Esorcisti: la festa di Halloween sfruttata dai satanisti

Fonte: http://it.radiovaticana.va/news/2016/10/29/esorcisti_la_festa_di_halloween_sfruttata_dai_satanisti_/1268745

La notte di Halloween - AFP

Per padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, la notte di Halloween del 31 ottobre è “tutt’altro che uno scherzo”. “In alcuni siti internet di personaggi per bambini – afferma – si possono trovare link dai quali si accede direttamente ai siti di satanismo e magia nera”. “I pianificatori sociali del male – aggiunge – sanno che abituando i bambini sin dai primi anni di vita alla familiarità e alle immagini del linguaggio occultista, in età adulta rischiano di essere indotti all’occultismo vero e proprio che può diventare, per le nuove generazioni, l’alternativa al cristianesimo”. Luca Collodi ne ha parlato con don Aldo Buonaiuto, sacerdote esorcista e coordinatore generale del Servizio Antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi:

R. – Il 31 ottobre non è tanto la festa di Halloween – non dovremmo definirla una festa – ma, come la definisco io, un fenomeno. Perché il 31 è la vigilia della festa di Ognissanti. Già questa parola “Halloween” non andrebbe utilizzata perché, purtroppo, riconducibile ad un altro fenomeno della modernità. Quello legato al capodanno dei satanisti e dell’esaltazione del mondo dell’occultismo, con tutto il suo horror e con tutto il macabro che rappresenta. Noi cristiani celebriamo la Festa dei Santi, la festa di persone realmente esistite, non fantasmi, zombie, vampiri, mostri, mostriciattoli, ma persone eroiche che hanno dato la vita nella storia della cristianità, con la capacità di cambiare gli eventi della storia nella direzione del bene.

D. – Ma in verità, don Buonaiuto, dobbiamo dire che la gente, alla fine, festeggia comunque Halloween senza molti problemi…

R. – E’ un fenomeno e, per alcuni appunto una festa, che non riguarda la nostra tradizione. Si mischiano aspetti che, sia pure in libertà di coscienza, un cristiano non può non criticare. A partire dall’enorme indotto commerciale prodotto. Fu Papa Sisto IV, nel 1480 a solennizzare definitivamente la Festa di Ognissanti. Perché le superstizioni portavano i contadini, gli allevatori non solo a pregare, ma anche a ingraziarsi questi spiriti delle tenebre all’inizio dell’inverno. Contadini e allevatori ripercorrevano ciò che accadeva al tempo dei druidi, quando questi sacerdoti andavano di casa in casa per chiedere l’offerta. La domanda non era “ Trick or treat?”, “Dolcetto o scherzetto?”, ma era: “Offerta o maledizione?”, cioè: “Dai l’offerta perché si faccia la festa del principe Samhain, colui al quale il dio Sole deve lasciare il posto affinché ci sia protezione nella famiglia, nel raccolto, nell’allevamento?”. Quindi: “Vuoi ingraziarti questo principe delle tenebre chiamato Samhain, oppure preferisci che la maledizione arrivi nella tua casa, nel tuo lavoro?”. Poi, con la presenza in modo particolare degli irlandesi negli Stati Uniti, questa tradizione, superstizione, diventa per un periodo prevalentemente riconducibile al mondo commerciale e ai bambini.

D. – Per padre Bamonte, il responsabile degli esorcisti di tutto il mondo, si tratta di una celebrazione esoterica. E Halloween è il capodanno di satana…

R. – Sì. E’ il capodanno di satana perché anche i satanisti hanno un loro calendario. E in questo calendario il mese di ottobre è quello votato all’adescamento di nuovi adepti e alla sua preparazione, perché questo evento viene preparato per tutto il mese. Addirittura, credono che quanti, anche indirettamente, partecipano a questo fenomeno chiamato “Halloween” e che celebrano questo rituale di esaltazione, possano partecipare all’adorazione e al culto di satana.

D. – Don Bonaiuto, lei ci dice che attraverso un elemento ludico, talvolta di scherzo, si cela un possibile ingresso al mondo dell’occulto?

R. – Ecco, questo è il messaggio che noi dobbiamo dare a tutti coloro che ci ascoltano. Guai però a estremizzare. E’ infatti pericoloso quel voler per forza vedere il diavolo dappertutto, ma è altrettanto pericoloso l’estremo opposto, quello di banalizzare, ridicolizzare e relativizzare ciò che invece può essere un apripista ad un mondo molto pericoloso. Dalla nostra esperienza, dal numero verde Antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII, (800.228.866) vediamo come spesso dietro ai ragazzi ci sia sempre qualche mente diabolica e la presenza di adulti. Quindi attenzione. Un’attenzione in più da parte delle famiglie sui loro figli, proprio perché questo lato oscuro di Halloween non continui a produrre danni in particolare sui giovani.

Italia piattaforma di lancio NATO

Fonte: http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/2016/07/italia-piattaforma-di-lancio-nato.html

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Nella Nato del terzo millennio, le basi militari ospitate in Italia hanno un ruolo fondamentale e insostituibile nelle strategie di guerra. Siamo tutti sempre più nucleari e con logiche di attacco.

Forze armate dotate di mezzi, sistemi d’arma, capacità operative e livelli d’addestramento adeguati, prontamente impiegabili in ambito NATO nei termini richiesti, per lunghi periodi e al di fuori delle normali aree stanziali. Un dispositivo bellico superefficiente in grado di respingere eventuali aggressioni militari che si dovessero manifestare contro l’Italia e i suoi “interessi vitali”, sempre pronto a “rimuovere le minacce” e contribuire alla “difesa integrata” dei territori dell’Alleanza Atlantica e alla “lotta al terrorismo internazionale”. Sono alcuni degli obiettivi strategici prefigurati dal Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa 2015 per quelle che dovranno essere le strutture militari nazionali del prossimo ventennio. Il sogno di un’Italia media potenza internazionale ma sempre più ancorata all’Alleanza Atlantica e al paese leader, gli Stati Uniti d’America. “L’unica strategia in grado di mitigare i rischi relativi è quella di un’attiva partecipazione alla NATO”, spiega il ministero della Difesa. “Perché solo l’alleanza tra europei e nordamericani è in grado di esercitare la dissuasione, la deterrenza e la difesa militare…”.

