George Adamski

Fonte:http://www.associazionesaras.it

adamski_1280588395George Adamski nacque in Polonia nel 1891 ma visse tutta la sua vita negli Stati Uniti. Appassionato e astronomo dilettante, scrutava spesso il cielo con i suoi telescopi, ai quali collegava una macchina fotografica, risiedendo nei pressi dell’Osservatorio astronomico di Monte Palomar.
Il 20 novembre del 1952 nel deserto dell’Arizona il polacco-americano Adamski incontrò un uomo proveniente da Venere. Alto, biondo, bellissimo quest’essere comunica con lui telepaticamente. Quell’incontro fu il primo di una lunga serie. Dopo un mese dal primo contatto, raccontò di aver avuto l’opportunità di viaggiare a bordo di un astronave extraterrestre. Nonostante le incessanti polemiche, Adamski tenne un gran numero di conferenze, presenziate da numerose persone, e scrisse alcuni libri nei quali raccontò le sue esperienze con le creature extraterrestri (“A bordo dei Dischi Volanti”, “I Dischi Volanti torneranno”, “I Dischi Volanti sono atterrati”).
Nel 1954 parlò di una fascia di anelli radioattivi che, nel corso del suo viaggio spaziale, avrebbe visto ruotare attorno al nostro pianeta. La scienza ufficiale ne scoprì l’esistenza solo nel 1958 grazie all’ausilio dell’apparecchiatura tecnica installata a bordo dell’Explorer I, il primo satellite lanciato in orbita dal governo americano. Quello delle cosiddette fasce di Van Allen (che presero il nome dal fisico che le studiò) non rimane però un caso isolato. Adamski descrisse altri fenomeni celesti, a quell’epoca non ancora conosciuti, e girò un buon numero di foto e filmati a ricognitori telemetrici e ad astronavi madre sigariformi.
Ripetute analisi non rilevarono nelle immagini, tracce di contraffazione e alcune delle fotografie da lui scattate furono autenticate dagli autorevoli esperti dell’americana Metro Goldwyn Meier e della Eastman Kodak. Nel corso di uno dei suoi contatti, Adamski ricevette un importante messaggio da un anziano essere extraterrestre, che gli venne presentato come un Maestro il quale si dichiarava profondamente preoccupato per le sorti del nostro pianeta, costantemente compromesso dal pericolo di un olocausto nucleare e dalla grave situazione ecologica che minaccia la sopravvivenza di ogni forma di vita.
Adamski muore nel 1965 e viene sepolto ad Arlington nel Cimitero degli Eroi.

“Dama di Elche”, oppure “Dama di Atlantide”?

Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/

dama-di-elcheIl 4 agosto del 1897, durante alcuni lavori in una azienda agricola di L’Alcúdia, a circa due chilometri a sud di Elche, Valencia, Spagna, un giovane operaio di 14 anni, Manuel Campello Esclapez, con la sua vanga urtò qualcosa di duro nel terreno.

Il giovane chiamò altri operai e cominciarono a scavare freneticamente, fino a quando non portarono alla luce un meraviglioso busto raffigurante una dama dell’antichità.

Questa versione “popolare” della storia differisce dal rapporto ufficiale redatto da Pedro Ibarra Ruiz, un funzionario locale, secondo il quale lo scopritore è stato un certo Antonio Maciá.

Il busto, ribattezzato come “La Dama di Elche”, misura 56 cm di altezza e sul dorso presenta una cavità sferica di circa 18 cm di diametro e profonda 16 cm, probabilmente utilizzata per conservarvi reliquie, oggetti sacri o le ceneri di un defunto.

Originariamente, il busto era completamente colorato, con vernici policrome. La donna raffigurata indossa una tunica di colore rosso, sulla quale poggia un ampio mantello marrone con rifiniture in rosso. Le labbra della donna conservano ancora pochi pigmenti rossi.

La Signora di Elche è generalmente creduta essere un pezzo di scultura iberica del 4° secolo a.C., anche se l’artigianalità suggerisce forti influenze ellenistiche. Le caratteristiche del viso, infatti, rivelano una forte influenza greca, in contrasto con l’abbigliamento completamente nativo.

Secondo l’Enciclopedia delle Religioni, la Signora di Elche avrebbe una connessione diretta con Tanit, una dea di Cartagine adorata dai punici-iberici. Tanit era una delle consorti di Baal, quello che secondo i testi di Ras Shamra era padre degli anni e dell’uomo, ed era considerato il progenitore degli Dei.

Il simbolo di Tanit era la piramide tronca portante una barra rettangolare sulla sommità. Su questa barra appaiono il sole e la luna crescente.

Tanit era la dea che deteneva il posto più importante a Cartagine e significativamente, per una città prettamente commerciale, la sua effigie compariva nella maggior parte delle monete della città punica.

