ALGERIA: STANZIATI 260 MILIARDI PER LO SVILUPPO. FRANCIA E GERMANIA CI PUNTANO MENTRE NOI DILAPIDIAMO L’EREDITÀ DI MATTEI

Scritto da: Antonio de Martini
Fonte: https://corrieredellacollera.com/2014/09/01/algeria-stanziati-260-miliardi-per-lo-sviluppo-francia-e-germania-ci-puntano-mentre-noi-dilapidiamo-leredita-di-mattei-di-antonio-de-martini/

Il Consiglio dei Ministri algerino, nella riunione del 26 agosto ha deciso un piano di rilancio della economia ed aumentato il bilancio 2015 del 15,9% rispetto all’anno in corso, annunziando un piano complessivo da 260 MLD di dollari.

Rimasti ancorati al sistema socialista appreso del piano quinquennale lo stanziamento dei 260 MLD è previsto a tutto il 2019.

L’obiettivo , secondo il primo ministro Abdelmalek Sellal,

è di creare una economia ” produttiva e diversificata”.
Poiché sono – oltre che socialisti- mediterranei, hanno fatto come noi italiani: il primo piano quinquennale ( 2001) è partito con quattro anni di ritardo ( noi, all’epoca, con tre).

Il Presidente Abdelaziz Boutlefika , ormai al suo secondo piano di sviluppo ( il suo primo, iniziato nel 2010 era di 286 MLD) , ha stabilito che il piano vada finalizzato e presentato in Consiglio entro la fine dell’anno e in Parlamento subito dopo.

Notevole il fatto che essendo per legge ( recente) proibito allo stato di indebitarsi, il deficit di bilancio 2015, previsto in 59,4 miliardi, verrà finanziato con le riserve ad oggi stimate in 200 MLD di dollari.

Oltre ad essere il paese africano di maggior estensione ( dopo la partizione del Sudan) l’Algeria è anche il paese più “liquido” e di questi tempi…

Algeri è la sola città straniera in cui la SACE ( assicura i crediti dell’export) abbia aperto un ufficio, esiste una associazione Italia-Algeria presieduta dall’Ambasciatore Antonio Badini che è stato tra l’altro responsabile Africa al ministero e Ambasciatore presso la Lega Araba ed è in piena efficienza.
La classe dirigente algerina oggi al potere, un po’ vecchiotta, è ancora quella ” allevata” da Enrico Mattei e dall’ENI. La guerra di indipendenza algerina è stata consacrata dalla bella pellicola di Gillo Pontecorvo ” La battaglia di Algeri”.

Insomma esistono tutte le premesse per una comune attività di sviluppo reciproco, oscurata soltanto dalla conflittualità provocata dall’avventurismo di piccoli imprenditori nostrani convinti di poter gestire a modo loro i rapporti.

Ad oggi esistono nei tribunali italiani ben 1200 contenziosi tra società pubbliche e private algerine e società italiane provocati spesso da furbacchioni che cercano di dilazionare impegni presi con leggerezza e senza cognizione del contesto culturale in cui sono stati chiamati ad operare.

Una disposizione non scritta algerina prescrive ormai di negoziare in coppia quando l’interlocutore è un italiano per scoraggiare tentativi di corruzione, anche goffi, dovuti alla insofferenza per le lungaggini burocratiche inevitabili in un paese socialista con tradizioni mutuate dalla burocrazia francese.

Gli spagnoli, più morigerati, attenti e rispettosi, stanno incrementando il loro interscambio a ritmi di due cifre all’anno benché le loro tecnologie siano inferiori alle nostre.

Francia e Germania stanno sforzandosi in ogni modo di incrementare i loro affari , ma i tedeschi vengono visti con un misto di rispetto e sospetto , un residuo francese, mentre i francesi sono l’ex potenza coloniale con la quale ci sono stati otto anni di guerra feroce.
L’aggressione di Sarkosy alla Libia ( che gli algerini furono i soli ad aiutare) e l’intesa recente di Hollande con l’Arabia Saudita ( finanziatrice della recente guerra terroristica che ha provocato oltre centomila morti) sono due pesanti handicap per lo sviluppo dei rapporti bilaterali peraltro favoriti dalla francofoni a e dal conseguente interscambio demografico.

Con Enrico Letta ministro dell’industria una visita con un centinaio di imprenditori ebbe successo non seguito da adeguato sfruttamento commerciale.

Credo sia giunto il momento di presentarsi a reclamare l’eredità di Mattei.
Con imprenditori, tecnologie e progetti di sviluppo.
Le persone serie , dopo un momento di valutazione, saranno ben accolte.
Ci sono da raccogliere due punti di PIL.

Non solo glifosato: nuova condanna a Bayer e Basf per il pesticida Dicamba

Scritto da: Alessandro Profilio
Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/condanna-bayer-basf-pesticida-dicamba.php

Negli Usa le multinazionali tedesche Bayer e Basf sono state condannate a pagare una multa da 265 milioni di dollari. Si tratta dell’esito della prima delle circa 140 cause intentate negli Usa contro i colossi chimici tedeschi produttori di Dicamba, erbicida accusato di provocare gravi danni alle colture estese.

In questo caso a citare in giudizio le multinazionali è stato l’agricoltore Bill Bader sostenendo che il diserbante aveva raggiunto il suo frutteto dai vicini campi di soia e cotone distruggendo così il suo raccolto di pesche. Ques’ultimo è drasticamente calato dopo che nel 2015 e 2016 la Monsanto, produttrice dell’erbicida, ha rilasciato cotone e semi di soia tolleranti alla Dicamba.

I legali di Bader durante il processo hanno attribuito la colpa dello scarso raccolto proprio all’agente chimico utilizzato nei cambi adiacenti. Gli esperti della Monsanto, da parte loro, hanno tentato di sostenere che gli alberi di pesco soffrivano di un malattia fungina.

Negli Stati del Midwest Usa gli erbicidi a base di Dicamba sono accusati di aver danneggiato migliaia di ettari coltivati. L’ennesimo guaio finanziario per la Bayer, cui sono state presentate già una miriade di richieste di risarcimento per un altro erbicida, il Roundup, a base di glifosato.