A ridisegnare status, ruoli e modalità d’intervento della NATO del terzo millennio è il Readiness Action Plan approvato il 5 settembre 2014 al Summit dell’Alleanza tenutosi in Galles. “Le forze NATO saranno in grado di rispondere velocemente e con fermezza alle nuove sfide alla sicurezza, grazie all’utilizzo di un coerente pacchetto di strumenti militari ai confini dell’Alleanza e anche più lontano”, riporta il nuovo piano operativo alleato. Nello specifico, si prevede un rafforzamento nell’Europa centrale ed orientale e un profondo cambiamento della postura delle forze armate per “accrescere le capacità dell’Alleanza nel rispondere ancora più velocemente alle emergenze, ovunque esse si presentino”.

La prova generale della nuova Alleanza si è svolta l’autunno scorso in Italia, Spagna, Portogallo e nel Mediterraneo centrale. Denominata Trident Juncture 2015, è stata la più grande esercitazione NATO dalla fine della Guerra fredda ad oggi, con la partecipazione di oltre 36.000 militari, 400 tra cacciabombardieri, aerei-spia con e senza pilota, elicotteri e una settantina di unità navali di superficie e sottomarini. Grazie a Trident Juncture, la NATO ha simulato gli interventi richiesti nelle guerre moderne, come l’abbordaggio di unità navali, la ricerca, il riconoscimento e l’individuazione degli obiettivi, le operazioni d’infiltrazione ed esfiltrazione, ecc.. L’esercitazione ha inoltre consentito di certificare la piena operatività delle nuove forze di pronto intervento NATO, destinate ad intervenire in qualsiasi scacchiere mondiale. Nello specifico, Trident Juncture ha permesso di sperimentare in scala continentale i corpi d’élite della NATO Responce Force – NRF, dotati delle tecnologie più avanzate in campo bellico e posti gerarchicamente sotto il controllo del Joint Force Command di Brunssum e del Comando congiunto per il Sud Europa di Lago Patria, Giugliano (Napoli). Proprio il JCF di Lago Patria ha ospitato il 2 febbraio 2016 una conferenza dei comandanti delle forze alleate per pianificare la certificazione finale della NATO Response Force attraverso un intenso programma di esercitazioni che avranno luogo in tutta Europa nel biennio 2016-17. Quando sarà completato il programma addestrativo, il Comando alleato campano assumerà la guida della NRF.

Che le basi militari ospitate in Italia abbiano assunto un ruolo fondamentale e insostituibile nelle strategie di guerra NATO è confermato pure dalla scelta dell’Alleanza di svolgere la prima fase “simulata” di Trident Juncture presso la sede del Comando Operazione Aeree dell’Aeronautica militare di Poggio Renatico, Ferrara, oggi a disposizione dell’Alleanza Atlantica per gli interventi della NRF. Nel giugno 2015, a Poggio Renatico è stato attivato il primo sito ACCS che fornisce alla NATO un sistema di comando e controllo unificato per la pianificazione e l’esecuzione di tutte le operazioni di sorveglianza aerea. Altri siti ACCS diverranno operativi in altri paesi dell’Alleanza entro la fine del 2016.

Allo smisurato potere di pronto intervento offensivo della NATO Response Force contribuirà pure il sofisticato sistema di telerilevamento ed intelligence AGS (Alliance Ground Surveillance) che sarà attivato nella base siciliana di Sigonella. L’AGS dovrà fornire informazioni in tempo reale per compiti di vigilanza aria-terra a supporto dell’intero spettro delle operazioni alleate nel Mediterraneo, nei Balcani, in Africa e in Medio oriente. Il nuovo sistema si articolerà in stazioni di terra fisse, mobili e trasportabili per la pianificazione e il supporto operativo alle missioni e da una componente aerea basata su cinque velivoli a controllo remoto RQ-4 “Global Hawk” prodotti dall’azienda statunitense Northrop Grumman. La stazione aeronavale di Sigonella ospiterà sia il Centro di comando e controllo dell’AGS che l’intero apparato logistico e i velivoli senza pilota. Il nuovo sistema s’interfaccerà con l’articolata rete operativa militare e con tutti i centri di comando, controllo, intelligence, sorveglianza e riconoscimento della NATO a livello planetario.

“L’AGS supporterà un ampio ventaglio di missioni NATO come la protezione delle forze terrestri e delle popolazioni civili, il controllo delle frontiere, la sicurezza navale e l’assistenza umanitaria”, ha dichiarato Rob Sheehan, manager di Northrop Grumman. L’azienda statunitense prevede di trasferire i primi droni a Sigonella entro la fine del 2016, mentre per l’avvio delle operazioni si dovrà attendere il 2017. Pure le forze armate statunitensi contribuiranno alla trasformazione di Sigonella in uno dei centri nevralgici a livello mondiale per l’uso dei velivoli senza pilota nei teatri di guerra. La base siciliana è stata prescelta infatti come base operativa avanzata del sistema aereo MQ-4C “Triton”, anch’esso basato sulla piattaforma del “Global Hawk”. Secondo il Comando generale della Marina militare USA, i primi “Triton” inizieranno ad operare dalla Sicilia a partire del giugno 2019. Come se non bastasse, Washington prevede di realizzare a Sigonella uno dei principali centri al mondo per il comando, il controllo e la manutenzione di tutti i droni statunitensi (UAS SATCOM Relay Pads and Facility) assicurando la “massima efficienza operativa durante le missioni di attacco armato e di riconoscimento pianificate dai comandi strategici di Eucom, Africom e Centcom a supporto dei war-fighters”.

