poteva fermare la mano degli speculatori golpisti semplicemente ordinando alla BCE di acquistare in massa i titoli di Stato italiani. Infatti tale acquisto avrebbe, per la legge basilare che li regola, abbassato drasticamente i tassi d’interesse di quei titoli, il cui schizzare in alto a livelli insostenibili  stava portando l’Italia alla caduta nelle mani degli investitori golpisti. Essi sarebbero stati fermati, resi inermi di fronte al fatto che la BCE poteva senza problemi mantenere a un livello basso costante i tassi sui nostri titoli di Stato. Ma Mario Draghi siede alla BCE e non fa nulla. Non siate ingannati dalla giustificazione standard offerta per questo rifiuto di acquistare titoli italiani da parte della BCE. Vi diranno che le è proibito per statuto, ma non è vero: infatti clausole come la SMP Bond Purchases lo permettono, e anche le regole sulla stabilità finanziaria del trattato d Maastricht, come scritto di recente da Marshall Auerback e da altri. Draghi poteva agire, eccome.

Risultato: il golpe. Da ora le elite finanziarie sono col loro aguzzino Mario Monti al governo a Palazzo Chigi. Fine della democrazia italiana fondata nel 1948. Comandano i mercati, non il Parlamento.

Tutto ciò è stato ampiamente discusso da Mario Draghi con i suoi camerati al Group of Thirty, secondo un copione che trapelava da anni sulle pagine della stampa finanziaria anglosassone. Silvio Berlusconi era stato avvistato più volte dell’esistenza di quel copione: “L’Italia ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato con riforme economiche neoliberali… fra cui ridurre le tasse, tagli all’impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi privati, e rendere più facili i licenziamenti”, cioè esattamente quello che sta accadendo in queste ore nelle riforme che il golpe ci ha imposto, facendosi beffe, come già detto, del Parlamento non più sovrano. La prescrizione in corsivo è del Neoliberista fanatico Alberto Alesina nell’Aprile del 2006. Lo stessa anno in cui Draghi prendeva il comando della Banca d’Italia, dopo aver lasciato la banca d’investimento più criminosa del mondo, Goldman Sachs, in cui resse una posizione di comando nel settore Europa proprio mentre la Goldman aiutava la Grecia a truccare i propri conti pubblici nel 2002. Draghi mentì negando di essere stato in carica a Golman Sachs nei mesi della truffa, ma fu smascherato dalle audizioni del Senato USA, nientemeno.

 

Tornando al golpe. Le conseguenze sociali, le sofferenze per milioni di italiani per decenni, la scure che si abbatte sul futuro dei nostri piccoli, sui pochi preziosi anni che rimangono agli anziani indigenti, sull’ambiente, e sulla democrazia, saranno tragici. Nell’ordine di migliaia di volte peggiori di qualsiasi danno le mafie regionali abbiano mai potuto infliggere all’Italia, e col concreto pericolo di prostrarla per intere generazioni. Alla luce di tutto ciò, e mentre si fatica a non emigrare di fronte all’idiozia epica di masse di italiani che festeggiano l’arrivo dei golpisti (sic), è doveroso chiedere l’incriminazione e l’arresto per alto tradimento di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano in quanto cittadini italiani. Prego quindi l’eventuale giurista che leggesse queste righe di informarmi sulla procedura per inoltrare una denuncia in tal senso. Se, come temo, essa non esiste, nulla cambia della sostanza morale di quanto scritto.

p.s. Prego i diversi colleghi che usano in Tv, ai dibattiti o in radio i fatti che scopro e denuncio, di almeno citarmi come fonte. Grazie.

 

 

Mario Monti nuovo premier. Verso l’economia del “suicidio deliberato”?

Scritto da: Paolo Ermani
Fonte: http://www.ilcambiamento.it/editoriale/mario_monti_nuovo_premier.html

La nomina a nuovo premier del neosenatore a vita ed ex commissario europeo Mario Monti chiude il ventennio berlusconiano ma rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento di una politica economica votata alla crescita senza freni “che significa solo dare ancora più soldi e risorse a chi vuole continuare a devastare il Paese e il pianeta per comprarsi il cinquantesimo panfilo. E sono praticamente tutti d’accordo”.

Dal cilindro è uscito Mario Monti.

Se mentre fino ad ora c’era comunque un Berlusconi a cui non dava retta quasi più nessuno, inviso addirittura ai mercati e ai mercanti, se non altro perché troppo spudoratamente rivolto ai suoi interessi e soprattutto piaceri, ecco che si profila all’orizzonte il grande timoniere che mette più o meno d’accordo tutti.

Nominato dai mercati e mercanti europei, Monti è visto come l’Arcangelo Gabriele, colui che farà piazza pulita e rimetterà le cose a posto cioè farà qualsiasi cosa per il rilancio dell’economia intesa come crescita, senza farsi distrarre da donnine allegre e addormentarsi durante gli impegni istituzionali. Si profila quindi lo scenario peggiore, cioè dove tutti o quasi sono d’accordo.

Recentemente infatti uno degli aspetti più negativi di questo periodo infausto, non sono stati solo gli infiniti scandali emersi dall’ombra ma anche uno scandalo al sole dove imprenditori e sindacati nel settembre scorso hanno sancito un accordo per agevolare la crescita. Un brivido di terrore è corso lungo la schiena di chiunque ha a cuore le sorti delle persone e dell’ambiente. Imprenditori e sindacati assieme per dire a gran voce che bisogna assolutamente ripartire a tutta velocità. Ma ripartire per fare cosa?

Prendiamo in esame due settori tradizionalmente trainanti dell’economia ai quali l’intero paese si è genuflesso per anni e anni e che ne hanno tragicamente cambiato il volto: l’industria automobilistica e l’edilizia.

Secondo questa Santa Alleanza imprenditori/sindacati per la crescita ripartire significherebbe ad esempio produrre ancora più automobili e farne acquistare sempre di più. L’Italia è già ai vertici mondiali per numero di automobili pro capite con seicento auto ogni mille abitanti e complessivamente abbiamo più veicoli a motore che potenziali conducenti.

Le morti per l’inquinamento in città aumentano, i morti per incidenti stradali sono migliaia all’anno per non parlare di feriti e disabili

Le morti per l’inquinamento in città aumentano, i morti per incidenti stradali sono migliaia all’anno per non parlare dei feriti e dei disabili. Praticamente siamo in una guerra civile quotidiana.

Aumentando poi la diffusione delle automobili si aumentano quei gas serra che determinano i cambiamenti climatici con le relative conseguenze che noi tutti stiamo imparando tristemente a conoscere sempre più da vicino.

Chi comprerà ancora automobili visto che ne siamo sommersi? A chi giova aumentare ulteriormente l’enorme garage dell’ex Bel Paese chiamato Italia? Dove è il benessere, la qualità della vita, la salvaguardia di salute e ambiente in tutto questo?

L’edilizia ci può dare risposte meno negative?

Nel solo periodo che va dal 1990 al 2005 è stata edificata un’area pari a Lazio e Abruzzo assieme, dal 2000 al 2008 le nuove abitazioni costruite sono quasi raddoppiate passando dalle 159.000 alle 287.000 e si continua imperterriti a cementificare con i risultati che tutti abbiamo verificato nelle recenti alluvioni. Non ci vogliono nemmeno più degli esperti per capirlo, ormai pure “il barista sotto casa” ha compreso che la diretta conseguenza della cementificazione è farsi portare via pezzi di paesi e città non appena la natura fa quello che deve fare, cioè semplicemente piovere.

