Le straordinarie proprietà curative dell’acqua

Approfondimento di Marcello Pamio
fonte: disinformazione.it

“Memoria” dell’acqua e Jacques Benveniste (1935 – 2004)
Nato a Parigi, Jacques Benveniste studia medicina e nel 1967 Direttore clinico della facoltà di Medicina della capitale, poi Ricercatore all’Istituto sulla Ricerca sul Cancro del C.N.R.S. (l’omologo francese del nostre C.N.R.) e nel 1980 viene posto a capo dell’unità di ricerca 200 dell’I.N.S.E.R.M. (Istituto Superiore di Sanità, sezione “immunologia delle allergie e infiammazioni”). Autore di oltre 300 pubblicazioni su riviste scientifiche.

Benveniste ha sperimentato e proposto un nuovo modello interpretativo, di tipo elettromagnetico, per rendere conto dei “segnali molecolari”, secondo il quale una molecola antigene (molecola capace di reagire con il sistema immunitario) emette un segnale elettromagnetico che risuona con il segnale emesso dal “recettore”, così attivandolo e inducendo la funzione cellulare corrispondente.[1]

Il suo famoso esperimento iniziale consisteva nel misurare quanti basofili (cellule del sistema immunitario) nel sangue umano venivano degranulati dalla tossina del veleno delle api.
In una serie di misurazioni il numero dei basofili, logicamente diminuiva man mano che la tossina veniva diluita.
Ma la cosa interessante è che oltre una certa diluizione (la tossina non c’era più) non avrebbe dovuto accadere nulla, e invece, la degranulazione riprendeva. Come mai? Forse perché nell’acqua rimaneva traccia, rimaneva una “memoria” della tossina. Era proprio così.
Le sue ricerche hanno confermato, grazie a centinaia di esperimenti, la possibilità di trasferire all’acqua, mediante un campo elettromagnetico emesso, la specifica attività molecolare di più di 30 sostanze diverse.

In pratica grazie ad un esperimento di immunologia, eseguito da uno dei più stimati ricercatori a livello mondiale, si è potuto dimostrare che l’acqua ha “memoria”, e questa sua peculiarità conferma l’omeopatia!
Quindi un campo elettromagnetico esterno, un campo energetico, può trasferire nelle molecole di acqua una determinata “vibrazione“ o “impronta”.

Benveniste, dopo che la rivista “Nature” pubblicò il 30 giugno del 1988 il suo articolo dove spiegava tale fenomeno (dal titolo: “Human basophil degranulation triggered by very diluite antiserium against IgE”), toccò con mano il lato oscuro della scienza.
Tale articolo infatti venne preceduto da un altro, dal titolo: “Quando credere all’incredibile”, in cui si evidenziava l’inspiegabilità teorica dei fenomeni descritti e infine si invitavano i lettori a sospendere il giudizio fino a ulteriori controlli…
Controlli “vergognosi” che non tardarono a farsi attendere: per una intera settimana nel suo laboratorio arrivarono tre personaggi: James Randi un illusionista ed ipnotizzatore membro del C.S.I.C.O.P. (l’omologo americano del C.I.C.A.P.), John Maddox direttore di “Nature” e il sedicente acchiappa-frodi Walter Stewart.[2] L’intento ovviamente era quello di trovare la frode, il trucco, l’imbroglio, e i loro risultati furono pubblicati immediatamente su “Nature”, il 28 luglio successivo.

In questo articolo si parlava di pseudoscienza, conclusero che c’erano stati errori di campionatura statistica, ma non essendo biologi, non erano minimamente consapevoli dell’argomento, questo confermato dal fatto che nessun altro “esperto” ha valutato il loro lavoro.
Non hanno chiarito il mistero della “memoria” dell’acqua, ma nonostante tutto, questo articolo è esploso e ha continuato a propagare il discredito verso tali ricerche!
L’obiettivo però era stato raggiunto: Benveniste, da grande luminare quale era, divenne di punto in bianco uno dei tanti ciarlatani imbroglioni.