La NATO del terzo millennio sarà ancora più nucleare e l’Italia, di conseguenza, vedrà rafforzare il proprio ruolo di piattaforma di lancio per eventuali attacchi con testate atomiche. Attualmente sono due le installazioni utilizzate per lo stoccaggio di armi di distruzione di massa, la base aerea di Aviano (Pordenone) e quella di Ghedi (Brescia). Aviano è sede del 31st Fighter Wing di US Air Force con due squadroni dotati di cacciabombardieri F-16 abilitati al trasporto e al lancio di testate nucleari e in grado di operare regionalmente ed extra-area su richiesta della NATO e del Comando supremo alleato in Europa. Gli F-16 di Aviano sono stati tra i protagonisti di tutti i raid aerei scatenati negli ultimi anni nei Balcani e in Libia. Dall’agosto 2015 sei di questi cacciabombardieri sono stati dislocati in Turchia per contribuire ai bombardamenti contro le postazioni dello Stato Islamico in Siria.

Nei mesi scorsi, le forze armate statunitensi hanno dato vita al potenziamento dei sistemi di protezione dei bunker destinati alla custodia delle testate. I lavori di ristrutturazione rientrano nell’ambizioso programma di ammodernamento nucleare varato dall’amministrazione Obama che prevede nel caso specifico di Aviano e di altre basi USA in Europa la sostituzione delle vecchie testate B61 con le nuove bombe all’idrogeno B61-12. Queste saranno disponibili in quattro versioni (da 0.3, 1.5, 10 e 50 kilotoni), tutte a guida di precisione, e potranno essere sganciate a grande distanza dall’obiettivo, con una capacità di penetrazione nel suolo e una potenza distruttiva nettamente superiori alle vecchie testate. Per il programma di aggiornamento, Washington ha previsto una spesa compresa tra gli 8 e i 12 miliardi di dollari e le testate potranno essere utilizzate con i bombardieri strategici B-2, i cacciabombardieri F-16 e Tornado PA-200 e, a partire del 2020, anche con i caccia F-35 acquistati da alcuni paesi NATO e Israele.

 

L’Italia contribuisce alle spese necessarie a potenziare i depositi-bunker per le atomiche aviotrasportabili. Il 12 novembre 2014 il Segretariato generale del ministero della Difesa ha firmato un contratto classificato come riservatissimo, del valore di oltre 200.000 euro, per la “progettazione delle opere di ammodernamento del sistema WS3 (Weapon Storage and Security System)”, cioè del sistema sotterraneo di stoccaggio e protezione delle armi nucleari nella base aerea di Ghedi. Nello scalo lombardo sarebbero operativi undici sistemi WS3 sotto la custodia del 704th Munitions Maintenance Squadron dell’US Air Force. L’unità speciale è operativa a Ghedi sin dal 1963 e – come riportato dal Penatgono – ha la “responsabilità di ricevere, custodire ed assicurare la manutenzione e il controllo delle armi nucleari USA in supporto della North Atlantic Treaty Organization (NATO) e delle sue missioni strike”. Secondo quanto previsto dal nuclear burden-sharing, in caso di conflitto le bombe USA possono essere messe a disposizione dei cacciabombardieri “Tornado IDS” del 6° Stormo dell’Aeronautica italiana, anch’essi di stanza a Ghedi e appositamente configurati per l’attacco nucleare. Per addestrarsi allo sganciamento del loro carico di morte, questi reparti di volo dell’Aeronautica utilizzano i poligoni sardi di Perdasdefogu e Capo San Lorenzo e lo scalo di Decimomannu, infrastrutture-chiave per la sperimentazione delle nuove dottrine e tecnologie della guerra globale in ambito NATO ed extra-NATO.

Articolo pubblicato nel dossier “Il ruolo della Nato nel terzo millennio”, Mosaico di pace, giugno 2016.

Da WikiLeaks Emerge Come i Sondaggi Americani Siano Manipolati per Scoraggiare gli Elettori Anti-Clinton

Fonte: http://vocidallestero.it/2016/10/28/da-wikileaks-emerge-come-i-sondaggi-americani-siano-manipolati-per-scoraggiare-gli-elettori-anti-clinton/

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Zero Hedge commenta una recente mail  del comitato elettorale della Clinton, hackerata e divulgata da WikiLeaks, da cui emerge come da tempo (almeno dall’inizio dell’anno) siano presumibilmente in corso manipolazioni dei sondaggi statunitensi pubblicati dagli organi di stampa allineati all’establishment democratico (quasi tutti), al fine di scoraggiare l’elettorato avversario. Le manipolazioni avvengono in modo piuttosto semplice: ci si assicura di “sovra-rappresentare” certe regioni e gruppi etnici più favorevoli ai “democratici”. 

di Zero Hedge, 23 ottobre 2016

Stamattina abbiamo commentato l’evidente distorsione nel campionamento dell’ultimo sondaggio ABC/Washington Post, il quale riportava un vantaggio di 12 punti percentuali a livello nazionale in favore della Clinton. Come molti dei recenti sondaggi di Reuters, ABC e il Washington Post, in quest’ultimo sondaggio c’era una distorsione di 9 punti percentuali nel campionamento in favore degli elettori del partito democratico.

Metodologia – Questo sondaggio di ABC News è stato condotto via telefono fisso e telefono cellulare nei giorni 20-22 ottobre 2016, in lingua inglese e spagnola, su un campione di 874 probabili elettori a livello nazionale, estratto casualmente. I risultati hanno un margine di errore del 3,5 percento, incluso l’errore legato al campionamento [errore nel disegno di ricerca]. La suddivisione dei voti è 36-27-31 percento rispettivamente tra Democratici – Repubblicani – Indipendenti

Certo, anche se i democratici potrebbero godere effettivamente di un lieve vantaggio di un paio di punti, questo non ha niente a che fare coi 9 punti di distacco riportati da quest’ultimo sondaggio.