Costruire per cosa poi? Ci sono appartamenti sfitti e case vuote ovunque, schiere di capannoni costruiti e abbandonati, seconde e terze case abitate per un mese l’anno, inumerevoli borghi lasciati in rovina in ogni parte della penisola.

O magari si pensa di rilanciare la moda? L’Italian Style? Ma vendere a chi? Ai cinesi, agli indiani e farli diventare vuoti e superficiali come noi che buttiamo valanghe di soldi in vestiti firmati?

E quando le risorse inizieranno a scarseggiare cosa faremo? Ci mangiamo i jeans di Dolce e Gabbana? Stacchiamo pezzi di parafango, li condiamo con un po’ di cemento e cerchiamo di inghiottirli? Eppure si firmano allegramente accordi per incentivare questa politica ed economia del suicidio deliberato.

Mario Monti lavorerà affinché si proceda a tutta forza verso la direzione della crescita senza freni

Mario Monti lavorerà affinché tutti gli impedimenti e le resistenze di ogni tipo, vengano debellati e si proceda a tutta forza verso la direzione della crescita senza freni, che significa solo dare ancora più soldi e risorse a chi vuole continuare a devastare il paese e il pianeta per comprarsi il cinquantesimo panfilo. E sono praticamente tutti d’accordo, tutti allineati, tutti ‘responsabili’, anche il presunto Obama di Bari della cosiddetta sinistra ‘ecologica’. Non vorremo infatti mica essere contro i nostri interessi? Ma sono veramente i nostri interessi o gli interessi di chi ci ha ridotto in questa situazione?

Trovo veramente inaccettabili gli appelli al senso di responsabilità ad unirsi intorno al salvatore della patria che altro non è che un efficiente impiegato nelle mani della BCE e dei nostri alleati europei più forti economicamente, i quali avevano puntato su Berlusconi ma fra un’orgia e l’altra gli è un po’ scappato di mano. Adesso vogliono andare sul sicuro e puntano sul cavallo vincente attorno al quale stanno convergendo tutti in nome della salvezza del paese. Salvezza del paese o definitivo affossamento dell’Italia?

Tra l’altro questa adesione ampia e incondizionata pone le basi per avere le mani libere di fronte a chiunque abbia l’ardire di contestare alcunché. Stia attento quindi chi, per esempio, si permette di essere in disaccordo sul fatto che gli buchino montagne e gli distruggano la valle per farci passare inutili treni. Stia attento chi protesta perché non vuole essere cancro-valorizzato da inceneritori vari e inquinato da centrali a carbone e altre simili schifezze.

Tutto ciò di cui si parla in questi giorni in merito all’investitura del nuovo messia dell’economia non ha niente a che vedere con l’economia reale che si basa su tre elementi fondamentali: sole, acqua e terra. Sono i fondamenti della nostra vita, da lì inizia e finisce la vera economia umana, tutto il resto viene eventualmente dopo.

Chi sta al timone, datogli purtroppo da noi, si sta occupando degli elementi base della nostra esistenza? Drammaticamente no.

Di fronte all’aumento vertiginoso dell’inquinamento e relativi cambiamenti climatici che tipo di provvedimenti seri si stanno prendendo?

Di fronte al problema del picco del petrolio che provvedimenti si stanno prendendo? Nessuno.

Di fronte alla conseguente scarsità di cibo che ne deriverà, che provvedimenti si stanno prendendo? Nessuno. Di fronte all’aumento vertiginoso dell’inquinamento e relativi cambiamenti climatici che tipo di provvedimenti seri si stanno prendendo? Nessuno.

Visto che ai piani alti, abitati da destra o sinistra indifferentemente, pensano a come farci acquistare ancora più automobili, cementificare e convincerci a comprare oggetti di cui abbiamo già strapiena la casa, la vera politica da intraprendere è soprattutto a livello locale, perlomeno si ha potenzialmente più il controllo di quello che succede e si cerca di dipendere il meno possibile dalle Merkel, i Sarkozy e i loro impiegati italiani.

Una seria e assennata amministrazione pubblica locale dovrebbe immediatamente incaricare dei neolaureati per studiare e capire come poter approvvigionare di cibo ed energia la popolazione del suo territorio nel breve e medio termine. Il tutto con risorse locali per almeno l’80-90%.

Dopodiché dovrebbe mettere assieme imprenditori, agricoltori, associazioni, cooperative, studenti, cittadini, artigiani e illustrare ad ognuno la situazione e gli interventi da effettuare con la collaborazione di tutti; e orientarsi verso una economia realmente sostenibile e di resilienza in modo da migliorare da subito, sensibilmente, la qualità della vita di ognuno ed affrontare adeguatamente la situazione quando peggiorerà.

Il progetto Transiton Towns sta facendo qualcosa di simile già in diversi paesi, soprattutto della Gran Bretagna, basterebbe ispirarsi un po’ a loro. Ci sono alcuni esempi del genere anche in Italia.

Nell’agire in questo modo ci sarebbero solo vantaggi da ogni punto di vista e si trasformerebbe una crisi in opportunità. Questa crisi infatti ci sta dimostrando chiaramente che non si può più continuare a insistere a fare quello che abbiamo fatto fino ad oggi e che evidentemente non funziona. Bisogna quindi invertire la rotta, tra l’altro la posta in palio è la sopravvivenza nostra e dei nostri figli e nipoti, quindi credo ne valga la pena.

Basta con l’economia della devastazione, basta con le Sante Alleanze per una crescita ferale.

Si lavori finalmente per il reale benessere nostro e dell’umanità intera.

 

Come i monaci salvarono la civiltà

Tratto da: Thomas E. WOODS
Fonte: http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/monachesimo/articolo.php?id=2418&titolo=Come%20i%20monaci%20salvarono%20la%20civilt%E0

I monaci ebbero un ruolo determinante nello sviluppo della civiltà occidentale; eppure, a considerare la pratica più antica del monachesimo, difficilmente si sarebbe potuta immaginare l’enorme influenza che esso avrebbe esercitato sul mondo esterno. Tale influenza risulta meno sorprendente se si richiamano a mente le parole di Cristo: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno date in sovrappiù» [Matteo 6, 33; NdT]. La storia dei monaci è racchiusa in queste semplici parole.

Benché lo scopo di un monaco nel ritirarsi in un monastero fosse quello di coltivare una vita spirituale più disciplinata e, per meglio dire, di lavorare per la propria salvezza in un ambiente e sotto un regime che favorisse questo scopo, il suo ruolo nella civiltà occidentale si sarebbe dimostrato fondamentale. Sebbene i monaci non intendessero compiere azioni memorabili per la civiltà occidentale, tuttavia con il passare del tempo essi seppero apprezzare la missione a cui i tempi sembravano chiamarl

Le arti pratiche

Le persone più istruite pensano che il maggior contributo dato dai benedettini alla civiltà occidentale sia l’attività di studio e culturale in senso lato. In verità, i benedettini coltivarono in modo notevole un altro aspetto della civiltà occidentale, ossia ciò che potremmo definire “le arti pratiche”. L’agricoltura è un esempio particolarmente significativo. Nel primo Novecento Henry Goodell, presidente di quel che sarebbe poi diventato il Massachusetts Agricultural College, celebrò «d’opera che questi grandiosi monaci svolsero lungo un arco di millecinquecento anni. I benedettini salvarono l’agricoltura quando nessun altro avrebbe potuto salvarla; la esercitarono nell’ambito di un nuovo stile di vita e di nuove condizioni di vita, in un tempo in cui nessun altro osava cimentarsi con l’agricoltura» (7). Le fonti documentarie su questo punto sono considerevoli: «Dobbiamo ai monaci la ricostruzione agraria di gran parte dell’Europa», sostiene uno studioso. «Ovunque andassero», sottolinea un altro studioso, i benedettini «trasformarono terra desolata in terra coltivata. Intraprendevano la coltivazione del bestiame e della terra, lavoravano con le proprie mani, prosciugavano paludi e abbattevano foreste. Furono i benedettini a trasformare la Germania in una terra fruttifera». Un altro storico ricorda che «ogni monastero benedettino era una sorta di «college» agrario per l’intera regione in cui era situato» (8). Persino lo statista e storico francese del Novecento François Guizot, che non nutriva particolari simpatie per la Chiesa Cattolica, osservò: «I monaci benedettini furono gli agricoltori d’Europa. La pulirono su larga scala, associando agricoltura e predicazione» (9).

