Chi era Newton Knight?

Scritto da: Michele Parrinello
Fonte: http://www.quellidelledomande.it/index.php/2016/11/29/chi-era-newton-knight/

Un vero eroe americano.

Ma di quale America?
Da spettatori esterni si sarebbe portati a rispondere che Newton Knight potrebbe essere l’eroe di un’America che si opponga ai muri da erigere al confine con le nazioni limitrofe, vieti la fondazione di riserve per pellerossa e nativi, rifugga la ghettizzazione della popolazione di colore.
La storia che ha preso vita dalla fondazione delle tredici colonie inglesi, come quella di ogni stato che senta una forte identità nazionale e un intenso trasporto patriottico, ha le sue luci abbaglianti e le sue ombre profonde al netto delle analisi faziose.
Lo schiavismo è (stato) una macchia indelebile nella storia della civiltà moderna e i suoi strascichi, a un secolo e mezzo dalla sua (formale) abolizione, fanno ancora sentire tutta la loro forza trascinante e inaridente.
In quest’ottica, perché quindi Newton Knight può essere considerato un eroe?
Nato nel 1837 nella contea di Jones, in Mississippi, ha preso parte alla guerra di secessione arruolato nell’esercito sudista. Complici le condizioni proibitive cui i soldati erano assoggettati all’indomani della battaglia di Corinth e indignato dall’approvazione da parte del Congresso dei Confederati della Legge dei Venti Schiavi, diserta il fronte. La nuova legislazione permetteva infatti a chi possedesse almeno venti schiavi di evitare il reclutamento forzato, e tale principio si estendeva a ulteriori membri della famiglia per ogni successiva ventina di servi. Braccato dalle autorità, si rifugia nelle paludi del fiume Leaf e, insieme a un gruppo sempre più nutrito di disertori e schiavi di colore sfuggiti alle grinfie dei propri padroni, fonda l’embrione di una comunità multirazziale egalitaria che si sarebbe evoluta nello Stato Libero di Jones. Diventa un Unionista del Sud e, col tempo, un cosiddetto Scalawag.
Gli anni del presidente Abraham Lincoln e quelli immediatamente successivi alla fine della guerra civile sono stati storicamente considerati come la culla di una società più equa e più attenta ai diritti umani. Pochi sanno però che il Proclama di Emancipazione, promulgato da Lincoln nel Settembre 1862 e reso operativo dal primo giorno di Gennaio dell’anno successivo, essendo stato emanato in tempo di guerra, fu una misura straordinaria che non solo bypassò il congresso ma liberò gli schiavi dei soli dieci Stati sudisti in guerra aperta con l’Unione.
Una misura atta a destabilizzare l’ordine sociale dei territori ribelli, privandoli del motore produttivo costituito dalle migliaia di schiavi di colore che lavoravano la terra e raccoglievano il cotone. Misura però che all’atto pratico non ha abolito la schiavitù, che sarebbe divenuta definitivamente fuorilegge solo con la ratifica del XIII Emendamento, datato 1865.

Illuminismo politico o fine strategia militare?Come sempre la verità si nasconde nelle pieghe equidistanti dai due estremi. Ne è riprova il fatto che il diritto, normativo e politico, di libertà di autodeterminazione prima e di voto poi, si ritrovò a cozzare con l’inerzia di una società non pronta né realmente preparata al cambiamento. Il razzismo trovò terreno fertile nell’iniziale assenza di un impianto statale in grado di essere garantista, con la naturale conseguenza della nascita della prima incarnazione del Ku Klux Klan.
Newton Knight è cresciuto come un uomo comune. È diventato un soldato, il capitano di una brigata di banditi e infine un paladino dell’ideale di uguaglianza. È stato uno dei primi uomini a sfidare la legge sposando una ex schiava di colore, intestando poi a lei tutti i propri possedimenti come conseguenza dell’impossibilità di una comunione di beni.  La sua epopea è stata rievocata, con licenze narrative propedeutiche al grande schermo, nel film Free State of Jones, di Gary Ross. Una pellicola che gode di una ricostruzione storica lussureggiante, realistica e coerente nella messa in scena, sebbene risulti fallace nella struttura narrativa e in un disequilibrio ritmico che ne rende disomogenei i differenti segmenti. Ha però l’onesto merito di non ricadere nella pomposa retorica né nella cieca propaganda a stelle e strisce, veicolando un messaggio che viene purtroppo parzialmente smorzato dall’imperfezione del mezzo cinematografico: Newton Knight ha vissuto la propria esistenza nella convinzione di un ideale e per esso era disposto a morire.
Sulle sue mani è scorso il sangue di molti nemici e altrettanti amici.
Sangue che ci ricorda quanto siamo tutti uguali, non avendo colori che si differenzino da un cupissimo carminio.

Highlights

-Free State of Jones è stato presentato al 34° Festival di Torino. Il regista Gary Ross ha utilizzato come fonti i libri “the free state of Jones” di Victoria E. Bynum e “The state of Jones” di Sally Jenkins e John Stauffer.

-Matthew McConaughey ha lavorato molto sulla propria presenza fisica e di scena, riuscendo a ottenere un’ottima somiglianza con il vero Newton Knight.

-La pellicola è spesso intervallata da foto d’epoca e didascalie quasi documentaristiche. 

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