Lo stesso fenomeno è accaduto con la scoperta della Signora di Elche, avviando un interesse popolare per la cultura iberica pre-romana, tanto da apparire nel 1948 sulla banconota spagnola da un peseta. Secondo alcuni, la tradizione continuerebbe con la banconota americana da un dollaro, dato che il simbolo della “piramide con l’occhio che tutto vede” avrebbe una matrice comune con il simbolo di Tanit.

Leggi anche:

L’enigma dei Guanci: sono i discendenti dei sopravvissuti di Atlantide?

Una piramide sul fondo delle Isole Azzorre? Vestigia di Atlantide?

Sebbene il manufatto sia datato al 4° secolo a.C., alcuni ricercatori hanno ammesso che la statua potrebbe raffigurare una sacerdotessa, una nobildonna o forse una regina sconosciuta, comunque una creazione artistica della quale non si conoscono le origini. Anche la datazione è oggetto di speculazione: nessuno sa per certo quanto sia antica.

Alcuni, spingendosi oltre le possibili verifiche storiche e archeologiche, hanno ipotizzato che le origini del busto possano avere connessioni con tradizioni artistiche riconducibile al continente perduto di Atlantide.

La dama è stata trovata vicino Elche, in un tumulo che gli arabi chiamavano Alcudia (collina) e che in tempi antichi era circondata da un fiume. Sappiamo, inoltre, che l’insediamento in epoca ellenica era chiamato Helike (poi Illici dai romani), diventando “Elche” per gli arabi.

È possibile che il tumulo di Elche un tempo fosse una città appartenente ad un colonia atlantidea? Il simbolo solare associato alla dea Tanit ci ricorda che il culto del Sole era la religione dominante di Atlantide, e più tardi ereditato da tutte le culture antiche del mondo, dagli Egizi agli Inca.

Inoltre, il sereno volto quasi divino di questa dama di pietra è avvolto in un ornamento insolito, con due rotoli ai lati del viso stranamente molto simili alle antiche decorazioni utilizzate dalle giovani donne Hopi non sposate.

Si tratta solo di suggestioni, ma quello che è certo è che l’enigmatico volto della Dama di Elche è l’icona del mistero che la circonda. Molto probabilmente, rimarrà per sempre un reperto controverso dell’arte antica dalle origini e datazione oscure.

FRANCIA 2014 …RE’VOLUTION!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2014/05/29/francia-2014-revolution/

Come posso non citarlo il mio Walt Whitman …O capitano, mio capitano… « Io canto l’individuo, la singola persona, / al tempo stesso canto la Democrazia, la massa. »

Non poteva scrivere sintesi migliore Walt… La Rivoluzione Francese è stata uno sciopero in tutti i sensi, e sciopero tremendo e spietato, contro secoli di cattiva paga, ingiusta distribuzione della ricchezza e monopolio ingordo dei pochi che diguazzavano in agi superflui di contro alla vasta massa del popolo lavoratore costretta alla vita più squallida. (Walt Whitman)

Chi ha orecchie per intendere intenda la storia ha parlato…

Credo fosse intorno al mese di febbraio quando Fitch agenzia di rating americana infarcita di francesi…

Roma, 17 feb. (TMNews) – Le dimissioni da premier di Enrico Letta e la sua sostituzione con Matteo Renzi “evidenzia l’instabilità della politica italiana”. Lo afferma l’agenzia di rating Fitch, sottolineando che “Renzi sarà il quarto primo ministro italiano dal novembre 2011. L’incertezza sulla durata dei governi e sulla loro capacità di fare le riforme strutturali e il risanamento dei conti pubblici è uno dei motivi per l’outlook negativo sul rating BBB+ dell’Italia”

Non più tardi di otto mesi fa addirittura Fitch: “Instabilità politica, Italia a rischio downgrade”

Aspettiamo in fretta un cambio di rotta in tempi brevissimi, se avete bisogno vi suggerisco cosa mettere nel nuovo report, ma credo non serva, quello ve lo suggeriscono i vostri azionisti.

Era il 2 novembre del 2010 quando… “Standard & Poor’s conferma rating, ma Italia funambola in politica … Inoltre per il futuro della politica economica e di bilancio la potenziale instabilità politica rappresenta un fattore cruciale di rischio.”

Poi tutto all’improvviso cambiò…

20 settembre 2011… Standard and poor’s boccia l’italia per l’instabilità politica.

Ora tutti sanno quello che è accaduto in Terremoto Le Pen in Francia. Hollande: ‘Da voto verità dolorosa

La Francia si sveglia scossa dal ‘terremoto’ Marine Le Pen il giorno dopo il voto per rinnovare il Parlamento europeo. Ma, all’indomani del tracollo elettorale della sinistra di governo alle europee, il primo ministro francese, Manuel Valls, ha escluso lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, come chiesto invece dal Fronte Nationale. Con il partito socialista, principale componente della maggioranza di governo, finito sotto il 14%, è stato chiesto a Valls, come sarà possibile andare avanti?

