Quando la crisi uccide. In Italia un suicidio al giorno tra i disoccupati già dal 2009

Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Quando-la-crisi-uccide-In-Italia-un-suicidio-al-giorno-tra-i-disoccupati-gia-dal-2009_312816906747.html

Roma, 3 gen. – (Adnkronos) – Un suicidio al giorno tra i disoccupati e record di casi per motivi economici. Una ricerca dell’Eures, istituto di ricerche economiche e sociali, relativa al 2009, delineava già un aumento dei suicidi legati alla crisi economica.

Dallo studio sul fenomeno negli ultimi 30 anni, emerge l’aumento di suicidi tra i disoccupati e record di casi per motivi economici. A pagare sempre più sono gli uomini, come attestano anche gli ultimi casi di craonca che hanno visto imprenditori ma anche un pensionato con problemi economici, togliersi la vita.

Ciò che infatti sembra caratterizzare il fenomeno nel 2009 è la sua forte interdipendenza con la crisi economico-occupazionale: sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008 (sono stati 270 nel 2007, 275 nel 2006 e 281 nel 2005), generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione).

Anche in termini relativi appare evidente come il lavoro costituisca un vero e proprio discrimine nella lettura del fenomeno suicidario: nel 2009 si registrano infatti 18,4 suicidi ogni 100 mila disoccupati (il valore sale a 30,3 tra gli uomini a fronte di 5,7 tra le donne), contro 4,1 suicidi tra gli occupati (6 tra gli uomini e 1,4 tra le donne), confermnado la centralita’ del lavoro nella possibilita’ di costruire e/o di portare avanti un progetto di vita, soprattutto nella componente maschile della popolazione.

Un ulteriore indicatore del rapporto diretto tra il fenomeno suicidario e la crisi è rappresentato dal numero dei suicidi per ragioni economiche (al di là di quanto sia effettivamente possibile stabilire una lettura univoca del ‘movente’), che raggiungono proprio nel 2009 il valore più alto degli ultimi decenni (198 casi, con una crescita del 32% rispetto ai 150 casi del 2008 e del 67,8% rispetto ai 118 casi del 2007). In termini relativi i suicidi per motivi economici arrivano a rappresentare nel 2009 il 10,3% del fenomeno ”spiegato” (non considerando cioè i casi di cui non si è stabilita una motivazione) a fronte di appena il 2,9% rilevato per il 2000.

Lo studio dell’Eures evidenzia inoltre come il suicidio per ragioni economiche rappresenti un fenomeno quasi esclusivamente maschile (95% dei casi nel 2009) a conferma di come questo si leghi alla acquisizione/perdita di identità e di ruolo sociale definita dal binomio lavoro/autonomia economica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *