Fonte: http://europeanphoenix.it/component/content/article/9-storia/303-interventi-militari-usa-in-america-latina
1823: La Dottrina Monroe dichiara l’America Latina come “sfera di influenza” degli Stati Uniti.
1846: Gli Stati Uniti intraprendono una guerra contro il Messico, paese che alla fine è obbligato a cedere al vicino settentrionale la metà del suo territorio, inclusi gli oggi potenti e ricchi Stati nordamericani di Texas e California.
1854: La marina yankee bombarda e distrugge il porto nicaraguense di San Juan del Nord. L’attacco arriva dopo un tentativo ufficiale di porre imposte allo yacht del milionario nordamericano Cornelius Vanderbilt, che aveva portato la propria imbarcazione in questo porto. Il bombardamento facilita il cammino a William Walker.
1855: L’avventuriero statunitense William Walter, operando nell’interesse dei banchieri Morgan e Garrison, invade il Nicaragua e si proclama presidente. Durante i suoi due anni di governo invaderà anche i vicini paesi di El Salvador e Honduras, proclamandosi ugualmente capo di Stato di ambedue le nazioni. Walker restaura la schiavitù nei territori sotto sua occupazione.
1898: Gli Stati Uniti dichiarano guerra alla Spagna nel momento in cui gli indipendentisti cubani avevano praticamente sconfitto la forza militare coloniale.
Le truppe nordamericane occupano l’Isola di Cuba, disconoscono i patrioti e la Spagna si vede obbligata a cedere agli Stati Uniti i territori di Porto Rico, Guam, Filippine e Hawai.
1901: Le forze nordamericane di occupazione fanno includere nella Costituzione della nuova Repubblica di Cuba l’infame emendamento Platt, mediante il quale gli Stati Uniti si arrogano il diritto di intervenire negli affari cubani ogni volta lo ritengono conveniente. Cuba è inoltre obbligata a cedere in modo perpetuo una parte del proprio territorio nazionale per l’uso della Marina di Guerra statunitense: la base navale di Guantanamo.
1903: Gli Stati Uniti “provocano” la separazione di Panama, che allora era parte della Colombia, e acquisiscono diritti sul Canale di Panama. Anni dopo l’ex presidente Teodoro Roosevelt, il ‘reale separatore di Panama’, dirà: “Ho preso la Zona del Canale mentre il Congresso dibatteva”. Alla Colombia venne pagata successivamente la ridicola cifra di 25 milioni di dollari come compensazione.
1904: Viene promulgata a Panama la Costituzione Nazionale. Comprende un paragrafo che contempla l’intervento militare nordamericano quando Washington lo ritiene necessario. Viene immediatamente data inizio alla costruzione del Canale di Panama. Più avanti, gli Stati Uniti riempiranno la zona di basi militari e nel 1946 fonderanno la tristemente celebre Scuola delle Americhe, nelle cui aule passeranno quasi tutti i dittatori dell’America Latina.
1904: La fanteria della marina statunitense sbarca nella Repubblica Dominicana per soffocare un sollevamento armato oppositore. Un anno dopo, a proposito dell’intervento in questo paese, il Presidente Teodoro Roosevelt dichiara che gli Stati Uniti sono “il gendarme” del Caribe.
1906: Gli investimenti nordamericani a Cuba, che nel 1885 rappresentavano 50 milioni di pesos cubani, raggiungono la cifra di 200 milioni. Nell’agosto di questo anno scoppia un’insurrezione contro il presidente marionetta Estrada Palma, che sollecita l’intervento militare degli USA. I nordamericani sbarcano e designano come governatore William Taft.
1907: Repubblica Dominicana: gli Stati Uniti ottengono che il governo dominicano conceda loro la riscossione delle entrate doganali, concessione che rimane per 33 anni consecutivi.
1908: Truppe nordamericane intervengono a Panama. Nel decennio successivo lo faranno altre quattro volte.
1910: I marines yankee occupano il Nicaragua per sostenere il regime di Adolfo Díaz.
1911: Messico: per “proteggere” i cittadini nordamericani, il Presidente William Taft ordina il dispiegamento di 20 mila soldati alla frontiera meridionale e otto navi da guerra di fronte alle coste della California.
