Il Mistero delle Mummie di Xiaohe in Cina

Fonte:http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2013/06/27/il-mistero-delle-mummie-xiaohe-in-cina.html

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Nel 1939 una notevole scoperta fu eseguita dall’archeologo svedese Folke Bergman: una serie di tombe furono portate alla luce nella provincia di Xinjiang, diventate poi note come le ‘Tombe di Xiaohe’.

Tuttavia, per i 60 anni a seguire, le tombe furono dimenticati fino a quando nel 2000 un ricercatore, responsabile dell’Istituto di Archeologia di Xinjiang riscoprì le tombe.

Gli scavi furono portati a termine solo nel 2005, anche perchè le dimensioni dell’area archeologica sono senza precedenti.

Le tombe rinvenute sono quasi 330, collocate in diversi strati del terreno, appartenenti a feretri di adulti e bambini. All’interno del sito sono state ritrovate anche 15 misteriose mummie praticamente intatte. E’ la prima volta che un numero così alto di mummie viene ritrovato sulla superficie del nostro pianeta.

Le casse nelle quali erano contenuti i corpi sono in legno e, in maniera simile a quanto avveniva nell’antico Egitto, le bare venivano interrate a testa in giù. Alcuni gioielli e i loro abiti sono stati sepolti assieme ai defunti in piccole ceste, mentre i cadaveri sono stati avvolti in tessuti di lana.

Le fibre utilizzate per intrecciare i cesti sembravano ancora fresche, nonostante fossero passate diverse migliaia di anni. La forma delle bare è rettangolare, e sono state rivestite con del cuoio in modo così perfetto da non far passare nemmeno un granello di sabbia. Tutte le bare sono state trovate con sei o otto pali attorno.

“Gran parte delle tombe ritrovate qui hanno lo stesso aspetto di quando furono sotterrate e questo è un aspetto molto importante perché può aiutarci a capire meglio la vita sociale di allora,” spiega l’archeologo Idelisi Abuduresule.

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“Abbiamo portato alla luce 30 sarcofaghi di forme particolare e mummie, inclusi sarcofaghi a forma di barche. Inoltre abbiamo estratto dei campioni da analizzare di tutti i cinque strati delle tombe di cui potremo determinare la data. Abbiamo preso anche dei campioni delle travi di legno e delle coperture dei sarcofaghi per stabilire la loro datazione in base al numero degli anelli di crescita del legno.”

I morti riposavano fra le dune di sabbia all’interno dei loro sarcofaghi di legno a forma di barche, disposti all’incontrario, con la parte alta rivolta verso il basso, così da separare simbolicamente la vita e la morte, il tempo e lo spazio.

Insieme alle mummie erano seppelliti semplici oggetti. Oltre ai vestiti, alle collane e ai braccialetti, in ogni sarcofago vi era un cestino di paglia e i corpi erano coperti principalmente da erba e graticcio. Gli archeologi stanno ancora lavorando per cercare di interpretare queste particolari tradizioni funerarie.

Inoltre, in sei bare non sono stati trovati dei corpi umani, ma delle riproduzioni in legno dei cadaveri, con una X rossa disegnata su di essi. I corpi in legno hanno tutti la stessa forma, e sono tutte raffigurati nel genere maschile.

“Tutti questi ritrovamenti ci conducono in un mondo misterioso permeato di un’atmosfera religiosa primordiale,” continua Abuduresule. “La ricca connotazione culturale delle Tombe di Xiaohe non ha paralleli fra le precedenti scoperte, sia in territorio cinese che in altre parti del mondo. Gli scavi e le ricerche effettuate in questo sito avranno un’importante ruolo per lo studio archeologico della storia antica del Xinjiang, ma sarà un eserciterà una profonda influenza sulla futura ricerca archeologica in tutta la vasta area del Xinjiang.”

Tra tutte, una delle mummie è diventata particolarmente famosa grazie al suo stato di conservazione pressoché perfetto e alla sua bellezza: la reliquie è ormai nota come ‘La Bellezza di Xiaohe’.

Si tratta del corpo di una persona con le orbite oculari rotonde, le ciglia perfette e capelli lunghi, tutte caratteristiche più simili all’etnia europea che a quella asiatica. Gli studi realizzati sul corpo hanno dimostrato che il corpo risale al 2000 a.C. e sembra di origine caucasica.

Tuttavia, le analisi del DNA di tutte le mummie hanno dimostrato che si tratta di persone frutto di vari incroci tra la popolazione di oriente e di occidente. Nei maschi sono stati trovati cromosomi riscontrabili solo nelle popolazioni dell’Europa Settentrionale e Orientale, come nella Siberia russa.

