“Sospetto ufo a Manduria”. Segnalato dal Centro ufologico del Mediterraneo

Fonte: http://www.setiufo.org/newsufo/newsufo.html

MANDURIA – La foto di un presunto ufo è pervenuta ai ricercatori del Centro Ufologico Mediterraneo (C.Ufo.M.). L’immagine è stata scattata sulla litoranea salentina, marina di Manduria nei pressi della Torre di Borraco. Il dato avrebbe colpito non poco gli ufologi interpellati che hanno diramato un comunicato stampa con la riproduzione in vari formati dello scatto in questione. “Un oggetto che nel contesto della foto è piuttosto piccolo e che non è posto nel cielo, stagliandosi infatti nettamente sullo sfondo del mare: due elementi che depongono già di per sé, per l’autenticità della foto”, scrivono gli esperti. Con gli ingrandimenti e con vari trattamenti delle immagini, gli ufologi del C.Ufo.M. hanno messo in risalto l’oggetto che sembrerebbe avere tutte le caratteristiche di un classico disco volante con il suo misterioso aspetto metallico mentre si libra ad una quota apparentemente non troppo elevata. L’episodio immortalato nella foto risale al 26 agosto scorso ma solo ora, dopo attente valutazioni e analisi il team diretto dal presidente Angelo Carannante ha deciso di divulgare la notizia. “Ore di lavoro, analisi, ricerche, studi, comparazioni ed indagini, con l’indizione di tanto di riunioni e confronti nella sede sociale – si legge nel comunicato – per cercare di capire che cos’è stato immortalato”. Ovviamente non mancano le ipotesi, nessuna da escludere sia pure con varie possibilità: dal più incredibile ed inspiegabile ufo, ad un volatile o addirittura ad un’imbarcazione, perché l’oggetto volante non identificato è calato in una  panoramica che riprende un paesaggio con terreni, case, vegetazione, oggetti vari, mare e cielo. In una foto scattata dopo appena sette secondi, l’oggetto non c’è più, risultando letteralmente scomparso. Come al solito, le relazioni e gli studi dei vari componenti del centro sono ancora in itinere. “Tuttavia – conclude la nota inviata alle redazioni -, già si può ragionevolmente ritenere la foto come autentica ed affidabile, per cui l’ufo era lì calato nel paesaggio fino a prova contraria”. Le fotto sono esame è stata scattata da un tale Francesco dal terrazzo della sua abitazione nelle campagne di Manduria. Solo successivamente si avvedeva, dopo aver scaricate le foto sul suo Pc, della presenza dell’oggetto volante non identificato. Con lui non c’erano altre persone.

LA TRATTA DEGLI STORPI.

Scritto da : Massimiliano Frassi
Fonte:http://www.massimilianofrassi.it/blog/

È stato smantellato un racket che in Italia riduceva letteralmente in schiavitù, gravi disabili “importati” dalla Romania.
Storpi, nati così o resi tali, giovanissimi e anziani con gravissime menomazioni, lasciati fuori dalle chiese o nelle piazze col compito di impietosire e raccogliere più soldi possibile.
Le indagini che sono durate un anno e sono state portate avanti dalla Polizia Municipale di Milano, coordinata dal pm Antonio Sangermano, hanno portato a 12 ordini di custodia cautelare per associazione a delinquere e riduzione in schiavitù.
Questa la modalità di lavoro:
10/12 ore al giorno, sotto neve o sole, non importa. Per pasto: solo un tozzo di pane, delle patate lesse ed a volte qualche ala di pollo bollita, ma non sempre perché “più si è magri meglio è”.
Ogni moneta ricevuta va data al capo, pena serie fustigazioni. E come ricovero notturno materassi marci, ricoperti di urina e popolati da topi.
Il boss è un 40enne. Si chiama Ibram “Lahu” Saba. Secondo la Procura milanese ha incassato almeno un milione di euro, comprando case lussuose in Romania.
Quello che riporto è un brano tratto dal mio libro “L’Inferno degli Angeli…dico solo che è stato scritto nel 2003, anno in cui dal palco del Maurizio Costanzo Show lanciai questo allarme…
2003- 2012. Nulla è cambiato e l’assurdo è che in molte città, compresa la mia, questi traffici si pensa rifermarli, sapete come?
Multando chi fa accattonaggio…..

<<Sulla strada del ritorno imbocchiamo una larga via, costeggiata da splendide ville.
Barocche, fastose, vergognosamente opulente, per un attimo sembra di essere catapultati in qualche noto serial tv tipo Dallas o Dinasty, che quasi ti aspetti di vedere JR spuntare dal fondo della strada a bordo della sua cadillac, mentre Sue Ellen si ubriaca in veranda.
Molte di queste case sono ancora in fase di costruzione.
Gli archi, le torrette, le maxy piscine, i marmi e gli stucchi: è una gara continua, a chi le realizza più sfarzose e lussuose possibili.
“Sono le case dei Rom che vengono da voi in Occidente e che poi fanno costruire qui con i guadagni dei loro traffici”.
Traffici come quello recentemente scoperto e denunciato dalla polizia di frontiera:
contrabbando di handicappati che a dirlo così, sembra una battuta politicamente scorretta ed invece è ancora una volta la mera realtà.
Paralitici storpi e quant’altro, esportati in Italia, Francia e Spagna, per essere sistemati ai semafori delle città, nelle piazze o nelle stazioni, con il compito di chiedere l’elemosina e fruttare il più possibile.
Portati presto sul posto di lavoro; recuperati a tarda sera con l’abbondante raccolta di generose elemosine. Segregati, sfruttati e picchiati qualora chiedano almeno un po’ di umana pietà.
Mentre qualcuno domani aggiungerà una nuova Jacuzzi alla propria residenza.>> Tratto da “L’inferno degli angeli” di Massimiliano Frassi, 2003.