1912: I marines nordamericani invadono il Nicaragua e danno inizio ad un’occupazione che continuerà quasi continuamente fino al 1933. Questo stesso anno (1912) il Presidente Taft dichiara: “Non è lontano il giorno in cui tre stelle e tre strisce in tre punti equidistanti delimiteranno il nostro territorio: una nel Polo Nord, un’altra nel Canale di Panama e la terza nel Polo Sud. L’intero continente di fatto sarà nostro in virtù della nostra superiorità razziale, come è già nostro moralmente.”
1914: La Marina degli Stati Uniti bombarda la città portuaria di Veracruz, un attacco apparentemente motivato dalla detenzione di soldati nordamericani a Tampico. Il governo messicano si scusa, ma il Presidente Woodrow Wilson ordina che l’esercito attacchi Veracruz. Cento soldati messicani, vari cadetti della Scuola Navale e gruppi di civili resistono con eroismo. Ci sono 300 morti. Gli occupanti rimangono vari mesi.
1915: I marines occupano Haiti per “restaurare l’ordine”. Viene stabilito un protettorato che rimarrà fino al 1934. Il Segretario di Stato William Jennings Bryan, informando della situazione haitiana commentò: “Immaginate questo: negri che parlano francese”.
1916: Marines occupano la Repubblica Dominicana e vi rimangono fino al 1924.
1918: A Panama i marines occupano la provinciali di Chiriquì per “mantenere l’ordine pubblico”.
1924: La fanteria della marina USA invade l’Honduras per “mediare” in un conflitto civile. Un militare honduregno prende la guida del governo provvisorio. L’Honduras occupa il primo posto mondiale come esportatore di banane, ma i guadagni sono per la “United Fruit Company”.
1925: Truppe dell’esercito nordamericano occupano la città di Panama per interrompere uno sciopero e “mantenere l’ordine”.
1926: Gli Stati Uniti decidono di creare in Nicaragua una Guardia Nazionale. Augusto César Sandino propone si creare un esercito popolare per combattere gli occupanti stranieri.
1927: In Nicaragua un capitano dei marines yankee ordina a Sandino di arrendersi. Il ribelle risponde “Voglio la patria libera o morire”. Gli Stati Uniti realizzano allora il primo bombardamento aereo in America Latina. Attaccano il villaggio El Ocotal. Muoiono 300 nicaraguensi per le bombe e colpi di mitraglia yankee.
1930: Nella Repubblica Dominicana inizia la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo, un militare sorto dalla Guardia Nazionale, sostenuta e addestrata dagli Stati Uniti.
1933: Gli Stati Uniti abbandonano il Nicaragua e lasciano il controllo del paese a Anastasio Somoza e alla sua Guarda Nazionale.
1934: In Nicaragua viene assassinato César Augusto Sandino, che aveva deposto le armi. L’assassinio venne ordinato da Somoza, con la complicità dell’Ambasciatore statunitense Arthur Bliss Lane.
1941: A Panama viene deposto il presidente Arias da un golpe militare guidato da Ricardo Adolfo della Guardia, che prima aveva discusso il primo piano con l’Ambasciatore degli Stati Uniti. Il Segretario della Guerra Henry Stimson dichiara al riguardo: “E’ stato un grande sollievo per noi, perché Arias era troppo problematico e molto filo-nazista”.
1946: Gli Stati Uniti aprono a Panama la tristemente celebre Scuola delle Americhe, per la formazione dei militari del continente. Vi si formano i principali protagonisti delle dittature militari di Brasile, Argentina, Uruguay, Cile, Centro America e di altri paesi.
1947: Gli Stati Uniti iniziano ad imporre gradualmente il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR).
1952: A Cuba, con il consenso e l’apprezzamento del governo degli Stati Uniti, il generale Fulgencio Batista provoca il rovesciamento di Carlos Prío Socarrás e inaugura una sanguinosa tirannia.
1954: La CIA orchestra il rovesciamento del governo democraticamente eletto di Jacobo Árbenz in Guatemala. Un poeta guatemalteco descrisse il Governo di Árbenz come “anni di primavera in un paese di eterna tirannia”. Seguono quasi 40 anni di violenza e repressione che culminano nella politica di “terra bruciata” degli anni ’80. Più di 150.000 persone perdono la vita.