Ma le stranezza non finiscono qui, infatti ci sono altri fatti nelle Tombe di Xiaohe che non quadrano per gli studiosi: gli archeologi hanno setacciato centinaia di chilometri nel raggio di tutto il complesso delle tombe, senza riuscire a trovare un minimo elemento che possa riguardare le persone di Xiaohe e il loro stile di vita.

A primo acchito, sembra che queste mummie siano comparse dal nulla, o che comunque le popolazioni che le hanno qui stabilite, venissero da molto molto lontano. Perchè scegliere proprio questo posto per una sepoltura? Inoltre, a quale cultura appartengono le mummie di Xiaohe? Da dove proveniva e dove è andata a finire?

Tutte queste domande, al momento rimangono senza risposta. In effetti, non è la prima volta che gli studiosi si confrontano con civiltà che ad un certo punto della loro storia sembrano svanire nel nulla senza lasciare la minima traccia, come ad esempio gli Olmechi, i Maya, ecc… Alla famiglia delle popolazioni desaparecidas si aggiungono anche i componenti del Xiaohe.

Un enorme scandalo colpisce la lobby gay del Vaticano, che da secoli si credeva intoccabile

Scritto da: Fausto Carotenuto
Fonte: http://www.coscienzeinrete.net/

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E’ partito un enorme scandalo che mette sotto accusa uno stuolo di preti, monsignori e forse vescovi che a Roma avrebbero alimentato una vera e propria filiera di prostituzione giovanile omosessuale. I magistrati non danno direttamente notizie, perché dicono che si tratta di cosa molto delicata. Questo accentua l’interesse dei media. Ma nel frattempo escono fuori particolari e nomi a raffica…chissà da dove… Un vecchio copione.

Che ci fossero certi giri a Roma lo si è sempre saputo. Ed erano intoccabili. Quando, tra medio evo e rinascimento Roma era un grande centro i pellegrinaggi, era anche una delle città con la maggiore prostituzione del mondo. Naturalmente controllata dai cardinali, che si spartivano i rioni ed il controllo del commercio dei corpi.

La novità vera è che queste cose escano fuori. Come mai?

 

I gesuiti, che non indulgono facilmente a queste debolezze della carne e sono un “morigerato” esercito del potere, hanno ora campo libero. Il loro Papa Bergoglio ha parlato non molti giorni fa del problema della lobby gay in vaticano… Dando un preciso segnale.

L’attacco frontale a questo malcostume è un attacco diretto alle correnti opposte ai gesuiti, che con il lungo pontificato di Giovanni Paolo II hanno controllato la Chiesa. Ed i cui punti deboli sono la corruzione finanziaria, la pedofilia e i facili costumi. Già duramente colpite con il colpo di stato della rimozione di Benedetto XVI e l’ascesa dei neri gesuiti, queste correnti della destra opusdeista, legionari di Cristo ed altri, ora vengono colpite duramente alle gambe. Per ridurne ulteriormente il peso in Vatcano.

Bene! Così come diciamo bene alla ripulitura finanziaria, diciamo bene anche alla ripulitura dei costumi.

Lo richiedono le coscienze, che non sopportano più questo uso vergognoso del potere e della “copertura” sacerdotale. Anche se i gesuiti lo fanno per motivi di potere, e per oscure strategie di tipo mondialista.. per il momento va bene che ripuliscano le fogne…. Basta ogni tanto ricordarsi perché lo fanno… per non credere che lo facciano per noi.

Il risultato è comunque per noi.

Se Washington piange, Londra non ride

Scritto da: Piero Cammerinesi(corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Fonte: http://www.liberopensare.com/articoli/item/486-se-washington-piange-londra-non-ride

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Come volevasi dimostrare.

Eduard Snowden è stato incriminato per spionaggio e furto di documenti riservati di proprietà del governo americano.

Un tribunale della Virginia – Stato ove ha seda la società per cui lavorava Snowden, la Booz Allen Hamilton – ha presentato una denuncia penale e Washington ha chiesto a Hong Kong di arrestare il whistleblower. Lo rivela oggi il Washington Post[1] citando una fonte governativa anonima.

Una funzionaria del dipartimento di giustizia interpellata in proposito si è rifiutata di commentare la notizia.

Com’era prevedibile, era solo questione di tempo prima che il governo americano perseguisse il responsabile di una delle peggiori fughe di notizie riservate della storia USA, soprattutto in considerazione del fatto che l’amministrazione Obama è stata la più impegnata a punire i whistleblower, ordinando più investigazioni di qualsiasi altra amministrazione precedente.

