Jesse James

Fonte: http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=3186&biografia=Jesse+James

Jesse_James

Jesse Woodson James nasce il 5 settembre 1847 nella Contea di Clay, figlio di Zerelda Cole e Robert Salee James, un pastore battista e coltivatore di canapa. Perso il padre dopo un viaggio in California (dove si era recato per diffondere il verbo religioso tra i cercatori d’oro) a soli tre anni, vede sua madre risposarsi dapprima con Benjamins Simms, e poi con Reuben Samuel, un medico che si trasferisce a casa di James nel 1855.

Nel 1863, alcuni militari nordisti entrano in casa James, convinti che lì si nasconda William Clarke Quantrill: i soldati prelevano Samuel e lo torturano, dopo averlo legato a un albero di gelso, per farlo confessare e indurlo a rivelare dove si trovino gli uomini di Quantrill. Anche Jesse, che all’epoca ha solo quindici anni, viene martoriato, minacciato con baionette, frustato con funi e costretto a osservare le torture che il patrigno deve subire. Samuel viene quindi condotto in un carcere di Liberty, mentre Jesse decide di aggregarsi agli uomini di Quantrill allo scopo di vendicare le violenze subite. Mentre sua sorella e sua madre vengono arrestate, imprigionate e violentate dai soldati federali, James entra nella banda di Quantrill.

 

Conclusa la guerra civile, che ha visto il successo dei nordisti, Jesse James si dedica a rapine in banca, compiendo vandalismi e atti di sovversione: dopo essere riuscito a far deragliare un treno, dimostra alla popolazione locale che la guerra non è conclusa, e che essa può essere combattuta anche in modi non tradizionali.

Durante le sue rapine, non si preoccupa di uccidere persone, insieme agli altri membri storici della sua banda: suo fratello Frank, Ed e Clell Miller, Bob, Jim e Cole Younger, Charlie e Robert Ford. Nei suoi assalti, comunque, Jesse James recluta fuorilegge e banditi colpo dopo colpo, riuscendo a sfuggire ogni volta all’esercito. Rapina treni unionisti e banche in Minnesota, Mississippi, Iowa, Texas, Kentucky e Missouri, divenendo simbolo del rancore delle popolazioni meridionali. Riesce anche a impedire che venga costruita un’imponente ferrovia in Missouri, zona di frontiera, e con il passare degli anni viene considerato un eroe dai contadini del Sud, colpiti dai militari dell’Unione.

La fine del bandito si materializza per colpa del tradimento di Robert Ford, il quale è segretamente d’accordo con il governatore del Missouri Thomas T. Crittenden (che aveva fatto della cattura del bandito la sua priorità). Jesse James muore il 3 aprile 1882 a Saint Joseph: dopo aver pranzato in compagnia di Robert e Charlie Ford, viene ucciso dai due fratelli a colpi di pistola, con una Colt 45 placcata in argento. I Ford approfittano di uno dei pochi momenti in cui James non porta addosso le sue armi, a causa del caldo: mentre sale su una sedia per pulire un quadro impolverato, viene colpito di spalle. E’ Robert a sparare il colpo letale, diretto alla nuca, con l’arma che lo stesso Jesse gli aveva regalato.

L’assassinio viene portato a termine per conto degli agenti investigativi Pinkertons, da tempo sulle tracce del bandito James, e diventa immediatamente una notizia di rilevanza nazionale: i fratelli Ford, per altro, non fanno nulla per nascondere il proprio ruolo nella vicenda. In realtà, dopo la diffusione della notizia della morte, iniziano a farsi largo voci che parlano di un Jesse James sopravvissuto dopo un abile imbroglio organizzato per fingere il proprio decesso. Nessuno dei biografi di James, comunque, considera questi racconti come plausibili.

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