Putin in difficoltà: crescono comunisti, sinistra moderata e ultranazionalisti

Fonte: http://www.iljournal.it/2011/putin-in-difficolta-crescono-comunisti-sinistra-moderata-e-ultranazionalisti/284624

Secondo gli exit poll saranno quattro i partiti che in Russia comporranno la camera bassa, la Duma, dopo le elezioni di oggi. Il partito del premier, Vladimir Putin e del presidente della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, che però sembra essere in forte calo di voti e consensi ( oggi a Mosca c’è stata una manifestazione contro di lui, con circa cento persone arrestate), Russia Unita. Che rischia di non avere più la maggioranza assoluta nella Duma.

Poi una formazione giovane che risale soltanto al 2006, Russia Giusta, nata quando tre partiti marginali e alquanto eterogenei, ma accomunati da un certo senso di populismo, decisero di unirsi – “Pensioneri”, “Rodina” e ” Zhizn’ ” (“Pensionati”, “Patria” e “Vita”) . A dirigere questo partito, che proclamava il socialismo del XXI secolo, fu chiamato l’allora presidente della Camera Alta del parlamento russo, Sergej Mironov che aveva suscitato una certa curiosita’ due anni prima quando aveva partecipato alle presidenziali arrivando a sfiorare l’1%.

I comunisti di Zjuganov videro subito in questo nuovo partito un tentativo di erodere a sinistra la loro base elettorale e da allora lo hanno attaccato in ogni occasione.
Di recente Russia Giusta ha dovuto subire alcune defezioni dolorose, giustificate da una opposizione troppo gridata nei confronti dell’attuale maggioranza di governo.
Rivendica una politica di difesa sociale nel quadro di una economia socialista con una presenza prevalente dello stato.

Poi ci saranno proprio i comunisti di Gennadij Zjuganov, l’uomo che si oppose alla perestroika ed alla glasnost di Gorbaciov, contrario allo smembramento del grande stato dell’Unione Sovietica, per tre volte maggior candidato alle elezioni presidenziali, battuto da Eltsin, Putin e Medevedev. Un superstite del vecchio regime comunista che ha dominato la Russia per 60 anni.

Infine cresce anche il partito del cosiddetto “ultranazionalista” Vladimir Zhirinovsky che si batte per il “Potere russo”, che considera i suoi avversari degli “ebrei o amici degli Stati Uniti”; che vuole sostenere la piccola industria, ridurre la burocrazia e combattere la corruzione. Vorrebbe anche, Zhirinovsky, controllare l’immigrazione per favorire i lavoratori russi, ed uno Stato capace di controllare i prezzi, in particolare quelli dei generi alimentari.

 

 

 

 

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