Francia: Copé annuncia dimissioni

Ieri poi la bella notizia…

France in €14 billion tax shortfall as forecasts prove wildly

Tradotto in italiano… Corte Conti Francia denuncia buco da 14 mld nel bilancio

Roma, 28 mag. (TMNews) – Dopo la batosta elettorale il governo francese riceve un’altra tegola in testa, stavolta sul bilancio dopo che la Corte dei Conti ha puntato il dito su un buco da oltre 14 miliardi di euro sui conti del 2013. In un rapporto pubblicato oggi la magistratura contabile transalpina ha messo in rilievo la voragine che si è creata tra l’aumento di gettito fiscale previsto dall’esecutivo, pari a circa 30 miliardi di euro, e quello effettivamente incassato che è risultato pari a poco più della metà del previsto: solo 15,6 miliardi. La Corte dei Conti quindi solleva dubbi sulla “sincerità” dei piani di bilancio, spiegando che questa marcata divergenza è imputabile sì a una crescita economica più debole del previsto ma anche a i metodi di calcolo scelti dal governo che fa capo al presidente Francois Hollande…

Non solo ma le buone notizie fioccano come la neve che sta bloccando tuttora la ripresa in America…

(ASCA) – Roma, 28 mag 2014 – Nel mese di aprile, la spesa in beni consumo in Francia ha accusato una contrazione pari a -0,3%, una flessione ampiamente superiore al consensus degli economisti che si attendevano una aumento dello 0,5%.

Lo scorso anno a novembre…Standard and Poor’s taglia il rating della FranciaIl Paese declassato da AA+ a AA … IL GOVERNO FURIOSO – Il governo francese ha reagito irritato al declassamento del debito deciso da Standard & Poor’s. Il giudizio sulla Francia «rimane tra i migliori al mondo», ha detto il premier, Jean-Marc Ayrault, aggiungendo che l’agenzia di rating americana non prende in considerazione «tutte le riforme». Prima di lui aveva parlato il ministro dell’Economia, Pierre Moscovici, che aveva definito il giudizio di S&P «critico e inesatto».(Corriere della Sera)

Il 25 aprile di quest’anno…

PARIGI (Reuters) – Standard and Poor’s ha confermato il rating della Francia a livello AA, con outlook stabile, citando gli sforzi del governo di migliorare la competitività dell’economia e ridurre il deficit pubblico.”Il governo francese si è orientato verso politiche volte a ridurre il costo del lavoro e la tassazione sulle imprese per migliorare la competitività”, si legge in una nota dell’agenzia.

Hanno ridotto talmente la tassazione che ci hanno scavato sopra un buchetto da 14 miliardi…magari la Svendita di un pò di EDF potrebbe aiutare, in fondo è questo che vogliono i plutocrati mondiali, tutti i gioielli statali… Francia niega que tenga planes de vender EDF

Ora attendiamo ironicamente fiduciosi l’intervento dei solerti analisti delle … un presidente che ama giocare sotto le lenzuola, un partito di estrema destra che disintegra le forze politiche tradizionali, industria manifatturiera in recessione e una bilancia commerciale con annesso conto corrente in condizioni pietose, serve altro?

La verità è figlia del tempo mi suggerisce Machiavelli… dedicato a tutti coloro che hanno sempre creduto in noi!

Appuntamento alla prossima settimana con una nuova puntata di Machiavelli per tutti coloro che hanno sostenuto o vorranno liberamente sostenere il nostro viaggio.

Nanomateriali negli alimenti utilizzati senza limiti

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/nanomateriali-alimenti-limiti.php

supermercato

Nanomateriali negli alimenti utilizzati senza limiti

Nanomateriali utilizzati indiscriminatamente negli alimenti, in quanto non esiste alcun obbligo per la loro segnalazione in etichetta. È quanto emerge da un nuovo rapporto dell’associazione ambientalista Friends of the Earth sull’impiego di nanomateriali da parte dell’industria alimentare statunitense.

Il rapporto intitolato “Tiny Ingredients, Big Risks” denuncia una forte crescita nell’impiego di nanomateriali nel settore alimentare Usa dal 2008. Tra le aziende coinvolte vi sono Coca-Cola, Kraft, Unilever, Nestlé, General Mills, Mars e altre note multinazionali.