LA GUERRA DELL’OMBRA E L’IPNOSI REGRESSIVA

Scritto da: Angelo Bona
Fonte: http://www.ipnosiregressiva.it/

Cari amici, sto notando come moltissime persone sono inconsapevolmente disallienate dall’Uno. Esiste un progetto di gruppi di potere che volutamente schermano la Luce del sole. La Luce è la fonte primaria della nostra consapevolezza e la guerra che il due sta quotidianamente compiendo segue  una ricerca scientifica di deconnessione della masse dall’Uno. Questo è realizzabile con l’inquinamento, le scie chimiche, la chimica tossica che abbassa drammaticamente i livelli di vitamina D (vitamina della luce) e che ci deconnette dalla Sorgente. Ieri a Milano, camminando per il centro avevo la sensazione che le persone fossero profondamente addensate nell’ombra. Se avessi proposto loro un test di Vitamina D3 avrei ottenuto un 90% di fortissime carenze. Dobbiamo saperlo che la tiroide, la vitamina D presiedono alla nostra energia, al nostro libero arbitrio e qualcuno ha compreso come inibirci e sottometterci. Non servono quindi atomiche che esplodono su Hiroscima e Nagasaki, ma basta schermare il sole con filtri che ci deprimano, ci disorientino e ci tolgano la capacità di reagire. Dobbiamo saperlo e recuperare il diritto di respirare l’Uno cercando anche di comprendere chi sta clandestinamente schermandoci il sole. La terza guerra mondiale, quella dell’ombra è in atto e dobbiamo pretendere di non essere oscurati dalla Luce. L’ipnosi regressiva necessita per la sua indagine karmica della forza della Luce e l’aurora deve essere la direzione alla quale tutti dobbiamo tendere per vincere il buio della notte. Riscontro clinicamente un incremento dell’ombra nelle persone e questo mio monito spero favorisca la consapevolezza di cosa veramente puo’ dissetare il nostro animo fuorviato dai marketing dell’ombra.

Buona Vita Angelo Bona

Governo impazzito: nuova manovra da 10 miliardi in arrivo

Fonte: http://www.contropiano.org/it/news-politica/item/11729-governo-impazzito-nuova-manovra-da-10-miliardi-in-arrivo

Il governo sta perdendo la testa e il controllo della situazione. Dopo aver escluso decine di volte la necessità di una nuova “manovra”, oggi ne varerà un’altra.

Il Consiglio dei ministri è impegnato oggi nel varo della cosiddetta “legge di Stabilità”, il nuovo nome dellle vecchie “leggi finanziarie”. Si parla di una manovra da almeno 10 miliardi di euro, disegnata e motivata con la necessità di “scongiurare” l’aumento dell’Iva nel luglio 2013. Per quanto riguarda i capitoli principali nella manovra seguiamo la scansione de Il sole 24 Ore (molto “interno” ai progetti di ristrutturazione del governo).

Salari di produttività e stop aumenti Iva
Dopo la presentazione della legge ai sindacati, che immaginiamo faranno le barricate di parole nelle dichiarazioni all’uscita, verrà presentato un testo che dovrebbe contenere anche il rifinanziamento della detassazione del salario di produttività, anche se i margini per l’inserimento di una misura di questo tipo sembrano stretti. Le risorse stanziate finora per il 2012 ammontano a 835 milioni di euro, mentre per il 2013 sono stati iscritti a bilancio soltanto 263 milioni. Dalla fase 2 della  spending review dal luglio scorso dovrebbero arrivare, secondo una stima, circa 9-10 miliardi di euro, di cui 6,5 destinati a bloccare (definitivamente?) l’aumento di due punti dell’Iva, in calendario per il prossimo luglio). La cifra per il provvedimento sul “salario di produttività” (solo aziendale, per le imprese che vanno bene) potrebbe arricchirsi di 1 o 1,2 miliardi di euro. In vista anche una ulteriore razionalizzazione degli incentivi alle imprese, con l’adozione parziale del “Piano” predisposto nientepopodimeno che da Francesco Giavazzi.

Spending review ed enti territoriali
“La priorità su cui punta ad incidere la legge di Stabilità riguarda però la spesa per gli enti territoriali, già oggetto del decreto legge sui costi della politica locale, che hanno subito una stretta che si aggira sui 400-500 milioni di euro”. Gli enti locali riceveranno quidi tagli a tutti i livelli (Regioni, province, comuni), indipendentemente dal livello di corruzione accertato e dai dai livelli degli stipendi per gli amministratori e gli alti dirigenti. Il taglio sui grandi flussi di spesa dovrebbe aggirarsi intorno a 1-1,2 miliardi di euro per le Regioni ed una cifra simile per le Autonomie speciali, da accompagnarsi ad una riduzione dei fondi già stanziati per l'”attuazione del Federalismo”. Dagli enti locali, infine, il governo conta poi di poter recuperare ulteriori 500 milioni di euro.

