Le cinque stelle auree, simbolo del successo cinese

Fonte: http://www.statopotenza.eu/1008/le-cinque-stelle-auree-simbolo-del-successo-cinese

Si dice spesso che ogni bandiera nazionale racchiuda al suo interno la storia e le tradizioni del paese che rappresenta. A conferma di ciò non vi è esempio migliore della Cina. La prima bandiera nazionale cinese risale al 1863 e venne adottata come simbolo della marina militare. In quell’anno fu autorizzata dall’Imperatore la creazione di una marina “cinese”, effettivamente comandata da europei e istituita allora con lo scopo di proteggere mercanti e missionari, alla quale venne imposto di usare come bandiera di bompresso un vessillo giallo con il drago imperiale al centro. In realtà, però, fu adottato un altro simbolo. Nella nuova bandiera della marina infatti, il drago imperiale in campo giallo figurava in dimensioni minime come emblema centrale, mentre il disegno del campo era rappresentato dalla croce decussata di sant’Andrea, raffigurata nei colori verde e giallo del tartan di famiglia del comandante della nuova marina, Charles Gordon. Insomma, la nuova bandiera fu imposta ai Cinesi dagli occupanti britannici, e per di più essa non rispecchiava neppure in minima parte la tradizione vessillologica dell’Impero. Vediamo quindi come le vessazioni dell’Occidente ai danni della Cina hanno pesantamente condizionato anche la scelta di un simbolo nazionale. Nel 1890, fu infatti adottata come bandiera di Stato un drappo giallo e rettangolare su cui campeggiava il drago blu, simbolo dell’impero.

Cinque anni più tardi Sun Yat Sen, che avrebbe poi fondato il partito nazionalista del Kuomintang, scelse come bandiera del suo movimento il “Sole bianco nel Cielo azzurro”. Il disegno rifletteva la natura dell’organizzazione politica di appartenenza, che combinava il simbolismo tradizionale cinese con i concetti vessillologici occidentali. Il sole rappresentava l’esistenza dello yang, in cui i Cinesi ravvisavano la forza positiva dell’esistenza universale, il cielo invece era associato all’energia e a un governo giusto e integerrimo. Dopo la rivoluzione del 1911, nonostante Sun Yat Sen fosse stato uno dei principali esponenti del movimento rivoluzionario, la bandiera adottata dalla neonata Repubblica di Cina non fu quella raffigurante il sole bianco con dodici raggi su sfondo azzurro, anche per evitare contrasti con il generale Yuan Shikai, che aveva il potere effettivo del nord del Paese. Sun Yat Sen abdicò quindi in favore di quest’ultimo che scelse come bandiera nazionale un vessillo con 5 strisce di colore rosso, giallo, azzurro, bianco e nero. Ogni colore aveva antichi significati di carattere filosofico. La Fenice Rossa del sud corrispondeva all’estate e al meriggio, il Drago Giallo, essendo l’emblema imperiale per eccellenza rappresentava ora il potere e quindi il centro, il Drago Azzurro d’Oriente corrispondeva alla primavera e al mattino mentre la testuggine, nota come il Nero Guerriero del Nord, impersonava l’inverno e la notte. Il bianco come già detto raffigurava lo yang. L’alternanza di colori che rappresentavano le stagioni, con altri che rappresentavano il potere e la filosofia, simboleggiavano anche l’idea di circolarità del tempo (molto radicata nella cultura cinese) al cui interno si stagliano la filosofia e il potere dello Stato. Inoltre a questi colori potevano essere associate anche determinate aree geografiche. Il rosso, colore degli Han, rappresentava la Cina vera e propria, il giallo la Manciuria, l’azzurro la Mongolia, il bianco il Tibet e il nero i musulmani cinesi. Questa bandiera rimase in uso fino al 1928 quando la definitiva consacrazione del Kuomintang al potere, fece sì che fosse scelto il drappo rosso come simbolo nazionale, ovvero il colore degli Han e della Cina, definita appunto Terra Rossa, su cui campeggiava, nell’angolo in alto sul lato dell’asta, il simbolo del partito nazionalista. Questa rimase la bandiera cinese fino al 1949 ed è tuttora l’emblema nazionale della Repubblica di Cina, non riconcosciuta, di Taiwan. Nonostante un’iniziale collaborazione tra il Kuomintang di Sun Yat Sen e il Partito Comunista Cinese, con l’avvento al potere da parte di Chiang Kai-shek nel 1927 i rapporti tra i due movimenti politici si inasprirono a tal punto che, dal 1940 al 1943, alla bandiera della Repubblica di Cina venne aggiunto superiormente un pennone giallo che recava l’iscrizione: “Pace, Anticomunismo, Edificazione Nazionale.” Dopo la rivoluzione guidata da Mao Zedong che porto alla creazione della Repubblica Popolare Cinese,
Zeng Liansong ricevette il compito di disegnare la nuova bandiera nazionale della Cina socialista. Il nuovo drappo era interamente rosso a rappresentare tre fattori: l’ideale comunista che aveva guidato la rivoluzione, il sangue versato durante la lotta e il popolo Han. Su questo sfondo, nella parte superiore, dalla parte del pennone, brillano cinque stelle dorate. La stella più grande rappresenta il ruolo guida del Partito Comunista e quelle più piccole simboleggiano le quattro categorie sociali degli operai, dei contadini, dei piccoli borghesi e dei produttori patrioti, nel fronte unito per la ricostruzione della Patria. Tuttavia, le cinque stelle possono ricordare anche gli antichi significati cinesi dati al numero “5″ che, come per la bandiera dai cinque colori, raffigurano la Cina propriamente detta, la Manciuria, la Mongolia, lo Xinjiang e il Tibet. Inoltre in Cina il numero “5″ è sinonimo di completezza e forza, e non appare un caso numerosi trattati filosofici cinesi parlino proprio di Cinque Sovrani, Cinque Elementi, Cinque Virtù e così via. Con l’avvento al potere di Deng Xiaoping molti hanno reinterpretato la bandiera alla luce delle nuove scelte politiche intraprese dal leader comunista. La stella più grande rappresentava sempre il Partito mentre le altre più piccole raffiguravano le quattro modernizzazioni che avrebbero lanciato la Cina sulla via dello sviluppo.
Per un governo, che da una parte fa appello al patriottismo cinese e, dall’altra, si ispira agli ideali del comunismo, non potevano esistere disegni e colori più adeguati di quelli presenti nella bandiera disegnata da Zeng Liansong. Ancora una volta quindi la bandiera nazionale non è soltanto simbolo di un paese, ma rappresenta anche la riscossa del suo popolo e la linea politica, lanciata da Mao ancor prima della rivoluzione e continuata dai suoi successori, che avrebbe portato la Cina all’attuale splendore. Cinque stelle d’oro in campo rosso, simboli di unità, sovranità, autorità e dignità dello Stato e della nazione cinese. Cinque stelle d’oro simbolo del successo cinese.

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