Obama, infatti, può vantare ben sei rinvii a giudizio sulla base dell’Espionage Act del 1917 su nove totali. In cento anni di storia tre casi e il presidente Nobel per la pace ben sei casi in soli quattro anni; un vero campione della libertà!

Forse il Change era questo allora…

Il Potere può spiare chiunque e dovunque, ma guai a spiare gli spioni e tanto meno a svelare le loro trame.

La privacy è monodirezionale. Quella delle istituzioni deve essere assoluta, quella della gente è solo una foglia di fico.

Ricorda un po’ il Marchese del Grillo: io sono io e voi non siete un….

Ma tant’è, questo è il bello della democrazia, dove tutti comandano tranne che il demos, il popolo.

Ah già, ma c’è la questione della sicurezza nazionale, dimenticavo; il nuovo totem che mette a tacere chiunque.

Con questa incriminazione adesso Washington può legalmente richiedere alle autorità di Hong Kong l’arresto di Snowden; tra l’altro va notato che tra gli USA e l’ex colonia britannica vige un accordo di estradizione. Ci sono 60 giorni di tempo per formalizzare il rinvio a giudizio.

A questo punto ci sono vari scenari che possono aprirsi nei prossimi giorni.

La possibilità per il giovane Edward di chiedere asilo politico a Hong Kong o alla Cina o, come alcune voci riportano, all’Islanda; un imprenditore collegato a Wikileaks, Olafur Sigurvinsson, avrebbe messo a disposizione un aereo per portare Snowden in Islanda appena ottenuto l’ok dal governo del Paese europeo.

Mentre è altamente improbabile che Pechino voglia prendersi questa patata bollente – ha ben più necessità di Washington che di Snowden – resta Hong Kong dove Snowden può legalmente restare solo 90 giorni con il suo visto turistico di entrata, dopo di che diventerebbe illegale e l’estradizione sarebbe automatica. A meno che non chieda asilo politico, ma la questione è alquanto controversa.

Resta l’Islanda o magari qualche altro piccolo Stato come l’Ecuador, che ha fatto della politica di resistenza alla prepotenza nordamericana la propria bandiera. Vedremo.

Nel frattempo è partita la seconda ondata di rivelazioni, che questa volta mettono in difficoltà il Regno Unito. Dopo la Prism americana è ora la volta di Tempora, una capillare sorveglianza tramite cavi di fibre ottiche degli spioni britannici in atto da un anno e mezzo sulla navigazione internet con lo storico di tutti gli accessi al web, alle email, ai post sui social network, oltre a Skype e naturalmente alle telefonate. Tutte le informazioni raccolte e analizzate sono state puntualmente condivise dalla GCHQ (Government Communications Headquarters) inglese con la NSA americana. Secondo le rivelazioni di Snowden, oggi pubblicate dal Guardian[2], la GCHQ è in grado di intercettare un numero addirittura superiore di comunicazioni private rispetto alla NSA; intercettando 200 cavi di fibre ottiche può monitorare fino a 600 milioni di comunicazioni al giorno. Per due miliardi di utenti web in tutto il mondo Tempora rappresenta un accesso alla nostra vita quotidiana, intercettando ogni nostra forma di comunicazione. L’operazione ha coinvolto segretamente un gran numero di compagnie internet e telefoniche private che vengono definite nei documenti rivelati da Snowden ‘partner di intercettazione’. Alcune di loro hanno ricevuto compensi per la loro collaborazione ma tutte sono state obbligate a collaborare e tenute al mantenimento del segreto su tutta l’operazione.

Naturalmente sia il GCHQ che Downing Street interpellati hanno risposto con un secco ‘no comment’.

Insomma se Sparta piange, Atene non ride.

Infine c’è da registrare un appello trasmesso dalla Fox – il più smaccatamente reazionario e forcaiolo canale televisivo a stelle e strisce – in cui Lon, il padre di Edward, scongiura il figlio di non macchiarsi di ‘tradimento’ nei confronti del suo Paese.

“Io spero, prego e chiedo che tu non riveli alcun segreto che possa costituire un tradimento[3]” chiedendo altresì al figlio di mettersi a disposizione della giustizia.

“Ho fiducia nel nostro sistema giudiziario: preferirei sapere mio figlio prigioniero negli Stati Uniti piuttosto che saperlo uomo libero in un Paese che non ha i nostri standard di libertà”.

Perbacco, davvero un bell’esempio di libertà e di patriottismo!

Per tornare a Sparta, fa pensare alle madri degli opliti che pregavano di veder ritornare i figli morti sugli scudi piuttosto che saperli dei traditori!