Sanità
C’è la dichiarata opposizione del ministro della Salute Balduzzi (che fa sponda a Cgil, Cisl e Uil) ad ogni ipotesi di ulteriore intervento sul Fondo sanitario nazionale, dato come “inevitabile” per recuperare tra i 600milioni di euro ed 1,5 miliardi di euro attraverso l’estensione del codidetto “metodo Consip” per le forniture del comparto Sanità (introduzione del criterio del prezzo di riferimento alle condizioni di miglior efficienza e innalzamento dal 5 al 10% del taglio lineare sui contratti d’appalto).

Nuova “stretta” per Pubblico impiego e Pa
Il Governo, attraverso la legge di Stabilità, intende disporre il blocco dei contratti per il 2014 e attuare il “Piano Bondi” su missioni all’estero e rappresentanze diplomatiche. Tra gli obiettivi anche una drastica “razionalizzazione” per la spesa degli immobili pubblici: in programma un taglio del 20% della spesa sostenuta nel 2011, il blocco di ogni nuova locazione (con la complicazione della scandalosa “privatizzazione” tremontiana, che ha venduto ai privati molti immobili con all’interno uffici ministeriali per poi restarci in affitto a un prezzo superiore a quello ricavato con la vendita) e la riduzione della spesa per gli arredi. Tra le misure collaterali, anche il taglio delle consulenze informatiche nella Pa, paletti per l’acquisto di auto in leasing (tranne che per le Forze dell’ordine) e risparmi obbligati per il consumo di energia elettrica negli Uffici pubblici.

Commissario speciale anticorruzione
All’interno del Ddl Stabilità potrebbe trovare posto, in extremis, anche il “commissario speciale anticorruzione” la cui istituzione è stata proposta nei giorni scorsi sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà (per ritardare però l’approvazione del decreto anticorruzione, che dà un po’ di fastidio ai berlusconiani).

Spese indifferibili e rimodulazione Imu
Circa 3,2 miliardi dovranno arrivare alle “spese indifferibili”: almeno 2 miliardi serviranno per finanziare la ricostruzione nelle zone terremotate dell’Emilia-Romagna. Il resto potrebbe essere usato per finanziare il fondo sociale per l’occupazione e gli ammortizzatori sociali. La legge di Stabilità potrebbe essere utilizzata anche come veicolo per una rimodulazione della ripartizione della quota erariale e comunale dell’Imu con l’attribuzione ai Comuni di tutta l’imposta, compensata ovviamente con un taglio dei trasferimenti. Sul capitolo infrastrutture potrebbe esserci invece una parola definitiva per il Ponte sullo Stretto; la legge di stabilità dovrebbe contenere infine delle misure per rimuovere le condizioni di favore di cui gode Ryanair.

Parigi: la Senna diventa sempre più un’ecologica autostrada d’acqua

Fonte: http://www.soloecologia.it/04102012/parigi-la-senna-diventa-sempre-pi-unecologica-autostrada-dacqua/4487

Per rifornire i suoi punti vendita nel centro di Parigi, una nota catena di supermercati francesi ha scelto di trasportare la merce utilizzando una chiatta. Silenziose e non inquinanti, le imbarcazioni da trasporto non creano ingorghi e non sono bloccate ai semafori. La chiatta in questione naviga ogni giorno verso il centro della Ville Lumière trasportando 200 tonnellate di merce, praticamente il carico di 26 TIR. All’alba la merce passa dalla barca ai camion, che poi vanno a scaricare la merce destinata a riempire gli scaffali quando le strade della città sono ancora deserte. Del resto, la scelta è estremamente razionale: non esistono più vie di accesso alla capitale francese che non siano sature; la chiatta è un modo per riuscire ad assicurare consegne puntuali, economiche ed ecologiche e per questo attira sempre più clienti. E’ un vero e proprio ritorno al passato, quando il fiume era la principale via di rifornimento di Parigi – poi sostituita dal trasporto su gomma e su rotaia, che hanno lasciato il fiume quasi esclusivamente ai bateau-mouche su cui si spostano i turisti. Ma le intenzioni sono di sperimentare anche un servizio di trasporto urbano di passeggeri sulla Senna. Del resto, con i suoi 13 chilometri di lunghezza nel tratto cittadino e una larghezza che raggiunge anche i 200 metri, la Senna si presta benissimo alla navigazione.

Mostra “Raffaello verso Picasso” in Basilica Palladiana “

Fonte: http://www.vicenzatoday.it/eventi/mostre/mostra-raffaello-verso-picasso-in-basilica-palladiana.html

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure

Basilica Palladiana, 6 ottobre 2012 – 20 gennaio 2013

E’ una mostra di caratura internazionale ad inaugurare la Basilica Palladiana di Vicenza dopo l’imponente restauro che l’ha trasformata in un grande e moderno contenitore culturale. La realizzazione di questa straordinaria esposizione, sponsorizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, già sostenitrice del restauro del monumento palladiano, è stata affidata al direttore generale di Linea d’ombra Marco Goldin, curatore di mostre di grande successo.
La mostra è realizzata anche grazie al contribuito di Comune di Vicenza, Linea d’ombra e dei due main sponsor, UniCredit e il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta.