Secondo le indagini dell’associazione, i nanomateriali sono presenti in 94 cibi e bevande di marchi noti. Nel 2008, i prodotti individuati erano soltanto 8. Secondo l’indagine di Friends of the Earth, circa 200 aziende alimentari stanno investendo in nanotecnologie e presto immetteranno nuovi prodotti per la vendita. Per il mercato degli alimenti che contengono nanomateriali è prevista una crescita di 20,4 miliardi di dollari entro il 2020

Friends of the Earth mette in guardia sui rischi per l’ambiente e per la popolazione legati all’impiego dei nanomateriali e chiede ai Governi di fissare regole certe e di rendere obbligatoria l’indicazione in etichetta dei nanomateriali utilizzati per la produzione di cibi e bevande.

Lo scorso febbraio la Commissione Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo si è opposta ai nuovi regolamenti per le etichettature alimentari proposti dalla Commissione Europea, in quanto la definizione di nanoparticelle indicata dalla Commissione stessa porterebbe ad evitarne la segnalazione in etichetta. L’Europa, pertanto, si starrebbe muovendo per tutelare i consumatori.

 

Cultura (e la Deledda) per aprire le porte asiatiche

Scritto da : Massimo Crivelli
Fonte: www.unionesarda.it

HHong Kong, Macao e un’idea di Sardegna

Spettacolare immagine
dal Victoria Peak di
Hong Kong; nell’ex
colonia inglese si terrà
uno dei due eventi
culturali sulla Sardegna.  Honk

Si sono messi in testa un’idea ambiziosa, genialmente stravagante: aprire alla Sardegna le porte dell’Asia con la chiave di vetro, fragile e preziosa, della cultura. Animati dall’audacia che serve per giocare una commessa azzardata, credono fermamente di poterla vincere calando nello sterminato palcoscenico della Cina la carta di una storia millenaria e misteriosa come quella sarda e dei romanzi di Grazia Deledda,

premio Nobel nel 1926, che dell’Isola fu la prima ambasciatrice letteraria nel mondo.

Loro sono un gruppo di amici e intellettuali (ma non solo) che, riuniti nella piattaforma culturale internazionale “Beyond 39”, promuovono per i prossimi giorni due importanti convegni a Macao (28 maggio) e Hong Kong (30 maggio). Anima dell’iniziativa è Ciriaco Offeddu, manager e consulente nuorese, appartenente una famiglia di scrittori e giornalisti, che in Asia ha maturato esperienze straordinarie.

Con il sostegno fondamentale della City University of Hong Kong, una delle più prestigiose al mondo nel campo della letteratura, e dell’Istituto italiano di cultura, è riuscito a mobilitare fra gli altri attorno al progetto lo scrittore Angelo Paratico, la studiosa cinese Betty Wei, il missionaro Gianni Criveller, lo scrittore Juan José

Morales e soprattutto due intellettuali sardi, il professor Ugo Collu (presidente della fondazione Nivola) e Giuseppe Marci (professore di filologia italiana e preside della facoltà di Lingue a Cagliari) che avranno un ruolo importantissimo nei seminari che si terranno nelle ex colonie portoghese e britannica.

Ma perché propagandare la Sardegna con Grazia Deledda anziché ammaliare i cinesi con la consueta formula sole, mare, artigianato, vini e formaggi? «Perché non esiste una molla più potente della cultura – spiega Ciriaco Offeddu – e la considerazione che muove tutto, utilizzando la prospettiva di Hong Kong, è che a fronte di un’ignoranza quasi totale per ciò che riguarda la Sardegna, la Barbagia e la cultura sarda in genere c’è una grandissima fame di conoscenza.

Qui pagherebbero oro per avere uno scrittore che ha vinto un Nobel come la Deledda; scoprire che una remota isola del Mediterraneo, quasi 90 anni fa, è stata la patria di un Nobel ha prodotto grande sorpresa. Da lì la curiosità di saperne di più. Ovviamente abbiamo dovuto tener conto, realisticamente, che fino a poco tempo fa confondevano la Sardegna con la Sicilia e mi chiedevano della mafia». Pochissimi, quindi, sapevano dove fosse la Sardegna. «La nostra Isola – dice ancora Offeddu -non si è mai presentata, non si è mai fatta conoscere, questa è la verità. E invece noi abbiamo un mondo da mostrare e far scoprire, e un mondo è proprio quello che occorre anche dal punto di vista del marketing. Non possiamo vendere un vino, faccio un esempio, staccato da tutto il resto.

Bisognerebbe fare invece un’operazione su tre livelli: il primo squisitamente culturale, quelle che apre tutte le porte e determina il posizionamento; poi conviviale e di presenza, perché noi trascuriamo questo aspetto che in Asia è fondamentale; e il terzo di tipo commerciale».

Gli eventi in programma a Hong Kong e Macao prepareranno la strada al viaggio che la City University of Hong Kong farà in Sardegna ai primi di ottobre. Nel nome di Grazia Deledda, il cui verismo è tuttora di grandissima attualità, si gettano le fondamenta di un ponte culturale fra l’Asia e la nostra Isola che, si spera, diventi stabile nel tempo.