La verità però è figlia del tempo, e nel gennaio del 1990, al termine di ulteriori esperimenti per la verifica delle scoperte di Benveniste, il prof. Alfred Spira, direttore dell’unità 292 dell’I.N.S.E.R.M., si è così espresso:
“Il fenomeno esiste, gli esperimenti hanno dato risultati positivi e tuttavia, benché sia stata seguita una metodologia corretta, i risultati appaiono strani dal punto di vista statistico. E’ un fatto che non riesco a capire né a spiegarmi”.[3]
E’ logico che i risultati appaiano strani a chi non apre la propria mente e sgombera il campo da preconcetti e indottrinamenti accademici!
Altri studi, effettuati in parallelo in 4 laboratori indipendenti (Gran Bretagna, Italia, Francia e Olanda) confermarono che il fenomeno esiste.
Nel 2001 la biologa Martha Ennis della Queen’s University di Belfast, ripetè l’esperimento e i risultati confermarono quanto scoperto da Benveniste.[4]
Quindi non si tratta di una bufala!

La “memoria dell’acqua sarebbe dovuta al debole campo elettromagnetico del soluto che rimane impressionato sulle molecole d’acqua e pertanto sarebbe registrabile e riproducibile a distanza”[5]
Il 3 ottobre del 2004 Jacques Benveniste, muore in circostanze misteriose, a Parigi all’età di 69 anni durante una operazione al cuore di routine, nello stesso ospedale (Pitié-Salpetrière), dove è arrivata viva e poi deceduta Lady Diana…

(…)

Come agisce l’acqua

L’acqua, come abbiamo visto, è indispensabile alla vita, e tra le altre cose è un importante termoregolatore dell’organismo umano.
La contrazione muscolare è il maggior generatore di calore corporeo e l’acqua svolge proprio il ruolo di assorbimento del calore generato e lo dissipa affinché la temperatura del corpo rimanga costante[6].
In pratica il calore viene portato dai liquidi (acqua, sangue, linfa) fino alla pelle da dove viene inoltre dissipato, anche sotto forma di vapore attraverso i polmoni.
I successi dell’idroterapia non dipendono dall’acqua in sé, ma dalla reazione energetica del corpo.

Acqua fredda

Applicando dell’acqua fredda direttamente sulla pelle, si produce una contrazione immediata dei vasi sanguigni cutanei: vasocostrizione, che scarica all’interno il sangue dei capillari. Quando l’applicazione cessa, avviene la reazione contraria: i vasi sanguigni si dilatano aumentando il flusso sanguigno, la temperatura della pelle aumenta a causa del riempimento dei vasi e infine si decongestionano gli organi interni. Affluendo alla pelle il calore interno con le impurità del sangue, queste vengono eliminate attraverso i pori.
L’acqua fredda provoca una reazione attiva interna su tutto l’organismo, non solo esternamente: nervi, metabolismo, sistema simpatico, organi digestivi, ecc.
Sbagliato è credere che applicando il freddo direttamente sulla pelle, il corpo si raffreddi. E’ vero esattamente il contrario: con il freddo il corpo si scalda, perché reagisce producendo calore, proprio per difendersi dal freddo!
Con applicazioni ripetute di acqua fredda, la temperatura esterna (pelle) si alza e quella interna (visceri) diminuisce. In pratica avviene una regolarizzazione delle temperature interne/esterne.
Le stimolazioni meccaniche esterne come frizioni, massaggi, ecc. amplificano tale effetto, inoltre i vasi cutanei contratti per l’azione dell’acqua si dilatano per l’effetto meccanico della frizione o fregagione.

Acqua calda

Applicando dell’acqua calda sulla pelle si aprono i pori e quindi si ha una notevole dispersione termica che provoca un raffreddamento.
Quindi l’effetto dell’acqua calda sulla pelle alla fine raffredda il corpo!
Ecco il motivo per cui si consiglia SEMPRE dopo l’acqua calda quella fredda, in modo da provocare il restringimento dei pori e trattenere il calore interno.
Applicazioni di acqua calda per breve tempo stimolano, mentre le applicazioni di acqua calda per lungo tempo possono indebolire.
Impacchi di acqua calda, come le compresse, rilassano la muscolatura e il sistema nervoso. Il bagno caldo indebolisce l’organismo.

Le temperature del corpo

Riprendendo il concetto del maestro igienista Manuel Lezaeta Acharan, l’organismo umano è composto da due involucri, uno esterno (pelle) che ci isola dall’ambiente, uno interno (mucosa) che riveste le cavità. La salute dipende proprio dall’equilibrio termico tra i due.
Il sangue, prodotto delle digestioni, va a nutrire entrambi gli “involucri”.
Quindi se la circolazione del sangue e la sua qualità (fluido e non viscoso, privo di tossine, ecc.) sono ottimali, anche la temperatura sarà nella norma: si è quindi in equilibrio termico.
Se invece la circolazione del sangue, per vari motivi, è deficiente, la temperatura sarà maggiore nella zona congestionata e minore nella zona carente.
Un organismo sano ha una temperatura uniforme di 37 °C sia fuori nella pelle che all’interno nelle mucose intestinali.
Un organismo malato avrà invece un aumento della temperatura interna (da 38° fino a 40 ° non misurabili con il classico termometro) e un raffreddamento della pelle e delle estremità (mani e piedi freddi).