La mostra s’intitola  “Raffaello verso Picasso – Storie di sguardi, volti e figure”.
L’inaugurazione è prevista per sabato 6 ottobre 2012. L’esposizione è visitabile a Vicenza fino al 20 gennaio 2013.

Divisa in quattro sezioni tematiche – che affrontano argomenti che vanno dal sentimento religioso alla nobiltà del ritratto, dal ritratto quotidiano allo sguardo inquieto del Novecento –, la mostra contiene un centinaio quadri, provenienti dai musei dei vari Continenti, che raccontano la storia del ritratto e della figura dal Quattrocento alla fine del Novecento. L’evoluzione di questo genere è raccontata facendo ricorso ai nomi più celebri dell’intera storia dell’arte: Raffaello, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Tiziano, Dürer, Cranach, Pontormo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo; gli impressionisti da Manet a Van Gogh, da Monet a Cézanne a Gauguin; i grandi pittori del XX secolo Munch, Picasso, Matisse, Modigliani, Giacometti, Bacon. Questi sono solo alcuni dei grandi artisti le cui opere proverranno da tutto il mondo.
Quindi senza puntare su un percorso articolato semplicemente nella successione dei secoli, il curatore della mostra, Marco Goldin, ha inteso privilegiare le relazioni stilistiche tra pittori che abbiano vissuto lontani tra loro anche centinaia d’anni. Questa grande mostra è poi anche l’occasione per entrare in uno dei più celebri monumenti italiani, la Basilica Palladiana di Vicenza. Dopo cinque anni di restauro filologico, il capolavoro di Palladio viene restituito, proprio con questa esposizione, alla pubblica fruizione. L’allestimento della mostra, del resto, si inserisce, con il suo variare di passo e dimensione, con pareti e sale costruite appositamente, all’interno di quella meravigliosa “scatola” che è la Basilica.
Dal 2 febbraio 2013, la mostra si trasferisce poi per due mesi in un altro luogo magico, il Palazzo della Gran Guardia a Verona, proprio di fronte all’Arena.
Alla mostra “Raffaello verso Picasso” ne seguirà un’altra ugualmente eccezionale, per la qualità degli autori e delle opere presentate, oltre che per la ricchezza dei percorsi proposti, intitolata “Da Tiziano a Monet. Per una storia del paesaggio in Europa”. Questo evento sarà ospitato prima a Verona, alla Gran Guardia, e quindi nella Basilica Palladiana di Vicenza.

Mostra “Raffaello verso Picasso” in Basilica Palladiana Eventi a Vicenza
Informazioni  e prenotazioni per la mostra “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure” (6 ottobre 2012-20 gennaio 2013)
Contattare il call center di Linea d’ombra che risponde al numero 0422 429999 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18 Chiuso il sabato, la domenica e i festivi (fax 0422 308272, email biglietto@lineadombra.it).
Per ulteriori informazioni consultare il sito di Linea d’Ombra www.lineadombra.it dove è on line un sito dedicato.“

Lunatici internazionali e somarelli nostrani

Scritto da: Gianni Petrosillo
Fonte: http://www.conflittiestrategie.it/lunatici-internazionali-e-somarelli-nostrani

Solo vedendo il mondo dalla luna (moon) si poteva affermare quel che ha affermato Ban Ki-Moon, segretario generale dell’Onu. Quest’uomo-satellite che orbita intorno a Washinton, o su di lì, con una accelerazione del suo moto circolare nel campo gravitazionale occidentale, al quale corrisponde il giramento delle palle dei siriani ma anche dei russi (i quali rischiano di perdere due basi internazionali in una zona strategica), ha detto: “invito il popolo siriano a rispettare pienamente l’integrità territoriale dei Paesi vicini”. Come suggerire ad una vittima di Jack lo squartatore di non muoversi affatto poichè in questi casi è più assennato farsi colpire subito piuttosto che prolungare lo strazio. Questo consiglio sarà più saggio per il suo seggio ma non di certo per Damasco che rischia di capitolare prima di quanto auspicato dai suoi nemici. Ciò a proposito del lancio di ordigni siriani in territorio turco al quale Ankara ha risposto con violenza triplicata.  Forse la Siria è incappata in uno di quegli errori ad effetto collaterale di cui sono maestri gli Usa, forse non sono state nemmeno le forze ufficiali a causare l’incidente, del resto, essendo il Paese nel caos è molto più probabile che la provocazione sia venuta da quei ribelli finanziati e armati proprio dai Turchi, dagli altri paesi arabi e dalle sedicenti democrazie liberali. Lasciando perdere l’episodio specifico, restano comunque tutte le subdole situazioni istiganti riportate che non mutano la sostanza dei fatti e che danno ragione ad Assad.  Tutti contro uno Stato pare essere la regola vitale della superiore civiltà globale che agisce sempre unanimemente quando si tratta di preservare gli interessi strategici di uno Stato su tutti: quello americano. E’ da tempo che si sta cercando il pretesto per un attacco “autorizzato” in stile Libia anche contro il popolo siriano, quindi la versione turca, già appoggiata dalla Comunità Internazionale, puzza di döner kebab lontano un miglio. E poco importa che la Turchia stia permettendo ai criminali di Al Qaida, o chi per lei, di attraversare indisturbati la frontiera tra le due Nazioni, previo supporto logistico e rifornimento militare. A Ban Ki Moon interessa continuare a mettere all’angolo le autorità di Damasco in maniera da rendere uniformi gli equilibri emersi in tutta l’area con le primavere fuori stagione dei contesti viciniori. Naturalmente, nel codazzo di lacchè diplomatici che hanno preso istantaneamente posizione, senza riflettere un attimo, a favore della Turchia e contro la Siria, c’è il nostro Ministro degli esteri, al secolo Pavlov Giulio Terzi di Sant’Agata, il quale, nonostante il cognome cerca sempre di arrivare primo nella gara a chi riverisce di più il padrone d’oltreatlantico. Anche impegnandosi conto quarti e quinti, come in questo frangente. A Terzi è bastato partire in quarta per battere tutti sul tempo, aggiudicandosi la pole position dei servi nel circuito democratico oltreoceanico della soggezione. Unicamente un presunto specialista che gira a basso régime politico facendo parte di un infimo regìme tencocratico poteva garantire una simile prestazione da muletto. O da Asinello coi paraocchi.

