Soia: controindicazioni e rischi per la salute

Scritto da: Dott. Walter Bottai
Fonte:  http://www.naturopataonline.org/alimentazione/cosa-mangiamo/15184-soia-controindicazioni-e-rischi-per-la-salute.html

soia controindicazioni

Tutto quello che avreste dovuto sapere sulla Soia ma nessuno vi ha mai detto (forse).

Quale soia? La soia gialla, semi rotondi nome scientifico Glicine Max viene spesso confusa con la soia verde o soia rossa; in realtà la cosiddetta soia verde non è soia ma un fagiolo, nome scientifico vigna radiata da cui si ricavano da secoli ( in oriente ) i famosi “germogli di soia” che soia non sono.

Vigna radiata

La soia verde non esiste ma esistono i fagioli mungo (vigna radiata) ai quali si attribuisce erroneamente il nome di soia. La vigna radiata è originaria dell’India e ne esistono, del genere vigna, diverse decine di specie. Il nome scientifico di vigna è stato dato a tale specie in onore del suo scopritore, un botanico italiano di nome Domenico Vigna (morto nel 1647) . In origine Linneo l’aveva classificato come Faseolus radiatus.

I germogli

La vigna radiata o mungo fin dall’antichità si diffuse in tutti le parti subtropicali dell’Asia fino all’Europa. In oriente venne utilizzata molto nell’alimentazione umana sottoforma di germogli. In Cina da millenni si riconoscono notevoli proprietà nutrizionali ai germogli, e la vigna radiata fu utilizzata in cina prevalentemente come germogli. La flotta cinese nel 1400 circa utilizzava fare scorte di vigna per la produzione in mare aperto di germogli che venivano consumati regolarmente onde mantenere la buona salute dell’equipaggio, cosa non nota in occidente, i cui marinai dovettero fare i conti con lo scorbuto, per carenza di vitamina C, nelle lunghe traversate. Quindi la tradizione e il consumo di mungo da parte del genere umano è di vecchia data. In Europa e in Italia i fagioli del genere Vigna sono stati da utilizzati per l’alimentazione umana da lungo tempo, anche i fagioli cosiddetti dall’occhio appartengono al genere Vigna.

E la soia ?  Non ha molto a che vedere col genere Vigna infatti appartiene al genere Glicine.

Benché l’uso della soia sia antichissimo non fu mai usata per l’alimentazione umana, salvo forse in tempi di carestia. Essa veniva usata per fissare azoto nei terreni onde poter coltivare i cereali. Gli ideogrammi cinesi risalenti a più di 1000 anni A.C testimoniano l’uso dei cereali sacri indicati con l’immagine dello stelo e del seme mentre per la soia l’ideogramma ritraeva la sola radice indicativa del fatto che la parte più importante era la radice che arricchiva il terreno di azoto e lo preparava per la coltivazione dei cereali sacri, che erano orzo frumento miglio e riso. La soia non fu mai usata come alimento per il genere umano.

La soia e gli inibitori in essa contenuti

Nella soia sono contenuti degli inibitori della tripsina e di altri enzimi deputati alla digestione delle proteine, tali sostanze non si riescono a distruggere, se non parzialmente con la cottura, inoltre nella soia sono presenti delle emoaglutinine pericolose soprattutto per chi ha necessità di mantenere il sangue fluido ed evitare coaguli. Quindi per tali persone il latte di soia è sconsigliato. Inoltre tali inibitori uniti all’emoagglutinina sono inbitori della crescita. La soia contiene anche elevate quantità di acido fitico che a livello digestivo complessa minerali come calcio, magnesio, ferro, rame, zinco riducendone notevolmente la biodisponibilità. Intanto per quantificare, la soia secca seme e quidi la matertia prima per fare il latte di soia contiene l’1,8% di acido fitico, le proteine di soia l’1,20% mentre le lenticchie secche ne contengono lo 0,42% i fagioli dall’occhio (vigna radiata 0,44%, riso integrale 0,52% crusca di frumento 3,14% farina di frumento 00 0,29%. Quindi le parti più esterne dei semi di cereali e di legumi sono molto ricche di acido fitico e quindi ricche di antinutrienti. La soia comunque tra tutti i legumi e cereali ha il contenuto più alto di acido fitico 4-6 volte di più di cereali e altri legumi.