Allo stesso tempo avevamo riportato che, a causa delle enormi variazioni di preferenze politiche legate ai fattori demografici, è abbastanza facile “manipolare” un sondaggio sovra-rappresentando un gruppo rispetto a un altro. A titolo esemplificativo, pensate al sondaggio di ABC/WaPo secondo il quale la Clinton ha 79 punti di vantaggio su Trump  tra gli elettori di colore. Pertanto, anche una lieve sovra-rappresentazione degli elettori neri, diciamo del 5 percento, potrebbe portare a una differenza nel sondaggio generale di 3 punti percentuali pieni a favore della Clinton.  Per di più, i sondaggisti non forniscono i dati demografici sul campione degli intervistati, e questo rende impossibile una verifica sulla eventuale distorsione … opportunistica.

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Adesso, per tutti quelli di voi che ancora non sono convinti che i sondaggi siano “aggiustati”, vi riportiamo la seguente mail di Podesta, trapelata stamattina via WikiLeaks, che spiega molto opportunamente e in dettaglio il modo in cui i dati devono essere manipolati. L’email inizia con una richiesta di raccomandazioni sulla “sovra-rappresentazione nei sondaggi“, in modo da “massimizzare i nostri risultati nei sondaggi divulgati dai media.

Voglio che i vostri uomini di Atlas suggeriscano la sovra-rappresentazione nei nostri sondaggi prima dell’inizio, a febbraio. Una sovra-rappresentazione per aree di mercato, regioni, ecc. Vorrei che venisse compilato un elenco di raccomandazioni in modo da poter massimizzare i nostri risultati nei sondaggi divulgati dai media.

La mail include anche una comoda guida in 37 pagine con le seguenti raccomandazioni per manipolare i sondaggi. In Arizona è fortemente raccomandata la sovra-rappresentazione degli ispanici e dei nativi americani:

Ricerca, micro-selezione e proiezioni dei sondaggi
Sovra-rappresentazione degli ispanici
– Usate la lingua spagnola nelle interviste (le persone che parlano solo spagnolo sono tra le popolazioni “target” dei democratici con la più bassa affluenza)
Sovra-rappresentazione della popolazione dei nativi americani

Per la Florida il report raccomanda di monitorare costantemente” i campioni intervistati in modo da assicurarsi che “non siano troppo anziani” e “includano un numero sufficiente di afro-americani e di ispanici. Allo stesso tempo, gli elettori di candidati “indipendenti” in Tampa e Orlando sembrano essere più favorevoli al partito democratico, quindi il report suggerisce di iniziare a riempire le quote degli elettori indipendenti, nei sondaggi, a partire da queste città.

Monitorate costantemente il campione in modo che gli elettori non siano troppo anziani, e che includano un numero sufficiente di afro-americani e di ispanici che rappresentino lo stato.
– Sugli indipendenti: Tampa e Orlando hanno elettori di più facile persuasione rispetto al nord o al sud della Florida (controllate però i sondaggi prima di arrivare a questa conclusione). Se ci sono questioni di budget o sui campioni, assicuratevi che Tampa e Orlando siano rappresentati per primi.

Allo stesso tempo si suggerisce che i sondaggi a livello nazionale sovra-rappresentino “regioni e distretti chiave” e certi gruppi etnici “quanto necessario”.

– Come riferimento per le elezioni generali [a livello nazionale], un campione di 800, con eventuale sovra-rappresentazione di certi distretti e regioni chiave.
– Mettete a confronto i sondaggi per i gruppi razziali di riferimento, con sovra-rappresentazione quanto necessario.
– Tenete monitorati i sondaggi per i gruppi razziali cruciali, con sovra-rappresentazione quanto necessario.

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Ed è così che arrivate a creare un vantaggio di 12 punti per il candidato che avete scelto e raggelate il voto degli elettori avversari.

La foresta è agli sgoccioli e il business del legno rischia il crollo

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/deforestazione/4226-la-foresta-%C3%A8-agli-sgoccioli-e-il-business-del-legno-rischia-il-crollo.html

Secondo il WWF, la domanda globale di legname potrebbe triplicare entro il 2050. La domanda di prodotti in legno e carta continua aa crescere, così come l’uso aumento del legno come materia prima per la bioenergia. E – ecco la notizia scioccante – non abbiamo più tutto questo legno. Ai paesi leader delle esportazioni di legname restano pochi anni, poi tutto sarà finito, se non saranno attuate immediatamente misure di protezione al Brasile restano solo 16 anni di foreste da legname, al Sudafrica 7 anni, alla Colombia 12 anni, il Messico 9 anni, alla Nigeria 11 anni, alla Thailandia 9 anni e ia Pakistan 10 anni.

Le foreste primarie sono in via di esaurimento a un ritmo allarmante, gli esempi più estremi che sono la Nigeria, che ha perduto il 99 per cento delle foreste primarie, e il Vietnam che ne ha perduto l’80 per cento in soli 25 anni. Questa devastazione ha un enorme impatto sulla biodiversità e gli altri servizi essenziali degli ecosistemi forestali.

La deforestazione è trainata da una serie di fattori, e sempre più dall’utilizo della i terra per l’agricoltura e l’allevamento, mentre la popolazione mondiale si prepara a superare i 9 miliardi entro il 2050, comportante l’espansione della domanda alimentare alimentari del 70 per cento. Allo stesso tempo, il cambiamento climatico ridurrà i raccolti in molti paesi, il che significa cibo, fibre e combustibile si combatteranno per limitate risorse di terra e acqua, aumentando la pressione sulle foreste.

Un quadro apocalittico. Questo è il motivo per cui, secondo il WWF, le aziende devono investire nella gestione sostenibile delle foreste, se si vuole garantire l’accesso al legname nel prossimo futuro.