 


Totò Cuffaro allo sbarco nel Nord, precisamente a Genova

Fonte: http://www.casadellalegalita.org/

In tanti hanno parlato in lungo e in largo degli affari in Sanità di Salvatore Cuffaro e dei suoi amici mafiosi. I fatti erano quelli relativi alle convenzioni, al tariffario… alle politiche sanitarie della Regione Sicilia guidata da Cuffaro ed alle sue agevolazioni ai boss di Cosa Nostra. Ma qualcuno è andato a vedere le proiezioni extra-regione di tali affari ed interessi? Sembra di no… e di nuovo si pone il problema non solo degli affari distorti, del riciclaggio di Cosa Nostra e degli ambienti a questa contigui, che succhiano le risorse pubbliche e devastano la qualità del servizio sanitario, ma anche il fatto che se non ne parla la magistratura si resta tutti silenti. Vediamo un attimo, allora, da vicino qualche interesse ulteriore nel campo della farmaceutica e della sanità della famiglia Cuffaro… non a Palermo o Bagheria, bensì a Genova, dove la sua famiglia tanto piace al centro-sinistra (con l’IdV)…

La cugina prima del Cuffaro condannato dal Tribunale di Palermo a 5 anni e 8 mesi per aver agevolato i boss mafiosi, dal 30 aprile 2008 è iscritta all’Ordine dei farmacisti di Genova. Si chiama Cuffaro Jose’ Maria Linda, nata nel 1962 a Raffadali in provincia di Agrigento, si è laureata in Farmacia il 9 novembre 1984 a Palermo, con abilitazione nella seconda sessione del 1984. La cugina di primo grado dell’ex governatore siciliano amico e sponsor dei boss mafiosi ha una farmacia nel ponente di Genova, nel quartiere di Cornigliano, in Piazza Massena.

Il cugino primo del Totò vasa vasa Cuffaro è Donato Bruccoleri, nato nel 1961 ad Agrigento, è iscritto, dal 22 luglio 1988, anche lui, all’Ordine dei Farmacisti di Genova. Si è laureato insieme alla cugina il 9 novembre 1984 a Palermo, con abilitazione nella seconda sessione del 1984. Anche lui ha una farmacia nel ponente genovese, nel quartiere di Sestri Ponente, in Via Sestri.

Alcune testimonianze dicono che il Totò vasa vasa Cuffaro sia sempre stato in buoni rapporti con il cugino “genovese”, tanto che alcuni ci dicono di averlo sentito dire più volte: di questo si occupa Donato, di questo se ne deve occupate Donato. Certamente pare che la fiducia del “vasa vasa” non sia affatto mal risposta nel Donato, bensì contraccambiata dall’onore provato per l’avere un cugino che se nel passato era già vicinissimo a Caloggero Mannino, ha saputo fare tanta strada da supporter di Cosa Nostra, guadagnandosi, per questo, una condanna per favoreggiamento a 5 anni e 8 mesi! Ma andiamo avanti.
Il Donato Bruccoleri, oltre alla farmacia genovese, ha interessi in una società, la Unifarco spa, con sede in provincia di Belluno e vari stabilimenti in Italia. Alla Camera di Commercio risulta come oggetto sociale la “Fabbricazione di saponi e detergenti per uso personale, di profumi e cosmetici”, guardando il sito lo slogan è “Unifarco più valore alla farmacia” e si presenta con “Il sapore dell’esperienza farmaceutica, il sapere e il calore del farmacista, un’azienda creata e condotta da farmacisti”.