La dieta anticancro

Fonte: http://www.aamterranuova.it/Medicina-Naturale/La-dieta-anticancro

Al Terra Nuova Festival si parla anche di cure naturali e alimentazione con la conferenza “La dieta anticancro”: come prevenire e curare i tumori con l`alimentazione e le terapie naturali a cura del Dr. Paolo Giordo.

La dieta anticancro

La dieta anticancro

Conferenza a cura del medico omeopata, fitoterapeuta e nutrizionista Dr. Paolo Giordo.

Domenica 8 giugno alle ore 11:30 presso il parco La Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lu) durante l’evento Terra Nuova Festival.

Il cancro oggi rappresenta uno dei problemi piu gravi per le societa contemporanee perché coinvolge non solo l’ambito sanitario ma anche quello psicologico, emotivo e sociale.

Una conferenza per spiegare quali sono al momento le terapie convenzionali e, in parallelo, un confronto sulle principali tecniche per affrontare le malattie tumorali con approcci elaborati dalle medicine naturali come il metodo Kousmine, la formula Caisse, Hamer e altre ancora con l’attenzione rivolta principalmente verso una sana alimentazione per una corretta e quotidiana dieta anticancro.

Terra Nuova Festival, la fiera organizzata dalla redazione del mensile Terra Nuova il 7-8 giugno a Marina di Pietrasanta (Lu) presso il parco della Versiliana, offre un calendario ricco di incontri, laboratori e conferenze: Ecovillaggi e Cohousing; Ginecologia Omeopatica; Finanza Etica; Pane con pasta madre, Agricoltura; Cosmesi naturale, Comunicazione Ecologica… Leggi il programma completo del Terra Nuova Festival.

Prevenire e curare il cancro con l’alimentazione e le terapie naturali

E’ il titolo di un libro pubblicato da Terra Nuova Edizioni nel quale, dopo aver brevemente spiegato che cosa sono i tumori e in che cosa consistono le terapie convenzionali, l’autore offre una rassegna dei principali approcci elaborati in seno alle medicine naturali: metodo Kousmine, formula Caisse, Hamer, Di Bella, Breuss, Costacurta e molti altri. Sono proposte ai lettori, voci fuori dal coro che bisogna conoscere per poterle poi giudicare.

Leggi la recensione completa del libro “Prevenire e curare il cancro con l’alimentazione e le terapie naturali”. 

La sfida di British Airways: alimentare (parzialmente) i suoi jet coi rifiuti di Londra

Fonte: http://www.improntaecologica.it

1395Visto che non si può fermare né il traffico aereo per gli spostamenti né la produzione di rifiuti urbani, la British Airways ha ben pensato di intraprendere una strada molto interessante per cercare di far viaggiare i propri clienti in modo un po’ più responsabile dal punto di vista ambientale alimentando i propri jet con carburante prodotto proprio grazie ai rifiuti.
La compagnia aerea britannica ha, infatti, annunciato che un primo impianto sperimentale per questa sfida è in fase di costruzione vicino a Londra e dovrebbe entrare in funzione entro il 2015.
L’ambizioso progetto è parte integrante dell’impegno di British Airways di tagliare, entro il 2050, le emissioni inquinanti generate dal proprio traffico aereo del 50% e, anche se l’utilizzo di questo carburante coprirà all’inizio appena il 2% del consumo totale di carburante della società, la Compagnia si è già detta pronta ad avviare altri impianti aiutando così a diminuire le quantità di rifiuti che altrimenti finirebbero in discarica.

Agopuntura: in Emilia Romagna pagherà il Servizio sanitario regionale

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/agopuntura-emilia-romagna.php

agopuntura

Agopuntura: in Emilia Romagna pagherà il Servizio sanitario regionale

In Emilia Romagna l’agopuntura per l’anestesia entrerà nelle linee guida regionali per l’erogazione di prestazioni di medicine non convenzionali. Il servizio sarà così a carico del Servizio sanitario regionale. È quanto stabilito da una delibera di giunta dell’Emilia Romagna approvata dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.

L’erogabilità della prestazione di agopuntura sarà limitata alle seguenti prestazioni: dolore ricorrente o cronico muscolo-scheletrico lombare, con o senza sciatalgia; profilassi della cefalea muscolo-tensiva e per la profilassi della cefalea emicranica.

