Soros: ‘Io sono un Dio, ho creato tutto, controllo tutto’

Scritto da: Gregorio
Fonte:http://www.italianosveglia.com/soros_io_sono_un_dio_ho_creato_tutto_controllo_tutto-b-104317.html

Il globalista George Soros in un’intervista con il britannico Independent, ha ammesso che probabilmente assomiglia con un “po’ ” di fantasia ad un Messia.

Il globalista George Soros ha ricevuto molta attenzione di recente. In un’intervista con il britannico Independent, ha ammesso che probabilmente assomiglia con un “po’ ” di fantasia ad un Messia.

Ormai ottantenne, è meno preoccupato di tenere tutto sotto controllo. Ha detto invece che “ha iniziato a viverlo” questo controllo…

Ha sicuramente messo in pratica molte delle sue idee. Soros supporta una varietà di cause liberali e progressiste e non ha paura di parlarne:

“MI SONO IMMAGINATO COME UNA SPECIE DI DIO …” HA DETTO. “HO PORTATO CON ME ALCUNE FANTASIOSE FANTASIE MESSIANICHE FIN DALL’INFANZIA, CHE SENTIVO DI DOVER CONTROLLARE, ALTRIMENTI AVREBBERO POTUTO METTERMI NEI GUAI.” QUANDO È STATO CHIESTO DAL QUOTIDIANO BRITANNICO INDEPENDENT DI APPROFONDIRE TALE AFFERMAZIONE, SOROS HA RADDOPPIATO : “È UNA SPECIE DI MALATTIA QUANDO TI CONSIDERI UNA SPECIE DI DIO, IL CREATORE DI TUTTO, MA ORA MI SENTO A MIO AGIO DA QUANDO HO INIZIATO A VIVERLO”.

I suoi appelli alla democrazia e alla partecipazione alla società hanno suscitato critiche perché includono in particolare persone di colore, immigrati, rifugiati e musulmani.

L’immigrazione musulmana negli Stati Uniti e nei paesi europei è una costante preoccupazione, da qui il presunto ruolo che George Soros ha assunto per loro la funzione di simbolo e capro espiatorio. È chiaro che sta usando i suoi soldi per costringere i paesi ad accettare immigrati musulmani e ad aprire i loro confini I suoi obiettivi di aumentare la partecipazione “democratica” sono visti sempre più come la spinta a reclutare gli elettori di sinistra.

“I SEGUENTI OBIETTIVI FORMANO L’IMPALCATURA DEL LAVORO DEI PROGRAMMI STATUNITENSI”. UNA DEMOCRAZIA AMERICANA RAFFORZATA DA UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE SIGNIFICATIVA, PRATICA INCLUSIVA E RESPONSABILITÀ. “L’ OBIETTIVO STRATEGICO SI ALLARGA SU QUESTO, CHIEDENDO” PIENA PARTECIPAZIONE POLITICA, ECONOMICA E CIVICA DEGLI IMMIGRATI E DELLE COMUNITÀ DI COLORE SMANTELLANDO LE BARRIERE E RAFFORZANDO I CONDOTTI PER OPPORTUNITÀ.”

Sostiene un approccio elite globalista a problemi come la crisi dei rifugiati, dicendo che ogni paese dovrebbe accettare la responsabilità di aiutare e chiedere all’ONU di assumere un ruolo guida nella distribuzione della responsabilità. Per gli europei che preferirebbero i confini chiusi, questo è  come chiedere un’invasione.

LA MIGRAZIONE MUSULMANA “È STATA IL PIÙ GRANDE MOTORE DI CRESCITA DEMOGRAFICA NELL’INSIEME DELL’UE DALLA METÀ DEGLI ANNI ’90”, UN RAPPORTO PUBBLICATO DALL’UNIONE EUROPEA PER GLI STATI DI COOPERAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO. “STA PER DIVENTARE L’UNICO.”

Soros sembra veramente una minaccia per la stabilità dell’Europa e non solo.

 

Trovata la scultura di un re biblico?

