Parecchi anni fa un pediatra mi allungò due tavolette di fluoro per il “bene” di mio figlio; non soltanto erano indispensabili per prevenire la carie, disse (il fatto che non avesse ancora i denti e che avrebbe dovuto cambiare completamente i primi che sarebbero spuntati non intaccò minimamente la sua logica), ma aggiunse che erano vitali anche per le ossa.
Lo guardai in faccia con attenzione e il suo sguardo rispose a qualsiasi tentazione potesse venirmi di intavolare una discussione. Lo ringraziai, uscii e le pasticche volarono nel primo cestino di rifiuti che mi capitò a tiro. Ero certo della sua buona fede ma lo ero altrettanto della sua ignoranza.
Oggi il fluoro si trova nell’acqua potabile, in quella minerale, in tutti i dentifrici più comunemente utilizzati, nelle gomme americane e continua ad essere raccomandato dai pediatri (solo per fare alcuni esempi); è tutt’ora considerato un importante aiuto per la salute di ossa e denti e questa leggenda metropolitana (o fake news, fate voi) persiste nonostante non sia certo un mistero il fatto che fin dalla sua scoperta è stato catalogato come: rifiuto tossico estremamente pericoloso.
Il Dott. Giorgio Petrucci, chimico e insegnante di diritto industriale e sicurezza nei laboratori dell’Università di Firenze, ci aiuta a capire di cosa si tratta:
…Il fluoro è l’ultimo elemento (escludendo i radioattivi e i transuranici) che viene isolato e studiato; la ragione è dovuta alla sua altissima reattività chimica che lo porta a interagire, anche violentemente, con quasi tutti gli altri elementi. E’ un gas giallo verdastro altamente tossico che non esiste in forma libera. Nonostante la sua abbondanza relativa nei composti della crosta terrestre sia maggiore di elementi come rame o piombo, la difficoltà di ottenerlo allo stato puro rende la sintesi dei suoi composti molto costosa…
… I sali di fluoro sono molto stabili, spesso poco o affatto solubili e presentano un’altissima fitotossicità per molte specie di piante. Essi possono essere assorbiti dal suolo mediante le radici ma la maggior parte degli inquinanti fluorurati di origine industriale vengono assorbiti per via aerea. In questo caso l’introduzione delle sostanze fluorurate avviene attraverso gli stomi (sistema respiratorio sito sulle foglie)…
Sempre Petrucci ci spiega che il primo composto importante del fluoro dal punto di vista industriale è l’acido fluoridrico; una sostanza molto tossica e aggressiva che attacca pure il vetro e deve essere trasportato attraverso contenitori o tubature costruite con materiali adeguati. Questo composto assieme al fluoro sta alla base di tutta una serie di processi industriali.
Il fluoro infatti viene utilizzato nella lavorazione dell’alluminio (prodotto quindi in enormi quantità durante il periodo bellico), è ampiamente utilizzato anche nell’industria nucleare e uno dei suoi impieghi più importanti è stato quello per la produzione della bomba atomica (arricchimento dell’uranio) nel famoso “Progetto Manhattan”. E’ stato inoltre prodotto anche come gas nervino e insetticida (Sarin – Soman. Ibidem)
A questo punto uno potrebbe chiedersi: “Ma allora? Si sa che è tossico?” Certo che si; ad esempio, il fluoro sta nell’elenco dei composti da smaltire per proteggere l’ambiente e la salute umana secondo la legge italiana.
In uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche americano viene caldamente consigliata una riconsiderazione immediata relativa al rischio-beneficio della supplementazione di fluoro nella dieta umana.
Nella tabella sottostante si può vedere la tossicità della sostanza dove, ad esempio, LD50 sta per: dose singola considerata letale per il 50% delle cavie (ratto o coniglio) sottoposte a esperimento dopo l’ingestione, LD Uomo è la dose letale per l’uomo e via dicendo. E’ espressa in milligrammi di sostanza per chilo su peso dell’animale.
Un’altra considerazione importante che fa notare Petrucci riguarda i valori medi utilizzati negli Stati Uniti per cui un lavoratore può essere esposto per otto ore lavorative al giorno senza che ne ricavi un danno permanente. E’ strano che i valori siano pari a 2,5mg/m³, esattamente identici a quelli inglesi e tedeschi che però sono espressi in valori di dose massima da non superare nemmeno per un secondo.
…Essendo improbabile che i lavoratori statunitensi siano più immuni all’effetto dei fluoruri rispetto a quelli europei, sorge il dubbio che questi parametri siano stati creati ad arte per le esigenze dell’industria americana…
Ci sarebbe molto, moltissimo da aggiungere, ma per il momento fermiamoci qui, il quadro è abbastanza inequivocabile. Come si fa allora a trasformare una potente sostanza tossica conosciuta fin dall’800 in una medicina miracolosa? Ci vuole un po’ di magia, una faccia come il culo e una riserva di stronzate gigantesche; insomma servono soldi, tattiche per manipolare l’opinione pubblica e l’istinto di Zio Paperone.
Smaltire il fluoro infatti è tutt’altro che economico ma ciò che rappresenta un costo e una perdita per l’industria, può facilmente trasformarsi in una risorsa e in un’ulteriore guadagno grazie alla parola: “riciclaggio”.