1956: In Nicaragua il poeta Rigoberto López Pérez uccide il dittatore Anastasio Somoza, da 20 anni al potere con l’appoggio degli Stati Uniti. Il Presidente Franklin Delano Roosevelt lo aveva definito così: “E’ un figlio di puttana, ma è il nostro figlio di puttana”. Suo figlio Anastasio Somoza Debayle prolunga la dinastia tirannica per vari anni ancora.
1960: Il Presidente Eisenhower autorizza la realizzazione su larga scala di azione coperte per rovesciare il governo di Fidel Castro, giunto al potere nel gennaio del 1959. Le azioni coperte includono l’assassinio del leader cubano, la creazione di bande contro-rivoluzionarie ed il sabotaggio dei principali settori dell’economia dell’isola.
1961: Forze mercenarie reclutate, organizzate, finanziate e dirette dagli Stati Uniti invadono Cuba dalla Baia dei Porci. In meno di 72 ore vengono sconfitte in quella che costituisce la prima grande sconfitta militare dell’imperialismo yankee in America Latina.
La CIA prepara un golpe di Stato contro il Presidente eletto dell’Ecuador J. M Velazco Ibarra, che si era mostrato troppo amichevole con Cuba.
1964: Il Presidente del Brasile Joao Goulart, che voleva realizzare una riforma agraria e nazionalizzare il petrolio, è vittima di un golpe di Stato appoggiato e promosso dagli Stati Uniti.
1965: Gli Stati Uniti inviano migliaia di effettivi nella Repubblica Dominicana per reprimere un movimento che cerca di riportare al potere il presidente democraticamente eletto e precedentemente rovesciato Juan Bosch.
1966: Gli Stati Uniti inviano armi, consiglieri e Berretti Verdi in Guatemala per attuare una cosiddetta campagna di contro-insorgenza. In una relazione del Dipartimento di Stato veniva riconosciuto che “per eliminare qualche centinaio di guerriglieri saranno uccisi quasi 10 mila contadini guatemaltechi”.
1967: Un gruppo di Berretti Verdi viene inviato in Bolivia per aiutare a trovare ed assassinare Ernesto Che Guevara.
1968: La CIA organizza una forza paramilitare considerata un precursore dei tenebrosi “Squadroni della morte”.
1971: Il quotidiano “The Washington Post” conferma che la CIA aveva cercato di assassinare in varie occasioni la guida della rivoluzione cubana Fidel Castro. Anni dopo, e nella misura in cui i documenti segreti della CIA vengono declassificati, si viene a sapere che i tentativi erano stati decine e i piani centinaia.
1973: I militari prendono il potere in Uruguay, appoggiati dagli Stati Uniti. La successiva repressione porta a cifre elevatissime il numero di persone incarcerate per ragioni politiche.
Un golpe di Stato istigato e organizzato dagli Stati Uniti rovescia il governo eletto del Presidente Salvador Allende in Cile, e installa al potere il Generale Augusto Pinochet che inizia una cruenta e lunga tirannia.
1976: In Argentina prende il potere una dittatura militare. Negli anni successivi negli Stati Uniti vengono declassificati quasi 5.000 documenti segreti che rivelano la stretta collaborazione e appoggio offerto dai più alti livelli del potere di Washington ai militari argentini, responsabili della morte di almeno 30.000 argentini, gran parte di essi giovani studenti e lavoratori. Recentemente il Dipartimento di Stato USA ha declassificato documenti che implicano direttamente l’allora Segretario di Stato Henry Kissinger e altri alti responsabili statunitensi nei crimini commessi dalla dittatura argentina, che mise in marcia una campagna di assassini, torture e “sparizioni” dopo aver assunto il potere. Kissinger era coinvolto nelle operazioni del cosiddetto “Piano Condor”, una rete di cooperazione per catturare ed eliminare oppositori politici in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, Paraguay e Bolivia.
1980: Gli Stati Uniti aumentano il massiccio sostegno ai militari de El Salvador che affrontano la guerriglia del FMLN. Gli squadroni della morte proliferano: l’Arcivescovo Romero viene assassinato da terroristi; 35 mila civili vengono uccisi tra il 1978 e il 1981. La violenza e l’assassinio di 4 suore da parte di sicari dei militari porta alla sospensione dell’aiuto militare da parte del governo yankee per un mese.