 

 

Emilio Salgari

Fonte: http://www.emiliosalgari.it/biografia.html

Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari nacque a Verona il 21 agosto del 1862 da una famiglia di modesti commercianti; nel 1878 si iscrisse al Regio Istituto Tecnico e Nautico “P.Sarpi” di Venezia, ma senza ottenere la licenza. Come “uomo di mare” compì solo alcuni viaggi di addestramento a bordo di una nave scuola e successivamente un viaggio (probabilmente in qualità di passeggero) sul mercantile “Italia Una”, che per tre mesi navigò su e giù per l’Adriatico, toccando la costa dalmata e spingendosi fino al porto di Brindisi; ma il Capitano Salgari non smise mai di credere e narrare le sue avventure.
Nel 1883 inizia a collaborare con il giornale “La Nuova Arena”, della sua città Verona, sulle cui pagine apparve a puntate il suo primo romanzo, “Tay-See”, stampato successivamente (dopo aver subito varie modifiche alla trama) con il titolo “La Rosa del Dong-Giang”; nell’ottobre dello stesso anno escono le prime puntate di “La Tigre della Malesia”. Inizia così la sua fortunata e tormentata carriera di scrittore che annovera al suo attivo circa ottanta romanzi e un numero ancora imprecisato di avventure e racconti.
Nel 1889 il suicidio del padre: primo di un’impressionante catena formata dallo stesso scrittore nel 1911, dal figlio Romero nel 1931 a 33 anni, dal figlio Omar, testimone e interprete della leggenda paterna, nel 1963. Nel 1892 si sposa con Ida Peruzzi (che il marito chiamerà affettuosamente per tutta la vita “Aida”, come l’eroina di Verdi): un matrimonio, questo, a suo modo riuscito (ma la moglie morirà internata in manicomio); nello stesso anno la famiglia Salgari, ampliatasi con la nascita della piccola Fatima (la primogenita, seguiranno poi tre maschietti: Nadir nel 1894, Romero nel 1898 e Omar nel 1900), si trasferisce a Torino, dove lavora per l’editore Speirani, casa editrice per ragazzi; nel 1898 l’editore Donath lo convince a trasferirsi a Genova ed è qui che stringe amicizia con Giuseppe “Pipein” Gamba che sarà il suo primo grande illustratore. Sono anni buoni, interrotti da un nuovo trasferimento a Torino, nel 1900. Le condizioni della famiglia si fanno precarie, nonostante l’incessante lavoro per mantenere un rispettabile decoro borghese; rompe il contratto con Donath e passa a Bemporad (per cui, dal 1907 al 1911 scrive 19 romanzi). Il successo, specialmente tra i ragazzi, continua, diversi titoli raggiungono le 100.000 copie, anche se la critica ignora la sua produzione. Il collasso nervoso e il ricovero della moglie sono il colpo di grazia per un uomo stremato. Scrive tre lettere, ai figli, agli editori, ai direttori dei giornali torinesi e si toglie la vita il 25 aprile 1911. La sua opera tuttavia è rimasta viva a nutrire con tutto il suo fascino la fantasia di generazioni di ragazzi e non.

“Ai miei editori: A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che io vi ho dato pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.
– Emilio Salgari”

In alto: Il “Capitano” Emilio Salgari.
A lato: La famiglia Salgari al completo. Ida “Aida”, Emilio, e i figli Omar, Nadir, Romero e Fatima.

Ex della Banca Mondiale: una seconda specie sulla terra controlla denaro e religione

Fonte: http://wakingtimesmedia.com/former-world-bank-senior-council-says-second-species-earth-controls-money-religion/
Traduzione:  Cristina Bassi per http://www.thelivingspirits.net/chi-controlla-lumanita/ex-banca-mondiale-una-seconda-specie-sulla-terra-controlla-denaro-e-religione.html
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“Goldman Sachs, Bank of America, queste istituzioni sono un immenso conglomerato che pensa di controllare il mondo, di essere al di sopra della legge, ma non lo sono”.
L’ex dirigente  al Consiglio della Banca Mondiale, Karen Hudes, di recente [i video riportati dall’articolo che traduco sono del 2013 e 2014] ha fatto molto scalpore perchè ha detto qualcosa che non ha mai detto prima, ovvero che una seconda specie sulla Terra controlla denaro e religione.

Molte persone che hanno avuto posizioni per conoscere cose che il resto di noi non puo’ sapere, di recente hanno fatto delle affermazioni piuttosto shockanti. Per esempio Paul Hellyer, ex Ministro Canadese della Difesa Nazionale,di recente ha detto che ci sono almeno 4 specie aliene che stanno visitando la Terra da migliaia di anni. (qui altre info)
So bene che solo perchè qualcuno dice qualcosa, quel qualcosa non necessariamente è vero, qualsiasi sia  il retroterra di chi lo dice. Allo stesso tempo, tuttavia, quel che questa signora dice, avvalora molti fatti storici antichi e rivelazioni moderne di altri strani fenomeni, come gli UFO, le società segrete ed altro. Per una persona come lei, ottenere credibilità come whistle blower e poi all’improvviso fare un commento del genere… è piuttosto shockante. Nella sua intervista la Hudes ha screditato l’idea di extraterrestri sul pianeta, cosa su cui io totalmente dissento, poichè ci sono innumerevoli prove  che suggeriscono che non siamo soli e che siamo veramente stati visitati.  (qui altre info)

“Questi paesi non sono monolitici, ci sono forze che combattono la corruzione e forze che sono state totalmente “assunte”, cooptate ed il modo in cui agiscono è totalmente sovversivo nei confronti delle persone in quei paesi. Il gruppo che sta dietro questo network di controllo, sono i Gesuiti e ci sono anche dei gruppi dietro di loro.  Uno di questi gruppi sono ominidi, non sono esseri umaniSono molto intelligenti, non sono creativi, sono matematici. Avevano una forza molto maggiore nelle precedenti ere glaciali. Hanno dei crani  allungati e possono produrre prole accoppiandosi a femmine umane, ma quella prole non è fertile. Viviamo in un mondo di società segrete, di segreti e le informazioni che dovrebbero essere pubbliche non lo sono.”

Le affermazioni succitate provengono da questo show (Redice Radio) in cui la signora inizia a parlare a ca il 21° minuto del programma.