Nella vita monastica svolse un ruolo importante il lavoro manuale, al quale la Regola benedettina si richiamava espressamente. Sebbene la Regola fosse nota per la sua moderazione e la sua avversione per le punizioni eccessivamente severe, cogliamo spesso i monaci nell’atto di farsi carico di un lavoro difficile e poco attraente, dal momento che per loro tali opere erano canali di grazia e opportunità di mortificazione della carne. Ciò fu certamente vero riguardo all’opera da loro svolta nel disboscamento e nella bonifica delle terre. L’opinione prevalente sugli acquitrini era che fossero fonti di pestilenza di nessun valore. Ma i monaci prosperarono in tali luoghi e abbracciarono le sfide che essi presentavano. In breve tempo riuscirono a costruire argini e a prosciugare la zona paludosa e a trasformare in fertile terra agricola ciò che era stato fonte di malattia e sporcizia (10).

Ovunque andassero, i monaci portavano raccolti, industrie o metodi di produzione che nessuno aveva mai visto prima. Introducevano qui l’allevamento del bestiame e dei cavalli, lì la fabbricazione della birra, o l’apicoltura, o la frutticoltura. Dovettero ai monaci la propria esistenza il commercio del grano in Svezia, la fabbricazione del formaggio a Parma, i vivai di salmone in Irlanda e, in moltissimi luoghi, le vigne più amene. I monaci facevano scorta di acque provenienti dalle sorgenti, al fine di distribuirle durante le siccità. I monaci dei monasteri di Saint Laurent e di Saint Martin, visto che le acque delle sorgenti si disperdevano inutilmente nelle pianure di Saint Gervais e Belleville, decisero di deviarle su Parigi. In Lombardia i contadini appresero dai monaci l’arte dell’irrigazione, che contribuì in modo determinante a render celebre quella regione in tutta Europa per la sua fertilità e le sue ricchezze. Inoltre, i monaci furono i primi a lavorare per il miglioramento delle razze di bestiame, sottraendo quest’opera al caso (15).

In molte occasioni il buon esempio dei monaci servì da ispirazione e modello, grazie soprattutto al grande rispetto e alla grande reverenza da loro portati al lavoro manuale in generale e all’agricoltura in particolare. «L’agricoltura era caduta in una fase di declino», secondo uno studioso; «le paludi avevano preso il posto di campi un tempo fertili, e gli uomini che avrebbero dovuto lavorare la terra disprezzavano l’aratro considerandolo degradante». Ma quando i monaci emersero dalle loro celle per andare a scavare canali di scolo e arare i campi, «la loro fatica ebbe un effetto magico, e si tornò alla nobile, a lungo disprezzata, industriosità» (16). Papa san Gregorio Magno (590-604) ci racconta una storia rivelatrice a proposito dell’abate Equizio, un missionario del VI secolo famoso per la sua eloquenza: un messo del Papa giunse al suo monastero in cerca di Equizio, andò di filato allo scriptorium, aspettandosi di trovarlo tra i copisti, ma non lo trovò: i calligrafisti spiegarono semplicemente: «È laggiù nella valle, che falcia l’avena» (17).

I monaci furono pionieri anche nella produzione del vino, che usavano sia per la celebrazione della Santa Messa sia per il loro consumo quotidiano, che la Regola di san Benedetto espressamente permetteva. La stessa scoperta dello champagne si può far risalire a un monaco benedettino, Dom Perignon, dell’abbazia di Saint Pierre a Hautvillers sulla Marna.

I monaci furono anche importanti inventori e sperimentatori. I cistercensi, un ordine benedettino tendenzialmente riformista stabilitosi a Citeaux nel 1098, sono particolarmente famosi per la loro abilità tecnologica. Grazie alla grande rete di comunicazione esistente tra i vari monasteri, la competenza tecnologica poté diffondersi rapidamente, ragione per cui troviamo sistemi idraulici molto simili in monasteri molto distanti l’uno dall’altro, anche migliaia di chilometri (19). «Questi monasteri», scrive uno storico, «furono le unità economicamente più efficaci mai esistite in Europa, e forse nel mondo» (20).

Il monastero cistercense di Chiaravalle, in Francia, ci ha lasciato un resoconto del XII secolo riguardante l’uso che in quel luogo si faceva dell’energia idraulica, che rivela in quale misura sorprendente le macchine fossero diventate essenziali alla vita europea. Generalmente la comunità monastica cistercense dirigeva la propria fabbrica. I monaci usavano l’energia idraulica per battere il frumento, setacciare la farina, follare i panni, e per la conciatura (21). Come sottolinea Jean Gimpel nel suo libro «The Medieval Machine» («La macchina medievale»), il resoconto in oggetto si sarebbe potuto scrivere settecentoquarantadue volte, ovvero il numero dei monasteri cistercensi presenti in Europa nel XII secolo. Lo stesso livello di perizia e successi tecnologici si sarebbe potuto osservare in pressoché tutti i monasteri cistercensi (22).

Il mondo dell’antichità classica non aveva adottato in alcun grado significativo la meccanizzazione per uso industriale. Ciò avvenne, in misura enorme, nel mondo medievale; un fatto simboleggiato e rispecchiato dall’uso che i cistercensi fecero dell’energia idraulica […].

I monaci consiglieri tecnici

I cistercensi furono noti anche per la loro abilità metallurgica. «Nella loro rapida espansione in tutta Europa», scrive Jean Gimpel, i cistercensi devono aver «giocato un ruolo nella diffusione di nuove tecniche, poiché l’alto livello della loro tecnologia agraria era pari alla loro tecnologia industriale. Ogni monastero possedeva una fabbrica modello, spesso ampia come la chiesa, da cui distava appena pochi passi, e l’energia idraulica guidava le macchine delle varie industrie situate al primo piano» (24). Talvolta i monaci ricevevano in dono depositi di minerale di ferro, quasi sempre con le forge che servivano per estrarre il ferro, talaltra acquistavano depositi e forge. Sebbene avessero necessità di ferro, col tempo i monasteri cistercensi avrebbero cominciato a vendere le eccedenze di questo minerale; addirittura, dalla metà del Duecento fino a tutto il Seicento i cistercensi furono i principali produttori di ferro della regione della Champagne. Sempre desiderosi di aumentare l’efficienza dei propri monasteri, i cistercensi usavano come fertilizzante le scorie prodotte dalle fornaci, giacché la loro concentrazione di fosfati le rendeva particolarmente utili a questo scopo (25).