Cosa origina la febbre interna?

Da una parte il costante sforzo digestivo necessario all’elaborazione di alimenti sbagliati ed inadeguati (cibi cotti, raffinati, proteine animali, combinazioni errate, ecc.), dall’altra il costante raffreddamento della pelle a seguito di vestiti sempre più aderenti e innaturali (sintetici).
La pelle inoltre possiede milioni di piccoli buchi, detti pori, che servono, da una parte ad assorbire gli elementi esterni che l’aria (ossigeno) e il sole (cariche magnetiche) ci offrono, dall’altra ad eliminare le tossine attraverso il sudore. Queste due peculiarità sono i motivi per cui la pelle si definisce come “secondo rene” e “secondo polmone”. 
Per equilibrare le temperature del corpo è necessario risvegliare la reazione nervosa e circolatoria nella superficie esterna (pelle) e contemporaneamente decongestionare l’interno (i visceri).
Come fare?

– Per febbricitare la pelle si usa la reazione che produce il freddo dell’acqua, attraverso frizioni, getti, spugnature, bagni, ecc.
– Per decongestionare i visceri invece ci sono i bagni ai genitali, del tronco, i semicupi. In più anche una alimentazione sana di tipo vegetariana (frutta e vegetali) a base di cibi freschi crudi aiutano a raffreddare l’addome.

Obiettivi dell’idroterapia

L’idroterapia aiuta a sciogliere le tossine prodotte dall’organismo e ad eliminarle attraverso le vie di elezione: intestini, pelle, reni e polmoni. Nel nostro caso soprattutto attraverso l’organo più esteso: la pelle.
Non a caso la pelle, possedendo milioni di pori, da una parte assorbe gli elementi esterni che l’atmosfera ci offre, e dall’altra elimina attraverso le secrezioni sudorifere, le tossine. Proprio per queste sue peculiarità, la pelle è definita anche come il secondo polmone e il secondo rene!
Questa importantissima disintossicazione, tonifica e rinforza di conseguenza TUTTE le attività vitali dell’organismo umano.
Per l’igiene naturale, l’origine di tutte le malattie è la Tossiemia, quindi abbassando il carico tossico dell’organismo (tossine nel sangue e nel terreno biologico), la salute si fa più vicina se si è ammalati, o si mantiene in via preventiva se si sta bene.

E’ bene a tal proposito sapere che la guarigione è sempre e solo autoguarigione (Vis Medicatrix Naturae) e noi possiamo agevolarla oppure bloccarla con il nostro stile di vita.
Il nostro stile di vita generale è quello che fa la differenza: alimentazione, movimento, riposo, tranquillità emotiva e ricerca spirituale giocano un ruolo di fondamentale importanza in tutto questo.
Non a caso abbiamo visto precedentemente che l’alimentazione era molto curata da tutti i grandi maestri dell’idroterapia.
Infatti, hanno poco senso le applicazioni dell’acqua (calda o fredda) se poi il corpo viene costantemente inquinato da cibi errati e innaturali; se le energie vitali vengono sperperate in maniera futile; se non si conosce il movimento corporeo, ecc.

(…)

Tecniche idroterapiche (spiegate nel dettaglio con tanto di immagini)

Frizioni
Bagno di Just
Bagno del tronco
Bagno dei genitali
Pediluvi freddi
Bracciluvio
Semicupio
Fasciatura
Compressa

[1] “L’affaire Benveniste”, tratto dal libro “Aqua” di Roberto Germano, edizioni Bibliopolis
[2] “L’affaire Banveniste. Ovvero: sulla memoria dell’acqua e della scienza”, di Roberto Germano, fisico della materia
[3]  Idem
[4] “Viviamo tutti sulla cresta dell’onda” di Renzo Mazzaro, ed. New Media Publishing House.
[5]  “Caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua”, tratto da “Curarsi con l’acqua” di Catia Trevisani ed Elisabetta Poggi, edizioni Urrà.
[6] “Come agisce l’idrotermofangoterapia”, tratto da “Curarsi con l’acqua” di Catia Trevisani ed Elisabetta Poggi, edizioni Urrà.