Scritto da: Peter Zhao
Fonte: http://www.asianews.it/notizie-it/Il-governo-cinese-riconosce-mons.-Pietro-Jin-Lugang-vescovo-coadiutore-di-Nanyang-46118.html
La cerimonia presieduta dal vice presidente del Consiglio dei vescovi cinesi, mons. Yang Yongqiang, di Zhoucun. Per il Vaticano mons. Jin è l’ordinario della diocesi fin dal 2010 e mons. Zhu Baoyu è vescovo emerito. Per il governo, il primo è coadiutore e l’altro è l’ordinario. Mons. Zhu è diventato da sotterraneo a ufficiale nel 2010 e istallato dal governo come vescovo ordinario di Nanyang all’età di 89 anni.
Nanyang (AsiaNews) – Questa mattina, nella cattedrale di Nanyang (Henan) si è svolta una cerimonia di riconoscimento di mons. Pietro Jin Lugang ((foto1) come vescovo coadiutore della diocesi, a sostegno del vescovo ordinario, mons. Giuseppe Zhu Baoyu, 98 anni (foto 2). Per la Santa Sede mons. Zhu doveva essere vescovo emerito già nel 2010 e mons. Jin, già ordinato nel 2007 come vescovo coadiutore non ufficiale, accettato dal Vaticano come ordinario.
La cerimonia è stata presieduta da mons. Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun (Shandong), vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi [un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante della presenza dei vescovi sotterranei]. Assieme a lui, erano presenti mons. Zhu e mons. Zhang Yinlin di Anyang (Henan), circa 250 fedeli, sacerdoti e suore.
Una fonte di AsiaNews ha detto che “tutto si è svolto in modo tranquillo”. Altre affermano che il controllo attorno alla chiesa era molto forte: non si poteva portare con sé cellulari, né borse e tutti gli invitati erano perquisiti. Una suora ha detto di non essere stata avvertita della cerimonia, forse perché “è stata imbastita velocemente e quasi in silenzio”.
Il comunicato ufficiale recita che il vescovo coadiutore aiuterà i fedeli “a rispettare la costituzione cinese, a salvaguardare l’unità nazionale e la stabilità sociale, ad amare la Patria e amare la Chiesa, camminando nella direzione scelta dalla Chiesa cattolica in Cina”.
Il riconoscimento di mons. Jin Lugang viene a sanare una difficoltà creatasi negli anni passati. Fino al 2010 mons. Zhu era un vescovo sotterraneo, che aveva passato molti anni in prigione e nei campi di lavoro forzato (rieducazione attraverso il lavoro). È stato ordinato vescovo in segreto nel 1995. Nel 2010, avendo egli compiuto 89 anni, Benedetto XVI ha accolto le sue dimissioni e stabilito vescovo ordinario mons. Jin Lugang, che era stato ordinato vescovo coadiutore nel 2007.
Ma subito dopo le dimissioni, mons. Zhu ha chiesto – altri dicono “ha ricevuto pressioni” – per essere riconosciuto dal governo. Ciò è avvenuto, e il governo lo ha insediato come vescovo ordinario, non tenendo conto delle sue dimissioni presentate al Vaticano. Alcune fonti dicono che la mossa di mons. Zhu aveva come scopo avere più forza nell’esigere dal governo il ritorno delle proprietà della Chiesa, sequestrate durante la Rivoluzione culturale.
Fino ad oggi, mons. Jin Lugang era considerato dal governo come un semplice prete e ha subito spesso restrizioni nel suo ministero. Ora è vescovo coadiutore, senza tener conto che per la Santa Sede egli è già l’ordinario della diocesi di Nanyang da quasi 10 anni.
La cerimonia presieduta dal vice presidente del Consiglio dei vescovi cinesi, mons. Yang Yongqiang, di Zhoucun. Per il Vaticano mons. Jin è l’ordinario della diocesi fin dal 2010 e mons. Zhu Baoyu è vescovo emerito. Per il governo, il primo è coadiutore e l’altro è l’ordinario. Mons. Zhu è diventato da sotterraneo a ufficiale nel 2010 e istallato dal governo come vescovo ordinario di Nanyang all’età di 89 anni.
Nanyang (AsiaNews) – Questa mattina, nella cattedrale di Nanyang (Henan) si è svolta una cerimonia di riconoscimento di mons. Pietro Jin Lugang ((foto1) come vescovo coadiutore della diocesi, a sostegno del vescovo ordinario, mons. Giuseppe Zhu Baoyu, 98 anni (foto 2). Per la Santa Sede mons. Zhu doveva essere vescovo emerito già nel 2010 e mons. Jin, già ordinato nel 2007 come vescovo coadiutore non ufficiale, accettato dal Vaticano come ordinario.
