Rivelazioni dei Maya 2012 e oltre – Riscriveremo la storia dell’uomo?

Scritto da: Salem
Fonte: http://www.nibiru2012.it

Nell’afosa estate del 2011 sul sito di intrattenimento hollywoodiano The Wrap, un articolo di Steve Pond getta una ventata di aria fresca e piena di speranza per tutti gli interessati all’argomento “Maya e il 2012”: il governo messicano ha deciso di rivelare al mondo documenti shoccanti riguardo il popolo Maya, tenuti segreti per oltre 80 anni.
Ma come mai proprio adesso, proprio a ridosso della fatidica data? Su questo ci torneremo in seguito. (Foto:L’attore Raul Julia-Levy)

La persona che ha fatto questo grande annuncio è l’attore messicano Raul Julia-Levy, figlio del famoso attore scomparso Raul Julia (il Gomez de “La Famiglia Addams”, il Mr. Bison di “Street Fighter”, NdA) il quale sarà uno dei produttori di un documentario in questione, “Revelations of the Mayans 2012 and Beyond” nel quale si dice verrano esposte le prove inconfutabili che il popolo Maya ha avuto contatti con gli extraterrestri. Raul Julia-Levy dice di essere venuto a conoscenza di queste informazioni dall’ex-presidente del Messico, Vicente Fox, un amico di famiglia, e che gli ci son voluti quattro anni di telefonate per avere l’OK finale dall’attuale presidente Felipe Calderon. Con lui, il ministro del turismo messicano per lo stato di Campeche, Luis Augusto Garcia Rosado afferma “I Maya erano soliti costruire una piramide sull’altra; nel sito di Calakmul gli operai dell’istituto nazionale di antropologia e storia hanno trovato nella piramide delle camere mai scoperte prima”.

Con il passare dei mesi, anche lo stato del Guatemala si è unito al progetto, dandogli sempre più forma e conferme che c’è molta carne al fuoco. “Il Guatemala, come il resto del Messico patria della civiltà Maya, ha tenuto nascoste per anni alcune scoperte archeologiche “scomode”, e che ora è arrivato il momento di renderle pubbliche con questo documentario” dice il ministro del turismo guatemalteco Guillermo Novelli Quezada.

Ok, fin qui tutto molto interessante, l’alone di misticismo cresce, le varie interviste di Julia-Levy  sul web continuano a fare hype ma nulla di più, solo parole… Ma le prove? Un qualcosa che possa dissetare la sete di sapere di migliaia di persone nel mondo? Ma certo, per tenere vivo l’interesse e sviare quelle voci di un “fake” che sempre di più si propagano nel web, ecco che il buon Raul pubblica una foto che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) dipanare ogni dubbio sulla veridicità della faccenda: una fotografia scattata nel sud del Guatemala nel 1930. Questa foto ritrae un monumento di un volto scavato nella roccia, nascosto nella giungla. Uno degli archeologi che collabora al documentario, Hector E. Mejida sostiene: “Questo busto, a prima vista dal cranio allungato, pare avere delle caratteristiche fisionomiche che non corrispondono a nessun popolo pre-ispanico vissuto in America centrale, e lo si potrebbe datare intorno al 3500 – 5000 avanti Cristo; misura 17 metri in altezza e 6 in larghezza, ma non si trova più in Guatemala, in quanto dopo la scoperta è stata trasportata e nascosta negli Stati Uniti”.
Questa è solamente una delle tante foto che Julia-Levy userà per il suo documentario; sulla sua origine, l’attore dice solamente che questa foto è stata pubblicata su un giornale locale alla fine degli anni ’30, le cui copie sono state subito ritirate dalla circolazione dal governo britannico.

(Foto: Il monumento ritrovato in Guatemala)

Come se non bastasse, Julia-Levy cala l’asso di bastoni, affermando che una delle menti più illustri di questo secolo ha intenzione di collaborare al documentario, nientepopodimeno ché Stephen Hawking (noto matematico, fisico e cosmologo, una di quelle figure che quando pensi alla scienza il suo nome è quello che ti salta in mente, NdA)  il quale avrebbe detto: “Avverto l’umanità che gli alieni sono là fuori; solo per il fatto che fossero amici dei Maya, non significa che siano anche amici nostri. Noi umani dovremmo evitare ogni contatto con loro ad ogni costo”. Sulla faccenda Stephen Hawking e la sua veridicità non ci sono conferme, in quanto una mail è stata spedita da The Wrap allo staff portavoce dello scienziato ma non si è ancora avuta risposta.