[1]  http://www.washingtonpost.com/world/national-security/us-charges-snowden-with-espionage/2013/06/21/507497d8-dab1-11e2-a016-92547bf094cc_story.html?Post+generic=%3Ftid%3Dsm_twitter_washingtonpost

[2]  http://www.guardian.co.uk/uk/2013/jun/21/gchq-cables-secret-world-communications-nsa

[3]  http://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-22952011

Il falso disarmo nucleare di Barack Obama

Fonte: http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/

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“Noi potremo continuare a garantire la sicurezza degli Stati Uniti d’America e dei nostri alleati e mantenere un forte e credibile deterrente nucleare anche riducendo sino ad un terzo il numero delle armi strategiche installate”. Il presidente Barack Obama sceglie Berlino e la porta di Brandeburgo per perorare un nuovo accordo con la Russia sul numero delle testate da stoccare. “Dobbiamo ridurre i nostri arsenali rispetto al livello stabilito dal trattato START (Strategic Arms Reduction Treaty) per dare a noi stessi, alle altre potenze atomiche e a tutto il pianeta l’esempio della possibilità di convivere in pace”, ha aggiunto Obama. L’umanità però dovrà vivere ancora a lungo con l’incubo dell’Apocalisse atomica. “Prenderemo in considerazione l’uso di armi nucleari solo in circostanze estreme per difendere gli interessi vitali del nostro paese e dei nostri partner”, avverte in conclusione il presidente-Nobel della pace.

 

Se, come e quando si giungerà a un taglio degli arsenali di morte è tutto da vedere. A Washington molti congressisti e i vertici delle forze armate guardano con ostilità alle proposte di “disarmo” dell’amministrazione. “Errate e pericolose” le hanno prontamente bollate i senatori repubblicani John McCain e Lindsey Graham. Per il presidente del comitato sulle forze armate della Camera dei deputati, Buck McKeon, negoziare con i russi un nuovo accordo sul controllo delle armi atomiche è un “desiderio” del presidente del tutto “inaccettabile”. E si fa notare altresì che il bilancio militare di previsione per il 2014, approvato lo scorso 5 giugno, pone nei fatti un veto a riduzioni degli arsenali oltre a quelli previsti dal cosiddetto New START, sottoscritto da Stati Uniti e Russia nell’aprile 2010. L’accordo, in particolare, prevede che le due superpotenze riducano da 2,500 a 1,550 il numero di testate possedute entro il 2018. In cambio però, il New START non prevede limiti alle armi stoccate classificate come “tattiche” o a “corto raggio”. Il numero di queste ultime armi di distruzione di massa è stimato oggi in 2,700 per gli Stati Uniti e 2.680 per la Russia.

 

“Anche se Washington guarda con interesse ad una trattativa con Mosca per ridurre le testate nucleari strategiche di un terzo, le forze armate Usa continueranno a fare investimenti per sostenere lo sviluppo di queste armi e delle piattaforme destinate al trasporto”, ha precisato il Segretario alla difesa Chuck Hagel. “Il Pentagono manterrà la cosiddetta triade di bombardieri, missili balistici sottomarini e missili intercontinentali per assicurare agli Stati Uniti una deterrenza nucleare efficiente e credibile”. E nella stessa giornata dell’annuncio di Obama a Berlino, il Dipartimento della difesa ha reso pubblico il nuovo rapporto sulla “strategia di utilizzo del nucleare”, il primo redatto sul tema da più di dieci anni a questa parte. Nel documento, la minaccia di guerra nucleare globale viene definita “remota”, mentre il “rischio di un attacco nucleare è invece cresciuto”. “La più grande minaccia immediata è rappresentata oggi dal terrorismo nucleare”, scrive il Pentagono. Per fronteggiare i nuovi pericoli (Iran e Corea del Nord i due paesi chiamati in causa come principali responsabili della proliferazione nucleare), gli strateghi invocano ulteriori stanziamenti finanziari, così da “mantenere la capacità di proiettare a distanza la forza nucleare con i bombardieri pesanti e i caccia doppio-uso”.

 