Una società che quindi non pare avere a che fare con le attività della signora consorte del “vasa vasa” Cuffaro, ovvero quei laboratori di analisi convenzionati che tanto piacevano al mafioso patentato Michele Aiello, re delle cliniche siciliane e uomo di Provenzano. Infatti, la signora Giacoma “Grazziuzza” Chiarelli, consorte del “vasa vasa”, prima del 2003 possedeva il 25% del Poliambulatorio “La grande mela”, tra i più grandi di Palermo e con ricche entrate proprio per la convenzione con la Regione guidata dal consorte “vasa vasa” Cuffaro… Una passione per gli ambulatori che nasce in vecchia data quando la consorte di Cuffaro era socia con Michele Aiello, nel Centro di Medicina nucleare San Gaetano. La signora Giacoma Chiarelli, era infatti socia del “Laboratorio Diagnostica Ormonale“, che il 29 luglio 1997, con l’aumento di capitale viene acquisito interamente da Aiello. Qualcuno parla di interessi dei Cuffaro anche nell’industria farmaceutica ma, al momento, nulla ci risulta altro oltre a quanto scriviamo.

Ci sono segnalazioni giunte che ci indicano anche una volontà di ampliamento nel settore delle farmacie a Genova e questo significherebbe che dei cugini Cuffaro, la cugina Linda Josè Maria ed il cugino Donato, oltre alle due residenze “vicine vicine” a Nervi ed alle due farmacie, avrebbero un cospicuo patrimonio nella loro disponibilità, visti i costi per acquisire o attivare una farmacia… Non è che per caso avranno posato gli occhi sulle Farmacie Comunali, attualmente date in gestione ad Amiu spa, che magari qualcuno potrebbe pensare di cedere? Vista la svendita all’Udc pure questo diventerebbe possibile… Chissà…

Ma vi è una cosa certa, anzi certissima… Una cosa ancora più interessante, molto più interessante che ci riporta all’UDC ed alla grande alleanza con il centro-sinistra genovese e ligure per rafforzare – viste le innumerevoli e concentriche inchieste giudiziarie che gravano sulla politica locale – la maggioranza della sempre traballante sindaco di Genova,Marta Vincenzi-Marchese, e lo schieramento in sostegno della ri-candidatura di Claudio Burlando alla presidenza della Regione Liguria, dopo aver dato prova di una lottizzazione ed asservimento senza precedenti della Sanità ligure al blocco di potere burlandiano in asse con gli uomini del cardinal Bertone di cui abbiamo parlato ampiamente (clicca qui). Infatti il buon Donato Bruccoleri, tra le Farmacie di famiglia e la società “farmaceutica” di saponi e detergenti, è stato nominato – si è appreso a seguito delle indicazioni del partito del Cuffaro e dell’Opus Dei, alias l’UdC – quale Consigliere di Amministrazione dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, ovvero del principale ospedale pediatrico del Paese e tra i principali in Europa (attualmente retto da un Commissario che, guarda caso, è anche consigliere comunale dell’UdC, legato all’Opus Dei ed ex uomo della Carige, Vincenzo Lorenzelli). La nomina di Donato Bruccoleri non l’ha fatta la Diocesi, che pure conta e pesa nella struttura del Gaslini e della Fondazione a questo collegato, bensì reca la firma del Sindaco “laico” di “centro-sinistra” di Genova, alias di Marta Vincenzi-Marchese, la cui promozione è seguita niente meno che dal presidente onorario di “Libera”, Nando Dalla Chiesa.

Il 5 maggio di qualche tempo fa da Genova Quarto partirono in Mille per liberare la Sicilia, oggi la famiglia Cuffaro sbarca definitivamente a Genova e guarda caso sempre in quel settore tanto amato della Sanità… il tutto mentre a Palermo si profila un nuovo rinvio a giudizio per Totò Cuffaro… Oggi, al centro dell’inchiesta della Procura di Palermo, oltre ai rapporti con il capo mandamento di Brancaccio Giuseppe Guttadauro e l’ingegnere di Cosa Nostra Michele Aiello(che in parallelo ai 5 anni e 8 mesi di Cuffaro si è visto condannare a 14 anni per associazione mafiosa, e poi radiato dall’Ordine degli ingegneri), vi sono ulteriori elementi tra cui le dichiarazioni dell’ex reggente del mandamento della provincia di AgrigentoMaurizio Di Gati e le intercettazioni di Rotolo e Bonura. Questi nuovi elementi su cui lavora la Procura si integrano ai già ampi riscontri emersi in altri processi di mafia, come quelli relativi ai pentiti Francesco Campanella e dell’ex “ministro dei lavori pubblici” di Cosa Nostra Angelo Siino. Inoltre nel nuovo capo di imputazione potrebbero esserci anche elementi scaturiti dalle indagini avviate intorno agli affari dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino, dal cui figlio Massimo l’allora onorevole Cuffaro avrebbe ricevuto, insieme ai suoi due fedeli alleati politici gli onorevoli Romano e Cintola, delle belle mazzette.

 

Elezioni egiziane, l’arma imperfetta delle coalizioni antislamiche

Scritto da: Enrico Campofreda
Fonte: http://www.contropiano.org/it/esteri/item/11638-elezioni-egiziane-l%E2%80%99arma-imperfetta-delle-coalizioni-antislamiche

Mentre la riscrittura della Costituzione è materia di contrasto fra islamici (ufficiali e “fiancheggiatori”) e fronte laico più minoranze religiose, il tema di prossime politiche egiziane mette tutti d’accordo.

