Lo stress aumenta il rischio di morte per ictus

Scritto da: Gianluca Molinaro
Fonte: http://www.iovalgo.com/stress-aumenta-rischio-morte-ictus-13107.html

Il disagio psicologico e lo stress che ne deriva è associato ad un alto rischio di morte per ictus, secondo uno studio apparso sul CMaj (Canadian Medical Association Journal). Lo stress di natura psicologica è molto diffuso nella popolazione generale, riguarda circa il 15% -20% delle persone, ed è associato a fattori quali ansia, depressione, disturbi del sonno e perdita di fiducia. Sebbene ci siano evidenze che collegano il disagio psicologico alla malattia coronarica, fino ad oggi vi era una carenza di studi e dati che indagavano il possibile legame tra disagio psicologico e rischio di morte per malattie collegate a problemi cerebrovascolari o cardiovascolari.

I ricercatori della UCL (University College London) hanno risposto a questo interrogativo, cercando di capire la relazione tra disagio psicologico e rischio di morte per cause cerebrovascolari, studiando i dati di oltre 65000 uomini e donne che hanno aderito al Health Survey for England. Utilizzando il General Health Questionnaire (GHQ-12) come misura dello stress psicologico i ricercatori hanno osservato come la presenza di disagio, evidente nel 14,7% dei partecipanti, riguardava, in particolare, la popolazione femminile, persone a basso reddito, fumatori e soggetti che utilizzavano farmaci per l’ipertensione. Il successivo studio di follow-up ha mostrato come, tra le persone che avevano ottenuto punteggi significativi al questionario, 2367 erano decedute per malattie cardiovascolari e tra questi 1010 persone erano decedute per cardiopatia ischemica, 562 per malattie cerebrovascolari e cardiovascolari e altri 795 per malattie correlate.

II dottor Mark Hamer, del Dipartimento di Epidemiologia e Sanità pubblica dell’University College di Londra, sostiene che dalla ricerca emerge la prova della significativacorrelazione esistente tra stress psicologico e  problemi di salute come quelli derivanti dalla malattia cardiovascolare. Inoltre, insieme agli altri autori dello studio, suggerisce come i questionari possono essere utili strumenti di screening per diagnosticare le comuni malattie mentali e per mettere in atto le necessarie azioni di prevenzione tese a ridurre i fattori di rischio di morte per malattie cardiovascolari.

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