Karen mantenne per 12 anni la sua posizione dirigenziale alla Banca Mondiale, prima di decidere di spifferare tutto sulla corruzione esistente all’interno della Banca stessa. Ha studiato legge alla Yale Law School ed economia alla Università di Amsterdam. Ha lavorato nella banca statunitense Import Export dal 1980 al 1985 e nel Dipartimento Legale della Banca Mondiale dal 1986 al 2007. Ha creato Il Comitato per l’Organizzazione Non Governativa (ONG) della Sezione Legale Internazionale dell’American Bar Association e il Comitato sul Multiculturalismo e Responsabilità delle Organizzazioni internazionali del ramo americano della Associazione Legale Internazionale.
Queste sono dichiarazioni shock che giungono poco dopo aver avuto attenzione per essere una whistleblower credibile della Banca mondiale, per affermare che il mondo è in una “guerra valutaria”, che la Federal Reserve continua a stampare moneta come una pazza e  se continuano a tenere questo passo altri paesi non accetteranno più questa valuta. Ha reso pubblica la corruzione criminale che avviene ai maggiori livelli delle istituzioni finanziarie. Nel 1999, riportò della presa di potere corrotta della maggiore seconda banca nelle Filippine. Ha reso pubblica la corruzione esistente  tra istituzioni finanziarie e vari governi e molto altro ancora.

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Questa clip di RT è molto importante : ci racconta cose importanti.

Traduco e sinterizzo l’intervista di RT. La data riportata da youtube è del 21 giugno 2013
Hudes: “ero un avvocato e ho visto frodi sulla sicurezza, era mio compito assicurarmi che le dichiarazioni finanziarie fossero corrette. Sono andata persino al Congresso Americano, per rivelare quel che avevo visto sulla corruzione all’interno della Banca Mondiale. Sono stata licenziata,  Significa che il Congresso Americano non ha le informazioni di cui necessita e quindi resta bloccato nella soluzione del problema.

D: dove veniva riciclato il denaro e per chi?

R: il denaro andava da tutte le parti. Chiunque riportasse una deviata condotta veniva licenziato. Io per esempio riportavo una corruzione nelle Filippine,  900milioni di dollari di denaro che avrebbe dovuto essere impiegato per combattere la povertà nelle Filippine, ma invece andò ad un uomo corrotto,. La Banca Nazionale delle Filippine andò in default per i suoi prestiti.
Ho riportato di corruzione in tutto il mondo e quindi quel che avremo è una guerra di valuta,  Ma non si tratta solo di me.
C’è un gruppo di whisteblowers della Banca Mondiale, uno da UK, uno dal Messico, uno dall’India, uno dall’Etiopia, e tutti diciamo la stessa cosa: corruzione dall’alto verso il basso. Il denaro va ovunque eccetto dove dovrebbe andare per combattere la povertà.
La stampa della multinazionali della informazione, è di proprietà di un megaconglomerato e tutte le maggiori istituzioni finanziarie sono parte di questo schema per rapinare chiunque, ogni singolo cittadino su questo pianeta. Non è solo una mia idea, C’è stato un rapporto molto accurato su questo, fatto dal Federal Institute of Technology a Zurigo, Svizzera, dove 3 matematici hanno controllato con accuratezza i dati di alcune corporations:  43000 aziende transnazionali e hanno riportato che attraverso dei direttori delle mega-aziende, perfettamente intrecciati tra loro, questi gruppi sono in grado di metter mano ad un potere 10 volte maggiore di quanto sarebbe, nelle loro finanze,  se non fosse per questi “collegamenti”.

Possiedono circa il 40% dei beni delle aziende scambiate in tutti i mercati capitali del mondo e il 60% dei guadagni annuali.

Significa che le banche centrali del mondo, stanno stampando banconote senza la minima responsabilità verso coloro che stanno usando questo denaro.
D: quale è il potere che le banche esercitano sulla geopolitica? Direbbe che questa gente controlla anche i governi?

R: certamente si. Ho cercato di fare in modo che le informazioni andassero agli elettori prima delle votazioni presidenziali. Se il publico non sa cosa sta succedendo, beh allora non c’è una democrazia.

D: potrebbe citare alcuni nomi che indichino che veramente sta esercitando il potere?

R: Bisogna guardare  chi possiede queste multinazionali e sono quelli che sentiamo sempre: Goldman Sachs, Bank of America, queste istituzioni sono un immenso conglomerato che pensa di controllare il mondo, di essere al di sopra della legge, ma non lo sono.

Dobbiamo avere un po’ di regolarità nel nostro sistema finanziario internazionale, non abbiamo invece bisogno di una guerra valutaria. Il 75% degli Americani non ha fiducia in questi media perchè sono di proprietà di queste banche.

L’altra verità su Aleppo e la guerra in Siria

Fonte: http://www.ilcambiamento.it/guerre/aleppo_guerra.html

Troppe voci raccontano della Siria solo quanto e cosa “conviene”. Ma dal cuore della tragedia arriva una testimonianza diretta. Il vescovo maronita di Aleppo denuncia di fronte alla commissione del Senato: «Siamo assediati dai terroristi, noi vittime dei ribelli».

Sono parole pesantissime quelle pronunciate dall’arcivescovo cattolico maronita di Aleppo, Joseph Tobji, di fronte alla Commissione Esteri del Senato, come spiega la rivista di geopolitica e studi internazionali “Sponda sud”. Il prelato porta la sua testimonianza diretta sulla situazione nella seconda città della Siria: “I terroristi tirano ai civili. I bambini morti o mutilati sono migliaia. Aleppo è la città più distrutta dopo Hiroshima. Non ci sono più chiese. Da 5 anni abbiamo la corrente elettrica solo per due ore al giorno. I generatori privati per un’energia minimale di 3 ampere costano l’equivalente di un terzo di uno stipendio mensile. I terroristi hanno tagliato l’acqua alla parte ovest. Io stesso, per la doccia, uso 4 litri di acqua che vengono poi riciclati grazie ad un catino sottostante. Coloro che erano ricchi vivono ora sulla soglia della povertà, gli altri sono drammaticamente sotto. Quando Aleppo è assediata, manca tutto: anche pane e medicinali”.

