Fonte: http://www.italiasalute.it/10658/L%E2%80%99elisir-di-lunga-vita-non-%C3%A8-pi%C3%B9-sogno.html
Dall’Università di Montpellier arriva la speranza di rimanere giovani per sempre. L’equipe del dott. Jean-Marc Lemaître ha, infatti, evidenziato come anche le cellule con invecchiamento avanzato fino a 101 anni non perdono la potenzialità di suddividersi e moltiplicarsi, opportunamente riprogrammate.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Genes & Development; questo tipo di scoperta potrebbe tra 15 anni realizzare il sogno dell’eterna giovinezza.
Studi di questo genere sono stati presentati in passato: nel 2007 in Giappone sono state generate cellule staminali perfettamente in grado di differenziarsi a partire da quelle donate da soggetti adulti.
La novità di questa ricerca francese sta nell’aver utilizzato cellule non solo adulte ma addirittura molto vecchie, appartenenti a soggetti di età molto avanzata, con una media intorno ai 90 anni, un tale stadio di senescenza è stato fino a oggi considerato una tappa irreversibile, l’ultima, prima della morte cellulare.
“Ogni cellula normalmente controlla con regolarità lo stato delle proprie funzioni, e quando si accorge che sono ormai degradate smette di dividersi e moltiplicarsi”, spiega lo scienziato francese; che rispetto allo studio giapponese ha aggiunto quattro geni.
“Dopo molti tentativi abbiamo introdotto altri due geni e quello si è rivelato essere il cocktail vincente”, dice Lemaître, “nel giro di 15 giorni le cellule anziane hanno cominciato a proliferare di nuovo e poi a cambiare forma”. “Le nuove cellule assomigliavano in tutto e per tutto a quelle originarie, ma senza alcuna traccia d’invecchiamento”.
La speranza del futuro è riposta nelle conseguenze che una simile scoperta potrà regalare; trattamenti e cure per malattie degenerative neurologiche, ossee, il diabete e tutte quelle patologie legate all’invecchiamento. Fino ad oggi nessuno studioso al modo ha tentato di reimpiantare in pazienti cellule così “rigenerate”, pertanto tutto è ancora in una fase teorica, ma convogliando fondi e altre evidenze scientifiche si potrebbe arrivare al controllo di quell’unica dimensione ancora impossibile da manipolare per l’essere umano, ossia il tempo.