Tali opere furono parte di un più ampio fenomeno di impegno tecnologico da parte dei monaci. Come osserva Gimpel, «Il Medioevo introdusse in Europa le macchine in una misura fino ad allora sconosciuta anche ad altre civiltà» (26). Secondo un’altra fonte, i monaci furono «gli esperti e non pagati consiglieri tecnici del terzo mondo del loro tempo, vale a dire l’Europa dopo l’invasione dei barbari (…). In effetti, che fosse la macinatura del sale, del piombo, del ferro, dell’allume o del gesso, o la metallurgia, l’escavazione del marmo, il tener bottega di coltellinaio o una fabbrica di vetro, o il forgiare piastre di metallo, note anche come “piastre del focolare”, non vi era alcuna attività in cui i monaci non dessero prova di creatività e di uno spirito di ricerca fecondo. I benedettini sapevano incanalare il proprio lavoro verso la perfezione. La perizia coltivata nei monasteri si sarebbe diffusa per tutta l’Europa (27).

Le attività dei monaci spaziavano da curiosità interessanti al decisamente pratico. All’inizio dell’XI secolo, per esempio, un monaco di nome Eilmer volò con un aliante per più di 180 metri; la sua impresa fu ricordata per i successivi tre secoli (28). Secoli dopo, il bresciano Francesco Lana Terzi (1631-87), non un monaco ma un padre gesuita, proseguì in modo più sistematico lo studio del volo, guadagnandosi l’onore di essere chiamato il padre dell’aviazione. Il suo libro «Prodromo alla arte maestra», del 1670, fu il primo a descrivere la geometria e la fisica di un vascello volante. (29)

I monaci annoverarono anche abili orologiai. Il primo orologio di cui abbiamo notizia fu costruito dal futuro Papa Silvestro II per la città tedesca di Magdeburgo intorno all’anno 996. Orologi molto più sofisticati furono fabbricati in seguito da altri monaci. Nel Trecento un monaco di Glastonbury, Peter Lightfoot, costruì uno degli orologi più antichi ancora esistenti, che oggi è conservato, in eccellente stato, nel Museo della Scienza di Londra.

Sempre nel Trecento, Riccardo di Wallingford, abate dell’abbazia benedettina di Saint Albans – nonché uno degli iniziatori della trigonometria occidentale – si distinse per il grande orologio astronomico che disegnò per quel monastero. Qualcuno ha osservato che un orologio che lo eguagliasse in finezza tecnologica non si sarebbe visto per almeno due secoli. Il magnifico orologio, una meraviglia del suo tempo, non è sopravvissuto, distrutto, forse, durante le confische di monasteri effettuate nel Cinquecento per volontà di Enrico VIII. Tuttavia, gli appunti di Richard sul disegno dell’orologio hanno permesso agli studiosi di riprodurne un modello e persino una ricostruzione a grandezza naturale. Oltre a registrare il passare del tempo, l’orologio poteva prevedere con accuratezza le eclissi lunari.

Gli archeologi stanno ancora scoprendo l’estensione delle competenze e dell’abilità tecnologica dei benedettini. Nei tardi anni Novanta del Novecento, l’archeometallurgo Gerry McDonnell dell’Università di Bradford, in Inghilterra, ha scoperto le prove, vicino all’abbazia di Rievaulx, nello Yorkshire settentrionale, di un grado di raffinatezza tecnologica che va nella direzione delle grandi macchine della Rivoluzione industriale del Settecento. (L’abbazia di Rievaulx fu uno dei monasteri che Enrico VIII fece chiudere negli anni Trenta del Cinquecento nell’ambito del suo piano di confisca dei beni della Chiesa). Esplorando i frammenti di Rievaulx e Laskill (sede decentrata a circa sessanta chilometri dal monastero), McDonnell ha scoperto che i monaci avevano costruito una fornace per estrarre ferro dal minerale di ferro.

McDonnell è certo che i monaci fossero vicinissimi a costruire fornaci per la produzione, su larga scala, di ferro battuto – forse l’ingrediente chiave che inaugurò l’era industriale – e che la fornace di Laskill fosse servita da prototipo. «Gli elementi chiave sono che ogni anno si teneva un raduno di abati e che i cistercensi avevano i mezzi per far circolare da un capo all’altro dell’Europa i progressi tecnologici», ha dichiarato McDonnell. «La disgregazione dei monasteri spezzò questa rete di “trasferimento di tecnologia”». I monaci «avevano il potenziale per passare ad altiforni che non producessero nient’altro che ferro battuto. Erano pronti per farlo su grande scala. Spezzando quel monopolio virtuale, Enrico VIII ne spezzò il potenziale» (30).

Sembra insomma che fu solo la soppressione dei monasteri per volere di un re avido a impedire ai monaci di inaugurare l’era industriale e dare così inizio all’esplosione economica e demografica, nonché all’innalzamento dell’aspettativa di vita. Perché ciò avvenisse dovettero passare due secoli e mezzo.

Opere di carità

Esamineremo nel dettaglio in un altro capitolo le opere caritatevoli compiute dalla Chiesa. […]

Questi esempi costituiscono solo una piccola parte delle premure che i monaci nutrivano per le persone che abitavano o si trovavano a passare nei dintorni delle loro dimore: a loro si deve anche la costruzione o la riparazione di ponti, strade e altri elementi che formavano le infrastrutture dell’età medievale.

Il contributo dei monaci più familiare alla maggior parte di noi è la copiatura dei codici, sia quelli sacri sia quelli dell’antichità pagana. A questo compito e a quelli ad esso legati veniva accordato un onore speciale.

La parola scritta

Per quanto onorato, il lavoro dei copisti era difficile e impegnativo. Su un codice monastico sono annotate queste parole: «Colui che non sa scrivere immagina che ciò non sia una fatica, ma sebbene soltanto tre dita tengano la penna, è il corpo intero a stancarsi». I monaci si trovavano spesso a lavorare nel freddo più inclemente. Un monaco copista, implorando la nostra simpatia mentre completava una copia del commentario di san Girolamo al «Libro di Daniele», scrisse: «Buoni lettori che usate quest’opera, vi prego, non dimenticate colui che la copiò: era un povero fratello di nome Luigi, che, mentre trascriveva questo volume, portato da un paese straniero, sopportò il freddo e fu obbligato a portare a termine di notte quel che non era capace di scrivere alla luce del giorno. Ma Tu, Signore, concedi, ti prego, piena ricompensa alle sue fatiche» (35).

Nel VI secolo un senatore romano in pensione [senatore dell’Impero Romano d’Oriente; NdT], di nome Cassiodoro, ebbe una precoce visione del ruolo culturale che avrebbe avuto il monastero. Intorno alla metà del secolo, Cassiodoro fondò nell’odierna Calabria il monastero di Vivarium e lo fornì di una bella biblioteca – la sola biblioteca del VI secolo che gli studiosi conoscano anche solo per sentito dire – ponendo in primo piano l’importanza della copiatura dei codici. Alcuni importanti codici cristiani trascritti a Vivarium sembra siano giunti sin nella Biblioteca Lateranense e nelle mani dei papi (36).

Sorprende, però, che non sia a Vivarium, ma ad altre biblioteche e ad altri «scriptoria» monastici che dobbiamo la sopravvivenza della letteratura latina antica nella sua quasi totalità. Quando non furono salvate e trascritte dai monaci, le opere dell’antichità latina furono conservate dalle biblioteche e dalle scuole associate alle grandi cattedrali del Medioevo (37). Così, anche quando non dava un contributo originale suo proprio, la Chiesa conservava libri e documenti che si sarebbero rivelati di importanza cruciale per la civiltà che avrebbe salvato.

La Chiesa, in effetti, curò, preservò, studiò e insegnò le opere degli antichi, che altrimenti sarebbero andate perdute.

Alcuni monasteri furono conosciuti per la loro perizia in particolari rami del sapere. Così, per esempio, i monaci di San Benigno, a Digione, impartivano lezioni di medicina; il monastero di San Gallo, nell’odierna Svizzera, aveva una scuola di pittura e incisione, e in certi monasteri tedeschi si poteva assistere a lezioni di greco antico, ebraico e arabo (42).

