Un cittadino 18 archivi, due cittadini 36 archivi, tre cittadini…

Scritto da: Eduardo Lubrano
Fonte: http://www.iljournal.it/2011/un-cittadino-18-archivi-due-cittadini-36-archivi-tre-cittadini/267663

In Italia esistono un miliardo ed 80 milioni di archivi, 18 per ognuno dei circa 61 milioni di cittadini. Lo dice l’Istat con le parole del suo presidente, Enrico Giovannini, che dice anche che “questi archivi sono integrati, nel totale rispetto della privacy, sono chiusi e che nessuno vi ha accesso, se non per fini esclusivamente statistici o di ricerca e sotto il nostro stretto controllo”.

“Neanche le agenzie fiscali hanno accesso ai nostri archivi”, tuona Giovannini “e non possono essere utilizzati per la lotta all’evasione fiscale perché il rispetto della privay è uno dei fondamenti della democrazia”.

Tutto bene ma…Allora a che servono questi 18 archivi per ogni cittadino? Che c’è scritto in questo archivi? E perché 18? A parte di dati anagrafici e logistici, la condizione economica, le preferenze religiose, cos’altro? I gusti sessuali? I gusti alimentari? I gusti in fatto di macchine o di sport? Le preferenze politiche, gli orientamenti per le vacanze? Insomma chi e perché ha raccolto tutta questa messe di informazioni, sostanzialmente inutile nella sua gran parte, come dice lo stesso presidente dell’Istat.

Allora è vero che siamo spiati, controllati, osservati, analizzati, scannerizzati in ogni momento della nostra vita, solo che fino a ieri questo elemento veniva clamorosamente negato, oggi è alla luce del sole, perché per riempire 18 archivi integrati per ogni cittadino di materiale ce ne vuole.

Ecco allora da dove parte la macchina del fango, altro che intercettazioni telefoniche (che faranno parte anche quelle degli archivi) o le foto compromettenti, o le amicizie che tradiscono.

Una domanda : quanta gente lavora su ogni archivio di ogni cittadino e quanto ci costa?

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