A partire del 2020, l’US Air Force si doterà di un centinaio di nuovi bombardieri d’attacco a largo raggio in grado di trasportare armi nucleari. Lo scorso anno l’amministrazione Obama ha inoltre varato un programma di “estensione della vita” di circa 400 bombe nucleari a caduta libera del tipo B61, denominato Stone Axe (Ascia di Pietra). Queste testate saranno dotate dalla Boeing di un sistema di guida di precisione e direzione. Allo Stone Axe il Congresso ha autorizzato per il prossimo anno la spesa di 537 milioni di dollari, ma l’intero programma per le B61 costerà non meno di 11 miliardi di dollari.
La metà di queste testate a caduta libera sono stoccate attualmente all’interno di alcune basi Usa in Europa. Anche se alla Porta di Brandeburgo il presidente Obama ha annunciato di voler lavorare a fianco degli alleati Nato per “raggiungere la riduzione degli armamenti tattici nucleari di Usa e Russia in Europa”, il Dipartimento della difesa ha inteso precisare che il tema non sarà all’ordine del giorno del nuovo round d’incontri con il Cremlino. In Italia è stimata la presenza di una novantina di bombe atomiche B61 nelle basi aeree di Aviano (Pordenone) e Ghedi di Torre (Brescia). Si tratterebbe in particolare di tre sottomodelli con differenti potenze massime di distruzione: le B61-3 da 107 kiloton, le B61-4 da 45 kiloton e le B61-10 da 80 kiloton. Con il miliardario programma di estensione vita, le testate saranno riadattate per essere trasportate e teleguidate dai cacciabombardieri F-35 in via di acquisizione dalle forze armate di Stati Uniti e Italia.

IDoser: Cyberstimolazione cerebrale attraverso frequenze audio

Fonte: http://portalemisteri.altervista.org/blog/idoser-cyberstimolazione-cerebrale-attraverso-frequenze-audio/

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Anche in Italia sta esplodendo il caso delle cosiddette “droghe sonore” che vanno sotto il nome di iDoser. Il Nucleo speciale frodi telematiche della Guardia di Finanza ha avviato un monitoraggio della situazione.

Il principio attivo di queste droghe sembra essere legato all’effetto di alcune onde sonore sul cervello. Pare che le frequenze tra i 3 e i 30 Hertz possano innescare reazioni inaspettate e sollecitare l’attività cerebrale, in modo simile alle droghe. Ecco quindi un fiorire di file audio dai nomi più ammiccanti: marijuana, cocaina, alcol, etc.

La somministrazione avviene tramite ascolto, la distribuzione invece tramite il classico downloading dal sito del produttore oppure dalla Rete. Su YouTube vi sono un gran numero di filmati che sembrano svelare i possibili effetti.

 “Le onde comprese tra 3 e 30 hertz, gli infrasuoni, ovvero le frequenze su cui lavora il cervello umano, sono in grado di innescare le più diverse reazioni e sollecitare in maniera intensa l’attività cerebrale. Le onde alfa, ad esempio, che vanno da 7 a 13 hertz, hanno un potenziale effetto rilassante, ma ce ne sono altre che ottengono l’effetto opposto, cioè euforizzante o eccitante. Basta inserire questi infrasuoni – che l’orecchio umano non percepisce – dentro un brano musicale, e il gioco è fatto”, ha spiegato il colonnello Umberto Rapetto della Guardia di Finanza al Corriere della Sera. “L’uso di questi infrasuoni non è sconosciuto alle forze di polizia, che all’estero li usano come deterrenti, ad esempio nelle discoteche per calmare i ragazzi. Il loro uso è anche documentato storicamente in campo militare”.

“Sui rischi per la salute derivanti dall’uso di queste cyber-droghe non ci sono evidenze”, ha aggiunto il colonnello. “Attendiamo risposte dagli esperti, ma è necessario riflettere”.

Il fatto che una stimolazione sonora ad hoc possa avere particolari conseguenze sul cervello non è una sorpresa“, ha commentato Michelangelo Iannone, ricercatore dell’Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Catanzaro. “Abbiamo infatti osservato e misurato di recente l’effetto sommatorio del suono sul cervello di animali da esperimento con ottimi risultati che portano a pensare che la stimolazione cerebrale attraverso il suono sia reale e possibile”.

Per quanto riguarda i rischi di dipendenza da iDoser l’esperto sostiene che vi possano essere dei rischi. “Se una stimolazione nervosa esiste è verosimile che avvenga attraverso l’azione su determinati neuro-trasmettitori, come per le altre droghe, quindi è sicuramente possibile ipotizzare meccanismi e conseguenze non dissimili. Senza studi in merito non si può dire di più e si possono solo fare ipotesi, ma si tratta di ipotesi molto ragionevoli”, ha concluso il ricercatore.

Biodiesel per pescherecci ricavato dall’olio di frittura: una realtà a Trieste

Scritto da: Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/17062013/biodiesel-per-pescherecci-olio-di-frittura-a-trieste/5781

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Sicuramente la molla che ha fatto nascere l’idea è il bisogno di risparmio, ma anche l’ambiente ringrazia: stiamo parlando dell’iniziativa elucubrati dai pescatori di Trieste di utilizzare come carburante l’olio esausto usato per friggere – visto che i prezzi del gasolio sono da tempo proibitivi.