Inoltre il provvedimento stabilisce la composizione dell’Osservatorio regionale per le ‘Medicine non convenzionali’ (Omncer), composto da 17 membri che rimarranno in carica fino al 30 giugno 2016. Le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale dovranno, invece, definire le modalità operative per l’erogazione delle prestazioni, individuando le strutture pubbliche o private accreditate che eserciteranno l’attività di agopuntura. Le prestazioni potranno essere esercitate esclusivamente da professionisti, prioritariamente dipendenti aziendali o convenzionati, iscritti negli appositi elenchi dei professionisti esercenti l’agopuntura istituiti presso gli Ordini professionali provinciali dei medici chirurgici e odontoiatrici

Le misteriose mummie siberiane con le maschere di rame

Fonte:Discovery   Siberian Times
Traduzione: http://ilfattostorico.com

In un remoto sito vicino al circolo polare artico, gli archeologi russi hanno ripreso gli scavi nel tentativo di comprendere un insolito ritrovamento di mummie medievali, vestite con maschere di rame.

Risalenti a circa 1.000 anni fa, le mummie erano state trovate durante una serie di scavi cominciati nel 1997 in una necropoli siberiana vicina al villaggio di Zeleniy Yar, alla base di una penisola che le persone del posto chiamano “la fine della Terra”.

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

Gli archeologi hanno trovato 34 tombe a poca profondità con sette maschi adulti, tre bambini e una bambina. Sepolti con numerosi manufatti, la maggior parte dei corpi aveva le ossa del cranio rotte o mancanti, e con gli scheletri frantumati.

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

Cinque mummie sono state dissotterrate ancora coperte con lamine di rame e pellicce di renna, castoro, ghiottone e orso. Tre mummie di bambini con delle maschere di rame, invece, sono state ritrovate avvolte dentro a quattro o cinque anelli di rame larghi 2 cm.

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

Natalya Fyodorova (Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

La mummia meglio conservata è quella di un uomo dai capelli rossi seppellito in un sarcofago di legno. Era coperto da torace a piedi con lamine di rame ed era steso con un’ascia di ferro, pellicce e una fibbia di bronzo raffigurante un orso.

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

“In nessun’altra parte del mondo ci sono così tanti resti mummificati scoperti fuori dal permafrost o dalle paludi”, dice Natalia Fyodorova, dell’Accademia Russa delle Scienze.

Il suolo nel sito è sabbioso e non è sempre congelato. Gli scienziati hanno determinato che questo misterioso popolo sia stato mummificato casualmente grazie a un calo di temperatura nel XIV secolo. Il rame potrebbe aver prevenuto l’ossidazione dei resti.

Curiosamente, le gambe dei morti puntano tutte verso il vicino fiume di Gorny Poluy. Secondo Fedorova, tale posizione potrebbe avere un significato religioso. Comunque, gli archeologi hanno ammesso che in queste sepolture ci sono dei riti funerari mai visti prima.

Lo scavo era stato interrotto nel 2002 perché le persone del posto avevano paura che gli archeologi stessero disturbando le anime dei loro antenati. Ma ora il lavoro è ripreso.

“È un sito archeologico unico. Siamo pionieri in ogni cosa dal prendere l’oggetto dal suolo sabbioso, che non era stato fatto in precedenza”, dice Fyodorova.

Tra i manufatti scoperti vicino alle mummie con indosso il rame ci sono un pugnale da combattimento di ferro, braccialetti, medaglioni d’argento e statuette di bronzo.

(The Siberian Times)

(Natalya Fyodorova, The Siberian Times)

(Natalya Fyodorova, The Siberian Times)

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

(Kate Baklitskaya, The Siberian Times)

(The Siberian Times)

Gli archeologi hanno anche trovato scodelle create in Persia, cioè a 6 mila km di distanza, datate tra il X e l’XI secolo.

La scoperta potrebbe indicare che all’epoca la Siberia non fosse un luogo remoto e inospitale, ma un crocevia commerciale.

I prossimi esami su questo misterioso popolo includeranno test genetici.

 

 

F. Coppola: Deutsche Bank raccoglie capitali, ma rimane in grossi guai

Fonte:http://vocidallestero.blogspot.it/2014/05/f-coppola-deutsche-bank-raccoglie.html#more

Sulla testata online di Forbes Frances Coppola approfondisce la recente raccolta di capitali di Deutsche Bank, ripercorrendone l’origine. DB  è già stata più volte salvata dalle banche centrali, mascherando l’intervento come soccorso alle nazioni sovrane. Ma la banca rimane troppo esposta su mercati rischiosi e la sua crisi non è finita. Il gigante teutonico ha piedi d’argilla.

