Per aprire un’azienda agricola servono preparazione, programmazione e idee brillanti

Scritto da : Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/31052012/per-aprire-unazienda-agricola-servono-preparazione-programmazione-e-idee-brillanti/3933

L’idea di diventare agricoltori non è più un tabù per molti giovani, che – complice la crisi economica – stanno riscoprendo il privilegio e il piacere di lavorare la terra. L’ultimo rapporto Coldiretti conferma che le giovani imprese stanno crescendo bene, anche se con la metà del credito concesso alle senior.

La difficoltà maggiore per i giovani imprenditori è la vendita dei prodotti. Ci sta lavorando Coldiretti mediante i mercati Campagna Amica, rivendite a chilometro zero dove la vendita avviene dal produttore al consumatore, con reciproca soddisfazione. La concorrenza estera è però spietata sui prezzi, nonostante gli esorbitanti costi derivanti dai trasporti e la scarsa freschezza dei prodotti provenienti da lontano.

Per diventare imprenditore agricolo bisogna stilare un progetto fissando obiettivi precisi, prepararsi con una solida formazione, capire le tendenze del mercato, Confrontarsi con persone anziane o di lunga e provata esperienza, Pensare a una diversificazione dell’azienda, ovvero non puntare tutto una coltura, ma cercare di avere una gamma di prodotti che coprano il più possibile l’arco dell’anno. E poi riuscire a ottenere un finanziamento e adempiere gli obblighi burocratici.

Aprire un’azienda agricola implica dunque molto lavoro, sia fisico che mentale. Ma ci vogliono anche idee brillanti e un po’ di coraggio per risultare vincenti. Tra le idee di giovani italiani che di recente hanno prodotto eccellenti risultati c’è la coltivazione dei fiori di zafferano in Lombardia. E poi le nuove piantagioni di banane a Palermo che cavalcano il peraltro grave problema dell’aumento delle temperature del globo e della scarsità di precipitazioni. Ma ci sono grandi opportunità di mercato per le potenziali coltivazioni di antiche varietà agricole che rischiano l’estinzione oppure di frutti quasi  introvabili presso i produttori italiani, come nespole e melograni che provengono quasi esclusivamente dalla Spagna. Ma c’è anche spazio per porri e carote che ci arrivano quasi sempre dall’Olanda. Qualche altra idea? Lo spazio Commenti qui sotto è a vostra totale disposizione, anche per scambi di idee tra agricoltori.

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