La cui materia prima da cui si ricava questo carburante ecologico viene raccolta presso ristoranti e in occasione delle sagre di paese. Tutti a recuperare l’olio vecchio (tra l’altro, smaltire l’olio per la frittura non è una procedura semplice).

La materia vegetale viene lavorata in maniera apposita e trasformata in biocarburante, pronto per essere immesso nei motori diesel. Il risparmio che ne deriva non è da poco, considerando che nella Venezia Giulia si consumano ogni anno circa 400.000 litri di carburante. Utilizzando lo scarto dell’olio di frittura il risparmio arriva a 300.000 euro l’anno. Infatti, mentre il gasolio costa 80 cent al litro, questo biodiesel ne costa soltanto 18. Alla minore spesa si associa il minore impatto ambientale, perché la lavorazione dell’olio è comunque meno inquinante della raffinazione del greggio.

L’interesse per il biocarburante è molto apprezzato dall’Unione Europea, che si è prefissa di sostituire il 10% dei carburanti fossili con biocarburanti entro il 2020.

Siamo Ciò che Facciamo

Fonte: http://eccocosavedo.blogspot.it/
Scritto da: Peppe Carpentieri

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Siamo ciò che mangiamo, ma nulla è determinato. Piuttosto, siamo ciò che facciamo e possiamo essere ciò che sogniamo.
L’attuale società è immorale, sbagliata, gerarchizzata; ci sono individui che si credono capi e sprecano risorse umane in base alla propria avidità, al proprio ethos infantilistico indotto da un sistema obsoleto (scuola, università, media) poiché questa società distrugge la creatività umana e forma individui addomesticati. Possiamo creare un nuovo sistema “ambientale” per aiutare il reale sviluppo umano, possiamo prevenire gli errori di questa società profondamente sbagliata. L’ambiente è ciò che influenza gli individui, ma gruppi di individui possono mutare l’ambiente stesso, dipende solo dalla volontà politica, dall’etica, dalla determinazione, dalla coscienza e dalla consapevolezza dei gruppi (massa critica) che possono ribaltare la piramide di potere e realizzare una comunità diversa da quella attuale. Nella sostanza possiamo mutare i nostri comportamenti, abbiamo tutte le facoltà per farlo e possiamo produrre cambiamenti virtuosi per ripensare la comunità. I sistemi di controllo (istituzioni bancarie, SpA, scolastiche, e rappresentative) manipolano la percezioni della realtà per impedire il risveglio delle coscienze, ma un nuovo sistema, la rete internet, sta stimolando la condivisione delle idee e gruppi di cittadini stanno sperimentano “nuovi” comportamenti sociali e politici per applicare un cambio di paradigma culturale. Queste nuove esperienze di vita rispecchiano nuovi schemi mentali che rendono obsoleti i precedenti per mezzo del confronto.
Una priorità determinante per realizzare una società umana è ripensare il sistema educativo e formativo scolastico italiano con lo scopo di raggiungere un obiettivo opposto del sistema attuale: formare cittadini, creativi, coscienti e liberi. La qualità della vita dipende, prioritariamente, dallo sviluppo infantile e dall’ambiente che condiziona bambini e adolescenti. La natura umana non è competitività, ma cooperativa. Una società che si sviluppa sulla concorrenza, la nostra, è praticamente un’invenzione, un’ideologia religiosa, una distorsione della natura umana che produce i disagi sociali che vediamo tutti i giorni. I comportamenti umani dannosi sono creati da stimoli esterni negativi realizzati dai sistemi controllo (istituzioni bancarie, SpA, scolastiche, e rappresentative). La crisi attuale è il risultato di segnali costanti, quotidiani, per impedire una sconnessione dal sistema obsoleto e sbagliato. Diversi gruppi di cittadini si stanno scollegando dai sistemi di controllo ed è necessario far crescere questa massa critica. La felicità è una percezione soggettiva collegata alla nostra coscienza, allo sviluppo della nostra creatività e alle nostre capacità individuali rispetto ai nostri sogni. Gli attuali indicatori (PIL, espansione monetaria e petrolio) imposti dai dogmi dei sistemi di controllo sono immaginati per soddisfare unicamente l’avidità delle SpA, dunque viviamo secondo paradigmi sbagliati e fuorvianti. Le istituzioni attuali perseguono priorità obsolete, stupide (acquisti compulsivi), folli, inefficienti (obsolescenza pianificata), immorali e contro gli esseri umani. Ricordiamoci che la sostenibilità delle merci è l’opposto della crescita economica. Eliminare il cancro cancella milioni di posti di lavoro, eliminare gli eserciti cancella milioni di posti di lavoro.
E’ sempre più evidente che i Governi eseguono ordini presi altrove. Alle prossime elezioni non si sceglierà fra gli schieramenti obsoleti destra e sinistra perché è chiaro che sono due facce della stessa medaglia. Alle prossime elezioni si sceglierà fra feudalesimo e libertà, fra dittatura e democrazia, fra SpA e Stato sociale, fra neoliberismo ed economia reale.