 

 

Deutsche Bank ha finalmente ammesso – senza che nessuno se ne sorprendesse – di aver bisogno di un aumento di capitale. Ha annunciato un piano per raccogliere 8 miliardi di euro di capitale Core Tier 1  (CET1).
Nonostante tutti sapessero che Deutsche Bank era a corto di capitali, questa ammissione è comunque in qualche modo imbarazzante. Lo scorso anno, DB  ha già raccolto 3 miliardi di euro, sostenendo che non ci sarebbe stato bisogno di ulteriori capitali. Ciò nonostante essa ha recentemente annunciato un piano per raccogliere fino a 1,5 miliardi di euro di “capitali addizionali” – debito che può essere convertito in capitale sociale se il CET1 scende sotto una determinata soglia. Ora sembra che sia necessario aggiungere altro capitale di prima qualità. Cosa diavolo è andato storto?
Da tempo Deutsche Bank è in condizioni pietose. Nel 2007, quando i primi segni dell’imminente crisi finanziaria iniziavano a manifestarsi, era la banca europea che aveva spinto di più la propria leva finanziaria, poiché possedeva asset che valevano 68 volte il proprio capitale “Tier 1”. DB è riuscita a malapena a evitare  i fallimenti sovrani durante la crisi finanziaria, ma è stata uno dei principali beneficiari del salvataggio statunitense di AIG e ha ricevuto un sostegno di liquidità dalla Fed e dalla BCE. Ma i suoi problemi non si limitavano ai subprime USA e ai derivati tossici. Il giornalista islandese Sigrún Davíðsdóttir riferisce che DB aveva largamente prestato soldi alle banche islandesi e si è ritrovata con prestiti tossici quando le banche islandesi sono fallite.
E’ anche saltato fuori che DB aveva grandi interessi nelle traballanti banche irlandesi. Quando il mercato immobiliare Irlandese è crollato, il governo Irlandese – in parte a causa dell’insistenza dell’UE – ha salvato le proprie banche per evitare una catena di contagio che poteva diffondersi in tutta l’eurozona e che avrebbe messo a rischio la solvibilità delle grandi banche europee come Deutsche Bank. La crisi bancaria ha causato una profonda recessione in Irlanda, mentre i salvataggi hanno causato una crisi fiscale, sfociata infine in un fallimento sovrano. Il prezzo di questa catena di eventi sono stati 5 anni di dolorosa contrazione sia per il governo che per il settore privato irlandese.
Ma questo non è tutto. DB era anche pesantemente esposta verso i debiti sovrani della periferia [europea] e i derivati ad essi associati. L’esposizione delle banche tedesche verso il debito greco e i derivati sul default sovrano greco sono stati la principale ragione del nervosismo tedesco riguardo alla necessità del settore privato di assorbire le perdite: ci sono voluti 2 anni prima che avvenisse l’inevitabile default greco – nel frattempo, ovviamente, Deutsche Bank era in larga parte rientrata dalla pesante esposizione. DB ha evitato grossi danni nel PSI, al contrario dei pensionati greci i cui fondi sono stati praticamente azzerati. Il “Security Markets Program” della BCE ha aiutato Deutsche Bank e altre banche a scaricare i propri titoli tossici greci (e altro debito sovrano di pessima qualità) a un valore migliore di quello di mercato. Indovinate chi se ne è fatto carico? Sì, la BCE – e ovviamente la BCE è sostenuta dai contribuenti europei. Un altro salvataggio mascherato per Deutsche Bank.
Poi ovviamente ci sono stati i salvataggi sovrani. Mi chiedo: quante persone si rendono conto che i soldi dati alla Grecia e agli altri paesi in difficoltà dalla UE e dal FMI non sono serviti a ricostruire queste economie, ma a rimborsare i creditori, inclusa (ovviamente) Deutsche Bank? Il vero salvataggio dell’eurozona è stato nei confronti delle banche, non degli stati sovrani.
Ma nonostante tutto il denaro pubblico e privato che gli è stato concesso in una maniera o nell’altra, Deutsche Bank non è ancora a posto. Recentemente è stata messa sotto pressione da parte delle autorità americane perché migliorasse il suo rapporto di leva finanziaria, che è del 3,1%, ossia uno dei più bassi del settore. La sua deludente performance nel primo trimestre l’ha lasciata con un Core Equity Tier 1 (CET1) del 9,5%, sotto il proprio obiettivo di vecchia data di “oltre il 10%”, e abbastanza basso da far preoccupare le autorità europee. DB è sotto inchiesta per un serie di violazione di regolamenti e veri e propri crimini, per i quali ammette di dover affrontare sanzioni, indennizzi ai clienti e costi legali di entità “sconosciuta”. E in aggiunta l’UE sta restringendo i requisiti di capitale e di liquidità per ridurre o eliminare la possibilità di futuri salvataggi a spese dei contribuenti. Non è un bel momento per essere Deutsche.