Ancora elezioni sotto le Piramidi? Sì, perché occorre riformare un Parlamento azzerato a giugno dall’ultimo colpo di coda del Feldmaresciallo Tantawi. In realtà il Consiglio delle Forze Armate ha applicato una sentenza della Corte Suprema che contestava un meccanismo non brillante proposto dalla Commissione elettorale col quale erano stati eletti deputati indipendenti. “Indipendenti” per modo di dire, visto che molti di loro non erano altro che politici legati ai partiti. Tutti i partiti, ma più di tutti Libertà e Giustizia e Al-Nour. L’accoppiata islamica, grazie all’aggiunta di questi eletti, ha ampliato ulteriormente il già cospicuo peso nell’Assemblea del Popolo frutto dell’ampio successo delle proprie liste. Appena insediato alla presidenza Mursi ha forzato la mano riconvocando il Parlamento in segno di protesta, ma è stata una boutade senza secondi passi. Ora anche i partiti islamici sono propensi ad accettare nuove consultazioni e per mostrare una vocazione democratica a tutto tondo, rintuzzare le lagnanze degli sconfitti che l’accusano d’essersi accaparrata maggioranza dell’aula, presidenza, premierato e di voler scrivere di suo pugno una Costituzione che invece dev’essere di tutti, la Fratellanza Islamica deve fare di necessità virtù. Riaprire le consultazioni può costituire un rischio per chi ora dirige il Paese, anche una conferma con percentuali di gradimento inferiori verrebbe letta come un ridimensionamento.

Ma le complicazioni pressochè quotidiane del quadro mediorientale suggeriscono all’attuale leadership di accelerare i tempi della normalizzazione istituzionale. La nazione non può privarsi dell’organo legislativo e il senso dello Stato, sincero o strumentale, già mostrato da Mursi lo porterà in tempo ragionevole a dar voce alle urne. In questa prospettiva si pongono i neonati gruppi di chi s’era messo a riposo come El-Baradei, creatore del Partito Costituzionale che lancia un’alleanza con la Corrente Popolare del nasseriano Sabbahi. L’accordo raccoglie l’adesione di nomi noti: Mohamed Ghoneim, Adbul Nasser, Adbul Ghaffar Shokk più i sindacalisti Abou Ayta, Mustafà Al-Jundi, Shahinda Mukallid, e potrebbe diventare uno degli aggregati più forti del fronte laico progressista. Suo obiettivo primario: inseguire una reale sovranità popolare. Quest’alleanza può sminuire la grande azione di 10 gruppi della sinistra che, accantonando vecchi rancori, hanno di recente formato la Coalizione Democratica  Rivoluzionaria esplicitamente contraria a qualsivoglia economia neoliberista. Affabile col liberismo è invece la Coalizione di uno dei grandi trombati delle presidenziali: Amr Moussa, creatore della Nazione Egiziana che avvicina temi securitari e di diritti civili (libertà d’espressione e garanzie costituzionali veramente democratiche). I mubarakiani sono sempre attorno a Shafiq  baluardo d’un Egitto che con la Coalizione del Blocco Nazionale s’oppone alla deriva islamica. In perfetto contrasto con se stesso e la sua storia Shafiq progetta una nazioni di giovani per i giovani, indipendente da influenze straniere. Proprio così.

Poco accreditata ma presente la Coalizione della Rappresentativa del Popolo animata dal navigato onorevole Haydar Baghdadi, un esponente della vecchia politica che non vuole sottostare ai diktat di Shafiq e dunque gli si oppone contornandosi di giornalisti e professionisti. Operando nei propri campi anch’essi divulgano il messaggio di un’opposizione allo “Stato islamico che vuole manipolare a suo favore la Costituzione”. Per ultima ma non è certo ultima la Coalizione del Forte Egitto proposta dall’ex Fratello Musulmano Abol Fotouh, anch’egli uno sconfitto dalla corsa presidenziale ma intenzionato a restare sulla scena politica in base a carisma e trasversalità politica. Fotoul negli ultimi due mesi è stato fra i primi a provare a far dialogare un fronte amplissimo che raccoglie islamici, democratici e movimento 6 Aprile. Quest’area è ancora fluida, non ha annunciato né programma né cartello elettorale ma è al lavoro. Lavora anche la Coalizione delle Forze Islamiche che sente il potenziale rischio di svegliarsi da un sogno di comando di breve durata. E attrezza sia i fedeli interpreti del verbo politico come gli uomini prestati alle Istituzioni, sia le teste pensanti e le tasche paganti dell’organizzazione come Khayrat Al-Shater. Lui dichiara che l’accordo islamico può impedire il dominio liberale nel nuovo Parlamento e il conseguente conflitto col presidente Mursi. Ovviamente l’asse portante saranno i due maggiori gruppi (PFJ e Al-Nour) uniti dai valori musulmani e dagli interessi nazionali mentre, essi dicono, “l’amalgama degli oppositori è basato sul solo il desiderio di essere contro di noi”. Un amalgama che però non cementa le cinque coalizioni che continuano a correre anche contro se stesse.

Monti, cosa c’entra Grilli con la sua idea di Italia?

Scritto da: Jacopo Tondelli
Fonte: http://www.linkiesta.it/vittorio-grilli-mario-monti

Ieri nuove intercettazioni hanno messo in luce il reticolo di potere e relazioni di Vittorio Grilli. Il problema non è – come viene comodo dire a tanti – la moglie del ministro, ma il ministro stesso, e il suo rapporto con la casta burocratica dei ministeri, e con quella dei banchieri. L’Italia di Monti ne ha bisogno?

