Fonte: http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2013/05/27/dopo-36-anni-il-segnale-wow-rimane-ancora-un-mistero-una-tra.html
Dal momento in cui ha cominciato le sue attività, il programma SETI ha visto gli astronomi impegnati a perlustrare in lungo e in largo il cielo stellato, nella speranza di ricevere qualche segnale radio generato artificialmente da una qualche civiltà aliena.
Nel corso degli anni sono stati rilevati molti falsi allarmi, ma anche alcuni segnali interessanti molto brevi, comparsi in maniera fugace sugli strumenti: se una trasmissione radio non si ripete, in modo da poter essere studiata più attentamente, allora è praticamente impossibile stabilire se sia veramente di origine naturale.
Uno dei questi segnali, il più stuzzicante di tutti, è stato rilevato il 15 agosto del 1977, divenuto famoso con la denominazione di ‘Segnale WOW’. La trasmissione fu intercettata dall’astronomo Jerry Ehman mentre era impegnato nell’utilizzo del Big Ear Radio Observatory, presso l’Ohio State University, in un progetto di studio per conto del SETI.
Il ricercatore individuò una breve raffica di onde radio durata solo 72 secondo, trenta volte più forte del rumore di fondo e mai più riascoltato, nonostante le ripetute ricerche successive.
Il segnale fu ritenuto talmente notevole che Ehman cerchiò con la penna rossa la sequenza numerica del tabulato stampato da computer, annotando a margine la parola ‘WOW’, affibbiando involontariamente il nome che poi avrebbe reso famoso il segnale.
Gli scienziati ritennero che il segnale si adattasse molto bene ad alcuni criteri che permettevano di ipotizzarne un origine extraterrestre. Ma, nonostante le numerose ore di lavoro seguenti, nessuna sorgente fu identificata, nè fu possibile intercettare nuovamente la trasmissione. Ad oggi, il segnale ‘WOW’ risulta essere ancora un completo mistero.
L’unica certezza degli astronomi è che il segnale ha avuto origine nello spazio profondo, quindi o si tratta di un fenomeno astrofisico ancora sconosciuto agli scienziati, oppure abbiamo a che fare con un segnale generato da un’intelligenza aliena. Ma perchè ‘WOW’ è così interessante?
Innanzitutto, sembra essere un segnale radio artificiale, piuttosto che un emissione naturale di onde radio, come quella prodotta da una pulsar o un quasar: il radiotelescopio Big Ear usava un ricevitore con 50 canali radio, ma ‘WOW’ fu ascoltato su un’unica frequenza, senza nessun altro rumore rilevato sugli altri canali.
Le emissioni radio naturali, infatti, causano molto rumore elettrostatico che tende a comparire su tutte le frequenze. Il segnale, invece, era “stretto e concentrato”, come ci si aspetterebbe da un segnale artificiale.
Non riuscendo a captare per la seconda volta il segnale, Ehman escluse l’origine extraterrestre del segnale, ritenendo che “i fatti suggerivano che il segnale fosse partito dalla Terra e poi semplicemente riflesso da un detrito di spazzatura orbitante”.
Ma quando si cercò di indagare su questa ipotesi, gli scienziati ottennero più problemi che soluzioni.
Le indagini stabilirono che era impossibile che il segnale fosse originato dalla Terra, ed era altrettanto improbabile che fosse stato riflesso da un pezzo di spazzatura spaziale.
Si trattava di un segnale troppo specifico e queste spiegazioni necessitavano di troppe ipotesi indimostrabili. Una delle questioni fondamentali era la frequenza del segnale ‘WOW’ pari a 1420 Mhz, uno ‘spettro protetto’ nel quale è proibito trasmettere da Terra, in quanto utilizzato in radioastronomia.
La frequenza a 1420 Mhz, nota anche come ‘Linea dell’Idrogeno’. è infatti normalmente emessa dagli atomi di idrogeno presenti nello spazio interstellare. E’ possibile rilevarla in modo uniforme in ogni direzione del cosmo, ed è utilizzata per la tracciatura della nostra galassia. Ma nel programma del SETI ha anche un altro utilizzo.
L’idrogeno è l’elemento più semplice e abbondante dell’universo e ogni possibile civiltà intelligente sarebbe a conoscenza della sua frequenza nello spazio. Di conseguenza, i ricercatori del SETI considerano logico che venga utilizzata per eventuali trasmissioni aliene destinate ad essere ascoltate. E’ altrettanto logico che astronomi di altre civiltà potrebbero pensare la stessa cosa.