Non è molto chiaro quale sia stata la ragione che ha spinto Deutsche Bank all’ultima raccolta di capitali, ma l’imminente Asset Quality Review della BCE e gli stress test potrebbero avere qualcosa a che fare. La BCE ha chiarito che le banche che non passeranno gli stress test saranno obbligate a ridurre immediatamente la propria leva finanziaria o rischieranno di essere chiuse. Molte banche hanno ovviamente preferito migliorare la propria situazione patrimoniale prima degli stress test, anzicheè rischiare la scure delle autorità europee.
L’ultima raccolta di capitali di DB si articola in 2 parti. Essa venderà 60 milioni di azioni alla Paramount Holdings Services, una società di investimenti di proprietà dello sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al-Thania, un membro della famiglia reale del Qatar. Ciascuna azione sarà venduta a 29,2 euro, per un totale di 1,75 milioni di euro. I restanti 8,25 milioni di euro saranno raccolti attraverso un’emissione che potrà riguardare fino a 300 milioni di azioni.
Sono circolati numeri molto strani attorno a questo evento. Qualcuno ha sostenuto che i Qatarioti avrebbero ottenuto la “proprietà del 28% della banca”, cosa sicuramente non vera: il numero giusto è intorno all’8%. Altri analisti hanno detto che i Qatarioti otterranno un 30% di sconto e si sono chiesti come mai non sono stati offerti diritti di prelazione agli attuali azionisti. Ciò non è esatto. Al momento dell’annuncio, le azioni di DB valevano 30,7 euro, anche se nel frattempo il valore è sceso. Perciò la vendita è stata fatta con un piccolo sconto, normale in queste situazioni. Ma certamente non il 30%.
Ma rimane comunque qualcosa di strano. 60 milioni di azioni su un totale di 360 milioni equivale al 16,67%. Ma 1,75 miliardi di euro di capitale raccolto dai Qatarioti rappresentano il 22% degli 8 miliardi di euro che rappresentano l’intera raccolta. Ciò significa che l’emissione successiva sarà molto scontata. Se tutti i 300  milioni di nuove azioni vengono emesse, il valore di emissione sarà di 20,8 euro ad azione. Ciò equivale a uno sconto del 32% circa rispetto al prezzo registrato al momento dell’annuncio. Ritengo che questa sia la principale ragione del calo del prezzo dell’azione successivo all’annuncio stesso.
Anche se non è l’unica ragione. Come ha notato Sarah Butcher il RoE (Return on Equity, ossia il rendimento per ogni azione ndVdE) atteso da Deutsche Bank dopo questa raccolta sarà un modesto 12% alla fine del 2016. Per quale ragione, esattamente, gli azionisti dovrebbero tirare fuori tutti questi soldi? Certamente non per avere il tipo di rendimento che si aspetterebbero – e che le altre banche come Barclays e Credit Suisse, che hanno operato tagli molto più ampi ai propri asset e operazioni, dicono di poter ottenere.
Apparentemente, l’intenzione di DB di rimanere nel difficile mercato FICC sembra  troppo ambiziosa: possono davvero competere coi giganti americani in questo mercato che richiede grandi capitali, pur avendo un rapporto CET1 dell’11,8%? E non sembra avere alcuna strategia per migliorare il proprio RoE, salvo un taglio ai costi (il loro rapporto costi/ricavi è ancora decisamente troppo alto, essendo sopra il 70%). Il prezzo delle azioni è già sceso del 25% da inizio anno, e sembra che Deutsche Bank si aspetti un ulteriore calo – altrimenti perché uno sconto così ampio sulla nuova emissione? Anche senza considerare l’enorme esposizione di Deutsche Bank sui derivati, che deve costare una fortuna in “margin calls” a copertura dei rischi, questa non sembra una banca in salute.
Secondo me, Deutsche Bank sembra l’archetipo delle banche zombie “too big to fail” – che assorbono denaro dalle banche centrali, dagli stati e dagli investitori, senza dare granché in cambio. La domanda è: per quanto tempo gli investitori saranno disposti ad accettare rendimenti scarsi e ripetute richieste di ulteriori capitali – perché se qualcuno pensa che questa sia l’ultima raccolta di capitali di Deutsche Bank, temo che si stia sbagliando di grosso. Anche se c’è da dire che non è certo l’unica banca europea in queste condizioni. Le banche europee sono in pessima forma, in generale. Bisogna sperare che gli stress test della BCE le incoraggino a far ordine a casa propria.
Sembra probabile che Deutsche Bank alla fine sarà costretta a fare una ristrutturazione dei suoi asset e delle sue operazioni più rischiose molto più drastica di quanto attualmente previsto. Tutto quello che posso dire è: fatelo. Deutsche Bank deve implementare qualcosa di molto più radicale della sua strategia attuale se vuole dare agli azionisti i rendimenti che essi desiderano, i servizi di cui i clienti hanno bisogno e la stabilità che si aspettano i contribuenti. Una Deutsche più snella, più agile – o forse più precisamente, una Deutsche ridotta – è nell’interesse di tutti.