Passano i mesi, arriviamo alla fine di marzo del 2012; l’ormai auto definito Filmmaker Raul Julia-Levy è molto attivo sui vari social network, specialmente su Twitter dove poco alla volta snocciola informazioni sull’andamento del documentario; la preproduzione è stata molto lenta, ma le riprese iniziano finalmente il 5 di aprile. In un’intervista in particolare rilasciata ad una radio colombiana, Caracol Radio, Julia-Levy ci regala qualche informazione in più: una di queste scoperte archeologiche fatte nel Tempio delle Iscrizioni rivelerebbe un “friso” (che potremmo tradurre come fregio, NdA) di pietra, lungo 27 metri e alto 3, nel quale ci sarebbero raffigurati eventi molto trascendentali, compresa l’intera storia dell’uomo.

(Foto: Tempio delle Iscrizioni, Palenque)

Raul sostiene che la fine del calendario Maya non corrisponde alla fine del mondo così come ci è stata sempre raccontata, ma bensì la fine di un’era alla quale seguirà l’inizio di un’altra. Il suo scopo è quello di aiutare l’umanità ad un “risveglio delle coscienze”. Ma la sua più grande preoccupazione risiede negli antichi libri sacri del Consiglio Nazionale degli Anziani Maya del Guatemala, libri vecchi di 3750 anni mai rivelati al pubblico, nei quali si raffigura l’inizio del collasso della razza umana, che dovrebbe verificarsi nei prossimi 15 – 20 anni.

Possibile che tutte queste notizie di una pesantezza tale che se fossero vere potrebbero far riscrivere la storia dell’uomo, siano quasi pronte per essere rivelate al mondo? Possibile che i governi del mondo che, secondo i complottisti avrebbero tutti gli interessi a tenere allo scuro l’umanità, permettano lo sviluppo di questo documentario? No. Infatti non è (e non è stato) tutto rosa e fiori per Julia-Levy.

La realizzazione di questo progetto è stato un lungo parto: sono passati anni prima di radunare una squadra di archeologi e studiosi “fidati” interessati alla cosa; i continui rinvii della produzione non hanno facilitato le cose, soprattutto i tempi di produzione di History Channel, come lui stesso afferma, richiedono quattro mesi solo per la post-produzione. Vogliamo farci mancare anche furti dell’attrezzatura per le riprese? La tensione sale e i nervi saltano quando Raul si sfoga su Twitter per un furto di reperti importanti, il tutto riferito ad una donna che dice di rivendicarne il possesso; una causa legale in corso con questa figura potrebbe portare ulteriori ritardi, ma siamo fiduciosi.

All’inizio ci siamo posti una domanda: perché proprio adesso? Come mai siamo arrivati agli sgoccioli per un evento di tale portata?
Le malelingue diranno che è una mera questione di soldi, è solo speculazione per l’ennesimo film/documentario sul 2012… Beh, a sostegno di questa tesi c’è l’unica condizione posta dal governo messicano all’inizio di questa faccenda: il “film” (come veniva chiamato all’inizio, NdA) dovrà prima uscire nelle sale cinematografiche. Questo è quanto afferma Ed Elbert, co-produttore con Julia-Levy e Sheila M. McCarthy, il ché presume un certo ritorno economico per quanto riguarda l’incasso cinematografico e tutto il merchandising che ne conseguirà. Bella mossa da parte del governo messicano che assieme all’ufficio del turismo nazionale sta facendo una campagna pubblicitaria massiccia sfruttando i Maya.

Un altro punto a sfavore riguarda la presunta connotazione tra il romanzo che stava scrivendo anni fa Raul Julia-Levy “Chronicles of the Mayan Tunnel” e “Secrets of the Mayan time Machine” da cui sarebbe dovuto uscire anche un film in 3D con lui e Wesley Snipes come protagonisti; il caso ha voluto che Wesley Snipes sia finito in prigione per scontare una pena per evasione fiscale, e il progetto è stato abbandonato nell’estate del 2010, come Julia-Levy ha confermato.

Ormai viviamo in un era multimediale che ci ha abituato ad ogni cosa, il cinema e la televisione ci stanno bombardando di film, spot, serie TV che trattano di extraterrestri e catastrofi naturali e non, quasi come per dire “abituatevi, così quando ce l’avrete davanti sarete pronti ad accettarlo”; forse è un po’ questo il senso e lo spirito della crociata che sta portando avanti il buon vecchio Raul, un contemporaneo paladino della verità che vuole donare al mondo la conoscenza di cui tanto avrebbe bisogno per cambiare le cose.
E quindi? Si aspetta, naturalmente, è l’unica cosa che possiamo fare. Le riprese del documentario finiranno i primi di Maggio, poi ci saranno quattro mesi di post produzione e finalmente in autunno potremo vedere anche noi con i nostri occhi ciò che per secoli ci è stato precluso; oppure, nel caso tutto questo si rivelerà una grossa bufala, torneremo alla nostra vita di tutti i giorni, nulla sarà cambiato, vorrà dire che avremo scelto la pillola blu e che non ci interessava sapere quanto sia profonda la tana del Bianconiglio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *