Non si placa la crisi di Macao

Fonte: http://www.valori.it/internazionale/non-si-placa-la-crisi-di-macao-10481.html

Le mille luci di Macao. Foto: Brenden Brain (Wikimedia Commons)

Restano molto poco rassicuranti le prospettive economiche di Macao, la regione amministrativa speciale della Cina sottoposta da tempo al giro di vite governativo sul gioco d’azzardo. Lo riferisce CNN Money analizzando il momento critico dell’ex colonia portoghese. Dopo anni di crescita economica alimentata del gioco d’azzardo, la città fa ora i conti con i limiti imposti da Pechino nell’ambito della sua nota campagna anticorruzione. Un’iniziativa che ha determinato un vero e proprio esodo dei grandi scommettitori e un calo significativo delle entrate. La città, ricorda CNN Money, è chiamata a cercare nuove fonti di guadagno, ma la strada della diversificazione si starebbe rivelando particolarmente complessa. “Non penso che possa esserci un futuro per i resort che non offrono il gioco d’azzardo”, ha dichiarato Lawrence Ho, uno dei principali imprenditori locali del settore alla stessa emittente Usa.

A Macao, dove il gioco d’azzardo è arrivato a garantire ingressi pari all’80% del Pil locale, la recessione viaggia ormai a ritmi impressionanti. A fine maggio, riferiva Bloomberg, la città aveva registrato una contrazione economica su base trimestrale del 25%, la peggior performance del Pianeta. L’intervento del governo cinese si è concretizzato in una serie di restrizioni che hanno reso più complicato l’accesso dei piccoli scommettitori, che coprono circa il 25% del mercato locale, e hanno ostacolato l’attività dei cosiddetti “junkets”, gli agenti creditizi informali che operano nel settore delle grandi commesse e che, notava in passato il Wall Street Journal, erano stati responsabili nel solo 2013 di ricavi complessivi per 30 miliardi, quasi due terzi del fatturato dei casinò.

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