La cerimonia è stata presieduta da mons. Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun (Shandong), vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi [un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante della presenza dei vescovi sotterranei]. Assieme a lui, erano presenti mons. Zhu e mons. Zhang Yinlin di Anyang (Henan), circa 250 fedeli, sacerdoti e suore.
Una fonte di AsiaNews ha detto che “tutto si è svolto in modo tranquillo”. Altre affermano che il controllo attorno alla chiesa era molto forte: non si poteva portare con sé cellulari, né borse e tutti gli invitati erano perquisiti. Una suora ha detto di non essere stata avvertita della cerimonia, forse perché “è stata imbastita velocemente e quasi in silenzio”.
Il comunicato ufficiale recita che il vescovo coadiutore aiuterà i fedeli “a rispettare la costituzione cinese, a salvaguardare l’unità nazionale e la stabilità sociale, ad amare la Patria e amare la Chiesa, camminando nella direzione scelta dalla Chiesa cattolica in Cina”.
Il riconoscimento di mons. Jin Lugang viene a sanare una difficoltà creatasi negli anni passati. Fino al 2010 mons. Zhu era un vescovo sotterraneo, che aveva passato molti anni in prigione e nei campi di lavoro forzato (rieducazione attraverso il lavoro). È stato ordinato vescovo in segreto nel 1995. Nel 2010, avendo egli compiuto 89 anni, Benedetto XVI ha accolto le sue dimissioni e stabilito vescovo ordinario mons. Jin Lugang, che era stato ordinato vescovo coadiutore nel 2007.
Ma subito dopo le dimissioni, mons. Zhu ha chiesto – altri dicono “ha ricevuto pressioni” – per essere riconosciuto dal governo. Ciò è avvenuto, e il governo lo ha insediato come vescovo ordinario, non tenendo conto delle sue dimissioni presentate al Vaticano. Alcune fonti dicono che la mossa di mons. Zhu aveva come scopo avere più forza nell’esigere dal governo il ritorno delle proprietà della Chiesa, sequestrate durante la Rivoluzione culturale.
Fino ad oggi, mons. Jin Lugang era considerato dal governo come un semplice prete e ha subito spesso restrizioni nel suo ministero. Ora è vescovo coadiutore, senza tener conto che per la Santa Sede egli è già l’ordinario della diocesi di Nanyang da quasi 10 anni.
La cerimonia presieduta dal vice presidente del Consiglio dei vescovi cinesi, mons. Yang Yongqiang, di Zhoucun. Per il Vaticano mons. Jin è l’ordinario della diocesi fin dal 2010 e mons. Zhu Baoyu è vescovo emerito. Per il governo, il primo è coadiutore e l’altro è l’ordinario. Mons. Zhu è diventato da sotterraneo a ufficiale nel 2010 e istallato dal governo come vescovo ordinario di Nanyang all’età di 89 anni.
Nanyang (AsiaNews) – Questa mattina, nella cattedrale di Nanyang (Henan) si è svolta una cerimonia di riconoscimento di mons. Pietro Jin Lugang ((foto1) come vescovo coadiutore della diocesi, a sostegno del vescovo ordinario, mons. Giuseppe Zhu Baoyu, 98 anni (foto 2). Per la Santa Sede mons. Zhu doveva essere vescovo emerito già nel 2010 e mons. Jin, già ordinato nel 2007 come vescovo coadiutore non ufficiale, accettato dal Vaticano come ordinario.
La cerimonia è stata presieduta da mons. Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun (Shandong), vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi [un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante della presenza dei vescovi sotterranei]. Assieme a lui, erano presenti mons. Zhu e mons. Zhang Yinlin di Anyang (Henan), circa 250 fedeli, sacerdoti e suore.
Una fonte di AsiaNews ha detto che “tutto si è svolto in modo tranquillo”. Altre affermano che il controllo attorno alla chiesa era molto forte: non si poteva portare con sé cellulari, né borse e tutti gli invitati erano perquisiti. Una suora ha detto di non essere stata avvertita della cerimonia, forse perché “è stata imbastita velocemente e quasi in silenzio”.
Il comunicato ufficiale recita che il vescovo coadiutore aiuterà i fedeli “a rispettare la costituzione cinese, a salvaguardare l’unità nazionale e la stabilità sociale, ad amare la Patria e amare la Chiesa, camminando nella direzione scelta dalla Chiesa cattolica in Cina”.