Una versione molto diversa da quella fornita in queste settimane dai media occidentali e dalle organizzazioni umanitarie che parlano solo di Aleppo est e mai della sua parte occidentale, assediata da anni dai gruppi armati dell’opposizione, guidati dall’Esercito Siriano Libero e dai terroristi di al Qaeda. “Non vedo Assad come il diavolo. In Siria prima stavamo bene, era un mosaico vivibile, con un Islam moderato e aperto. Adesso viviamo in compagnia della morte. Aleppo, con 10 mila anni di storia, era la città siriana più importante per l’industria e la cultura. Aveva 4 milioni di abitanti, oggi sono circa un terzo”.

Le parole su Assad provocano la reazione di una parte dei commissari, in particolare del senatore Luigi Compagna (Conservatori e riformisti) che accosta il partito Baath di Siria e Iraq al nazismo. Monsignor Tobji non si scompone e fornisce la sua versione:  “Le relazioni con il Governo sono buone da sempre. Assad è il Presidente eletto. Noi le processioni le facevamo con la scorta della polizia. Qualcuno ci accusa di essere venduti al Governo, ma perché mi devono imporre l’idea che Assad sia il diavolo? I ribelli sono seguiti convintamente da pochissime persone. I terroristi hanno buoni rapporti con i turchi. Ho visto terroristi dell’ISIS parlare amichevolmente con militari turchi. In più ci sono gli stranieri wahabiti sauditi che strumentalizzano l’Islam per scatenare la guerra”.

Perchè il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha accusato direttamente Assad all’Assemblea generale? Tobji ha risposto ironico: “Mi sembra che Ban Ki Moon viva a New York. Io vivo ad Aleppo ovest”.

Tobji premette: “Io sono un uomo di Chiesa, non sono un politico. Penso però che gli Usa sbaglino a voler imporre il loro modello di democrazia. Venire con arroganza a dire che il Presidente eletto non va bene, mi suona come dittatura. Dopo Saddam Hussein come si è ridotto l’Iraq? I media calpestano la verità e sono parziali. Per far smettere la guerra servono due cose: stop alla vendita di armi e bloccare il flusso di terroristi via Turchia e Giordania. Le sanzioni economiche – prosegue – sono peggiori delle bombe, perché fanno male a semplici cittadini. Sono immorali e ingiuste. Gli Stati Uniti sbagliano o agiscono con volontà? Con la guerra ci si guadagna due volte: si vendono armi e poi c’è la ricostruzione…”.

Secondo Tobji è assurdo pensare che che le potenze mondiali insieme non possano far fuori una banda di terroristi per quanto organizzati. Poi cita Papa Francesco: “Ha individuato bene il problema, in Siria non ci sono né una rivoluzione né una guerra civile. C’è la terza guerra mondiale per procura. Noi siamo un giocattolo nelle mani delle grandi potenze“.

Spetta al Presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinand Casini, il compito di chiudere un’audizione che ha sorpreso – e irritato – molti senatori, evidentemente poco abituati ad ascoltare l’altra verità sulla guerra in Siria, quella poco rappresentata dai media occidentali: “La Siria non può rimanere in una guerra permanente, serve una exit strategy. Anche gli Usa, che ponevano come precondizione l’allontanamento di Assad, ora pensano a una fase intermedia. Non si può combattere contemporaneamente contro i terroristi e contro il regime. Le grandi potenze vogliono la divisione della Siria e uno stato di disgregazione permanente. Noi paghiamo con 4 milioni di profughi. Ha ragione il ministro Gentiloni: bisogna fermare i bombardamenti, altrimenti Aleppo muore. Il Parlamento italiano – conclude Casini – non può rimanere insensibile”.

Luigino e l’uomo (in) nero – Milva Bertoldo

Fonte: http://www.europaedizioni.it/1/luigino_e_l_uomo_in_nero_milva_bertoldo_11081332.html

Luigino e l’uomo (in) nero  - Milva Bertoldo - Europa Edizioni

Titolo: Luigino e l’uomo (in) nero
Autore: Milva Bertoldo
Casa editrice: Europa edizioni
Collana: Edificare Universi

C’è un capanno, vicino al seminario. Padre Giobatta è morto. Lo hanno ritrovato lì, ma nessuno sa chi sia stato ad ucciderlo. Noi lo scopriremo, ma dovremo fare un salto indietro nel tempo lungo qualche anno. Luigino è un ragazzino sveglio e in gamba, uno dei tanti figli di una famiglia numerosa. A differenza dei suoi fratelli, però, lui ha un’intelligenza particolare ed un vero talento per lo studio. In un’epoca che ci sembra lontanissima, ma che appartiene solo ad una manciata di decenni fa, studiare è una cosa costosa e riservata a pochi. Così, quando il dono di Luigino viene notato, la soluzione migliore è farlo continuare a studiare in seminario. Inizia così un’avventura appassionante che rivelerà alcuni lati oscuri che non sfuggiranno alla mente acuta del ragazzo. Presto si scoprirà che tra le tonache si aggira qualcuno che è nero anche nell’anima. Ma si sa… quando è un ragazzino a parlare, la sua voce non viene mai udita.