Spesso i monaci arricchivano la propria istruzione frequentando una o più di una delle scuole monastiche fondate durante la rinascita carolingia e oltre.

L’ammirazione che la civiltà occidentale nutre per la parola scritta e per i classici viene dalla Chiesa Cattolica, che durante le invasioni barbariche preservò l’una e gli altri.

Alluvioni Thailandia: 553 vittime. Ancora 11 giorni per asciugare Bangkok

Scritto da: Manuel Mazzoleni
Fonte: http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/alluvioni-thailandia–553-vittime–ancora-11-giorni-per-asciugare-bangkok-55082

Si aggrava ulteriormente il bilancio della severa ondata di alluvioni che da più di tre mesi mette in ginocchio gran parte del sud est asiatico, tra cui Thailandia, Cambogia e Vietnam. Secondo fonti locali in numero delle vittime sarebbe salito a 100 nel Vietnam, ove nell’ultima settima i decessi ammontano a 22, tra cui 5 bambini. Ad esse vanno purtroppo aggiunte altre 250 vittime in Cambogia e ben 553 in Thailandia, ove tuttavia il bilancio appare ancora provvisorio e destinato a salire.

Sicuramente la Thailandia è il Paese più colpito dell’eccessiva attività del Monsone, che ha causato la peggiore alluvione degli ultimi 50 anni, capace di provocare ben 90 i morti nella provincia di Ayutthaya e 62 in quella di Nakhon Sawan. Tra le vittime anche numerosi bambini, tant’è che l’Unicef si è attivato al fine di fornire centinaia di migliaia di kit per l’approvvigionamento idrigo e per l’igene propria.

Migliora leggermente la situazione nella Capitale. Secondo il dipartimento di Irrigazione  la metà dei 14 miliardi dei metri cubi di acqua che minacciavano Bangkok sono già defluiti in mare. Altri 3 sarebbero finiti nel fiume Chao Phraya, quindi “solo” 5 miliardi cubi di acqua minacciano ancora Bangkok. Sempre secondo le autorità ci vorranno ancora 11 giorni per far defluire tutta l’acqua, visto che al momento si riesce a far defluire dalla metropoli circa 400 milioni di metri cubi al giorno. Non tutti però sono dello stesso parere, sostenendo che la quantità di acqua che sta spingendo verso il centro della città sia maggiore, tanto da richiedere tempi più lunghi per poter essere completamente drenata.

Intanto non si placano le polemiche riguardanti i sistemi di “difesa” che hanno penalizzato le periferie, oggi devastate dagli allagamenti, per salvaguardare il ricco centro storico, che per l’urbanizzazione di un territorio da sempre ad alto rischio. Bangkok, infatti, è costruita sul delta di una pianura paludosa, con alcune aree al di sotto del livello del mare. La città, famosa per la sua rete di corsi d’acqua al punto da essere definita la “Venezia dell’est”, si è rivelata incapace di far fronte alla catastrofe. Quasi tutti i 1.650 ‘khlong’, come sono chiamati i canali di Bangkok, sono colmi d’acqua o straripati.
Molti khlong tra cui i 100 navigabili che permisero a Bangkok di superare la terribile inondazione del 1940, negli ultimi decenni erano stati chiusi per fare spazio a strade e grattacieli, sull’onda del boom economico iniziato negli anni ’70 e mai arrestato. Un’altra prova di come lo sfruttamento eccessivo ed incontrollato del territorio porti più danni che benefici.

Le Madames della Gestapo

Fonte: http://www.liberamenteonline.info/index.php?option=com_content&view=article&id=882:le-madames-della-gestapo&catid=68:guerre-segrete&Itemid=106

Con l’arrivo della Gestapo a Parigi, in seguito alla folgorante vittoria delle truppe tedesche, si aprì per la polizia segreta un periodo impegnativo ma anche economicamente prospero.

Della Geheime Staatspolizei si conoscono le attività di spionaggio e di repressione; meno note sono le sue numerose proprietà immobiliari e i mille sciacalli che si sono occupati più della visione aziendale che poliziesca della guerra. Tra le figure più importanti, sotto questo punto di vista, troviamo tre attraenti signorine.

La più conosciuta risponde al nome di Magda Fontange, amante del Duce prima della guerra, attentatrice del conte di Chamrbun, ambasciatore francese, nel 1937. Questa gentile donzella, riuscita a fuggire in Spagna, tornerà a Parigi nel 1940 e si metterà al servizio dell’Abwher tedesco rispondendo al numero di matricola 7027. Ben presto però rimarrà senza denaro e senza lavoro, dal momento che l’Abwher se ne libera a causa della sua poca attitudine allo spionaggio. Diverrà amante del comandante della Gestapo francese e sarà abbandonata dopo un periodo di lusso e ricchezza, anche se sarà mantenuta comunque come informatrice.
La seconda figura di cui ci occupiamo è la contessa moscovita Natascia Kolnikov, nata nel 1915.

A Parigi lavora come indossatrice per numerosi e famosi stilisti dell’epoca, tra cui anche Coco Chanel. Partita per il viaggio di nozze, durante il quale divorzierà, tornerà a Parigi nel 1941.

Per fare carriera e denaro veri l’unico modo è passare per la camera da letto di Monsieur Henri Lafont, comandante della Gestapo francese, così anche lei ne diviene amante per un certo periodo. Raccoglie 25 milioni di lire (dell’epoca!), perde il conto e dimentica i nomi dei tanti amanti, tranne di uno: il poliziotto tedesco Lammers, che il 20 luglio del 1944 parteciperà alla operazione Walkiria, posta in essere da alcuni ufficiali tedeschi per uccidere Hitler. Lammers sarà impiccato e lei deportata, ma si salverà grazie all’arrivo delle truppe americane.
Anche l’ultima figura di cui ci occupiamo è una donna nobile, che peraltro lascerà dietro di se una lunga scia di sangue. Jeanne Claire Marguerite Clarisse sarà cacciata in giovane età da ben cinque conventi a causa dei suoi ambigui costumi sessuali. Sposerà all’età di soli diciotto anni il conte d’Andurian e lo seguirà in un lungo viaggio di nozze alla scoperta del Medio Oriente finendo per aprire un albergo a Palmira, in Siria, che gestirà col marito. In Egitto conoscerà il maggiore Sinclair, dell’Intelligence Service inglese, a cui ruberà, non si riesce a chiarire perché, alcuni documenti segreti, la cui perdita convincerà il maggiore ad uccidersi. Ricercata dagli inglesi fugge alla Mecca dove si converte all’Islam e sposa lo sceicco Soliman che la relega nell’harem del suo sovrano: il re Saud. Dopo essersi ivi trattenuta a gustare i piaceri dell’amore saffico decide di evadere.

Il tentativo di fuga riuscirà grazie alla sua amante: la figlia del console francese che l’aiuterà ad organizzare un’orgia in cui lo sceicco Soliman sarà avvelenato dalla stessa contessa. La nobildonna quindi torna a Palmira dal primo marito che per ironia della sorte viene trovato pugnalato a morte nella vasca da bagno. Ricca, bella e spregiudicata la nostra contessa si sposta a Nizza e poi a Parigi. Qui entrerà in un giro dedito alla sessualità magica di cui fa parte anche Monsieur Henri a cui, zelantemente, denuncia numerosi amici di origini ebraiche, cosa che le permette di ottenere una percentuale molto alta sui beni confiscati a costoro.
Dopo lo sbarco in Normandia l’aria si fa troppo calda per una pelle così delicata e pertanto si sposta prima in Spagna, poi a Tangeri e infine a Gibilterra dove passa la vita a dare lussuose feste. Al termine di una di queste verrà trovata morta: strangolata con una sciarpa di seta. Il suo assassino, Hans Abele, un giovane tedesco che verrà catturato ma non parlerà mai.
Chi era costui? Non si scoprirà, tuttavia possiamo fare delle tacite ipotesi…soprattutto se pensiamo che dei due scrigni della contessa se ne troverà solo uno: quello contenente gioielli e denaro mentre quello contenente i tanti documenti raccolti durante la sua carriera non verrà mai ritrovato.