Il riconoscimento di mons. Jin Lugang viene a sanare una difficoltà creatasi negli anni passati. Fino al 2010 mons. Zhu era un vescovo sotterraneo, che aveva passato molti anni in prigione e nei campi di lavoro forzato (rieducazione attraverso il lavoro). È stato ordinato vescovo in segreto nel 1995. Nel 2010, avendo egli compiuto 89 anni, Benedetto XVI ha accolto le sue dimissioni e stabilito vescovo ordinario mons. Jin Lugang, che era stato ordinato vescovo coadiutore nel 2007.
Ma subito dopo le dimissioni, mons. Zhu ha chiesto – altri dicono “ha ricevuto pressioni” – per essere riconosciuto dal governo. Ciò è avvenuto, e il governo lo ha insediato come vescovo ordinario, non tenendo conto delle sue dimissioni presentate al Vaticano. Alcune fonti dicono che la mossa di mons. Zhu aveva come scopo avere più forza nell’esigere dal governo il ritorno delle proprietà della Chiesa, sequestrate durante la Rivoluzione culturale.
Fino ad oggi, mons. Jin Lugang era considerato dal governo come un semplice prete e ha subito spesso restrizioni nel suo ministero. Ora è vescovo coadiutore, senza tener conto che per la Santa Sede egli è già l’ordinario della diocesi di Nanyang da quasi 10 anni.
Fonte:
La cerimonia presieduta dal vice presidente del Consiglio dei vescovi cinesi, mons. Yang Yongqiang, di Zhoucun. Per il Vaticano mons. Jin è l’ordinario della diocesi fin dal 2010 e mons. Zhu Baoyu è vescovo emerito. Per il governo, il primo è coadiutore e l’altro è l’ordinario. Mons. Zhu è diventato da sotterraneo a ufficiale nel 2010 e istallato dal governo come vescovo ordinario di Nanyang all’età di 89 anni.
Nanyang (AsiaNews) – Questa mattina, nella cattedrale di Nanyang (Henan) si è svolta una cerimonia di riconoscimento di mons. Pietro Jin Lugang ((foto1) come vescovo coadiutore della diocesi, a sostegno del vescovo ordinario, mons. Giuseppe Zhu Baoyu, 98 anni (foto 2). Per la Santa Sede mons. Zhu doveva essere vescovo emerito già nel 2010 e mons. Jin, già ordinato nel 2007 come vescovo coadiutore non ufficiale, accettato dal Vaticano come ordinario.
La cerimonia è stata presieduta da mons. Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun (Shandong), vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi [un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante della presenza dei vescovi sotterranei]. Assieme a lui, erano presenti mons. Zhu e mons. Zhang Yinlin di Anyang (Henan), circa 250 fedeli, sacerdoti e suore.
Una fonte di AsiaNews ha detto che “tutto si è svolto in modo tranquillo”. Altre affermano che il controllo attorno alla chiesa era molto forte: non si poteva portare con sé cellulari, né borse e tutti gli invitati erano perquisiti. Una suora ha detto di non essere stata avvertita della cerimonia, forse perché “è stata imbastita velocemente e quasi in silenzio”.
Il comunicato ufficiale recita che il vescovo coadiutore aiuterà i fedeli “a rispettare la costituzione cinese, a salvaguardare l’unità nazionale e la stabilità sociale, ad amare la Patria e amare la Chiesa, camminando nella direzione scelta dalla Chiesa cattolica in Cina”.
Il riconoscimento di mons. Jin Lugang viene a sanare una difficoltà creatasi negli anni passati. Fino al 2010 mons. Zhu era un vescovo sotterraneo, che aveva passato molti anni in prigione e nei campi di lavoro forzato (rieducazione attraverso il lavoro). È stato ordinato vescovo in segreto nel 1995. Nel 2010, avendo egli compiuto 89 anni, Benedetto XVI ha accolto le sue dimissioni e stabilito vescovo ordinario mons. Jin Lugang, che era stato ordinato vescovo coadiutore nel 2007.
Ma subito dopo le dimissioni, mons. Zhu ha chiesto – altri dicono “ha ricevuto pressioni” – per essere riconosciuto dal governo. Ciò è avvenuto, e il governo lo ha insediato come vescovo ordinario, non tenendo conto delle sue dimissioni presentate al Vaticano. Alcune fonti dicono che la mossa di mons. Zhu aveva come scopo avere più forza nell’esigere dal governo il ritorno delle proprietà della Chiesa, sequestrate durante la Rivoluzione culturale.
Fino ad oggi, mons. Jin Lugang era considerato dal governo come un semplice prete e ha subito spesso restrizioni nel suo ministero. Ora è vescovo coadiutore, senza tener conto che per la Santa Sede egli è già l’ordinario della diocesi di Nanyang da quasi 10 anni.