Milva Bertoldo è impiegata nel settore assicurativo ed è impegnata da anni come rappresentante sindacale per la categoria dei dipendenti di agenzia di assicurazioni in appalto. Luigino e l’uomo (in) nero è la sua prima pubblicazione per Europa Edizioni

Mantenere il controllo: una tecnica semplice

Scritto da : Valentina Cervelli
Fonte: http://www.iovalgo.com/mantenere-controllo-tecnica-semplice-16244.html

donna guarda l'orizzonteQuante volte fatichiamo a mantenere davvero il controllo di noi stessi e delle situazioni? Non è sempre facile rimanere presenti a se stessi. E’ per questo che oggi vogliamo consigliarvi una tecnica semplicissima da mettere in atto.E che si adatta, più o meno, a qualsiasi situazione.  Si tratta di una serie di azioni messe a punto da esperti della gestione della rabbia e in generale del proprio umore. E’ una sorta di mini-allenamento che deve portarci a non esagerare nelle situazioni che non lo richiedono. Ecco cosa bisogna fare:

  •  Tre respiri
  • Chiarire bene la situazione
  • Trasformare ciò che si è focalizzato nello step precedente con delle azioni che possano rimanere sotto la propria sfera di influenza
  • Prendere il coraggio di osare rendendo le proprie azioni concrete.

Cosa significa tutto questo? Come ci può aiutare a mantenere il controllo? E’ presto spiegato. I respiri ci servono per ossigenare il cervello e darci modo di dare al nostro organismo la possibilità di ristabilire una minima parvenza di relax. Più in generale ci consentono di non perdere  la lucidità: controllare la respirazione serve a questo. Una volta fatto ciò bisogna chiarire i pensieri: ovvero rendersi conto del proprio ambiente, delle possibilità che si hanno e come si può reagire. Da qui si deve capire quante sono le possibilità di azione e come applicarle. Dopodiché se la via è libera, muoversi calmi ma decisi di conseguenza.

Mantenere il controllo è possibile se si è in grado di preservare la propria lucidità il più lungo possibile.

Nasa: i dati storici hanno sottovalutato l’innalzamento del livello del mare

Fonte:http://www.greenreport.it/news/clima/nasa-dati-storici-sottovalutato-linnalzamento-del-livello-del-mare/

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Un nuovo studio di Nasa e università statunitensi, realizzato utilizzando i dati satellitari, ha scoperto che  i mareografi – la registrazione storica di più elevata qualità, delle acque oceaniche – «può aver sottovalutato la quantità di aumento globale medio livello del mare che si è verificato nel corso del XX secolo».

Lo studio “Are long tide gauge records in the wrong place to measure global mean sea level rise?”, pubblicato su  Geophysical Research Letters da un team di ricerca guidato da Philip Thompson, vicedirettore del Sea level center della School of ocean and earth science and technology dell’università delle Hawaii – Manoa, e che comprendeva anche scienziati dl Jet propulsion laboratory (Jpl) della Nasa e dell’Old Dominion University, ha valutato come i vari processi che causano l’innalzamento del livello del mare cambino in maniera diversa in luoghi diversi e come possano aver influito sulle misurazioni precedenti

Thompson spiega: «Non è che ci sia qualcosa che non va con gli strumenti o nei dati, ma per una serie di motivi, il livello del mare non cambia allo stesso ritmo e allo stesso tempo in tutto il mondo. Come si è visto, i nostri migliori dati storici sul livello del mare tendono a  collocarsi quando l’aumento del livello del mare del XX secolo è stato molto probabilmente inferiore alla vera media globale».

Uno dei processi chiave  che hanno esaminato i ricercatori è il cosiddetto effetto “ice melt fingerprints”, che sono modelli globali del cambiamento del livello del mare causati dalla deviazioni della rotazione terrestre e dalla gravità locale, che si verificano quando si scioglie una grande massa di ghiaccio. Per determinare l’impronta digitale unica dello scioglimento dei ghiacciai, delle calotte polari e delle banchise, il team ha utilizzato i dati sul cambiamento del capo gravitazionale terrestre provenienti dal Gravity recovery and climate experiment (Grace), un progetto di Nasa,  Dlr e Gfg tedeschi e univerità del Texas – Austin, e da un nuovo strumento di modellazione  sviluppato grazie a uno studio di Surendra Adhikari e del suo team del Jpl,  che simula il modo in cui la massa dell’oceano viene ridistribuita  a causa di scioglimento dei ghiacci.

Alla Nasa spiegano che «Una delle caratteristiche più affascinanti e contro-intuitivo di queste impronte digitali è che il livello del mare scende in prossimità dello scioglimento di un ghiacciaio, invece di salire come ci si potrebbe aspettare. La perdita di massa di ghiaccio riduce l’influenza gravitazionale del ghiacciaio, causando la migrazione dell’acqua dell’oceano. Ma lontano dal ghiacciaio, l’acqua che ha aggiunto l’oceano fa sì che il livello del mare salga al un tasso molto più grande».

Nel XX secolo le posizioni predominanti dello scioglimento globale del ghiaccio erano nell’emisfero settentrionale. I risultati di questo studio hanno dimostrato che «molti dei dati storici di altissima qualità del livello dell’acqua sono stati presi in luoghi in cui le impronte digitali delle fonti della fusione dell’emisfero settentrionale si traducono in una ridotta variazione del livello del mare locale, rispetto alla media globale». Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che «I fattori in grado di valorizzare l’innalzamento del livello del mare in questi luoghi, come il vento o lo scioglimento nell’emisfero meridionale, non erano probabilmente in grado di contrastare l’impatto delle impronte digitali dello scioglimento dei ghiacci dell’emisfero settentrionale».

Lo studio conclude che «E’ altamente improbabile che il livello del mare medio globale sia salito meno di 5,5 pollici (14 centimetri) nel corso del XX secolo. L’ammontare più probabile è stato più vicino a 6,7 pollici (17 centimetri)» Thompson evidenzia che «Questo è molto importante, perché fornisce risposte alla domanda su come le impronte digitali dello scioglimento e l’influenza del vento sulla circolazione oceanica influenzano la nostra capacità di stimare del livello del mare nel passato. Questi risultati suggeriscono che i nostri dati di più lungo periodo hanno più probabilità di sottovalutare la variazione media globale del passato e di permettere di stabilire la quantità minima dell’innalzamento del livello del mare globale che potrebbe essersi verificato durante l’ultimo secolo».