IL LATO OCCULTO DELLA STORIA

Scritto da: Giuseppe Cosco
Fonte: http://ufocun.tripod.com/lato.htm

ATROCITA’ ED EFFERATEZZE DEL NUOVO ORDINE MONDIALE

Nei miei libri: Il ritorno di Satana“, “Esoterismi del XX secolo“, “Storia segreta dell’AIDS“, “Politica, magia e satanismo” e “Il serpente e l’arcobaleno (Ediz. Segno) denuncio una cospirazione superpolitica, “religiosa” o esoterico-satanica che coinvolge l’alta finanza, le massonerie e l’integralismo islamico. I fili della storia si tirano proprio nelle logge massoniche e nei consigli di amministrazione delle multinazionali e delle grandi banche. La rivoluzione francese fu una congiura massonica e quella russa una congiura giudaico massonica. Diversi storici sono convinti di questo.

Estrema importanza assume al riguardo della rivoluzione russa del febbraio del 1917 il fatto che, non affatto casualmente, il governo fosse costituito principalmente da massoni, tra questi risaltava Kerensky. E’ anche rivelatore il libro “Rossija nakanune revoljucii” di Grigorij Aronson, che fu pubblicato nel 1962 a New York e che riporta delle missive di E. D. Kuskova, moglie del massone Prokopovic, legato da grande amicizia al confratello Kerensky. In una di queste lettere, datata 15 novembre 1955, si legge: <<Avevamo la ‘nostra’ gente dappertutto. (…). Fino a questo momento il segreto di questa organizzazione non è stato mai divulgato, eppure l’organizzazione era enorme. Al tempo della rivoluzione di febbraio tutta la Russia era coperta da una rete di logge>>.

Il mondo è governato da personaggi ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro le quinte“, così disse lo statista inglese Benjamin Disraeli. Jean Marques-Rivière ribadì: “L’esoterismo, con la sua forza sul piano ideologico, guida il mondo“. Non bisogna stupirsene. E’ innegabile il propagarsi, nelle maglie della nostra società, di una subdola propagazione di idee, combattute con inflessibilità dalla Chiesa, ma non estirpate del tutto, che ora godono di un pericoloso risveglio e diffusione. E’ una letteratura imponente quella dei cosiddetti cospirazionisti, disprezzata dagli storici ufficiali, che, invece, non obiettano quando la stessa metodologia viene adottata dalla sinistra e dall’estrema sinistra, vedi “golpe De Lorenzo”, “strategia della tensione”, ecc. che non sono altro che capitoli di una teoria della cospirazione, che nega di esserlo.

Il lato occulto della storia contemporanea è complesso e, oltremodo, variegato. Insospettabili VIP. del mondo che conta sono affiliati ad oscuri ordini esoterici. L’ex presidente americano George Bush, 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese, come ha rivelato Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro della Massoneria italiana (“La Stampa” del 23 marzo 1990), sarebbe stato iniziato, nel 1943, alla sètta “Skull and Bones” (Teschio e Tibbie) dell’Università di Yale, fondata nel 1832. George Bush ha diretto anche la Cia. Anche suo padre Prescott sarebbe stato membro della sètta “Skull and Bones”. Di essa farebbero parte le più potenti famiglie degli Stati Uniti1. Tra queste vale la pena di menzionare “la famiglia Harriman, della Morgan Guaranty Trust, è Skull and Bones da generazioni. Petrolio: ci sono i Rockefeller, fra gli iniziati. Studi legali di grido. Poltrone alte della Cia. Vicepresidenza degli Stati Uniti 2.

L’importanza di questa società segreta può essere ben compresa se si riflette che, nel 1917, essa diresse quel centro finanziario denominato “120 Brodway”, finanziatore del bolscevismo in Russia3 e del nazismo in Germania che, tra l’altro, portò al potere4. Non ci si meravigli se, a questi livelli, parole come “destra e sinistra” non hanno più significato, più esattamente, non si bada a razze, religioni o ideologie: questi sono solo mezzi da utilizzare per raggiungere il fine ultimo, su scala mondiale, con l’antica strategia del “divide et impera”.

E, a questo punto, non meraviglia venire a conoscenza delle trattative segrete intercorse tra George Bush ed alte personalità del governo dell’Iran, che poi hanno portato allo scandalo dell’Irangate. Gli accordi furono resi possibili da Khomeini e dal suo entourage, comprendente buona parte dei suoi ministri, il capo della polizia, il comandante dell’esercito, il procuratore generale del tribunale islamico, il capo della polizia segreta, ecc., sono, o sono stati, affiliati alla Grande Loggia dell’Iran, che è sottoposta alla dipendenza della Gran Loggia d’Inghilterra5.

E’ poi noto che l’ex presidente George Bush è esponente di rilievo della sinarchia internazionale, figura di spicco del C.F.R, della Trilaterale, della potente Pilgrims Society oltre che della Skull and Bones che dagli affiliati viene chiamata semplicemente l’<<Ordine>> che, secondo non pochi studiosi, è la moderna risorgenza degli “Illuminati di Baviera” di Jean Adam Weishaupt (1748-1830). E’ anche interessante accennare ad un articolo, firmato M. Dornbierer, apparso, il 29 gennaio 1991, sul giornale messicano “Excelsior” che spiegava lo <<smisurato sionismo>> di Bush documentando la sua origine ebraica secondo quanto indicato nell’Enciclopedia ebraica castigliana 6.

Scrive Blondet che “secondo Sutton, lo storico della Skull and Bones, la stessa locuzione ‘Nuovo Ordine Mondiale’ descrive il fine ultimo che gli affiliati alla società segreta di Yale s’impegnano a perseguire… A questo i membri dell’Ordine s’impegnerebbero a giungere attraverso la gestione di conflitti artificialmente generati, come quello tra nazismo e comunismo…. Per Sutton, questa filosofia segreta dell’Ordine rivelerebbe la sua origine tedesca (che Sutton ritiene di poter provare): gli iniziati sarebbero dei tardi seguaci di Hegel, votati a far progredire il mondo attraverso opposizioni, tesi e antitesi, per poi comporle in una sintesi superiore7. L’ipotesi, affascinante, può essere superflua. A noi sembra sufficiente evocare uno dei motti, delle insegne della Massoneria, che suona: Ordo ab Chao, l’Ordine (nasce) dal Caos8.

L’idea del “Nuovo Ordine del Mondo” è perseguita con accanimento. Il presidente Bill Clinton contemporaneamente “membro del CFR, del Bilderberg e della Trilaterale – ha portato con sé Les Aspin (CFR) che, tra l’altro, ha firmato la “Dichiarazione di Interdipendenza”, che è, in sostanza, – una mozione del Congresso che nel 1962, proponeva di cancellare dalla Costituzione ogni dichiarazione di sovranità nazionale, in quanto ostacolo all’instaurazione di un ‘Nuovo Ordine Mondiale’ 9.