La dieta vegetariana allunga la vita

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/dieta-vegetariana-vita.php

la-dieta-vegetariana-allunga-la-vita_3140La dieta vegetariana allunga la vita, in particolare quella degli uomini. A sostenerlo è uno studio della Loma Linda University in California pubblicato sulla rivista Jama. La ricerca ha analizzato i dati di oltre 73mila persone che facevano parte delle chiese Avventiste nordamericane, reclutati tra il 2002 e il 2007. A tutti è stato somministrato un questionario sulle abitudini alimentari dal quale è poi emerso che il 29% dei soggetti era vegetariano, l’8% vegano e un ulteriore 15% mangiava carne e pesce solo occasionalmente.

I ricercatori hanno quindi controllato di nuovo il database il 31 dicembre 2009, per capire quanti dei soggetti erano morti. Tutti i tipi di dieta vegetariana hanno presentato un tasso di morte inferiore rispetto alle diete con carne e pesce. Negli ultimi il rischio è risultato di sette persone ogni mille soggetti, mentre negli altri oscilla tra cinque e sei.

Il nesso di causalità non è ancora del tutto chiaro. Tuttavia è risultato evidente che vi era una maggiore riduzione del rischio di morte tra coloro che seguivano una dieta vegetariana.  L’associazione, inoltre, sembra favorire soprattutto gli uomini, con una significativa riduzione nella mortalità per malattie cardiovascolari, ischemie e altri eventi cardiaci.

 

UNA SOCIETA’ IN FASE TERMINALE

Scritto da: Gianni Tirelli
Fonte: http://www.oltrelacoltre.com/

la-dieta-vegetariana-allunga-la-vita_3140La nostra attuale condizione è, per similitudine, la stessa di un malato terminale che dopo avere trascorso la vita fra i micidiali miasmi del Sistema, si è beccato una patologia incurabile e degenerativa (la sindrome da Sistema), e un’equipe certificata di luminari della scienza, intorno al suo letto di morte di un ospedale svizzero all’avanguardia, descrivesse punto dopo punto le cause scatenanti la sua drammatica condizione, cominciando a elencare, “l’aggiotaggio, le scie chimiche, l’inquinamento, le speculazioni finanziarie, i titoli tossici, cospirazioni, complotti, l’effetto serra, l’alimentazione, l’elettromagnetismo” e, via via, tutta quell’infinita lista di crimini legalizzati che caratterizzano l’attuale stato delle cose, e prodotto la malattia.

“Non ci sono cure”, affermano in coro i cervelloni!!

Il malato, a questo punto, incredulo e smarrito, lui, che nel Sistema avevamo riposto ogni speranza, vorrebbe saperne di più e, spinto da un irrefrenabile bisogno di capire, comincia ad informarsi su tutto ciò che in un modo o nell’altro possa avere compromesso la sua salute! E’ a tal punto preso da questa smania fobica, che non trova più il tempo ne per mangiare e ne per dormire. E’ sempre più debole e sempre più depresso dall’inutile e spasmodica ricerca, dove ogni delucidazione di merito, chiarimento e spiegazione, ha peggiorato ulteriormente il suo stato confusionale, e spento gli ultimi, residui di volontà.

La verità Vera, cari signori, sta il fatto, che noi, in quell’ospedale non ci saremmo mai dovuti entrare ne tanto meno metterci nelle mani di quei “venerabili maestri” dell’imbecillità umana al soldo del Sistema.
La sola cosa giusta da fare era di ascoltare le ragioni profonde del nostro cuore, in attesa di una risposta semplice, banale, che non avrebbe tardato ad arrivare, rendendoci consapevoli e salvandoci la vita. In parole povere, “mollare per sempre il Sistema a se stesso!!!”
Così, non c’è più niente da comprare, da consumare, niente su cui investire, niente da dire, a cui credere e in cui sperare. Quale politica, quali manovre, quali beni di rifugio!!
La politica, cari amici lettori, è finita da tempo, svuotata di ogni suo significato, messa a tacere per sempre, fagocitata dagli stomaci senza fondo del Sistema Economico che, come buchi neri, travolgono nel loro vortice le nostre vite.

Perché le cose cambino per il meglio, l’umanità deve risalire velocemente la china di questo baratro, e finalmente “con i piedi per terra”, recuperare i valori etici, i principi e i parametri imperituri che, da sempre, hanno contraddistinto l’essere umano.
Questo, oggi, è il vero significato etimologico del concetto di crescita. E quella che spudoratamente persistono nel definire, una “Crisi”, in verità è la fine di un’epoca – di un processo necrofilo al termine della sua degenerazione.