La fermentazione della soia e la sua edibilità 

fu in Cina che fu messa a punto la tecnica dalla coagulazione del puré di soia tramite il solfato di magnesio e questo processo rese più edibile l’alimento, si diffusero allora alimenti come il tofu, inoltre anche il processo di fermentazione riduce ma non elimina la presenza degli antinutrienti.

E i vegetariani?

Devono maneggiare con attenzione la soia e derivati ma anche gli altri legumi che se usati al posto della carne possono provocare carenze di ferro, calcio, magnesio, ma soprattutto zinco la cui insufficienza può interferire negativamente con la sintesi delle proteine e del collagene, quindi la salute delle articolazioni per esempio, inoltre lo zinco è indispensabile per lo sviloppo dell’apparato nervoso è implicato nel controllo della glicemia ecc. È stato constatato che una dieta ricca di soia e legumi nei bambini può causare problemi nella crescita e rachitismo o addirittura un arresto della crescita inoltre vi può essere inibizione dell’attività tiroidea; l’alto contenuto di fitoestrogeni, come del resto gli estrogeni naturali, inibiscono la tiroide

se poi consideriamo che l’acido fitico sequestra lo zinco che è indispensabile per la trasformazione del T4 (ormone tiroideo ) in T3 ( forma attiva dell’ormone tiroideo ) abbiamo in una sinergia di danni.

Latte di soia

Da ciò si può ben comprendere come una colazione a base di latte di soia e magari fiocchi di mais ( il mais è un inibitore dell’attività tiroidea) ripetuta quotidianamente possa fare insorgere problemi seri nel lungo periodo. La pericolosità del latte di soia come sostituto del latte materno è stata messa in evidenza addirittura dal dipartimento britannico della salute che, pubblicato nel 1966, dichiarava la pericolosità dei fitoestrogeni in essa contenuti per la salute del bambino.

La scienza ufficiale che dice?

Come facilmente arguibile, e prevedibile se ne sta’ nell’ombra, ci sono molti, troppi interessi, le industrie investono capitali enormi sulla soia, e il suo consumo viene spinto e sostenuto in barba alla sua valenza antinutrizionale. Nella stessa FDA americana ci sono stati contrasti per la pubblicazione dei benefici nel consumo di soia per i suoi poteri anticolesterolo e quindi (potenzialmente) nel ridurre i rischi d’insorgenza di problemi cardiaci e la non pubblicazione degli effetti negativi.

Soia e alimentazione animale

La soia fu usata anticamente per l’alimentazione animale; c’è da chiedersi come mai?

Forse gli antichi notarono che gli animali dopo lo svezzamento col latte materno ingrassavano di più se alimentati anche con soia? Dopo tutto l’inibizione dell’attività tiroidea porta in genere ad un accumulo di grassi e a una riduzione del metabolismo. Forse, certo è che evitarono accuratamente di usarne preferendo i classici cereali. E per quanto riguarda la Cina e l’oriente in genere il cereale principe non fu il frumento (ricco di glutine) ma il riso in cui il glutine è assente. Saggezza Cinese.

Conclusioni

Non bisogna mai demonizzare nulla, ma è bene avere più elementi per poter prendere meglio le decisioni. Nel caso della soia un suo uso regolare, in sostituzione della carne, è da evitare, meglio le lenticchie, e i fagioli (passati per lasciare indietro le bucce). I rischi ci sono e sono grandi.

Comunque è meglio evitarla completamente nell’infanzia e nell’età dello sviluppo.

Certo il latte di soia è comodo come sostituto del latte vaccino, ma esiste anche il latte di riso, di avena, di farro, di kamut, che sono senz’altro più sicuri.

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