David Bowie: il video oscuro di ★ Blackstar

Scritto da: Emanuele Fardella
Fonte: http://oltrelamusicablog.com/2015/11/24/david-bowie-il-video-oscuro-di-blackstar-%E2%98%85/

Il nuovo singolo di David Bowie, Blackstar ★, è stato presentato come una traccia sperimentale. Il ritmo del brano è ipnotico, ripetitivo fino all’ossessione. Più della musica, tutta dissonata tra jazz e avant garde, più della voce, riconoscibilissima ma più gelida di una folata glaciale, è il video che genera malessere: non seduce, disturba. Morte e paura sono in ogni nota, in ogni cosa, in ogni piega del volto severo, teso, cereo.

Il videoclip è un cortometraggio della durata di dieci lunghi minuti, ed è decisamente inquietante e di difficile comprensione. Lo spettatore viene proiettato in un pianeta da incubo, nei cui cieli si staglia minaccioso un buco nero al posto del sole (Blackstar ★, appunto). Ci sono molti riferimenti esoterici, simbolismi che si avvicendano fra riti iniziatici e tragici riferimenti alla passione di Cristo, il tutto cantato e descritto con versi estremamente ermetici da un David Bowie che appare, inizialmente, bendato. Le immagini che si susseguono, con un ritmo tutt’altro che incalzante, suscitano una notevole angoscia. Vengono mostrati uomini e donne che “vibrano” come se fossero stati ipnotizzati o come “posseduti” da qualcosa di misterioso che sembra aleggiare nell’aria. Una sacerdotessa, con in mano un teschio, evoca spiriti immondi durante un rito pagano mentre in un campo appaiono tre spaventapasseri. Colpisce il fatto che siano proprio tre, con le braccia e la posa dei corpi che ricorda maledettamente quella di tre uomini crocifissi. L’atmosfera è molto lugubre e musicalmente, il brano si allontana anni luce da qualsiasi cosa Bowie abbia cantato fino ad oggi.

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Nel testo della canzone, viene continuamente citata la “villa di Ormen con una candela che è al centro di tutto”. Ormen è il titolo di un romanzo dello scrittore svedese Stig Dagerman, morto suicida a soli 31 anni. Il terrore era una delle tematiche delle sue opere che sembra rievocare, in maniera quasi morbosa, le suggestioni di Blackstar ★. Non è semplice captare il significato del testo, così come del video musicale. Ad una prima lettura sembra alludere alla figura dell’angelo caduto, ovvero Lucifero:

Il giorno in cui è morto è successo qualcosa
Lo spirito è salito di un metro e si fece da parte
Qualcun altro prese il suo posto, e coraggiosamente urlò:
Sono una Stella Nera, sono una Blackstar
Quante volte cade un angelo?
Non posso rispondere perché (sono una Blackstar)
Seguimi (non sono una stella del cinema)
Ti porterò a casa (sono una Blackstar)

Ma potrebbe essere suscettibile di diverse interpretazioni. Guardando il video, è comunque evidente lo stampo luciferino e l’impronta occultistica.

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Il video è stato diretto da Joan Renck, regista che ha diretto alcuni episodi di Breaking Bad e Walking Dead nonché la nuova serie poliziesca The Last Panthers.

In un’intervista pubblicata su Noisey, il regista, parlando di Blackstar ★, ha dichiarato la sua ammirazione per Aleister Crowley, padre del satanismo moderno:

Beh, io sono una grande fan di Crowley, lo sono sempre stato. Ho cercato di fare un film sulla sua vita, qualche anno fa, ma il progetto non è andato a buon fine. Amo Crowley per essere stato un uomo audace. Penso sia stato molto frainteso. Era un bravo ragazzo, ma è stato raffigurato come un uomo malvagio e lui non lo era. Amava l’idea di vivere in un mondo magico e ha cercato di evocare quella merda. E ovviamente non ci riuscì perché quella merda non esiste, in realtà.

Nel video, i riferimenti al mago nero britannico sono evidenti: dalla Torre di Guardia, al Pentacolo impresso in quella che sembra essere una “bibbia nera” che Bowie brandisce con fierezza.

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Allusione alla “bibbia satanica“? Non ci è dato saperlo, almeno per il momento Bowie non ha rilasciato dichiarazioni sul reale significato del video ma ricordiamoci che nulla viene creato dal caso; ogni scena, ogni immagine, ogni parola è studiata per trasmettere qualcosa di ben preciso. E l’atmosfera lugubre e occulta del cortometraggio ci lascia già presagire l’intento dell’artista e della sua musica.

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