La sonda Planck osserva universi paralleli

Fonte: http://portalemisteri.altervista.org/blog/la-sonda-plank-osserva-universi-paralleli/

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La sonda Planck osserva altri universi oltre al nostro: la prima prova del “multiverso”?

 

Se la scoperta dovesse venire confermata, la parola ‘universo’ potrebbe diventare desueta ed essere sostituita da ‘multiverso’.

Gli astronomi, infatti, sono persuasi di aver trovato la prima prova dell’esistenza di altri universi oltre il nostro, partendo dall’analisi dalla ‘radiazione cosmica di fondo’ lasciata dal Big Bang.

I dati raccolti da Planck, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno permesso ai ricercatori di mappare la radiazione di fondo, una sorta di traccia di sottofondo predente da quando l’Universo a cominciato ad esistere 13,8 miliardi anni fa.

La mappa mostra delle anomalie che secondo i cosmologi potrebbero essere causate dall’attrazione gravitazionale esercitata da altri universi al di fuori del nostro. I risultati implicano che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra miliardi di altri universi, o anche, di infiniti universi.

Nel modello teorico elaborato dai cosmologi, dopo il Big Bang la materia risulta distribuita equamente in tutto lo spazio visibile, ma la mappa fornita da Planck mostra una concentrazione più forte nell’emisfero sud del cielo e un punto più ‘freddo’ che non è possibile spiegare con le attuali conoscenze della fisica.

“Queste anomali sono causate dall’attrazione gravitazionale esercitata sul nostro da altri universi”, ha detto Laura Mersini Houghton, fisico teorico presso l’Università della Carolina del Nord. “Ci troviamo di fronte alla prima prova concreta dell’esistenza di altri universi”.

La Mersini Houghton, assieme al suo collega Richard Holman, professore presso la Carnegie Mellon University, già nel 2005 aveva pubblicato una serie di articoli nei quali aveva previsto ciò che Planck sembra confermare.

La mappa mostra delle anomalie che secondo i cosmologi potrebbero essere causate dall’attrazione gravitazionale esercitata da altri universi al di fuori del nostro. I risultati implicano che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra miliardi di altri universi, o anche, di infiniti universi.

Nel modello teorico elaborato dai cosmologi, dopo il Big Bang la materia risulta distribuita equamente in tutto lo spazio visibile, ma la mappa fornita da Planck mostra una concentrazione più forte nell’emisfero sud del cielo e un punto più ‘freddo’ che non è possibile spiegare con le attuali conoscenze della fisica.

 “Queste anomali sono causate dall’attrazione gravitazionale esercitata sul nostro da altri universi”, ha detto Laura Mersini Houghton, fisico teorico presso l’Università della Carolina del Nord. “Ci troviamo di fronte alla prima prova concreta dell’esistenza di altri universi”.

La Mersini Houghton, assieme al suo collega Richard Holman, professore presso la Carnegie Mellon University, già nel 2005 aveva pubblicato una serie di articoli nei quali aveva previsto ciò che Planck sembra confermare.

“Le anomalie statistiche che abbiamo rilevato, potrebbero essere anche l’effetto di fenomeni fisici profondi che ancora non ci sono noti”, hanno scritto in un documento recente.

Anche se alcuni scienziati rimangono scettici sull’esistenza di altri universi, i risultati delle osservazioni potrebbero segnare un passo decisivo verso un nuovo modo di considerare l’astrofisica. Planck ha raccolto la radiazione dell’Universo primordiale quando aveva appena 370 mila anni di vita.

La precisione della mappa fornita dalla sonda è così alta da rivelare alcune caratteristiche inspiegabili che richiedono l’elaborazione di una nuova fisica per essere comprese.

 I risultati, secondo molti scienziati, mostrano l’esistenza di altri universi oltre il nostro. “Questa idea ci sembra stramba in questo momento, proprio come quando fu formulata la teoria del Big Bang tre generazioni fa”, spiega al Sunday Times Geroge Efstathiou, professore di astrofisica presso l’Università di Cambridge. “Poi però abbiamo trovato la prova e tutto il modo di pensare l’universo è completamente cambiato”.

Se cosi’ fosse, dovremmo cominciare ad abituarci alla parola ‘multiverso’ e la domanda tradizionale della cosmologia ‘l’universo è finito o infinito?’, potrebbe essere sostituita da ‘il numero degli universi è finito o infinito?’, e se finito, cosa c’è oltre?