 

In questi casi viene sempre facile dare tutte la colpa alla moglie. “Si vedeva che Lisa avrebbe potuto rovinarlo, si capiva troppo…”. Chi frequentava i coniugi Grilli, quando ancora erano tali, oggi non si risparmia la malizia. Ma il problema di Vittorio Grilli non può essere la ex moglie; le ragioni per cui la figura pubblica torna in discussione non stanno, ovviamente, in una che “faceva casini”, come dice Orsi, ad di Finmeccanica, al telefono con Ettore Gotti Tedeschi.Chi segue la sua carriera da un po’ di anni, chi conosce i palazzi del ministero, i corridoi di Bankitalia, il reticolo di potere che si è costruito descrive invece un’altra scena. Una scena di rapporto stabile e facile col potere, a prescindere dagli eventuali benefici che possono godere gli affetti più vicini. Basta mettere in fila quanto emerso nei giorni scorsi dalle conversazioni con Ponzellini per capire che il nodo sta tutto in un’appartenenza al blocco del potere economico-politico italiano che, appunto, vive della zona grigia che fa da confine tra economia privata e politica. In quel mondo in cui è normale avere conversazioni che non provano reati, ma dimostrano aderenze tra un banchiere discusso (e per definizione, un controllato) e un civil servant che – se fosse salito ai vertici di Banca d’Italia – sarebbe diventato anche il diretto controllore.

Del resto, anche la sua carriera precedente e successiva all’arrivo di Mario Monti, sembra messa lì per ricordare a tutti, plasticamente, cosa sia un “uomo per tutte le stagioni”. Entra nella “cosa pubblica italiana” nel 1993, con il primo incarico presso il Tesoro nell’epoca in cui i governo di Ciampi e Amato traghettano un paese spaurito verso la seconda Repubblica. Sale di grado continuamente, per tutti gli anni a venire, e non si vedono vere interruzioni di percorso per lui, uomo di destra, sia che governi la sinistra sia che governi la destra. Grilli si vede poco, ma pesa sempre di più, fino all’apice raggiunto negli anni dell’ultimo governo Berlusconi, e nel momento in cui farla da padrone è Giulio Tremonti.

Sembrava insomma che in quel momento, questo milanese che però si muove come nel giardino di casa tra i corridoi romani, fosse arrivato al top. E invece no. È col governo dei tecnici che lui, tecnico che fa politica per eccellenza, arriva al culmine: prima viceministro, poi ministro dell’economia, nel pieno della crisi. Custode del rigore e della sobrietà montiana? Non proprio, e non per colpa della moglie.

Non ci sono solo le intercettazioni con Ponzellini che spuntano proprio adesso. C’è anche la sua capacità – “incredibile, in tempo di crisi e di austherity”, dice chi osserva i dossier da vicino – di trovare fondi pubblici e di spenderli, ripianando buchi di alcuni a spese di tutti. È stato il caso dell’ente autonomo Volturno, della spesa sanitaria delle regioni indebitate o dell’ultimo emolumento da un miliardo (è storia di ieri) arrivato alla Sicilia. Mentre tutti gli altri si arrabattano, dalle parti di Grilli si trovano risorse e si spende.

Viene naturale – come ha ben fatto Tito Boeri ieri su Repubblica e a fronte di tutto quel che sappiamo della sua forza relazionale – vigilare su come gestirè le prossime importanti partite di rapporto tra Fondazioni bancarie e Cassa depositi e prestiti. Viene spontaneo anche, dopo aver letto le sue conversazioni, quali criteri governino queste spese e queste scelte tutte politiche.
Detto tutto questo, nell’ovvio rispetto di ogni principio di garanzia giuridica, alcune riflessioni all’esecutivo di Mario Monti si impongono. Cosa c’entra un vecchio navigatore di relazioni e corridoi romani con il rigore contabile e personale di Mario Monti? Perché Mario Monti, dopo aver segnato una discontinuità chiara col passato al momento della formazione del governo, lo ha promosso a ministro? E infine, perché Monti non si libera di un personaggio che, col passare delle settimane, si rivela via via più ingombrante e discutibile?

Non è, il nostro, accanimento nei confronti di una persona, ma obiezione politica a un metodo. Non c’è solo infatti il chiarimento parziale e non del tutto convincente sulle vicende (ri)emerse in questi giorni. C’è, più in generale, una questione di stile politico e di governo della burocrazia romana. E c’è la necessità che nei palazzi del potere entri aria fresca, uno stile nuovo e una trasparenza mai conosciuta lungo i decenni. Certe novità passano anche attraverso gesti simbolici forti. La fine della carriera politica di Vittorio Grilli sarebbe un segno importante, e solo Mario Monti può segnare questa via. Solo lui, uno che dà del tu a tanti poteri ma con un altro tono, crediamo, può prendersi la briga di chiedere che sia basta, senza gogne e senza ascoltare altre telefonate penalmente irrilevanti, ma ricordando che è bene che questo paese lasci certe pagine al passato.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/vittorio-grilli-mario-monti#ixzz28QxCQuzF