Telescopio Fermi rileva antimateria nei temporali terrestri

Fonte: http://www.ditadifulmine.com

Abbiamo sentito tutti parlare della famigerata antimateria, della sua capacità di annichilirsi a contatto con la materia “comune”, e delle possibilità che lo sfruttamento dell’antimateria potrebbe offrire in futuro.
Ma se credete che sia possibile trovare anti-particelle solo nei pressi di particolari fenomeni cosmici, siete in errore: il Fermi Gamma-ray Space Telescope ha rilevato raggi di antimateria all’interno di tempeste terrestri.

Il fenomeno è decisamente bizzarro, tanto che non era mai stato osservato in precedenza da alcuno strumento scientifico. Gli scienziati ritengono che le particelle di antimateria si formino a seguito di flash di raggi gamma (Terrestrial Gamma Ray Flash, o semplicemente TGF) prodotti all’interno di temporali e tempeste, e sembrano essere associate al manifestarsi di fulmini e lampi.

“Questi segnali sono la prima prova diretta che i temporali creano fasci di particelle di antimateria” dice Michael Briggs, membro del Fermi’s Gamma-ray Burst Monitor all’Università dell’Alabama. Il Fermi Gamma-ray Space Telescope è progettato per monitorare i raggi gamma: quando l’antimateria collide con particelle di materia tradizionale, entrambe si annichiliscono all’istante, e si trasformano in raggi gamma.

Il Gamma-ray Burst Monitor ha rilevato raggi gamma con un’energia di 511.000 elettronvolt, indicatore del fatto che un elettrone si è appena annichilito con la sua controparte di antimateria, un positrone.

“In orbita per meno di tre anni, la missione Fermi ha dimostrato di essere uno strumento incredibile per sondare l’universo. Ora apprendiamo che può anche scoprire misteri molto più vicini a casa” afferma Ilana Harrus, scienziata dal programma fermi alla NASA.

La sonda ha dimostrato di poter monitorare questi TGF anche a distanze di migliaia di chilometri, come nel caso del TGF del 14 dicembre 2009, avvenuto in Zambia quando il Fermi era sopra l’Egitto, a circa 4500 km di distanza. “Anche se il Fermi non ha potuto vedere la tempesta, la sonda era magneticamente connessa ad essa” dice Joseph Dwyer, del Florida Institute of Technology. “Il TGF ha prodotto elettroni e positroni ad alta velocità, che hanno percorso il campo magnetico terrestre colpendo la sonda”.

Il rilevamento di positroni mostra che molte particelle ad alta energia sono spinte fuori dall’atmosfera in corrispondenza di un temporale. Gli scienziati ritengono che tutti i TGF emettano raggi di elettroni e positroni. “I risultati del Fermi ci avvicinano di un passo a comprendere come funzionino i TGF” dice Steven Cummer della Duke University. “Dobbiamo ancora capire cosa ci sia di speciale in queste tempeste, e il ruolo preciso che i fulmini giocano in questo processo”