Nel frattempo nuove oscure teologie vengono diffuse sapientemente. Un numero incredibile di liturgie sataniche si celebrano nel nostro mondo civile e, spesso, sui loro altari lasciano vittime umane. I sacrifici umani si praticano ancora oggi. Ted Gunderson, veterano della Los Angeles Field Division dell’FBI di Los Angeles, che ha dedicato dieci anni in indagini sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, nella trasmissione televisiva “Arcana” (1989), trasmessa su canale 5, al giornalista Giorgio Medail ha detto: “Qui da noi c’è una rete satanica in tutto il Paese“. L’ex funzionario dell’Fbi ha le prove che, molto frequentemente, le povere vittime, giovanissime in particolare, vengono torturate, uccise e, in non pochi casi, divorate.

Gunderson, tra l’altro, afferma: “Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere… . Si, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di “snuff-films” (films con torture e morte ripresa in diretta, ndA). (…). Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni. Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici, bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute? 10.

Una drammatica testimonianza di questi orrori viene da un recluso, Paul Bonacci, che è detenuto al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead, ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero.

Bonacci racconta: “Ero nelle mani di un gruppo denominato Nambla (North American man – Boy Love Associaton) che mi portava in riunioni a New York o a Boston. All’età di 9 anni, fui portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell’estate del 1985, Larry King (leader del progetto repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, ndA) mi portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel Colorado, in California per girare un film. …c’era un ragazzo in una gabbia.

“(…). Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo -Tarzan- e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella gabbia. Ci dissero di picchiarlo. (…). Arrivò un uomo e iniziò a sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una pistola, gliela puntò in testa e sparò. … (Bonacci fa i nomi di alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui, ndA) Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato Barney Franks, a Washington. (…). …nel 1984 mi portarono al ranch South Fork, a Dallas, nel Texas in corso la Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei party-pedofili11.

Paul Bonacci dice di aver assistito a molte aste di bambini: “…a Las Vegas, a Toronto. Pagavano dai 25 ai 30 mila dollari per un bambino. Se era vergine chiedevano anche di più. Per i bambini vergini usavano il termine <<no mileage>> (zero chilometri). L’organizzazione aveva numerose case a Las Vegas, nel deserto e in Arizona, dove detenevano i bambini12. Queste organizzazioni godevano di coperture e Bonacci, a tal proposito ricorda che: “Emilio disse più volte che non dovevamo temere l’Fbi, un tale John Barrons o Bomarito, non ricordo bene, aveva coperture nell’Fbi 13.

Paul Bonacci fu testimone di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni veramente terribili: “Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la ricorrenza del tempo della nascita di Cristo, e in questo rituale annuale, tutti cantavano per pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; riempirono, poi, una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla coppa mentre loro cantavano: – Satana è il Signore… – 14.

Le persone legate a King, leader del progetto Repubblicano di aiuti alla comunità nera tramite la ‘Credit Union’ e il ‘National Black Republican Council’, erano dedite “a rapimenti di bambini da impiegare nella prostituzione, produzione di -snuff films- (film con morti in diretta) e party-pedofili. Dopo l’avvio delle indagini della Commissione Franklin, numerosi <<incidenti>> hanno allontanato la data del processo contro di lui. Dan Ryan, socio di King, è stato trovato strangolato nella sua macchina. Bill Baker…, partner del vice-presidente del <<National Blak Repubblican Council>> nel business della pornografia, è stato ucciso con un colpo alla nuca.

“Curtis Tucker… si è <<gettato>> da una finestra Dell’Holiday Inn. Charlie Rogers, amante di King, si è <<fatto saltare>> la testa con un colpo di pistola. Bill Skaleske, ufficiale del Dipartimento di Polizia di Omaha che dirigeva le indagini su King, è stato trovato morto… Joe Malek, altro socio del mercante di bambini e proprietario del Peony Park dove si svolgevano i party dei pedofili, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di pistola: la polizia ha archiviato il caso come suicidio.

“Molti testimoni sono restii a presentarsi… Mike Lewis, 32 anni, incaricato di proteggere le vittime-testimoni, è stato trovato morto per un attacco di diabete. La commissione Franklin si è poi definitivamente arenata quando l’investigatore incaricato delle indagini, Gary Caradori è morto in un misterioso incidente aereo, dopo aver informato il suo ufficio di avere informazioni sensazionali: <<è dinamite…>> 15.

Il perché questi orrendi crimini restano impuniti e si fa poco a livello di indagini è, sempre secondo Gunderson, dovuto al fatto che manca la volontà politica, la legge non è severa perché questi gruppi hanno protezioni ad alto livello. Negli Usa si “discute su due scandali legati alla prostituzione infantile: droga-party con la partecipazione di bambini, ed uccisioni in diretta per produrre -snuff films-, che hanno coinvolto politici… molto vicini alla Casa Bianca. I servizi segreti, che dipendono direttamente dal presidente, sono intervenuti insabbiando le indagini, le vittime sono finite in prigione e i testimoni sono scomparsi e morti in strani incidenti o suicidi16.

In Asia, America Latina, Africa e in USA vi è un vero e proprio mercato di “pezzi di ricambio” umani. Addirittura vengono inviati ai possibili clienti veri e propri cataloghi di organi, che vengono usati in riti satanici dove si richiedono feticci umani. La psichiatra americana Kathy Snowden racconta quanto capitato ad una sua paziente Cassandra Hoyer, chiamata Sam. La donna ha riferito di aver partecipato a rituali demoniaci, quando era ancora una bambina in un orfanotrofio. A distanza di oltre vent’anni, ha riferito ancora Sam, è stata più volte rapita da adepti della stessa setta satanista, a tutt’oggi esistente, e obbligata a partecipare a riti durante i quali sarebbero stati compiuti due sacrifici umani.

L’inglese Dianne Core, dirigente dell’Istituto Childwatch, associazione di assistenza e protezione dei minori, il 19 gennaio del 1989, alla cerimonia di fondazione del “Tribunale Internazionale Martin Luther King” denunciò che in Inghilterra nel mese di aprile sarebbe iniziato un processo per stupro nei confronti di una giovane della quale disse: “Fu violentata da quando era piccola fino all’età di 15 anni. Quando raggiunse la fecondità, fu messa incinta otto volte; ogni volta fu fatta abortire al quarto mese e i feti furono messi nel congelatore, quindi mangiati in una cena satanica a cui lei fu obbligata a partecipare“.

I crimini satanici sono in espansione in tutto il mondo. Per quanto concerne l’Inghilterra Dianne Core responsabile del Childwatch ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono a coprire le loro efferatezze. La dott.ssa Core ha affermato: “Purtroppo non abbiamo ancora individuato il vertice della gerarchia che controlla il satanismo in Gran Bretagna. …godono di protezioni ad altissimo livello17. Sono ancora recenti le efferatezze compiute in Belgio da Marc Dutroux, ribattezzato il mostro di <<Marcinelle>>. Nei video girati dal Dutroux si vedrebbero “bambine violentate fino ad essere uccise. …a dare l’incredibile notizia è stata la signora Sophie Wirtz, a capo della sezione belga del <<Movimento del nido>>18.

Nell’affare del <<mostro di Marcinelle>> vi è di tutto: pedofilìa, necrofilia, snuff-films, satanismo, sacrifici umani e VIP dell’alta società belga, del mondo dell’alta finanza, della politica, ecc. La zia di una delle due ragazzine brutalizzate e uccise da Marc Dutroux, in una drammatica intervista, ha detto di essere venuta a conoscenza che “il mercato dei video porno che coinvolgono minori ha tentacoli in tutta l’Europa, in Olanda, in Germania e in Svizzera“. Sul “Corriere della Sera” del 9 agosto 1997 un articolo è titolato “Barcellona: abusi contro minori. Nello scandalo coinvolti politici“. Si legge: “Cinque persone, fra cui un ex consigliere comunale socialista, sono finite in prigione a Barcellona negli ultimi giorni per abusi sessuali compiuti contro minori. E la stampa accusa i giudici di aver coperto altri politici…“. Dappertutto questi criminali possono contare su alte protezioni.

