Ecodyger, per trasformare i rifiuti organici in compost a Km zero

Scritto da: Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/01122014/ecodyger-per-trasformare-rifiuti-organici-in-compost-a-km-zero/7565

ECODYGERIl progetto Ecodyger è nato da un gruppo di startupper italiani con a capo Davide e Francesco Paolillo, imprenditori già operanti nel settore elettrodomestico e dell’automazione. Si tratta di un prodotto made in Italy e frutto di una ricerca durata tre anni e concretizzata con un brevetto a carattere mondiale. Il team di sviluppo è coordinato da un chimico nucleare esperto del comportamento del materiale organico affiancato da un fisico dei plasmi. Ha già vinto lo UK-Italy Nautical Innovation Award ed è stato segnalato da Il Sole 24 Ore come una delle tecnologie che permettono il riciclo di rifiuti organici alla fonte. Ne parliamo perciò volentieri sulle nostre pagine.

Quella di Ecodyger è una nuova tecnologia che riduce i rifiuti organici in una percentuale variabile dal 70% al 90% e restituendo solo una risorsa naturale. L’utilizzo di questo dispositivo ha un forte impatto sulla riduzione della cosiddetta carbon footprint, perché diminuisce drasticamente i volumi di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti.

Cerchiamo di capire meglio. Il processo di trasformazione di Ecodyger produce due residui: uno solido e uno liquido. Il residuo solido (privo di cattivi odori, germi e batteri) può essere usato come concime naturale in tutte le attività agricole, di giardinaggio e in orticultura. Il residuo liquido è invece scaricato in fognatura come avviene per lavatrici e lavastoviglie.

Ecco alcune cifre significative: ogni anno in Europa si producono ben 252 milioni di tonnellate di rifiuti, il 35% di questi sono rifiuti organici, pari a 88 milioni di tonnellate. Se in tutta Europa si utilizzasse il processo di Ecodyger, riusciremmo a produrre oltre 60 milioni di tonnellate di rifiuti organici in meno e al loro posto quasi 10 tonnellate di utilissimo concime naturale a km zero.

Ecodyger oggi è disponibile nella versione professionale, concepita per chi produce molti rifiuti organici come ristoranti, hotel, ospedali, mense, ristorazione collettiva e supermercati. La versione domestica, molto più piccola, dedicata a bar e famiglie, è già in fase di test avanzati. L’obiettivo è di lanciarla sul mercato nel corso del 2015.

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