Metalli pericolosi: in Europa non esiste una legge comune per le migrazioni di cromo, nichel e manganese negli alimenti dagli oggetti di acciaio

Scritto da: Luca Foltran
Fonte: http://ilfattoalimentare.it/nichel-manganese-posaste-pentole-cinesi.html

(Foto: Photos.com)In Europa non esiste una regolamentazione unica sulla cessione negli alimenti di residui di metalli pesanti come cromo, nichel e manganese presenti negli utensili di cucina. Eppure ogni settimana il sistema di allerta rapido europeo (RASFF) riporta segnalazioni relative all’eccesso di migrazione di metalli come cromo, nichel e manganese… da articoli in acciaio inossidabile. L’elemento curioso è che la maggior parte delle segnalazione proviene dall’Italia. Il motivo? Nel nostro paese gli standard di sicurezza sono molto severi, tanto che per i prodotti non conformi scatta il ritiro dal mercato. In genere si tratta di posate, padelle, friggitrici  ed altri articoli da cucina rigorosamente “made in china”.

In molti altri Stati europei non esistono regolamenti precisi per cui coltelli, padelle e forchette possono circolare anche se  le cessioni di metalli sono elevate.  Dato che ingerire sostanze pericolose non è proprio una buona abitudine per un italiano come per un altro cittsadino europeo, non si capisce perchè la padella o la forchetta bloccata in Italia possa essere commercializzata in Francia o in Svezia.

 

 In  Europa esiste il Principio di Mutuo riconoscimento, secondo cui un prodotto commercializzato in uno Stato può essere venduto anche negli altri  (fatti salvi i casi di esigenza di tutela della salute pubblica). Per i metalli pesanti ce duti dalle posate il  principio non sembra essere applicato da tutti i Paesi. Questo diverso comportamento  è dovuto al fatto che  la maggior parte dei materiali di utensili e imballaggi non è regolamentata in maniera “armonizzata” a livello europeo e molti Stati non possiedono legislazioni proprie.

Siamo di fronte a un paradosso a cui l’Europa potrebbe porre rimedio con direttive e regolamenti specifici, così come è accaduto per la plastica. Per questo materiale esiste una normativa comunitaria ma per molti altri materiali i risultati sembrano lontani dall’essere raggiunti.

L’Italia  può vantare una valida e articolata regolamentazione e potrebbe diventare l’esempio da cui prendere spunto. Per i materiali plastici come film polimerici, vaschette ma anche bicchieri, piatti, posate monouso, esistono regole chiare e uniformi, valide in ogni Stato membro. La sicurezza chimica è garantita anche mediante disposizioni che regolano materiali ritenuti particolarmente a rischio, come il nylon o la melammina, o per articoli provenienti da Paesi ove sistematicamente, in passato, venivano rilevate problematiche (Cina ed Hong Kong).

Anche per la ceramica esiste una legislazione armonizzata. Non è così per altri materiali come l’acciaio, la gomma, il vetro, la carta. Da noi esistono molte disposizioni che garantiscono la sicurezza di questi materiali, ma così non avviene in altri stati.


Foto: Photos.com

 

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