In America la situazione non è dissimile. Il reverendo James Bevel, braccio destro di Martin Luther King, nel corso di un’intervista ha detto: “Ho ascoltato numerosi testimoni, letto montagne di documenti e visionato decine di videotapes, e ho appreso con orrore, che decine di bambine sono state rapite e usate per films pornografici, party-pedofili e riti satanici. Ho constatato che le autorità hanno cercato di insabbiare lo scandalo…19.

Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga indagine, scrisse: “articoli di fuoco su una rete di ragazzi <<di vita>> che coinvolgeva deputati e vip legati a Ronald Reagan e George Bush. <<Sesso in vendita in un appartamento di un deputato>>, <<Il servizio segreto insabbia l’inchiesta sui prostituti dei VIP>>, <<Ragazzi di vita portati in un tour di mezzanotte alla Casa Bianca>>: questi i titoli del <<Washington Times>> che dopo alcuni articoli ha abbandonato inspiegabilmente l’inchiesta“.

Nei suoi pezzi Rodriguez, tra l’altro, denunciò: “Sono riuscito a provare che personaggi legati alla Casa Bianca e ai servizi gestivano una rete di ragazzi di vita, ho trovato molti documenti che provano il coinvolgimento di Craig Spence -probabile ex agente della Cia, legato agli ambienti dei servizi segreti della Casa Bianca, ex direttore dello staff di George Bush e figura chiave nello scandalo Iran-Contras – nell’organizzazione di party gay e di pedofili. Dalle prove emerge il nome di un altro deputato, Barry Franks. Ci abbiamo lavorato in quattro per oltre un anno e le informazioni raccolte sono agghiaccianti. (…). La rete criminale aveva legami sia con esponenti repubblicani che democratici e si estendeva da New York alla Pennsylvania, dal Nebraska alla California. (…). Le coperture sono ad alto livello e non ho potuto pubblicare certe informazioni… 20.

L’ex funzionario dell’FBI, Gunderson ha spiegato che le indagini su questi giovani che scompaiono sono insabbiate dai servizi segreti e che “l’FBI ha statistiche molto aggiornate sul numero di automobili rubate, sugli omicidi, sulle rapine, ma nessun dato sui bambini scomparsi. Sono convinto – sottolinea Gunderson – che l’FBI non ha interesse a redigere studi in materia. Ho scoperto, durante le mie indagini, che esistono organizzazioni che rapiscono i bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli: politici, avvocati, giudici, gente di potere21.

Ted Gunderson rivela altri particolari agghiaccianti: “Alcune organizzazioni inviano degli opuscoli con addirittura i prezzi degli organi e parti del corpo umano. (…). Ci sono stati molti casi negli Stati Uniti, come il -McDonald- e il -McMartin-, nomi che in Europa non significano nulla, ma che rappresentano la realtà delle sette sataniche nel paese. Nel caso McMartin, ad esempio, ci sono 460 testimonianze rilasciate alla polizia di Manhattan Beach su riti sessuali, violenze e sacrifici. Come si fa a credere che 460 persone stiano dichiarando il falso? 22.

In un’intervista (apparsa su “Teologica”, n. 5, settembre/ottobre 1996) il giornalista e scrittore Maurizio Blondet, a proposito della magia nera praticata nel mondo dell’alta finanza, mi ha detto:Certi personaggi praticano strani riti su un’isola vicino a Washington. Sono personaggi di alto livello, si riuniscono, in notti di luna piena, e celebrano dei riti molto particolari. Naturalmente nessuno vuole indagare su questo perché si tratta di gente molto potente. Sono cose che si sussurrano. Allo stesso modo in certi “entourage” politici, di alto livello, si dice molto sottovoce, che vengano stuprati dei bambini. Il tutto avviene in un sottofondo rituale di magia nera. Non sono persone comuni che fanno queste cose, si tratta di gente che ricopre altissime cariche, funzionari del Pentagono, etc.“.

Si affaccia l’ipotesi, anche se può sembrare assurda, che questa congiura del silenzio, queste coperture, questi insabbiamenti possano celare un complotto mondiale ordito da una potente lobby satanica, che decide le sorti di tutti gli Stati e professa una “religione”, che prescrive sacrifici umani. Per quanto ciò possa sembrare incredibile, non bisogna dimenticare che l’ex dirigente dell’Fbi, Ted Ganderson, ha anche denunciato: “Ho quattro testimonianze, particolareggiate, di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah, che mi hanno confermato l’esistenza di cinquantamila-sessantamila casi annuali di sacrifici umani (…). Sono stati ritrovati numerosi cimiteri, in tutto il Paese, con decine di cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo (…)23.

Questi abomini vengono consumati con inaudita crudeltà in ogni parte del mondo, eppure, tutto è coperto dal silenzio e le poche scarne notizie, di queste ritualità aberranti, buttate qua e là sulle pagine dei giornali vengono presto dimenticate. Ci si può chiedere, a questo punto, con il giornalista Medail: “Perché il governo non fa nulla? Perché giornali e televisione non denunciano il massacro?– E’ inevitabile allora concludere che – …l’ombra di una lobby satanica ai vertici del potere è plausibile, necessaria per coprire le attività del movimento…“(“Arcana”, cit.).

Note bibliografiche

1 EIR Special report, American Leviathan, pag. 181.

2 Blondet Maurizio, Gli <<Adelphi>> della Dissoluzione. Strategie culturali del potere

iniziatico, Edizioni Ares, Milano 1994, pag. 232.

 

3 EIR Special report, citato, pag. 182.

4 Ibid., pag. 183.

5 L’appartenenza alla Grande Loggia dell’Iran delle personalità iraniane citate, è attestata

dalla lettera che il segretario della Grande Loggia, Ahmad Aliabadi, ha fatto pervenire al

Gran Maestro della Grande Loggia dell’Iran, Sharif Iman il giorno 16 novembre 1975. Il

documento è stato pubblicato da Nuova Solidarietà (12 marzo 1988, pag. 4), e da Chiesa

 

Viva (n. 199, pag. 8) .

6 Epiphanius, Massoneria e sètte segrete: la faccia occulta della storia, pag. 110.

7 Si ricordi che anche Karl Marx era hegheliano (benché “di sinistra”) e vedeva nel

comunismo la sintesi della lotta tra Capitalismo e Proletariato.

 

8 Blondet Maurizio, Complotti. I fili invisibili del mondo. I – Stati Uniti, Gran Bretagna, Il

Minotauro, Milano 1995, pagg. 84-85.

 

9 Ibid., pagg. 103-104.

10 “Avvenimenti” (settimanale), 17 luglio 1991, pag. 25.

11 Ibid., pag. 24.

12 Ibid.

13 Ibid.

14 De Camp J., The Franklin Cover-up, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska, 1992, pagg. 203-204.

15 “Avvenimenti”, cit., pagg. 20-21.

16 Ibid., pag. 20.

17 “Nuova Solidarietà”, 12/11/1988.

18 “Gazzetta del Sud”, 23/11/1996.

19 “Avvenimenti”, cit., pag. 24.

20 Ibid., pagg. 24-26.

21 Ibid.., pag. 25.

22 Ibid.

23 Ibid.