Gli italiani e l’eccessiva paura del freddo – un atteggiamento da superare

Scritto da: Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/

soffrire-il-freddo-300x202Anche se siamo ancora all’inizio dell’autunno e l’inverno in senso stretto inizia a dicembre, forse vale la pena di spendere qualche parola per aiutare molti nostri lettori a entrare nella forma mentis giusta per affrontare la stagione fredda.

Negli ultimi anni i cultori del caldo hanno fatto un salto di qualità: non si accontentano di avere una casa calda d’inverno, ma scelgono di trascorrere una o più settimane di vacanza in un paese caldo: le Seychelles, le Maldive, il Kenya, i Caraibi… Ormai è del tutto normale vedere amici e parenti abbronzati dal sole dei Tropici anche in pieno inverno.

Il fatto è che siamo talmente avvezzi a considerare il freddo un nemico della nostra salute, da non prendere neppure in considerazione l’idea che, se affrontato in maniera intelligente, il freddo può essere anche meno pericoloso del caldo. Basti pensare alle popolazioni scandinave che, da sempre alle prese col “Generale Inverno”, sono riuscite a coesistere con il nemico in maniera piuttosto soddisfacente, visto che il loro fisico e il loro aspetto mediamente paiono tutt’altro che malaticcio.

Noi italiani, abituati per vari mesi dell’anno a temperature miti, sopportiamo male l’idea di vivere al freddo, rifugiandoci in ambienti sempre più caldi e disabituando il nostro organismo a convivere in buona salute col freddo. Ma è anche possibile fare un pochino marcia indietro e riportare il corpo ad abitudini leggermente più spartane. Iniziamo con l’abbigliamento: quella di coprirsi troppo è una pessima abitudine. Soprattutto per quanto riguarda i bambini e per due ragioni: possiedono un sistema di termoregolazione corporea che si adatta meglio al freddo che al caldo; inoltre, essendo spesso in movimento, sudano facilmente.

Persiste poi il mito della maglia di lana a contatto con la pelle. In realtà, la lana è molto meno igienica del cotone, in quanto fa sudare di più, assorbe e trattiene il sudore, col pericolo di creare fenomeni di ipersensibilità e allergia. Per bambini e adulti, l’abbigliamento ideale è costituito da maglietta di cotone, camicia (possibilmente di flanella) e pullover. I più freddolosi potranno usare un maglione supplementare da mettere o togliere a seconda delle necessità.

Quando si esce all’aperto, è da sconsigliare l’uso costante di berretti, cappelli di lana, guanti e sciarponi – che devono essere riservati per le giornate più fredde e soprattutto più ventose.

Quanto detto richiede ovviamente un distinguo per anziani e bambini al di sotto di un anno, oppure persone che soffrono di ipotiroidismo, artrite, reumatismi: questi fanno bene a indossare qualche maglia di lana in più (sia al chiuso che all’aperto) e a munirsi di guanti caldi per evitare l’insorgere di dolori alle mani. Anche chi soffre di colite deve tenere la pancia particolarmente ben coperta.

Per tutte le persone senza particolari problemi, invece, il caldo eccessivo, dapprima stimola certe attività organiche ma, col passare del tempo le deprime. Per questo si osserva un diminuito rendimento psicofisico negli individui che passano gran parte della giornata in ambienti troppo caldi. Inoltre, le difese naturali contro il freddo diminuiscono in chi sta sempre al caldo: una volta all’aperto, ci si troverà più facilmente esposti agli sbalzi di temperatura, che favoriscono le malattie invernali.

La temperatura ottimale di un ambiente (casa o ufficio) sta tra i 18 e i 20 °C, non di più. Anche il grado di umidità è importante: l’optimum è il 40-50%, che si ottiene ponendo sui termosifoni degli speciali contenitori per l’acqua oppure dei panni umidi.

La sedentarietà e la tendenza a mangiare cibi più grassi e ricchi di zucchero in inverno favorisce l’accumulo di tossine. Sia per questo danno che per il problema del freddo, c’è però una eccellente soluzione: fare più moto! Dalla ginnastica alla corsa moderata, alle lunghe passeggiate, a qualunque altro sport – senza lasciarsi scoraggiare dal brutto tempo.

Seguendo queste poche regole – che i nostri nonni mettevano in pratica inconsciamente – è possibile trarre giovamento da una stagione antipatica come l’inverno e vivere anche nella propria città senza bisogno di emigrare ai Tropici. Ne soffriranno solo le agenzie di viaggi!

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