Fonte: https://ilfattostorico.com/2018/06/14/trovata-la-scultura-di-un-re-biblico/

The Guardian

Live Science

Azusa Pacific University

re biblico israele

La statua del possibile re biblico, subito esposta nel Museo d’Israele di Gerusalemme (Ilan Ben Zion / AP Photo / Gtres)

Una scultura di 3000 anni fa si è rivelata un mistero per i ricercatori che non hanno idea di chi rappresenti. Alta 5 cm, è un esempio estremamente raro di arte figurativa della regione durante il IX secolo a.C., un periodo associato all’Antico Testamento. La scultura era stata scoperta nel 2017 in un sito chiamato Abel Beth Maacah, in Israele vicino al confine con il Libano. A parte un pezzo di barba mancante e il naso scheggiato, è in ottime condizioni e nulla di simile era mai stato trovato prima. La corona d’oro indica chiaramente un re, ma quale fosse esattamente rimane un mistero.

Il ritrovamento è avvenuto ad Abel Beth Maacah, vicino alla moderna città di Metula (The Guardian)

Gli archeologi avevano scoperto la statuetta nelle rovine della città biblica di Abel Beth Maacah, in Israele. Il sito era diventato un villaggio arabo dal nome simile, Abil al-Qamh. Durante il IX secolo a.C. l’antica città si trovava in mezzo a tre potenze regionali: il regno arameo con capitale Damasco a Est, la città fenicia di Tiro a Ovest e il regno di Israele (o regno di Samaria) a Sud. La Bibbia menziona Abel Beth Maaca in una lista di città attaccate dal re arameo Ben Hadad durante una campagna contro il regno israelita. «La posizione è molto importante perché suggerisce che il sito potrebbe essere stato conteso, probabilmente tra Aram Damascus (oggi Damasco, ndr) e Israele», ha detto Naama Yahalom-Mack, archeologa dell’Università Ebraica, che dal 2013 dirige gli scavi insieme all’Azusa Pacific University.

Ben-Hadàd (re degli Aramei) ascoltò il re Asa (re del Regno di Giuda, in guerra col regno di Israele-Samaria);

mandò contro le città di Israele i capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l’intera regione di Genèsaret, compreso tutto il territorio di Nèftali.

Re 1, 15:20

Nell’estate del 2017, la squadra di Yahalom-Mack stava scavando il pavimento di un grande edificio dell’Età del ferro, quando il volontario Mario Tobia scoprì la scultura. Lo strato del ritrovamento risalirebbe ai biblici regni rivali di Israele (Samaria) e Giuda. Eran Arie, curatore dei dipartimenti dell’Età del ferro e dell’archeologia persiana presso il Museo d’Israele, ha detto che la scoperta è unica nel suo genere. «Nell’Età del ferro, se c’è un’arte figurativa, e in gran parte non c’è, è di qualità molto bassa. Questa invece è di ottima qualità». La statuetta è fatta di faience, un materiale simile al vetro, usato per i gioielli e le statuette umane e animali nell’antico Egitto e nel Vicino Oriente. «Il colore del viso è verdastro a causa di questa tinta di rame presente nella pasta di silicato», ha detto Yahalom-Mack.

Un indizio cruciale per identificarlo come un monarca del Vicino Oriente è stata la sua “pettinatura molto interessante”, simile a come gli antichi Egizi raffiguravano nell’arte i popoli del Vicino Oriente. «È la classica rappresentazione di una persona semita», ha commentato Yahalom-Mack. Dato che la datazione al carbonio 14 non può datare la statuetta più precisamente che il IX secolo, i potenziali candidati sono molti. Yahalom-Mack ha ipotizzato i re Ben Hadad o Hazael di Damasco, Achab o Jehu di Israele, o Ithobaal di Tiro – personaggi che compaiono tutti nella Bibbia. «Stiamo solo ipotizzando, è come un gioco», ha aggiunto. «È come un saluto dal passato, ma non sappiamo nient’altro». Mentre gli studiosi discutono se la testa fosse un pezzo singolo o parte di una statua più grande, questo mese gli archeologi dovrebbe riprendere gli scavi dove è stata trovata la testa del re misterioso.

Mario Tobia poco dopo la scoperta (Robert Mullins)