1981: L’Amministrazione Reagan inizia la guerra dei “contras” per distruggere il governo sandinista in Nicaragua.
La CIA procede nell’organizzazione dei “contras” in Nicaragua. Aveva iniziato l’anno precedente con un gruppo di 60 vecchie guardie di Somoza. Quattro anni dopo giungono a riunirsi nei “contras” quasi 12 mila ex guardie. Dei 48 capi militari più importanti dei “contras”, 46 erano stati ufficiali della Guardia Nazionale. Gli Stati Uniti procedono inoltre nella guerra economica contro il Nicaragua e nelle pressioni esercitate dal Fondo Monetario e dalla Banca Mondiale.
Il generale Omar Torrijos, Presidente di Panama, muore in un incidente aereo. Da allora esistono sospetti che la CIA sia coinvolta nel disastro, a causa del patriottismo di Torrijos e delle relazioni amichevoli del suo governo con quello di Cuba.
1983: Cinquemila fanti della marina degli Stati Uniti invadono la piccola isola caraibica di Granada. Le truppe yankee entrano poco dopo che una cospirazione aveva rimosso dal potere Maurice Bishop, un leader rivoluzionario e nazionalista.
1989: Gli Stati Uniti invadono Panama per arrestare colui che era stato fino ad allora un loro protetto, Manuel Noriega. L’operazione comporta non meno di 3 mila vittime civili.
1990: Gli Stati Uniti intervengono massicciamente nel processo elettorale del Nicaragua attraverso azioni coperte e anche pubbliche. Washington sostiene apertamente la coalizione dell’opposizione, sebbene tali pratiche siano illegali secondo la legge statunitense.
2000: Come parte della “Guerra alle Droghe”, gli Stati Uniti lanciano il “Piano Colombia”, un programma di ampio sostegno civile e militare ad un paese che possiede il peggior record in materia di diritti umani nell’intero continente. Il finanziamento da parte degli Stati Uniti di questo Piano è di 1.300 milioni, l’83% dei quali destinati alle spese militari. Il “Piano Colombia” è stato poi sostituito nella “Guerra al Terrorismo”.
2002: Gli Stati Uniti appoggiano e finanziano gli elementi che organizzano il fallito golpe di Stato dell’11 aprile in Venezuela contro il Presidente eletto Rafael Hugo Chavez.
Traduzione di Europeanphoenix
Testi utilizzati:
Mark Rosenfelder: U.S. Interventions in Latin America, 1996
Roberto Bardini: Tropas extranjeras y maniobras militares. Inmunidad es impunidad, 7 Luglio 2003
Fonti utilizzate da entrambi gli autori:
Black, George. “The Good Neighbor”. Pantheon Books, New York: 1988.
Burns, E. Bradford. “Latin America: A concise interpretive history”. 4th ed. Prentice-Hall, Englewood Cliffs.
Chomsky, Noam. “Year 501: The Conquest Continues”. South End Press, Boston: 1993.
Galeano, Eduardo. “Century of the Wind and Faces & Masks”. Pantheon Books, New York: 1988. (Pubblicato originariamente come “Memoria del fuego II, III: El siglo del viento, Las caras y las mascaras”)
Gleijeses, Piero. “Shattered Hope: The Guatemalan Revolution and the United States, 1944-1954”. Princeton, Princeton NJ: 1991.
Kwitny, Jonathan. “Endless Enemies: The Making of an Unfriendly World”. Congdon & Weed, New York: 1984. Ex corrispondente del “Wall Street Journal”.
Patricia Galeana, “Cronología Iberoamericana 1803-1992”, Fondo de Cultura Económica, Messico, 1993
Gastón García Cantú, “Las invasiones Norteamericanas en México”, Editorial Era, México, 1974.
Gregorio Selser, “Cronología de las Intervenciones Extranjeras en América Latina (1776-1945)”, coedizione delle università Nacional Autónoma de México, Obrera de México, Autónoma Metropolitana-Atzcapozalco y de Guadalajara, Messico, 1994-1997-2001.