Strane cose iniziano ad accadere… Nel 1931 il dentista Henry Trendley Dean sta indagando su un fenomeno che colpisce popolazioni isolate degli Stati Uniti le cui fonti idriche mostrano un’alta concentrazione di fluoruro. Per la prima volta Dean può verificare i danni dell’acqua sottoposta a fluorizzazione; il dentista infatti rileva tutti i sintomi della fluorosi (intossicazione da fluoro): smalto macchiato, perdita di colore e forte corrosione. Curiosamente però, i dati allarmanti che emergono dalle analisi vengono tralasciati a favore di una teoria accarezzata da Dean: dato che gli abitanti sembrano non avere carie, è possibile che riducendo la quantità di fluoro nelle acque si possa giovare alla salute dentale. Il fatto che il dentista fosse alle dipendenze del ministero del tesoro che aveva come segretario Andrew Mellon, tra i fondatori e principali azionisti della “Alcoa” (alluminium company of America) non fa storcere il naso a nessuno.
Nel 1939 è la volta del biochimico Gerald Judy Cox che dopo aver somministrato fluoro ai topi, arriva alla conclusione che il fluoro può diminuire la carie arrivando al punto di suggerire la fluorizzazione delle acque come misura preventiva di sanità pubblica. Il fatto che il biochimico stesse lavorando per il “Mellon Institute”, il laboratorio di ricerca della “Alcoa”, ancora una volta non interessò a nessuno.
Arriviamo così alla seconda guerra mondiale, dove entra in campo l’industria militare e il progetto Manhattan; nelle industrie di fluoruri i vetri sono incrinati dai vapori di fluoro; tra i lavoratori si riscontrano lesioni cutanee, la perdita di tutti i denti e altre patologie. Tutte queste realtà sono raccontate da documenti all’epoca classificati segreti e declassificati di recente. Un completo resoconto con estese fonti bibliografiche può essere rintracciato nel libro di Lorenzo Acerra: Fluoro, pericolo per i denti, veleno per l’organismo.
Davanti alla prospettiva di vedersi piovere addosso e da ogni parte denunce per intossicazione di fluoruro che avrebbero potuto mettere in pericolo la segretezza del progetto Manhattan, le autorità militari fanno quello che gli riesce meglio: insabbiano tutta la faccenda.
Iniziano così a spuntare medici e ricercatori che asseriscono che il fluoro in piccole dosi fa bene alla salute.
In questo articolo leggiamo: “Uno degli esempi più eclatanti della manipolazione dei dati è la pubblicazione di uno studio sugli effetti del fluoruro apparsa sul “Journal of the American Dental Association“, datato Agosto 1948; in questo che è considerato uno degli “articoli chiave” nella storia della fluorizzazione dell’acqua, Peter P. Dale e H. B. McCauley, entrambi coinvolti nel “Progetto Manhattan”, evidenziano come gli operai che prestano servizio presso le fabbriche in cui viene prodotto fluoruro destinato alla realizzazione di armi nucleari, hanno meno carie rispetto ai loro colleghi che lavorano in fabbriche che nulla hanno a che fare con il fluoruro. Lo studio si basa su dati reali, ma ciò che Peter P. Dale e H. B. McCauley omettono di dire è che, la maggior parte degli operai presi in considerazione, non ha più denti, evento che, di per sé, fra crollare drasticamente la possibilità di avere delle carie.”
Inizia quindi una vera e propria campagna pubblicitaria a favore della fluorizzazione delle acque e soltanto molti anni dopo si scoprirà che per dirigere l’opera di manipolazione fu ingaggiato, fin dal 1930, niente meno che il padre della persuasione: Edward Bernays che lavorava in quegli anni proprio per l’Alcoa.
Per chi ancora non lo conoscesse, può farsi un’idea del personaggio da questo articolo:
Bernays promosse la fluorizzazione dell’acqua, consultando la strategia per l’Istituto Nazionale di Ricerca Dentale.”Vendere il fluoruro era un gioco da ragazzi”, spiegò Bernays [in un’intervista del 1993]. Il mago delle relazioni pubbliche comprese che i cittadini avevano una fiducia spesso inconscia nell’autorità medica. «Puoi praticamente far accettare qualsiasi idea», disse Bernays ridacchiando. “Se i medici sono favorevoli, il pubblico è disposto ad accettarlo, perché un medico è un’autorità per la maggior parte delle persone, indipendentemente da quanto lui sappia o non sappia … Per la legge della media, di solito è possibile trovare un individuo in qualsiasi campo che sarà disposto ad accettare nuove idee, e le nuove idee si infiltreranno poi nelle altre persone che non l’hanno accettata “.
Per concludere, quali sono i danni collegati e gli effetti collaterali legati al fluoro?
Fluorosi ossea, osteoporosi ed artrite
Disfunzioni della tiroide
Danni ai reni
Effetti negativi sulle funzioni cerebrali
Cancro
Maggiori approfondimenti sugli studi degli effetti collaterali li trovate nei libri citati.
La considerazione inquietante che emerge da questa storia è che nonostante tutta la voluminosa documentazione scientifica in materia comprese le prove sugli studi manipolati, le leggi, la letteratura etc. sia di dominio pubblico, resiste ancora, a distanza di anni, la leggenda metropolitana dell’innocuo fluoro che fa bene ai denti e alle ossa.
Questo è forse il segnale più importante del potere della propaganda nel manipolare il cervello della gente trasformando una palese falsità in una verità durevole nel tempo e profondamente radicata nell’opinione comune.
Buon dentifricio a tutti.